Ben

Fluxus era uno spirito ribelle nei confronti della commercializzazione imperante del mercato dell’arte e dell’ideale borghese di opera d’arte.

.... e come sopravvivevano i Fluxus se rifiutavano la mercificazione dell’arte?
Mediante le pubblicazioni e i Fluxkits, produzioni multiple che venivano commercializzate sotto il nome collettivo di Fluxus. Economicità e produzione in serie le due parole chiave. Fluxus volle dire quindi anche fuoriuscita dai luoghi usuali dell’arte e dal sistema arte complessivamente inteso.
Bene.:yes:


Per Ben Vautier , come per gli altri fluxer, l’arte andava azzerata, depotenziata, sbugiardata, sbeffeggiata. Era frutto dell’ego e brama del mercato. Ben era contro ogni costrizione, contro la borghesia, i benpensanti e la coercizione, «c’est de la *****».
Bene.:yes:


Anni fa andai in Fondazioni Bevilacqua La Masa e Bonotto e mi raccontarono ‘Il gruppo ha avuto un atteggiamento da subito contro il mercato dell'arte ponendosi fuori dal mercato dell'arte con questa idea utopistica della diffusione delle opere, Vautieri compreso. Tanto è vero che delle opere come le FluxKit, venivano vendute a un dollaro o a cinque dollari al massimo, o perfino spedite gratuitamente a persone scelte a caso dall'elenco telefonico’
Bene.:yes:


Avete mai provato a chiedere in prezzi alla Galerie Eva Vautier di Nizza? Schiettamente, rispetto a tanti altri rimasti fino al giorno della morte ben coerenti con i principi di Fluxus, nel caso di Ben c’è stato un cortocircuito.
O no?
Ben:yes:
 
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