Bond venezuela in default: chiediamo assistenza al governo italiano

Luisd

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Buonasera. Ho aperto questo 3D per cercare si recuperare gli importi
investiti in bond Venezuela in default dal 2017 chiedendo aiuto al governo
italiano. Esiste un trattato che prevede che lo Stato italiano
può trattare con il Venezuela e può informarci circa le vie percorribili
al fine di ottenere un equo risarcimento
Se avete idee o suggerimenti vi invito a postarle.
 
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LEGGE 5 ottobre 1991, n. 342​



Ratifica ed esecuzione dell'accordo tra la Repubblica del Venezuela e la Repubblica italiana sulla promozione e protezione degli investimenti, con protocollo aggiuntivo, fatto a Roma il 5 giugno 1990.​

 
ARTICOLO I
Definizioni

Ai fini del presente Accordo:
1) Per "investimento" si intende, conformemente all'ordinamento
giuridico del Paese ricevente ed indipendentemente dalla forma
giuridica prescelta o da qualsiasi altro ordinamento giuridico di
riferimento, ogni conferimento o bene investiti o reinvestiti in una
attivita' produttiva, da una persona fisica o giuridica di una Parte
Contraente nel territorio dell'altra, in conformita' alle leggi e
regolamenti di quest'ultima.
In tale contesto di carattere generale, sono considerati
specificatamente come investimenti, anche se non in forma esclusiva:
a) beni mobili ed immobili, nonche' ogni altro diritto in rem,
compresi - per quanto impiegabili per investimento - i diritti reali
di garanzia su proprieta' di terzi;
b) azioni, quote societarie, partecipazioni ed altri diritti similari
- anche in caso di partecipazione minoritaria - nonche' fondi al cui
trasferimento all'estero l'investitore straniero sia legittimato, in
societa' costituite territorio di una delle Parti Contraenti;
c) obbligazioni, titoli pubblici o privati o qualsiasi altro diritto
per prestazioni o servizi collegati ad investimenti e che abbiano un
valore economico, come altresi' redditi capitalizzati;

d) crediti e prestiti direttamente collegati ad un investimento,
effettuati tramite canali bancari, regolarmente assunti e documentati
secondo le disposizioni vigenti nel Paese in tale investimento sia
effettuato;
e) diritti d'autore, di proprieta' industriale od intellettuale -
quali brevetti invenzione; licenze; marchi registrati; segreti,
modelli e designs industriali - nonche' procedimenti tecnici,
trasferimenti di conoscenze tecnologiche, denominazioni registrate e
l'avviamento;
f) ogni diritto di natura economica conferito per legge o per
contratto nonche' ogni licenza o concessione rilasciata in
conformita' a vigenti disposizioni per l'esercizio delle relative
attivita' economiche, comprese quelle di prospezione, coltivazione,
estrazione e sfruttamento di risorse naturali.
 
ARTICOLO VIII
Composizione delle Controversie tra Investitori e Parti Contraenti

1) Qualsiasi controversia relativa agli investimenti, insorta tra una
Parte Contraente ed un investitore dell'altra, riguardo problemi
regolati dal presente Accordo, sara' per quanto possibile risolta
mediante consultazioni amichevoli tra le parti in controversia
medesime.

2) Se tali consultazioni non consentissero una soluzione, la
controversia potra' essere sottoposta alla competente magistratura
ordinaria od amministrativa della Parte Contraente nel cui territorio
si trovi l'investimento.

3) Ove tra una Parte Contraente ed un investitore sussista ancora
controversia
, dopo trascorso un periodo di 18 mesi dalla notifica di
inizio di una azione avanti le magistrature nazionali indicate al
punto 2, tale controversia potra' essere sottoposta ad arbitrato
internazionale.

