BIO ON - luci ed ombre

DOPO I DENIGRATORI, GLI SHORTISTI, I DUBBIOSI, I SAPIENTONI “ TE L’AVEVO” ecc ecc

ORA ARRIVERANNO GLI ILLUMINATI E I PAPPATORI.

Su una scala si può scendere o salire.

Ameri.cchio.ne tu da che parte della scala ti trovi?

O sei fermo sul pianerottolo?
 
Ti risp qua... perche' in MP non mi funziona...
Non so dirti...
Forse e' un'asta prima dell'open (prima delle 9.00) o una transizione CHIX (ma sarebbe nell'altra colonna ... e a mercato)
O forse e' qualcosa di privato......

Le vedo sempre..... ma dirti di preciso non saprei....
Io le ho sempre considerate in questo modo.....

a domani.... sperando che sia come oggi..../ieri...
 
Infatti la cosa stupefacente è che non ne parla alcuna testata, qui si è tirata una bomba su un titolo e la cosa sta passando come se nulla fosse lasciando una marea di gente con il cerino in mano, specie quelli che spaventati hanno svenduto la posizione. Io sono veramente allibito, credo nel business ma francamente se la cosa si rivela una colossale montatura qui bisogna scatenare l’interpol. Solo il titolo una nuova Parmalat a Bologna ha scatenato il panico tra gli investitori, non vi dico che vacanze ho passato quest’anno....

Ricordarsi sempre di non innamorarsi dei titoli e di guardare la realtà **** e cruda. Dal momento dello scoop del fondo ad oggi la società non ha più comunicato accordi e non ha sgombrato il campo da tutti i dubbi paventati. Per cui fino al 30 settembre presumo che si continui così per poi arrivare alla semestrale; a quel punto o ci sarà la svolta o il titolo rimarrà impantanato nelle sabbie mobili.
 
Buona sera a tutti,

Questo è il mio primo post, ma non sono nuovo del forum. Vi seguo dal giugno 2016, ovvero da quando ho iniziato ad investire su BIO-ON. Allo stato attuale sono ancora LONG sul titolo e dopo il caso QCM ho aumentato del 50% la mia posizione. Sono consapevole della mia “fallibilità” e per questo cerco di minimizzare i rischi cercando, approfondendo e mettendo in dubbio.
Colgo l’occasione per salutare e soprattutto ringraziare gli storici “Bioniani” del “Triplete” (i.e. Azionet, Kassandra & Co.), per le analisi e i contributi informativi condivisi a vantaggio del forum.
Ringrazio anche coloro che, di recente, hanno contribuito ad elevare il livello analitico della discussione. Devo soprattutto a questi ultimi se mi sono deciso ad intervenire, rischiando di passare per “pompatore”, per qualcuno e/o “basher”, per qualcun´altro.
Assolti i doverosi convenevoli, passo a esporre l’argomento che mi piacerebbe fosse discusso e, spero, approfondito dai partecipanti al thread, ovvero la ricerca dell’identità della famosa Multinazionale da 55 milioni, il relativo status di avanzamento dei lavori e il potenziale apporto della stessa ai bilanci futuri della nostra Società. Nell’esporre le mie deduzioni, ripercorrerò lo stesso l’ordine cronologico del mio ragionamento, cercando di documentare i vari passaggi. Mi scuso, pertanto, se risulterò prolisso per qualcuno.

22/12/2016 Bio-On annuncia il contratto con un'importante multinazionale, leader del proprio settore.
Dal comunicato stampa si legge:
“L'obiettivo del nuovo cliente di Bio-on è sostituire, entro i prossimi 3 anni, la plastica tradizionale con bio polimeri biodegradabili ricavati da residui di lavorazioni agro-industriali utilizzando la rivoluzionaria bio plastica PHAs di Bio-on.”
Inoltre:
“Il piano prevede la costruzione di una serie di impianti per la produzione di bio plastica PHAs per una capacità produttiva complessiva di 100.000 tonnellate all'anno. I singoli impianti avranno una potenzialità compresa fra 10.000 e 30.000 tonnellate all'anno e verranno realizzati in Europa e in Asia secondo un programma triennale che sarà funzionale alle necessità di autoproduzione del bio polimero PHAs da parte della multinazionale cliente di Bio-on. Grazie a questo accordo l'azienda potrà, già a partire dal 2020, sostituire una parte importante della plastica tradizionale utilizzata nei propri prodotti con un materiale innovativo, 100% naturale e biodegradabile al tempo stesso.”

