Mica tanto. Almeno per ciò che riguarda HK e almeno da trent’anni a questa parte.
Lì sopravvivono solo i palazzinari, tanto per rimanere in tema immobiliare.
Nel mare magnum del business del development poi nuotano molti pesci più piccoli ma ben pasciuti come bankers e manager di aziende ma il 95% della popolazione fa la stessa vita che farebbe qua: scuola, lavoro, figli, vacanze e un mutuo che ti porta via almeno il 50% del reddito familiare con un mutuo tombale. Come da noi è normale il “down payment” da parte dei genitori boomers per aiutare con l’acquisto della prima casa.
Il governo, essendo formato dai suddetti palazzinari, certo non aiuta chi ha “fame”.
Chi aveva fame trent’anni fa poteva ancora infilarsi nel business del “Made in China” ma oggi gli spazi che c’erano sono stati occupati e nessuno sposta più le produzioni da quelle parti.
Forse oggi Singapore offre più opportunità per chi ha veramente voglia di fare impresa.