BEST STOCKS VOL. 17: IL DECENNALE

Torno sul tema “value” e “growth”.

Per decomporre i concetti, può essere opportuno tornare all’origine del pensiero “value investing”, che però va contestualizzato.

Graham, il padre del value investing, era convinto che fosse possibile assegnare un valore a ciascun titolo (il valore intrinseco”). E che l’investitore saggio avrebbe acquistato i titoli che presentavano un “margin of safety”, ovvero che quotavano un prezzo al di sotto di tale valore. Mi fermerei qui (anche perché poi il lavoro seminale di graham e Dodd si focalizza, per identificare le migliori opportunità, su metriche che oggi apparirebbero bizzarre). Badate bene che questo punto non lo leggerei come "pagare il meno possibile" ma come "pagare il prezzo che assicura un margine il più elevato possibile rispetto al valore intrinseco". credo che questo punto nel tempo sia stato un po' travisato dai "value investor" che hanno esasperato l'aspetto del P/E. ci torniamo più sotto.

Siamo d’accordo che ogni investitore, growth, value, quality o quello che volete voi, in modo più o meno esplicito applica questo processo mentale?

Se sì, cari amici, allora di base facciamo tutti la stessa cosa. ovvero assegnare un valore al titolo e cercare di pagare meno di quel valore, indipendentemente da quale sia il P/E. in altre parole, lo sconto non dipende dal P/E in quanto tale. se il valore intrinseco è P/E = 10, vorrò pagarlo 8, se è P/E = 50 vorrò pagarlo 40.

Tuttavia occorre fare un nuovo passaggio: rispetto a quei tempi, il mercato è enormemente più trasparente. Le imprese pubblicano dati contabili ogni tre mesi, rilasciano guidance, comunicano costantemente con analisti più o meno capaci e specializzati che gli fanno pelo e contropelo.

Siamo d’accordo che oggi rispetto a cento anni fa, grazie alla maggiore trasparenza, il mercato sia in grado di prezzare in modo molto più efficiente le prospettive dell’azienda rispetto alle informazioni disponibili?

Se la risposta è sì , allora la possibilità di identificare un vero margin of safety elevato è molto più risicata che in passato. Se si ammette che il mercato prezza efficientemente, in base alle informazioni disponibili, i titoli di una società, allora individuare un elevato margin of safety richiederebbe di possedere informazioni non pubbliche ovvero di trovarsi in una situazione di momentaneo squilibrio dei prezzi per eventi contingenti (es. la divergenza fra petroliferi e tech durante covid). Non è un caso che battere gli indici di mercato sia difficilissimo e che pure Warren Buffett oggi abbia abbandonato il value estremo per acquisti più mirati (vedi apple).

se mi state seguendo, abbiamo marcato due punti importanti:
- tutti gli investitori desiderano acquistare a sconto rispetto al valore intrinseco
- il prezzo di mercato oggi approssima in modo efficiente il valore intrinseco, pertanto questo sconto è oggi difficile da rintracciare in assenza di informazioni riservate o situazioni di squilibrio momentaneo

in queste condizioni abbiamo quindi stabilito credo due corollari: a) il "value investor" che acquista solo titoli a basso P/E, senza tener conto della crescita, con buona probabilità, sta pervicacemente investendo su titoli scadenti, in turnaround o su business con poche prospettive alla ricerca delle poche opportunità di effettivo guadagno. b) il "growth investor" che acquista solo titoli ad alta crescita ma altissimo P/E, sta di fatto facendo una scommessa sul futuro assumendosi rischi gravissimi, perché b.1) i flussi di cassa futuri potrebbero non realizzarsi e b.2) in ogni caso il valore dei flussi di cassa futuri è soggetto ad ampia variabilità (vedi rialzo tassi). Entrambi sono presumibilmente esposti a un significativo costo opportunità.

e allora che si fa? qui entra in gioco la valutazione della "qualità" del business. il valore intrinseco è necessariamente influenzato da diversi fattori (in particolare quelli già evidenziati in altri post) attinenti alla stabilità del business, alla posizione di mercato, alla presenza di un "moat", elementi che contribuiscono a portare avanti un business profittevole, in grado di crescere a tassi anche non elevati ma con costanza, con margini elevati, mantenendo equilibrio finanziario e patrimoniale. un business di questo tipo può comandare anche P/E elevati. Individuare questi business consente di "scremare" il portafoglio dai titoli senza prospettive o senza concretezza, dando (a mio giudizio) maggiori probabilità di battere il mercato nel lungo periodo (proprio perché il mercato, in quanto strumento efficiente di "pesatura" del valore, riconoscerà la qualità dei titoli in portafoglio: non è un caso che i titoli che capitalizzano di più siano sovente proprio i titoli di maggior qualità). Riconoscere la qualità di un titolo è peraltro molto più facile e oggettivo che individuare un margine di sicurezza.