http://www.bio-on.it/news2016.php

Ragionando sulle parole chiave (evidenziate), mi sono posto la domanda:
“Che tipologia di società, all’epoca del comunicato, poteva trarre il massimo vantaggio dalla tecnologia e i brevetti di Bio-On?”
La prima cosa che mi è venuta in mente è ovviamente ZUCCHERIFICIO (per la disponibilità di feedstock). E poi:
Qual è quella Multinazionale Leader, con più stabilimenti di produzione di zucchero tra EUROPA e ASIA, che allo stesso tempo ha un bisogno di autoprodurre plastica per i propri prodotti per almeno 100.000 tons?

Fatto l’identikit, ho cercato i probabili candidati tra i principali produttori mondiali di zucchero e a questo link ho trovato qualcosa che mi ha fatto accendere la c.d. “lampadina”:
Sugar industry - Wikipedia

Il principale “indiziato”:

Sudzucker - Wikipedia

Da questo momento in poi ho “battuto” i bilanci prima e dopo il comunicato di Bio-On alla ricerca di più indizi che formassero almeno una prova. E ho trovato che:

Nel 2016 stavano cercando soluzioni per la produzione di bioplastiche:
“Südzucker adds value in environmental terms by developing and introducing innovative production processes. We use integrated production plant concepts to produce ethanol as well as high-protein food and animal feed from grains and sugar beets. The biogenic carbon dioxide created in alcoholic fermentation is also used, for example as carbonic acid for the drink industry. To develop additional sales markets for the liquid carbon dioxide from our bioethanol facility, we are researching its application in the generation of algae biomass and the production of bioplastics.”
“Bioplastics represent another promising field in which special thermoplastic starches have been developed for the broad area of film applications. Optimizing costs while retaining quality is a key topic in the area of dry mortar applications “
http://ir2.flife.de/data/sudzucker/igb_html/pdf/1000005_e.pdf

Fino a giungere all’ultimo bilancio 2019 dove:
“R&D developed a new bioplastic called AGENACOMP® consisting of 50 % thermoplastic starch and a biodegradable polyester. It is 100 % biodegradable in household composts and represents a major step forward in reducing microplastics in the environment. It complies with legislative food contact requirements, and can thus be used for packaging fruits and vegetables.” (Südzucker AG Management report pag. 18)

“IN ANOTHER PROJECT, R&D IS DEVELOPING A FERMENTATION PROCESS TO PRODUCE POLYHYDROXYALKANOATES FROM SECONDARY SUGAR PRODUCTION STREAMS. IN COOPERATION WITH UNIVERSITIES AND INDUSTRIAL PARTNERS, RESEARCHERS WERE ABLE TO EXTRACT A BIOPLASTIC AND PRODUCE A PILOT PRODUCT.” (Südzucker AG Management report pag. 19)

http://www.suedzucker.de/en/Downloa...ahresabschlussLagebericht_V3.2EN_Homepage.pdf

Qui mi fermo, perché vorrei conoscere il vostro parere. In particolare mi piacerebbe sapere se ci sono i presupposti per un supplemento di indagine o cambiare candidato.

Complimenti
 
Ricordarsi sempre di non innamorarsi dei titoli e di guardare la realtà **** e cruda. Dal momento dello scoop del fondo ad oggi la società non ha più comunicato accordi e non ha sgombrato il campo da tutti i dubbi paventati. Per cui fino al 30 settembre presumo che si continui così per poi arrivare alla semestrale; a quel punto o ci sarà la svolta o il titolo rimarrà impantanato nelle sabbie mobili.

