Johnny, guarda che grossomodo diciamo le stesse: la mia obiezione è esclusivamente sulla quantità di titoli da tenere in ptf, non sul metodo, sull'efficacia dello stock picking, se sia meglio un titolo che stacca un dvd oppure uno che non distribuisce o più in generale un dibattito tra gestione attiva e passiva.
E non metto in discussione che questo o quell'altro titolo abbia sovraperformato un'indice, che si debba mettere un grafico a X anni o Y: ci sono N azioni che hanno sovraperformato e N azioni che hanno sottoperformato, ma qui si va a scomodare monsieur de la Palisse e non è nelle mie intenzioni.
Tralasciando i multinick dalla vita triste che cercano soddisfazioni nei flame virtuali, quello su cui mi interessava mettere l'accento è la pericolosità di costruire un ptf azionario composto solo da 10 titoli: se fra questi 10 si sarebbero scelti Enron, Worldcom, GE, etc... (che ai tempi si sarebbero potuti definire best stocks) i risultati sul ptf sarebbero stati deleteri, una tragedia se ce ne fossero stati più di uno.
Poi sul numero di titoli possiamo stare qui a disquisire fino allo sfinimento, è un discorso molto soggettivo che dipende da N variabili, ma si fa presto ad arrivare a certe cifre: Apple, Microsoft, Facebook, Alphabet, Nestlè, Coca, Pepsi, P&G, Unilever, McDonald's, JNJ, Roche, Novartis, Visa, Mastercard e siamo a 15, continua con Amazon, Baba, Nike, Disney, petroliferi, industriali, lusso e arrivi facile a 30, e non hai bancari, assicurativi, comunicazione, infrastrutture, semiconduttori, utilities...non che uno debba avere per forza di tutto e un pò, c'è chi si imbottisce di titoli del tabacco o chi sta alla larga dai minerari, ma quelle sono scelte e non sono oggetto della discussione.
Buona serata.