In questa logica, siamo tutti "quality investors", perché tutti determiniamo, implicitamente o esplicitamente, un valore intrinseco che è funzione della qualità del business. siamo tutti "value investors", perché nessuno di noi vuole pagare più del valore intrinseco. siamo tutti "growth investors", perché nessuno di noi vuole comprare un business che non è in grado di crescere (altrimenti, sul lungo periodo, meglio i bond).

a conclusione di questo lungo e noioso post, la mia personale lettura è che le etichette non hanno senso, in un certo senso sono fuorvianti, e seguire strategie non fondate in primo luogo sulla qualità dei titoli può portare l'investitore ad assumere inconsapevolmente alcuni rischi, implicitamente illudendosi di "saperne più del mercato".
Lunghetto ( ma non noioso ) e interessante, gli ultimi 2 capoversi identificano perfettamente lo spirito del thread ( o almeno, il mio ).
 
A proposito di Drawdawn in ptf, io ne ho qualcuno pesante ( ma su % di ptf basse che considero scommesse - tranne Baba, questa mi stà proprio inqlando ), ma fà parte del gioco. Mi ha sempre interessato, ma mai fregato finora, Amazon, prima o poi ci entrerò.
Rifacendo una valutazione % del ptf globale al momento sono a questi livelli (%):

LIQUIDITA' LIBERA / SEMIVINCOLATA ( CONTO PROGETTO + SANTANDER FREE )
17,97395​
LIQUIDITA' VINCOLATA ( CF+(EX CTO ESAGON)+RENDIMAX - SCADENZE FINE 2023 / INIZIO 2024 )
33,90778​
BTPItalia ( 30 - 28 - 28 )
23,52164​
CAP RISCHIO ( AZIONI / LANDING /CRIPTO)
24,59663​

Obiettivo 2023 - 2024 svuotare completamente i vincolati e girarli su altro ( idealmente qualche bond a tasso fisso ).
Dedicare gran parte delle nuove entrate all'azionario ( almeno fino al 40% ).
Sulle cripto ho le mie scommesse che non toccherò fino a fine 2024.
La parte azionaria era % un po' più corposa, ma neanche io sono stato immune dai cali 2022.
 
A proposito di Drawdawn in ptf, io ne ho qualcuno pesante ( ma su % di ptf basse che considero scommesse - tranne Baba, questa mi stà proprio inqlando ), ma fà parte del gioco. Mi ha sempre interessato, ma mai fregato finora, Amazon, prima o poi ci entrerò.
Rifacendo una valutazione % del ptf globale al momento sono a questi livelli (%):

LIQUIDITA' LIBERA / SEMIVINCOLATA ( CONTO PROGETTO + SANTANDER FREE )
17,97395​
LIQUIDITA' VINCOLATA ( CF+(EX CTO ESAGON)+RENDIMAX - SCADENZE FINE 2023 / INIZIO 2024 )
33,90778​
BTPItalia ( 30 - 28 - 28 )
23,52164​
CAP RISCHIO ( AZIONI / LANDING /CRIPTO)
24,59663​

Obiettivo 2023 - 2024 svuotare completamente i vincolati e girarli su altro ( idealmente qualche bond a tasso fisso ).
Dedicare gran parte delle nuove entrate all'azionario ( almeno fino al 40% ).
Sulle cripto ho le mie scommesse che non toccherò fino a fine 2024.
La parte azionaria era % un po' più corposa, ma neanche io sono stato immune dai cali 2022.
Non so di che importi parliamo ma non è un controsenso investire per il lungo termine e avere una percentuale di stock pari alla metà della liquidità? :)
 