Comunicare qualcosa di positivo quando sei in fasi come questa (Sotto attacco giornaliero fino a poco tempo fa) porta solo a sp.utta.nare le buone notizie. Niente in fase di speculazione ribassista serve per arginare il calo. Prima bisogna recuperare la credibilità.....Le buone notizie le daranno a raffica quando avranno dalla loro la semestrale...che vedrete farà mangiare molta m.erd.a a molti....magari un pronunciamento della consob / procura....li vedrete che le carte verranno giocate....al momento opportuno... non alla ca.z.zo
 
Quanto hai ragione Rodolfo..dire che quell’articolo non e’ sponsorizzato e che un premio non puo’ essere commissionato...come una qualunque attivita’ di marketing...
non significa dire che l’autore sia un esperto e che la testata sia riconosciuta nell’ambiente.
Caro glindr io contestavo i commenti degli utenti che all’invito di contattare per inserzioni, hanno tratto la conclusione che quell’articolo su Bio-on fosse un’inserzione. Questa cosa e’ assurda. Non esistono attivita’ di marketing con cui le aziende si assegnano premi...non so dove vivono gli utenti che lo hanno affermato seminando ancora piu’ confusione in questo forum.
Ma in fondo stanno seminando confusione su qualunque cosa...
Tranne su Grego che e’ sparito da 1 mese e che ha sede alle Cayman. Nel suo ufficio sono tre dipendenti, giusto glindr? gabriele grego, grego gabriele e gabri gregu.

Buona serata e forza Bio-on! Tempo al tempo

Purtroppo sono in tanti a generare confusione su questo titolo. Modificare la rappresentazione dei fatti annullando o indirizzando a proprio piacere il significato iniziale sembra essere diventata una delle attività più importanti ai nostri giorni e questo mi da molta tristezza.

Il mondo è pieno di gente che scrive articoli , ripeto articoli e non inserzioni publicitarie , che hanno i più svariati obiettivi (vedi M.F. de IFQ, metà luglio 2019). Senza bisogni di andare a scomodare dei dipartimenti marketing....

Il sito ed il premio in questione si commentano da soli.


Forza Bio-on e forza verità!
 
Complimenti a Saraceno66, potrebbe essere una buona pista.
 
la multinazionale potrebbe essere effettivamente la Suedzücker, i grandi produttori di zucchero sono i tedeschi ed i francesi e con i tedeschi finora non si aveva notizie di accordi.
secondo il piano comunicato nel 2016 la produzione dovrebbe già partire nel 2020 dunque credo che per fine anno oltre alla comunicazione del partner (confema in questo caso) dovrebbe essere comunicato lo stato della costruzione degli impianti e la produzione prevista realizzarsi. Quando si parla di piano industriale questo è un elemento chiave, ovviamente se si produce PHA dovrebbero essere annunciati anche contratti per la vendita a clienti che la utilizzeranno.
direi che avremo un Dicembre interessante da seguire ....
 
Mi aggiungo ai complimenti per Saraceno66.

Un indizio ulteriore potrebbe essere la concomitanza con le difficoltà di bilancio dichiarate da Sudzucker e gli slittamenti negli impegni delle licenze dichiarati nei bilanci di BIO-ON .

Bisognerebbe capire quanti se Sudzucker soddisfa le seguenti caratteristiche:

Multinazionale

Dieci siti produttivi

Dalla relazione bilancio consolidato BIO ON del 30/06/2017 pag 4 Andamento della gestione nei settori in cui opera il Gruppo


" L’andamento economico relativo al primo semestre 2017 ha registrato una riduzione in termini di ricavi rispetto al primo semestre dell’anno precedente e, di conseguenza, il margine operativo si presenta con un valore negativo dovuto sostanzialmente allo spostamento sul secondo semestre dell’acquisizione di nuovi contratti e al ritardo dell’entrata in vigore di alcune licenze già acquisite lo scorso anno che originariamente erano previste maturare nel primo semestre 2017. Tale slittamento è principalmente attribuito al contratto multi-licenze attualmente in corso che, per la peculiarità multinazionale del cliente e per la modalità di utilizzo del prodotto finito (autoproduzione), ha richiesto un supplemento di sviluppo da parte del cliente circa la dislocazione territoriale dei potenziali siti produttivi e delle relative capacità produttive. Ad oggi, quattro delle dieci licenze previste dal contratto quadro, sono state definite ed i relativi studi di fattibilità corrispondenti a 40,000 ton/anno di prodotto su un totale di 100,000 previsti a contratto, sono stati conclusi. Si ritiene che le licenze sottese a queste prime iniziative industriali possano entrare in vigore nei prossimi mesi.
Per quanto concerne l’operatività del semestre, essa è stata caratterizzata dall’ avvio del progetto di sviluppo e messa a punto industriale del grado di PHA che sarà prodotto negli impianti realizzati dalla multinazionale sopra citata. Inoltre, l’avvio della fase d’impostazione ingegneristica dei progetti e degli studi fattibilità associati alle prime quattro licenze, hanno caratterizzato l’attività ingegneristica sviluppata nel corso del primo semestre."
 
