Vedo che ti sei irrgidito. Non te la prendere.
Comunque quello che alleghi a me sembra il contratto che regola i rapporti tra l'azienda che produce i punk e i possessori di NFT. E da quello che intendo i derivarives con copyright sono tutti gli artifacts firmati crittograficamente che "emanano" da questi punk.
Non sembra un contratto che regola i raporti tra i possessori di NFT ed il resto del mondo, specialmente riguardo l'utilizzo che dei privati possono fare di un'immaginetta.
Un po' perche' il resto del mondo non era li a sottoscrivere e molto perche' contratti di quel tipo, a me sembra, non esistano.
Dunque se io attacco l'adesivo del punk sul mio astuccio di scuola preferito e poi qualcuno lo acquista a 1000 euro, sto vendendo l'astuccio ed e' chiaro che quello e' solo un adesivo. Idem se attacco la gif del punk sul mio satoshi preferito.
Detto questo pero', supponiamo che il punk blu venduto l'altro giorno sia originale.
Anzi con buona probabilita' questo e' il caso.
Dunque davvero vale 4.5BTC perche' e' originale?
Se, come intendo, essere "originale" significa essere firmati dal proprietario del punk eth, la domanda e': quante immaginette ordinal il punk blu eth potra' firmare in futuro?
E' credibile l'idea che si fermi alla prima?
Se l'idea non e' credibile ne esistono impedimenti tecnici che garantiscano una tiratura limitata, allora la cartolina venduta l'altro giorno vale qualcosa solo perche' si puo' stabilre con certezza, gia' adesso e per sempre, che e' la prima di una moltitudine che il punk blu eventualmente firmera' in futuro.
Se cosi' e', la cosa e' garantita solo grazie al suo numero d'ordine nel sistema, e conferma che, in fatto di valutazione, nella maggior parte dei casi "essere ordinal" viene molto prima di "essere originale".
Perche' nei fatti, "essere originale", in questo campo, non sembra garantisca molto.
Avessi voluto irrigidirmi avrei scritto una cosa del tipo "mi sembra che siano tutte quazzate"
Però non è questo il caso, come puoi constatare.
Ad ogni modo, sostieni che il documento allegato regoli solo i rapporti tra autore e possessori. Non credo sia questo il caso, a meno di supporre che il ricorso reiterato al termine
exclusive qui sotto sia accidentale o decorativo.
Ownership.
(a) You Own Your CryptoPunk NFT. When you own a digital wallet that holds a CryptoPunk NFT, as recorded by the CryptoPunks Smart Contract, you hold the exclusive right to hold, sell, transfer, and execute blockchain transactions involving thatCryptoPunk NFT (“Your CryptoPunk NFT”).
License.(a) Grant. Subject to your acceptance of, and compliance with, these Terms, upon lawfully acquiring Your CryptoPunk NFT and, for so long as you hold Your CryptoPunkNFT (both dates as recorded by the CryptoPunks Smart Contract) (the “License Term”),Yuga Labs grants to you an exclusive, universe-wide, royalty-free, sublicensable license toreproduce, distribute, prepare derivative works based upon, publicly display, publiclyperform, transmit, and otherwise use and exploit, Your CryptoPunk Art (“License”).
Stando alla lettera, desumo che l'autore ceda (a certe condizioni) al proprietario corrente diritti
esclusivi tanto su artwork, quanto su derivative work. Ne deriva che
nessun altro goda legittimamente di tali diritti.
Il che implica che ove un tizio venda un Cryptopunk che ha coniato come "ordinal" (necessariamente '
blockchain transaction', v.d. sopra) i casi sono soltanto due:
a) Se costui è il proprietario corrente o un delegato ciò ricade entro i termini di licenza.
b) Se non è autorizzato e non è il proprietario, ne lede il diritto esclusivo e si rende responsabile di una violazione dei termini di licenza conferita dall'autore.
Tertium non datur per me, stando alla lettera.
Quanto all'esempio dell'astuccio, pensa che c'è già stato chi ha inteso vedere un NFT (l'astuccio) corredato di mp3 (!), collezioni con nomi affini a brand, o immagini creative incidentalmente richiamanti prodotti commerciali (l'adesivo). Senonchè tanto è bastato per soggetti della caratura di
Nike, Hermes, Sony ed altri per condurre una azione legale ai danni dei coniatori.
Il che dovrebbe bastare a chiarire che la questione dei diritti intellettuali qui è duplice.
Impatta tanto lo NFT preso nella sua organicità, quanto la semplice creatività originale sottesa.
Quest'ultima è di suo soggetta alle leggi vigenti relative alla proprietà intellettuale.
Si tratta di un campo minato e se ne dibatte ormai da
anni. Intanto marketplace NFT come
Cent o
HitPiece sono collassati, gravati dal rischio di azioni legali per plagio e/o copyright infringiment. Anche OpenSea ha già vissuto le sue diatribe.
Se tanto mi dà tanto, direi che l'attuale far west non avrà vita lunga.
Quanto a:
Detto questo pero', supponiamo che il punk blu venduto l'altro giorno sia originale.
Anzi con buona probabilita' questo e' il caso.
Dunque davvero vale 4.5BTC perche' e' originale?
Credo non sia chiaro cosa rappresenta sino in fondo un NFT.
La frase
"supponiamo che il punk blu venduto l'altro giorno sia originale" è una contraddizione in termini.
Per definizione c'è un solo NFT unico oltrechè
originale, che è tale in quanto "firmato" dall'autore.
Inoltre ogni NFT, che sia originale o meno, è espressione di un peculiare tecnicismo declinato da una piattaforma.
Questo ha la precisa finalità di garantirne l'
univocità, in seno ad essa.
Quindi parliamo di due caratteristiche di fondo,
univocità ed originalità.
Entrambe sono da intendersi quali concetti
crittografici.
In definitiva, un NFT
originale Cryptopunk è originale+univoco in quanto espressione di
due fatti di rilevanza crittografica:
- uno smart contract (originale), incontrovertibilmente riconducibile all'autore.
- una transazione (univoca) su Ethereum, riconducibile a ritroso dal proprietario corrente sino alla transazione di mint originale (con annessi meta-dati on-chain o off-chain).
Originalità e univocità sono in definitiva espressioni di una
piattaforma.
Esci dalla piattaforma in questione ed hai solo e sempre delle copie o derivative works.
La via di mezzo è
trasformare, 1:1, un NFT in altro equipolente su altra piattaforma.
Ad esempio facendone il
burn (su Ethereum) e poi il
mint altrove (es. come ordinals).
Ossia l'equivalente di ciò che si fa di prassi quanto ai pegged coins, per intenderci.
Senonchè in tal caso l'univocità verrebbe rispettata, ma l'originalità diverrebbe crittograficamente labile.
Quindi richiederebbe garanzie da parte dell'autore.