A tale effetto ed ai sensi del presente Accordo, ciascuna Parte
Contraente conferisce fin d'ora consenso anticipato ed irrevocabile
affinche' qualsiasi controversia venga sottoposta ad arbitrato
secondo le modalita' in esso stabilite.
4) Fin dal momento in cui abbia avuto inizio un procedimento
arbitrale, ciascuna delle parti nella controversia adottera' ogni
utile iniziativa intesa a far desistere dall'azione giudiziale in
corso.
5) In caso di ricorso all'arbitrato internazionale, la controversia
sara' sottoposta, a scelta dell'investitore, a uno degli organismi di
arbitrato qui di seguito indicati:
a) al Centro Internazionale per la Risoluzione delle Controversie
relative ad Investimenti (I.C.S.I.D.), istituito della Convenzione
sul "Regolamento delle Controversie relative agli investimenti tra
Stati e cittadini di altri Stati aperta alla firma in Washington il
18 marzo 1965 qualora ognuno dei Paesi Pparte nel presente Accordo vi
avesse aderito. Ove questa condizione non sussista, ciascuna delle
Parti Contraenti conferisce il proprio consenso affinche' la
controversia sia sottoposta ad arbitrato, in conformita' alla
regolamentazione sui "meccanismi" aggiuntivi per la conciliazione
l'arbitrato del predetto Centro Internazionale il Regolamento delle
Controversie relative ad Investimenti.
b) Ad un Tribunale arbitrale "ad hoc" istituito caso per caso.
L'arbitrato si effettuera' secondo il Regolamento Arbitrale della
Commissione delle Nazioni Unite sul Diritto Commerciale
Internazionale (UNCITRAL), di cui alla Risoluzione 31/98 del 15
dicembre 1976 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Gli
arbitri saranno in numero di tre e, se non cittadini delle Parti
Contraenti, dovranno essere cittadini di Paesi che abbiano relazioni
diplomatiche con le Parti Contraenti.
Qualora necessario il Presidente dell'Istituto di arbitrato della
Camera di Commercio di Stoccolma verra' incaricato della nomina degli
arbitri, in conformita' con il Regolamento sopracitato. La sede
arbitrale sara' Stoccolma, salvo diverso accordo fra le parti.
6) Nessuna delle Parti Contraenti, che sia parte in una controversia,
potra' sollevare in una fase della procedura di arbitrato ne' in sede
di esecuzione di una sentenza di arbitrato, eccezioni basate sul
fatto che un investitore parte avversa abbia, per effetto di una
polizza di assicurazione o della garanzia prevista all'articolo 7 del
presente Accordo, ricevuto un indennizzo destinato a coprire in tutto
o in parte le perdite subite.
7)Il Tribunale arbitrale decidera' sulla base del diritto della Parte
Contraente parte nella controversia, comprese le norme di
quest'ultima relative ai conflitti di leggi nonche' sulla base delle
disposizioni del presente Accordo, di clausole di eventuali
particolari accordi relativi all'investimento o dei principi di
diritto internazionale applicabili in materia.
8) Le sentenze arbitrali saranno definitive e vincolanti per le parti
nella controversia. Ciascuna Parte Contraente si impegna ad eseguire
le sentenze, in conformita' alla propria legislazione nazionale ed
alle Convenzioni internazionali in materia vigenti per ambo le Parti
Contraenti.
9) Le Parti Contraenti si asterranno dal trattare per via diplomatica
argomenti attinenti ad un arbitrato od un procedimento giudiziario
gia' in corso, finche' le procedure relative non siano state concluse
e le parti nella controversia non abbiano poi adempiuto al lodo del
tribunale arbitrale od alla sentenza del competente tribunale
interno, secondo i termini di adempimento stabiliti nel lodo o nella
sentenza medesimi.
 
ARTICOLO IX
Composizione di Controversie tra le Parti Contraenti

1) Le controversie tra le Parti Contraenti sull'interpretazione e
l'applicazione del presente Accordo dovranno, per quanto possibile,
essere risolte mediante consultazioni amichevoli per vie
diplomatiche, compreso il ricorso a Commissioni bilaterali specifiche
gia' istituite tra le Parti medesime.

2) Nel caso che tali controversie non possano essere composte entro
sei mesi, a partire dalla data in cui una delle Parti Contraenti ne
abbia effettuato richiesta scritta, esse saranno sottoposte, su
iniziativa di una due Parti, ad un Tribunale arbitrale "ad hoc", in
conformita' alle disposizioni del presente Articolo.
3) Il Tribunale arbitrale sara' costituito nel seguente modo: entro
due mesi dalla data di ricezione della richiesta di lodo arbitrale,
ciascuna delle Parti nominera' un membro del Tribunale. Questi due
membri dovranno successivamente scegliere un cittadino di un Paese
terzo che assumera' le funzioni di Presidente. Il Presidente dovra'
essere nominato entro due mesi dalla data di nomina dei due membri
predetti.
4) Se i termini indicati al precedente punto 3 non fossero stati
osservati, in mancanza di altro accordo, ciascuna Parte potra'
invitare il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia a
procedere alle nomine necessarie. Qualora questi sia cittadino di una
delle Parti Contraenti o per qualsiasi altro motivo non fosse lui
possibile accettare l'incarico, ne verra' fatta richiesta al Vice
Presidente della Corte. Ove poi anche il Vice Presidente sia
cittadino di una delle Parti Contraenti o per qualsiasi altro motivo
non fosse a lui pure possibile accettare, ne verra' invitato il
membro della Corte Internazionale di Giustizia che lo segua
immediatamente in ordine di precedenza e che non sia cittadino di una
delle due Parti.
5) Il Tribunale arbitrale decidera' a maggioranza di voti e le sue
decisioni saranno vincolanti. Ognuna delle Parti Contraenti sosterra'
le spese per il proprio arbitro e quelle per la propria
partecipazione al procedimento arbitrale. Le spese per il Presidente
e le rimanenti spese saranno a carico delle due Parti, in misura
uguale.
Il Tribunale arbitrale stabilira' il proprio regolamento.
 