Ciao. Quindi non aveva legami con i 4 fondi short e i 4 fondi short non sono realmente a quasi il 5 per cento.? Gira tutto li ... si rifaranno il giro long o tenteranno altro affondo e Grego ha finito il suo lavoro? Buona notte

Legami è possibile, non lo posso sapere ma è ragionevole, sempre al di fuori della normativa MIFID (geograficamente) ovviamente.

Sullo short non c'è niente di strano, non è per forza una posizione "nemica" di BIO On: la prima posizione short per dimensione è della ENGADINE Partners, da Bloomberg risulta che è un fondo con diverse posizioni short. Lo short si BIO On è rilevante come percentuale sul capitale sociale di BIO, ma come controvalore è tra i più piccoli: ha posizioni short su Azimut per 18 mln di euro, su Hammerson PLC per 15,75 mln, su Petrofac per 11,8 mln, su Salini per 10,5 mln e via dicendo, è un mestiere, una normale forma di investimento. Io cerco azioni sottovalutate da comprare, loro azioni sopravvalutate da vendere.
 
Ho trovato questo articolo di cui ho estrapolato alcune parti interessanti :

Zucchero, in Italia chiudono i produttori ma 4 pacchi su 5 arrivano dall'estero "Colpa del surplus di Francia e Germania" - Il Fatto Quotidiano


IL MERCATO ITALIANO CONTROLLATO DA GIGANTI STRANIERI – In Italia, però, la maggior parte del mercato è controllata da tre giganti stranieri. Il primo è la multinazionale tedesca Sudzucker che vanta 31 siti dall’Austria alla Romania “dalla Bosnia Erzegovina alla Moldavia, dalla Polonia all’Ungheria, trasforma 5,9 milioni tonnellate di zucchero ogni anno – spiega Coldiretti – ma produce anche carburante bioetanolo, concentrati di succhi di frutta, ingredienti funzionali e cibo per animali, oltre a operare nel settore farmaceutico e sfornare pizze congelate”.

Il secondo gigante dello zucchero in Italia è la francese Cristal Union: 10 stabilimenti nel mondo, una produzione pari a 2 milioni di tonnellate all’anno e in tasca l’acquisto dello storico marchio tricolore Eridiana.

Infine c’è la multinazionale Tereos che vanta 45 siti industriali in 13 Paesi, è il primo produttore francese con 3,7 milioni di tonnellate e vanta un giro d’affari di 5 miliardi di euro. “Si è creata una situazione – sottolinea Coldiretti – dove il mercato è in mano a 5 grandi realtà del Nord Europa che già oggi detengono il 75% del comparto nel Vecchio Continente con zucchero venduto a prezzi molto bassi da Francia e Germania che hanno aumentato del 20% la loro produzione nel 2017, causando 3,5 milioni di tonnellate di eccedenze a livello europeo”. Devastante l’effetto sui prezzi: nel corso del 2018 il valore dello zucchero alla produzione è sceso da 600 euro a 350 euro a tonnellata, con un ribasso di oltre il 40%.



E questo è il nosto riferimento in Italia

L’ULTIMA FRONTIERA – L’ultimo baluardo, che cerca di resistere alla crisi, è la cooperativa italiana Coprob-ItaliaZuccheri, che rappresenta circa 25mila persone impegnate nella filiera, ha due stabilimenti di trasformazione sul territorio nazionale e riunisce 7mila aziende con trentaduemila ettari coltivati a barbabietola fra Veneto ed Emilia Romagna. “Senza di loro – spiega Coldiretti – l’Italia, che è il terzo mercato dell’Unione Europea, diventerebbe uno dei pochissimi casi al mondo senza alcun produttore locale di zucchero come Nigeria, Malesia, Corea del Sud e Arabia Saudita considerando un consumo medio annuo sopra il milione e mezzo di tonnellate”.
 