Non so di che importi parliamo ma non è un controsenso investire per il lungo termine e avere una percentuale di stock pari alla metà della liquidità? :)
Assolutamente si, quei soldi sono in attesa da mesi perché mi servono cash ( rendono pochissimo, l'1,5% ), visto che sono uno dei fortunati che ha a che fare col 110% ( diciamo 110 + tutta una serie di upgrade non coperti ) e le risposte definitive continuano ad essere rimandate ( Marzo 2023 comunque DOVREBBE essere l'ultimo di attesa ). Non vorrei veramente essere nei panni di alcune imprese edili che ho sentito negli ultimi mesi - ma quì siamo OT. Col senno di poi è stato meglio tenerli lì che farli massacrare in borsa nel 2022, ma per la logica del thread dovrebbero essere investiti.
 
Torno sul tema “value” e “growth”.

Per decomporre i concetti, può essere opportuno tornare all’origine del pensiero “value investing”, che però va contestualizzato.

Graham, il padre del value investing, era convinto che fosse possibile assegnare un valore a ciascun titolo (il valore intrinseco”). E che l’investitore saggio avrebbe acquistato i titoli che presentavano un “margin of safety”, ovvero che quotavano un prezzo al di sotto di tale valore. Mi fermerei qui (anche perché poi il lavoro seminale di graham e Dodd si focalizza, per identificare le migliori opportunità, su metriche che oggi apparirebbero bizzarre). Badate bene che questo punto non lo leggerei come "pagare il meno possibile" ma come "pagare il prezzo che assicura un margine il più elevato possibile rispetto al valore intrinseco". credo che questo punto nel tempo sia stato un po' travisato dai "value investor" che hanno esasperato l'aspetto del P/E. ci torniamo più sotto.

Siamo d’accordo che ogni investitore, growth, value, quality o quello che volete voi, in modo più o meno esplicito applica questo processo mentale?

Se sì, cari amici, allora di base facciamo tutti la stessa cosa. ovvero assegnare un valore al titolo e cercare di pagare meno di quel valore, indipendentemente da quale sia il P/E. in altre parole, lo sconto non dipende dal P/E in quanto tale. se il valore intrinseco è P/E = 10, vorrò pagarlo 8, se è P/E = 50 vorrò pagarlo 40.

Tuttavia occorre fare un nuovo passaggio: rispetto a quei tempi, il mercato è enormemente più trasparente. Le imprese pubblicano dati contabili ogni tre mesi, rilasciano guidance, comunicano costantemente con analisti più o meno capaci e specializzati che gli fanno pelo e contropelo.

Siamo d’accordo che oggi rispetto a cento anni fa, grazie alla maggiore trasparenza, il mercato sia in grado di prezzare in modo molto più efficiente le prospettive dell’azienda rispetto alle informazioni disponibili?

Se la risposta è sì , allora la possibilità di identificare un vero margin of safety elevato è molto più risicata che in passato. Se si ammette che il mercato prezza efficientemente, in base alle informazioni disponibili, i titoli di una società, allora individuare un elevato margin of safety richiederebbe di possedere informazioni non pubbliche ovvero di trovarsi in una situazione di momentaneo squilibrio dei prezzi per eventi contingenti (es. la divergenza fra petroliferi e tech durante covid). Non è un caso che battere gli indici di mercato sia difficilissimo e che pure Warren Buffett oggi abbia abbandonato il value estremo per acquisti più mirati (vedi apple).

se mi state seguendo, abbiamo marcato due punti importanti:
- tutti gli investitori desiderano acquistare a sconto rispetto al valore intrinseco
- il prezzo di mercato oggi approssima in modo efficiente il valore intrinseco, pertanto questo sconto è oggi difficile da rintracciare in assenza di informazioni riservate o situazioni di squilibrio momentaneo

in queste condizioni abbiamo quindi stabilito credo due corollari: a) il "value investor" che acquista solo titoli a basso P/E, senza tener conto della crescita, con buona probabilità, sta pervicacemente investendo su titoli scadenti, in turnaround o su business con poche prospettive alla ricerca delle poche opportunità di effettivo guadagno. b) il "growth investor" che acquista solo titoli ad alta crescita ma altissimo P/E, sta di fatto facendo una scommessa sul futuro assumendosi rischi gravissimi, perché b.1) i flussi di cassa futuri potrebbero non realizzarsi e b.2) in ogni caso il valore dei flussi di cassa futuri è soggetto ad ampia variabilità (vedi rialzo tassi). Entrambi sono presumibilmente esposti a un significativo costo opportunità.