A mio avviso occorrerebbe individuare quelle figure di "rilievo" in campo economico che possano avere un ruolo attivo o quantomeno una capacità di incisione...sulla carta intendiamoci.
Tuttavia se facciamo arrivare 50, 100 segnalazioni magari si può suscitare una qualche forma di interessamento.
Avrei in mente due nomi su tutti nella compagine di Governo:
- Maurizio Leo (responsabile economico Fratelli d'Italia e vice ministro MEF)
- Guido Crosetto (anche se Ministro della Difesa é fondatore di FdI e ideologo/consulente della Meloni)

Ministro e staff
 
A mio avviso occorrerebbe individuare quelle figure di "rilievo" in campo economico che possano avere un ruolo attivo o quantomeno una capacità di incisione...sulla carta intendiamoci.
Tuttavia se facciamo arrivare 50, 100 segnalazioni magari si può suscitare una qualche forma di interessamento.
Avrei in mente due nomi su tutti nella compagine di Governo:
- Maurizio Leo (responsabile economico Fratelli d'Italia e vice ministro MEF)
- Guido Crosetto (anche se Ministro della Difesa é fondatore di FdI e ideologo/consulente della Meloni)

Ministro e staff
Sicuramente ci diranno qualcosa perchè per legge sono obbligati a fare qualcosa e a tutelare gli interessi nazionali. Bruciare i risparmi arreca un danno all'economia e all'erario. Potremmo provarci. Appena finiscono le feste conto di iniziare a impostare la richiesta al ministero
 
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si, si,
ma forse è meglio aspettare il 6 gennaio .............
 
E' particolarmente interessante leggere la relazione al disegno di legge
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 APRILE 2003

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana
e la Repubblica bolivariana del Venezuela sulla promozione e
protezione degli investimenti, con Protocollo aggiuntivo, fatto
a Caracas il 14 febbraio 2001
Viene evidenziato che sono a carico dello Stato italiano le eventuali spese che dovessero derivare dal ricorso al tribunale arbitrale. Per pagare dette spese lo Stato utilizzerà gli ordinari stanziamenti previsti per le liti ed arbitraggi evidenziati nello stato di previsione della spesa del Ministero della giustizia. Questo significa che lo Stato italiano è competente a trattare la questione del default venezuelano nel nostro interesse.






 
Auguro a tutti gli amici del FOL e alle loro famiglie un sereno e felice Natale
 
l'augurio che mi sento di rivolgere a tutti è che trovino una soluzione diplomatica al conflitto
 
Vorrei evidenziare una circostanza importante circa le cause intentate dai creditori negli Stati Uniti.
Il VNZ pur essendo stato condannato, si rifiuta di pagare perchè intende avvalersi dell'immunità sovrana. Il giudice in questo caso non può costringere il VNZ a pagare. Per proteggere gli investitori italiani da questa infausta evenienza, è stato stipulato un trattato tra Italia e Venezuela, La sua attivazione è l'unica possibilità che hanno gli investitori italiani possessori di bonos venezuelani a meno che non si fanno pignorare beni del VNZ e pagare spese legali e di procedura molto costose




Under the Foreign Sovereign Immunities Act (the "FSIA"), foreign states are immune from suit, but they can waive that immunity "either explicitly or by implication." 28 U.S.C. §§ 1604, 1605(a)(1). In the fiscal agency agreements governing the bonds at issue here, Defendant expressly waived its sovereign immunity. See 1998 Fiscal Agency Agreement § 14; 2001 Fiscal Agency Agreement § 14. Accordingly, the Court has jurisdiction to consider Plaintiffs' claims. See EM Ltd. v. Republic of Argentina, 695 F.3d 201, 209 (2d Cir. 2012), aff'd sub nom. Republic of Argentina v. NML Capital, Ltd., 573 U.S. 134 (2014).


https://casetext.com/case/contrarian-capital-mgmt-llc-v-bolivarian-republic-of-venezuela
 
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interessante @Luisd, facci sapere se organizzi qualcosa...
 
interessante @Luisd, facci sapere se organizzi qualcosa...
Certo....... qualcosa si farà..... io già mi sono adoperato in occasione del default greco......mi sa che se non mi muovo io non si muove nessuno
 
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qualcuno ha poi notizie se si può fare qualcosa?
;-)
 
Rimanendo con i piedi per terra e trattandosi di un problema di rilevanza geopolitica mondiale direi proprio di no.
Luiss ha citato norme che dovrebbero ( uso il condizionale perché siamo un Paese di azzaccagarbugli con la metà dei politici che sono avvocaticchi di provincia) prevedere un interessamento attivo. Evidentemente si tratta di uno di quei provvedimenti , e sono tanti, che rimangono senza applicazione.
Debbo rammentare che, riguardo al Venezuela, il nostri Stato si è sempre dimostrato totalmente indifferente nonostante gli oltre 200.000 italiani emigrati dal dopoguerra , piccoli imprenditori e commercianti, che si sono visti massacrare dal chavismo.
 