Ho trovato questo articolo di cui ho estrapolato alcune parti interessanti :

Zucchero, in Italia chiudono i produttori ma 4 pacchi su 5 arrivano dall'estero "Colpa del surplus di Francia e Germania" - Il Fatto Quotidiano


IL MERCATO ITALIANO CONTROLLATO DA GIGANTI STRANIERI – In Italia, però, la maggior parte del mercato è controllata da tre giganti stranieri. Il primo è la multinazionale tedesca Sudzucker che vanta 31 siti dall’Austria alla Romania “dalla Bosnia Erzegovina alla Moldavia, dalla Polonia all’Ungheria, trasforma 5,9 milioni tonnellate di zucchero ogni anno – spiega Coldiretti – ma produce anche carburante bioetanolo, concentrati di succhi di frutta, ingredienti funzionali e cibo per animali, oltre a operare nel settore farmaceutico e sfornare pizze congelate”.

Il secondo gigante dello zucchero in Italia è la francese Cristal Union: 10 stabilimenti nel mondo, una produzione pari a 2 milioni di tonnellate all’anno e in tasca l’acquisto dello storico marchio tricolore Eridiana.

Infine c’è la multinazionale Tereos che vanta 45 siti industriali in 13 Paesi, è il primo produttore francese con 3,7 milioni di tonnellate e vanta un giro d’affari di 5 miliardi di euro. “Si è creata una situazione – sottolinea Coldiretti – dove il mercato è in mano a 5 grandi realtà del Nord Europa che già oggi detengono il 75% del comparto nel Vecchio Continente con zucchero venduto a prezzi molto bassi da Francia e Germania che hanno aumentato del 20% la loro produzione nel 2017, causando 3,5 milioni di tonnellate di eccedenze a livello europeo”. Devastante l’effetto sui prezzi: nel corso del 2018 il valore dello zucchero alla produzione è sceso da 600 euro a 350 euro a tonnellata, con un ribasso di oltre il 40%.



E questo è il nosto riferimento in Italia

L’ULTIMA FRONTIERA – L’ultimo baluardo, che cerca di resistere alla crisi, è la cooperativa italiana Coprob-ItaliaZuccheri, che rappresenta circa 25mila persone impegnate nella filiera, ha due stabilimenti di trasformazione sul territorio nazionale e riunisce 7mila aziende con trentaduemila ettari coltivati a barbabietola fra Veneto ed Emilia Romagna. “Senza di loro – spiega Coldiretti – l’Italia, che è il terzo mercato dell’Unione Europea, diventerebbe uno dei pochissimi casi al mondo senza alcun produttore locale di zucchero come Nigeria, Malesia, Corea del Sud e Arabia Saudita considerando un consumo medio annuo sopra il milione e mezzo di tonnellate”.


Ma scusate, non c'è da tempo in essere un accordo tra Eridania e BIO On per la produzione di acido levulinico partendo dagli scarti dell'industria dello zucchero ?
 
Ma scusate, non c'è da tempo in essere un accordo tra Eridania e BIO On per la produzione di acido levulinico partendo dagli scarti dell'industria dello zucchero ?

Bio on vende licenze, non esclusive
Se desse l’esclusiva dopo un po non venderebbe più niente, penso
 
Buona sera a tutti,

Questo è il mio primo post, ma non sono nuovo del forum. Vi seguo dal giugno 2016, ovvero da quando ho iniziato ad investire su BIO-ON. Allo stato attuale sono ancora LONG sul titolo e dopo il caso QCM ho aumentato del 50% la mia posizione. Sono consapevole della mia “fallibilità” e per questo cerco di minimizzare i rischi cercando, approfondendo e mettendo in dubbio.
Colgo l’occasione per salutare e soprattutto ringraziare gli storici “Bioniani” del “Triplete” (i.e. Azionet, Kassandra & Co.), per le analisi e i contributi informativi condivisi a vantaggio del forum [...]
Ricambio i saluti con grande piacere: benvenuto :) :) :) :)

Sarà un piacere leggerti, mai come ora gli azionisti / forumisti lucidi e fattivi sono preziosi.