e allora che si fa? qui entra in gioco la valutazione della "qualità" del business. il valore intrinseco è necessariamente influenzato da diversi fattori (in particolare quelli già evidenziati in altri post) attinenti alla stabilità del business, alla posizione di mercato, alla presenza di un "moat", elementi che contribuiscono a portare avanti un business profittevole, in grado di crescere a tassi anche non elevati ma con costanza, con margini elevati, mantenendo equilibrio finanziario e patrimoniale. un business di questo tipo può comandare anche P/E elevati. Individuare questi business consente di "scremare" il portafoglio dai titoli senza prospettive o senza concretezza, dando (a mio giudizio) maggiori probabilità di battere il mercato nel lungo periodo (proprio perché il mercato, in quanto strumento efficiente di "pesatura" del valore, riconoscerà la qualità dei titoli in portafoglio: non è un caso che i titoli che capitalizzano di più siano sovente proprio i titoli di maggior qualità). Riconoscere la qualità di un titolo è peraltro molto più facile e oggettivo che individuare un margine di sicurezza.

In questa logica, siamo tutti "quality investors", perché tutti determiniamo, implicitamente o esplicitamente, un valore intrinseco che è funzione della qualità del business. siamo tutti "value investors", perché nessuno di noi vuole pagare più del valore intrinseco. siamo tutti "growth investors", perché nessuno di noi vuole comprare un business che non è in grado di crescere (altrimenti, sul lungo periodo, meglio i bond).

a conclusione di questo lungo e noioso post, la mia personale lettura è che le etichette non hanno senso, in un certo senso sono fuorvianti, e seguire strategie non fondate in primo luogo sulla qualità dei titoli può portare l'investitore ad assumere inconsapevolmente alcuni rischi, implicitamente illudendosi di "saperne più del mercato".
sul Tutti cercano "valore" secondo me hai una visione distorta degli investitiori .. se mai il tutti se riferito al forum lo puoi applicare a chi bene o male è in questo thread ...
la maggior parte del popolo bue corre dietro a linee e gessetti e compra titoli "perchè salgono" .. generalmente corrono dietro alle growth perchè "salgono di più" se vogliamo sono tutti "momentum"

tanto i gessetti vanno bene per AAPL come per le meme stock
se parliamo di quel penso <5% di investitori seri per me nonostante la valanga di iinformazioni che si ha .. ancora capitano disallineamenti interessanti ne citavo 5 "enormi" che nel 2022 qui nel thread sono stati individuati ed hanno portato grossi guadagni

così come tutto il settore lusso europeo era insensatamente a sconto in un momento dove inflazione e alta dollaro forte erano per loro una combinazione perfetta per avere una crescita record

di base l'irrazionalità del mercato e la speculazione di breve è ben più forte della razionalità e porta scostamenti nel breve molto significativi ...

su questo possiamo spuntarci un extra rendimento ... anche se non è proprio facile.
come scrivo spesso sui bond è molto più facile in 15 anni ad esempio ho avuto oltre il 50% del rendimento obbligazionario da capital gain rispetto all'incasso dei ratei che maturavano
 
Non so di che importi parliamo ma non è un controsenso investire per il lungo termine e avere una percentuale di stock pari alla metà della liquidità? :)
dipende fondamentalmente da quanto tempo uno ha iniziato ad investire ...
normalissimo che uno che inizia da poco abbia una liquidità molto elevata ...
penso invece che chi è arrivato a 10 anni o più di investimenti la liquidità sarà piuttosto limitata ... se uno arriva a 10 anni immagino abbia avuto risultati in qualche modo positivi .. se no o è scemo o masochista ... in entrambi i casi comunque la liquidità sarebbe poca ...

più che altro chi invece con gli investimenti un pò gli va bene finisce come me con il conto in rosso a fare un pò di leva ... oppure per non vendere titoli dove pagherebbe troppo CG ... e preferisce pagare interessi alla banche che CG allo stato...
 