In termini legali la norma che ha postato Luisd non fa una grinza... è abbastanza chiara. Se Luisd vuole procedere con una lettera di diffida o comunque una forma di collaborazione con un esponente di spicco del governo menzionando la norma il mio nome può includerlo, gli do il consenso... se c'è da firmare a disposizione. Secondo la mia opinione bisognerebbe cominciare a stilare una lista di persone fisiche detentori delle obbligazioni con relativo nominale ... creare un modello di consenso firmato... e Luisd con questa lista mettersi in contatto e proporre... Una vera e propria class action. Secondo voi con un groppone di persone e relativi voti da "carrozzone" alle soglie delle elezioni europee non si interesserebbe nessuno? Occhio....
 
Ma che cosa si chiede di preciso? Che cosa c entra il governo italiano . Questo mi sfugge. Un investitore presta dei soldi ad un emittente ricevendo un tasso di interesse la cui entità è direttamente correlata al fattore rischio. Se tutto va bene, incassa i cedolini che appagano e ripagano il rischio assunto... Se invece va male.. Si invoca il governo. Mah.
 
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Di preciso? Un interessamento da parte del governo. Esempio: recentemente si è svolto un incontro internazionale in Messico per discutere del problema Venezuela; doveva partecipare, tra i tanti, per la prima volta in tanti annimanche un rappresentante italiano. Della sua presenza ( immagino che abbiano mandato il terzo segretario di ambasciata) non vi è traccia. In quei giorni il Ministro Taiani ed i vari sottosegretari dovevano essere impegnati.
Nota bene, qua non stiamo parlando di ristori richiesti come per i tanti azionisti ed obbligazionisti prima di Banca Etruria , Macerata, Ferrara e poi delle due venete, gabbati a causa della totale inadeguatezza della vigilanza.
Si tratterebbe almeno di fingere di spingere per rendere nuovamente negoziabili i titoli in Europa.
Ma sono io il primo a pensare che si sta parlando di qualcosa di impossibile.

Se ne parliamo nella discussione su Venezuela facciamo prima.
 
Sembrate dei disperati scrivendo su questo file, veramente! Il governo italiano ha enormi difficoltà se non limiti, e non solo ROMA, ma proprio il sistema finanziario a risolvere il quasi crac dell'assicurazione vita EUROVITA, un fallimento di fatto contabile, basterebbe mettere 500 mln EUR e aspettare il recupero negli anni delle obbligazioni... E pensate che facendo riferimento al trattato internazionale da discutersi presso ICSID o Ciadi Come Lo chiamano in LATAM, riuscirete ad avere qualcosa,. Se non avessero messo Macrì nel 2016/17 neanche i debtholders di BSas avrebbero ricevuto qualcosa aspettando i tempi del tribunale... Tanto servono i dollari dei Multilaterali, senza quelli nulla si fa. Senza FMI, Bm, Caf, Bid, ect e soprattutto la cosa più importante: apertura di conti di corrispondenza del BCV presso la Fed, altrimenti come si processano i pagamenti? Anni serviranno e post audit ovviamente... Col debito che è un multiplo del PIL e senza benedizione di Washington...intendo Esecutivo...FMI non si muove... Sarà un miracolo se mai torneranno a negoziare, e già il fatto che Chevron Eni e Repsol possano fare affari con Pdvsa per recuperare dividendi e debiti è tantissimo. Non vi leggerà nessuno qui, ad un certo punto il Venezuela disperato cadrà ai piedi di Washington, ovviamente simulando altro e si arriverà a un accordo, nel migliore dei casi, post elezioni... Fino a quando Caracas galleggia e non affonda, quel momento non verrà... Pure il New Mexico produce il doppio del Venezuela, la Guyana arriverà a 1 mln in 4 anni... E secondo voi le.major che centellinano gli investimenti in capex laddove la sicurezza delle leggi e la natura del sottosuolo offrono le migliori opportunità hanno tutta questa fretta di trivellare nell'Orinoco? Bah, si dice che serviranno 10 mld annui x 10 anni per arrivare a tre mln barili al giorno... Con quali garanzie, quando la Ley del 2006/7 è tutta da rivedere...
 
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