La tua ipotesi è convincente e suggestiva, ma (ad una prima e superficiale lettura) resterei della mia idea precedente (automotive). Anche se non ho approfondito neppure lontanamente ai tuoi livelli! :rolleyes: quindi vado ad approfondire tutti i tuoi interessanti spunti ;)

Approfondire i temi e le domande già sul tavolo in questa fase mi sembra la cosa migliore che possiamo fare per impiegare il nostro tempo e riempire di idee e fatti lo spazio altrimenti occupato da emotività e basher, quindi grazie. Spero di farcela a dare un contributo, perché scrivo poco o nulla da tanto, finanche prima del nostro personale tzunami, perché i problemi familiari mi stanno assorbendo, purtroppo. Buona giornata a tutti. Beh non proprio a tutti :p
 
buongiorno, volumi da paura oggi:D
la quiete prima della tempesta?
 
Buona sera a tutti,

Questo è il mio primo post, ma non sono nuovo del forum. Vi seguo dal giugno 2016, ovvero da quando ho iniziato ad investire su BIO-ON. Allo stato attuale sono ancora LONG sul titolo e dopo il caso QCM ho aumentato del 50% la mia posizione. Sono consapevole della mia “fallibilità” e per questo cerco di minimizzare i rischi cercando, approfondendo e mettendo in dubbio.
Colgo l’occasione per salutare e soprattutto ringraziare gli storici “Bioniani” del “Triplete” (i.e. Azionet, Kassandra & Co.), per le analisi e i contributi informativi condivisi a vantaggio del forum.
Ringrazio anche coloro che, di recente, hanno contribuito ad elevare il livello analitico della discussione. Devo soprattutto a questi ultimi se mi sono deciso ad intervenire, rischiando di passare per “pompatore”, per qualcuno e/o “basher”, per qualcun´altro.
Assolti i doverosi convenevoli, passo a esporre l’argomento che mi piacerebbe fosse discusso e, spero, approfondito dai partecipanti al thread, ovvero la ricerca dell’identità della famosa Multinazionale da 55 milioni, il relativo status di avanzamento dei lavori e il potenziale apporto della stessa ai bilanci futuri della nostra Società. Nell’esporre le mie deduzioni, ripercorrerò lo stesso l’ordine cronologico del mio ragionamento, cercando di documentare i vari passaggi. Mi scuso, pertanto, se risulterò prolisso per qualcuno.

22/12/2016 Bio-On annuncia il contratto con un'importante multinazionale, leader del proprio settore.
Dal comunicato stampa si legge:
“L'obiettivo del nuovo cliente di Bio-on è sostituire, entro i prossimi 3 anni, la plastica tradizionale con bio polimeri biodegradabili ricavati da residui di lavorazioni agro-industriali utilizzando la rivoluzionaria bio plastica PHAs di Bio-on.”
Inoltre:
“Il piano prevede la costruzione di una serie di impianti per la produzione di bio plastica PHAs per una capacità produttiva complessiva di 100.000 tonnellate all'anno. I singoli impianti avranno una potenzialità compresa fra 10.000 e 30.000 tonnellate all'anno e verranno realizzati in Europa e in Asia secondo un programma triennale che sarà funzionale alle necessità di autoproduzione del bio polimero PHAs da parte della multinazionale cliente di Bio-on. Grazie a questo accordo l'azienda potrà, già a partire dal 2020, sostituire una parte importante della plastica tradizionale utilizzata nei propri prodotti con un materiale innovativo, 100% naturale e biodegradabile al tempo stesso.”

http://www.bio-on.it/news2016.php

Ragionando sulle parole chiave (evidenziate), mi sono posto la domanda:
“Che tipologia di società, all’epoca del comunicato, poteva trarre il massimo vantaggio dalla tecnologia e i brevetti di Bio-On?”
La prima cosa che mi è venuta in mente è ovviamente ZUCCHERIFICIO (per la disponibilità di feedstock). E poi:
Qual è quella Multinazionale Leader, con più stabilimenti di produzione di zucchero tra EUROPA e ASIA, che allo stesso tempo ha un bisogno di autoprodurre plastica per i propri prodotti per almeno 100.000 tons?