Ultima modifica:
dipende fondamentalmente da quanto tempo uno ha iniziato ad investire ...
normalissimo che uno che inizia da poco abbia una liquidità molto elevata ...
penso invece che chi è arrivato a 10 anni o più di investimenti la liquidità sarà piuttosto limitata ... se uno arriva a 10 anni immagino abbia avuto risultati in qualche modo positivi .. se no o è scemo o masochista ... in entrambi i casi comunque la liquidità sarebbe poca ...
Esatto.
Come ben sapete sono rientrato nel fol e negli investimenti attivi da circa 3 anni ( Intesa a parte ), quindi sono ancora nella fase di costruzione ( ponderata, non sono uno tipo russiabond che và allin ), tra qualche anno la mia situazione sarà diversa ( non credo sarà full azionario comunque , ma chissà ).
Tornando OT noto che tra le best Tesla sta' facendo un bello storno OK!
 
Esatto.
Come ben sapete sono rientrato nel fol e negli investimenti attivi da circa 3 anni ( Intesa a parte ), quindi sono ancora nella fase di costruzione ( ponderata, non sono uno tipo russiabond che và allin ), tra qualche anno la mia situazione sarà diversa ( non credo sarà full azionario comunque , ma chissà ).
Tornando OT noto che tra le best Tesla sta' facendo un bello storno OK!
NVDA e TSLA per mo sono i 2 titoli con più potenzialità ... ma si portano dietro una volatilità esasperata specie la seconda ... ma la cosa penso sia imprescindibile ... su tesla poi il fattore speculativo penso sia il titolo dove gioca di più (unica big dove pesa quanto una memestock quasi)...

se uno ha una view rimanere fedeli .. i collassi possono essere anche occasioni di incremento
se rifinisce pesantemente giù potrei anche vendere qualche PYPL per incrementare tesla
 
sul Tutti cercano "valore" secondo me hai una visione distorta degli investitiori .. se mai il tutti se riferito al forum lo puoi applicare a chi bene o male è in questo thread ...
la maggior parte del popolo bue corre dietro a linee e gessetti e compra titoli "perchè salgono" .. generalmente corrono dietro alle growth perchè "salgono di più" se vogliamo sono tutti "momentum"
io sull'analisi tecnica nutro un fortissimo scetticismo, può darsi che funzioni, io non sono capace e non conosco nessuno che ci guadagni davvero, a parte quelli che leggo nei forum.

se parliamo di quel penso <5% di investitori seri per me nonostante la valanga di iinformazioni che si ha .. ancora capitano disallineamenti interessanti
beh certo infatti nel mio "lenzuolone" ho parlato di squilibri momentanei che possono creare effettivamente un "margin of safety". alcuni di questi sono evidenti, altri meno, nel complesso la ricerca continua di questi squilibri mi sembra un esercizio defatigante e forse anche insidioso. questo non significa che quando si manifestano uno non debba coglierle.

così come tutto il settore lusso europeo era insensatamente a sconto in un momento dove inflazione e alta dollaro forte erano per loro una combinazione perfetta per avere una crescita record
questo è un ottimo esempio, anch'io ho cavalcato questa opportunità perché era davvero manifesta.
 
io sull'analisi tecnica nutro un fortissimo scetticismo, può darsi che funzioni, io non sono capace e non conosco nessuno che ci guadagni davvero, a parte quelli che leggo nei forum.


beh certo infatti nel mio "lenzuolone" ho parlato di squilibri momentanei che possono creare effettivamente un "margin of safety". alcuni di questi sono evidenti, altri meno, nel complesso la ricerca continua di questi squilibri mi sembra un esercizio defatigante e forse anche insidioso. questo non significa che quando si manifestano uno non debba coglierle.


questo è un ottimo esempio, anch'io ho cavalcato questa opportunità perché era davvero manifesta.
anche warren lo dice ... capita poche volte che piova oro ... e quando capita metti fuori il secchio e non il cucchiaino
 
NVDA e TSLA per mo sono i 2 titoli con più potenzialità ... ma si portano dietro una volatilità esasperata specie la seconda ... ma la cosa penso sia imprescindibile ... su tesla poi il fattore speculativo penso sia il titolo dove gioca di più (unica big dove pesa quanto una memestock quasi)...