Fatto l’identikit, ho cercato i probabili candidati tra i principali produttori mondiali di zucchero e a questo link ho trovato qualcosa che mi ha fatto accendere la c.d. “lampadina”:
Sugar industry - Wikipedia

Il principale “indiziato”:

Sudzucker - Wikipedia

Da questo momento in poi ho “battuto” i bilanci prima e dopo il comunicato di Bio-On alla ricerca di più indizi che formassero almeno una prova. E ho trovato che:

Nel 2016 stavano cercando soluzioni per la produzione di bioplastiche:
“Südzucker adds value in environmental terms by developing and introducing innovative production processes. We use integrated production plant concepts to produce ethanol as well as high-protein food and animal feed from grains and sugar beets. The biogenic carbon dioxide created in alcoholic fermentation is also used, for example as carbonic acid for the drink industry. To develop additional sales markets for the liquid carbon dioxide from our bioethanol facility, we are researching its application in the generation of algae biomass and the production of bioplastics.”
“Bioplastics represent another promising field in which special thermoplastic starches have been developed for the broad area of film applications. Optimizing costs while retaining quality is a key topic in the area of dry mortar applications “
http://ir2.flife.de/data/sudzucker/igb_html/pdf/1000005_e.pdf

Fino a giungere all’ultimo bilancio 2019 dove:
“R&D developed a new bioplastic called AGENACOMP® consisting of 50 % thermoplastic starch and a biodegradable polyester. It is 100 % biodegradable in household composts and represents a major step forward in reducing microplastics in the environment. It complies with legislative food contact requirements, and can thus be used for packaging fruits and vegetables.” (Südzucker AG Management report pag. 18)

“IN ANOTHER PROJECT, R&D IS DEVELOPING A FERMENTATION PROCESS TO PRODUCE POLYHYDROXYALKANOATES FROM SECONDARY SUGAR PRODUCTION STREAMS. IN COOPERATION WITH UNIVERSITIES AND INDUSTRIAL PARTNERS, RESEARCHERS WERE ABLE TO EXTRACT A BIOPLASTIC AND PRODUCE A PILOT PRODUCT.” (Südzucker AG Management report pag. 19)

http://www.suedzucker.de/en/Downloa...ahresabschlussLagebericht_V3.2EN_Homepage.pdf

Qui mi fermo, perché vorrei conoscere il vostro parere. In particolare mi piacerebbe sapere se ci sono i presupposti per un supplemento di indagine o cambiare candidato.

Analisi interessante.
Per me tutto la ricerca si concentra sul termine utilizzato "autoproduzione".
Se lo intendiamo con il significato di avere la materia prima in casa allora la pista Sudzucker potrebbe essere interessante.
Se invece lo intendiamo con il significato di produrre autonomamente ed utilizzare in casa il phas ottenuto allora le piste potrebbero essere diverse, come ad esempio automotive ( Magna ) o anche Ikea.
Direi che comunque la cosa importante è che questo comunicato sia stato realizzato e sia in procinto di essere finalmente svelato.
Di questi tempi si mette in discussione tutto.
Il comunicato dello stabilimento in Brasile penso sia saltato senza annunci.
Spero vivamente che questo non sia successo per la famosa multinazionale da 55mil !
 
Ecco forse spiegato L'acquisto brevetti del 2018 di BIO ON. Probabilmente Coprob aveva bisogno di liquidità per via del calo dei prezzi delle barbabietole del 2017 e BIO ON ha restituito il favore fatto nell'investimento iniziale del progetto PHA .Quindi adesso BIO ON ha il 100% della titolarità, che inizialmente era stata suddivisa con COPROB ,che aveva finanziato il progetto.

dal bilancio consolidato COPROB 2018

Pag 8

- la cessione da parte di COPROB a Bio-On Spa, avvenuta in data 15 novembre 2018, del 50% dei diritti derivanti
dal brevetto e dalla tecnologia riguardanti la produzione di bio plastica ricavata da semilavorati/sotto prodotti
risultanti dal processi di rìtrasformazione della barbabietola.
 
Ho trovato questo articolo di cui ho estrapolato alcune parti interessanti :

Zucchero, in Italia chiudono i produttori ma 4 pacchi su 5 arrivano dall'estero "Colpa del surplus di Francia e Germania" - Il Fatto Quotidiano


IL MERCATO ITALIANO CONTROLLATO DA GIGANTI STRANIERI – In Italia, però, la maggior parte del mercato è controllata da tre giganti stranieri. Il primo è la multinazionale tedesca Sudzucker che vanta 31 siti dall’Austria alla Romania “dalla Bosnia Erzegovina alla Moldavia, dalla Polonia all’Ungheria, trasforma 5,9 milioni tonnellate di zucchero ogni anno – spiega Coldiretti – ma produce anche carburante bioetanolo, concentrati di succhi di frutta, ingredienti funzionali e cibo per animali, oltre a operare nel settore farmaceutico e sfornare pizze congelate”.

Il secondo gigante dello zucchero in Italia è la francese Cristal Union: 10 stabilimenti nel mondo, una produzione pari a 2 milioni di tonnellate all’anno e in tasca l’acquisto dello storico marchio tricolore Eridiana.

Infine c’è la multinazionale Tereos che vanta 45 siti industriali in 13 Paesi, è il primo produttore francese con 3,7 milioni di tonnellate e vanta un giro d’affari di 5 miliardi di euro. “Si è creata una situazione – sottolinea Coldiretti – dove il mercato è in mano a 5 grandi realtà del Nord Europa che già oggi detengono il 75% del comparto nel Vecchio Continente con zucchero venduto a prezzi molto bassi da Francia e Germania che hanno aumentato del 20% la loro produzione nel 2017, causando 3,5 milioni di tonnellate di eccedenze a livello europeo”. Devastante l’effetto sui prezzi: nel corso del 2018 il valore dello zucchero alla produzione è sceso da 600 euro a 350 euro a tonnellata, con un ribasso di oltre il 40%.



E questo è il nosto riferimento in Italia

L’ULTIMA FRONTIERA – L’ultimo baluardo, che cerca di resistere alla crisi, è la cooperativa italiana Coprob-ItaliaZuccheri, che rappresenta circa 25mila persone impegnate nella filiera, ha due stabilimenti di trasformazione sul territorio nazionale e riunisce 7mila aziende con trentaduemila ettari coltivati a barbabietola fra Veneto ed Emilia Romagna. “Senza di loro – spiega Coldiretti – l’Italia, che è il terzo mercato dell’Unione Europea, diventerebbe uno dei pochissimi casi al mondo senza alcun produttore locale di zucchero come Nigeria, Malesia, Corea del Sud e Arabia Saudita considerando un consumo medio annuo sopra il milione e mezzo di tonnellate”.


Associando quanto riportato da Mober e quanto ricercato da Saraceno66, se la sua tesi è corretta e in effetti pare sensata, credo che il partner non sia Zudzucker, ma il secondo gigante dello zucchero Cristal Union. Questo è verosimile assumendo che Eridania è stata acquistata da Cristal Union, Eridania storicamente è legata all'Emilia Romagna per i molti insediamenti produttivi, è legata al gruppo Maccaferri, già in contatto con Bio On ( Eridania | La Nostra Storia ) e di fatto aveva già preannunciato questo accordo nel 2015 - 28 luglio 2015 - ACCORDO PER REALIZZARE IN FRANCIA IL PRIMO IMPIANTO PER PRODURRE BIO POLIMERI PHAS DA CO-PRODOTTI DELLA BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
Parigi - Bologna, 28 Luglio 2015 - Grazie all'accordo firmato oggi da Bio-on e Cristal Union nascerà in Francia il primo impianto al mondo per la produzione di bio plastica PHAs ricavata da co-prodotti della barbabietola da zucchero. Le due società, attive nella bio-chimica sostenibile e nella produzione di zucchero, alcol e di bioetanolo lavoreranno insieme per costruire un sito produttivo da 5 mila tons/anno, espandibile a 10 mila tons/anno.

http://www.bio-on.it/news2015.php
 
Qualcuno in apertura avra' realizzato...........
Speriamo che nel pomeriggio riprenda la strada di ieri....
 
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