se uno ha una view rimanere fedeli .. i collassi possono essere anche occasioni di incremento
se rifinisce pesantemente giù potrei anche vendere qualche PYPL per incrementare tesla
Su Tesla la mia idea me la sono fatta e ho messo il primo gettone intorno ai 155 ( e poi una piccolissima somma sui 200 ).
Vorrei incrementarla un po', imho il range 150-160 è raggiungibile, lì qualcosa metterò, più difficile tornare sotto i 100 ( se ci arrivasse cmq completerei l'esposizione - che sarà max al 3% ).Insieme ad Alphabet ( che preferisco ) è l'unica su cui recentemente stò operando.
Su Nvidia ancora non sono entrato, me la dovrei ristudiare.
A proposito di speculazione Nvidia e Tesla capeggiano da un bel po' nei primi posti di WSB , ora sono loro le "meme" stocks :asd: (bei tempi quando c'era GME e loro riuscivano a spostare le quotazioni, con queste ultime 2 è leggermente più difficile... )
 
Su Tesla la mia idea me la sono fatta e ho messo il primo gettone intorno ai 155 ( e poi una piccolissima somma sui 200 ).
Vorrei incrementarla un po', imho il range 150-160 è raggiungibile, lì qualcosa metterò, più difficile tornare sotto i 100 ( se ci arrivasse cmq completerei l'esposizione - che sarà max al 3% ).Insieme ad Alphabet ( che preferisco ) è l'unica su cui recentemente stò operando.
Su Nvidia ancora non sono entrato, me la dovrei ristudiare.
A proposito di speculazione Nvidia e Tesla capeggiano da un bel po' nei primi posti di WSB , ora sono loro le "meme" stocks :asd: (bei tempi quando c'era GME e loro riuscivano a spostare le quotazioni, con queste ultime 2 è leggermente più difficile... )
su GME i bimbominchia potevano muovere il mercato .. ovvio su tesla e nvda possono solo seguirlo o inseguirlo o... essere travolti. non penso abbiano la forza di influire veramente su market cap simili
hosempre visto che le speculazioni di WSB hanno portato titoli almassimo a 60 - 70 B di merket cap

NVDA e TESLA sono prede ben più grandi ...
NVDA è cara troverai poca roba nel bilancio che giustifica quei multipli ... ma come ho scritto sempre ... se si scatena la guerra della AI .. NVDA venderà le armi a tutte le fazioni in guerra ... queste armi sono particolarmente costose
 
io sull'analisi tecnica nutro un fortissimo scetticismo, può darsi che funzioni, io non sono capace e non conosco nessuno che ci guadagni davvero, a parte quelli che leggo nei forum.
Devi studiare anni, ci sono davvero persone preparate che campano di trading.
 
UnitedHealth e Elevance Health sono quasi al mio Entry Price e sto ancora decidendo su quale delle due voglio entrare per aumentare l'esposizione su questo settore dell'healthcare.

C'è da considerare che ho già un 8% di esposizione passiva tramite l'ETF del settore su UNH (che al momento pesa un 5% del ptf).
I multipli di mercato e gli indici di liquidità sono a favore di ELV ma i margini di vendita e gli indici di reddittività vanno verso UNH.

UNHELV
Revenue315 B155 B
P/S
1,6​
0,8​
P/B
6​
3​
P/E
25​
20​
Trailing P/E
21​
16​
PEG 2024
1,68​
1,27​
Gross Margin
24,0%​
17,5%​
Oper. Margin
8,5%​
5,5%​
Net Margin
6,0%​
4,0%​
5y growth Revenue
61%​
73%​
5y growth Op. Income
86%​
75%​
5y growth EBIT
86%​
74%​
Cash/Asset
11%​
33%​
Current Ratio
0,80​
1,30​
Debt/Equity
0,65​
0,60​
ROE
25%​
17%​
ROI
23%​
16%​
ROA
8,5%​
6,0%​
 
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Reazioni: ryp
si parla ancora di restrizione nell’esportazione di macchinari ASML in Cina. È letteralmente una guerra quella sui chip
 
FATTO


Ieri Ferretti ha pubblicato i risultati 2022, con ricavi di poco superiori a 1 miliardo, in crescita del +14,7% su base annua.


L’Ebitda rettificato è stato pari a circa 140 milioni, in crescita del +36,5%, con un margine sulle vendite del 13,6% in espansione di 220 punti base grazie alla maggiore leva operativa, alle efficienze e ad un miglior posizionamento commerciale (pricing).


L’utile netto ammonta a 60,3 milioni, in crescita del +60,5%.


La società ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo di 5,88cent per azione.


L’order intake durante l’anno si è attestato a 1,162 miliardi, con un order backlog a 1,296 miliardi, composto principalmente da “Made-to-measure” yachts (36%) seguiti da composite e Superyachts (30% entrambi).
Il management ha fornito un l’outlook positivo, indicando un mercato in continua espansione che passerà dagli attuali 24 ai 29 miliardi attesi nel 2025 (+6,5% CAGR).


In particolare, il numero dei clienti potenziali è atteso in crescita fra il 2022 e il 2025 ad un CAGR del +7,7% e +7,8% rispettivamente con un tasso di penetrazione degli yacht di lusso al momento ancora inferiore all’1% ovvero con un altissimo potenziale di espansione.


Dal punto di vista strategico, Ferretti punta ad espandere il proprio portafoglio di yacht “made-to-measure” verso metrature maggiori in alluminio sfruttando il know how dei recenti lanci del pershing 140 (42mt) e Riva 50 mt.


Ferretti terrà un Capital market Day il prossimo 21 marzo dove discuterà i risultati e la strategia del Gruppo.


I risultati sono molto positivi e le indicazioni incoraggianti, con un mercato visto ancora in espansione.


Si conferma inoltre la tendenza del mercato per uno spostamento verso metrature sempre maggiori e materiali come l’alluminio e l’acciaio.


La notizia è quindi positiva anche per TISG. L’azienda è ben posizionata per beneficiare di questi macro-trends sottostanti.


Non è emersa alcuna indicazione sull’eventuale processo di double listing di Ferretti. Milano Finanza di oggi indica che la società avrebbe scelto Piazza Affari rispetto a Londra.


Secondo quanto riporta la stampa, Ferretti starebbe aspettando la delibera dell’Authority di Hong Kong che darà il via libera alla dematerializzazione delle azioni.


Proprio l’Autorità di Hong Kong avrebbe suggerito la piattaforma Euronext per la migliore performance del mercato e la quotazione a Piazza Affari offrirebbe migliori prospettive rispetto a Londra anche per la concentrazione dei titoli del lusso. Si sarebbero allungati i tempi del dual listing, che dovrebbe comunque verificarsi entro il 2023.




EFFETTO


Giudizio MOLTO INTERESSANTE su THE ITALIAN SEA GROUP (TISG.MI), target price 11,0 euro.



www.websim.it
 
Ragazzi come la vedete diasorin, che ha perso parecchio in questi ultimi mesi?
 
I multipli di mercato e gli indici di liquidità sono a favore di ELV ma i margini di vendita e gli indici di reddittività vanno verso UNH.
la parte dopo il "ma" spiega il perché della prima parte. sono comunque entrambi ottimi investimenti, per me stanno sulla stessa "curva di indifferenza" a queste condizioni
 
anche warren lo dice ... capita poche volte che piova oro ... e quando capita metti fuori il secchio e non il cucchiaino
infatti avevo incrementato lvmh e contento di averlo fatto. A posteriori si vorrebbe sempre averlo fatto di piu'.
In quel periodo avevo incrementato anche il porto di Amburgo, che non sta andando cosi' bene ma non mi preoccupa molto.

In merito ai drawdown ne ho purtroppo piu' di baba, sono sostanzialmente una parte di quei titoli dove ho comprato a scopo speculativo e ovviamente il rischio c'era. Confido di poterli lasciare li abbastanza tempo perche' risalgano, quantomeno, anche se ammetto che alcuni li sto valutando per farci delle minus, essendo diventato piu' scettico sulle potenzialita' future.

A volte mi riesce difficile comprare fidandomi solo delle valutazioni di bilancio, vostre in questo forum, e dei conti. Ad esempio non ho Deere ed e' un settore in cui non sono coperto. Se la avessi comprata mesi fa avrei probabilmente fatto buona cosa, ad ora dite che il prezzo e' ancora valido. Eppure la corsa fatta continua a fermarmi, perche' mi sembra sempre salita molto.
Sara' il modo di essere dei titoli buoni ma e' una cosa che ancora non riesco a fare, ho sempre l'idea di voler comprare a sconto o sui ribassi
 
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