stefanog23
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Una regola semplice è non mettersi mai contro le banche centrali e queste hanno deciso di pompare liquidità praticamente fino a che ce ne sarà bisogno.
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Qui invece do il mio apporto con un articolo interessante che io consiglio di leggere -Quando potremo dire"Abbiamo toccato il fondo"-pubblicato su A&F di Repubblica di lunedi 23 Marzo 2020Vedi l'allegato 2674571
Vedi l'allegato 2674573
Vedi l'allegato 2674574
Come fate ad essere ottimisti, se va bene avremo un debito pubblico al 160% del PIL
mah
Una regola semplice è non mettersi mai contro le banche centrali e queste hanno deciso di pompare liquidità praticamente fino a che ce ne sarà bisogno.
E' impossibile che i piccoli possano tirarsene fuori..è un gioco a somma zero.
Se diamo per scontato che il mercato prenda una direzione per una forza prevalente ( non parlo di attori nell'ombra, ma della somma di indirizzi singoli che vanno a creare una maggioranza ), qualcuno dovrà rimetterci.
A chi venderebbero ora i piccoli per liquidare? Forse gli istituzionali sono disposti a rimetterci? E di questi istituzionali, quanti sono fondi che agiscono semplicemente coi risparmi dei privati, piccoli e grandi, andando quidni a creare un semplice passamano a prezzi inferiori ?
Ragazzi, da quando esiste il mercato esistono metodi per misurare la sua temperatura. Per alcuni periodi questa può impazzire, come crollare stile 2008/09 o fare bolle tipo 2000, ma dopo un po'..i parametri riemergono.
Non mi possono dire che Boeing meriti di raddoppiare in due giorni perché il governo USA ha pronti degli stimoli: la cecità del rimbalzo la vedete da queste cose. E' una società con problematiche strutturali enormi, destinata al declino senza una netta inversione di politica aziendale, con scelte errate che pregiudicano anni futuri..ed in più ora voli fermi in tutto il mondo per mesi! E questi comprano come se non ci fosse un domani? Eddai..
Beh, almeno altrettanto semplice è non considerarle onnipotenti, visto quanto spesso hanno dimostrato di non capirci un quazzo loro per prime, e di creare problemi anziché risolverli.
Vedremo tutto sto' denaro di carta come rianimerà un'economia reale paralizzata.
Il bello è che nel nostro piccolo italiano si criticava tanto il reddito di cittadinanza sostenendo che non sarebbe servito a niente se mancava materialmente il lavoro; qui ora si sta facendo la stessa cosa e su scala infinitamente più grande, e invece viene vista come la panacea di tutto.
Chissà, forse la differenza è che l'uno era finanziato con soldi veri (politica fiscale) che parevano sprecati, mentre l'altro con soldi finti (politica monetaria), però vedremo questi infiniti giochi di prestigio della moneta prima o poi come finiranno.
E' impossibile che i piccoli possano tirarsene fuori..è un gioco a somma zero.
Se diamo per scontato che il mercato prenda una direzione per una forza prevalente ( non parlo di attori nell'ombra, ma della somma di indirizzi singoli che vanno a creare una maggioranza ), qualcuno dovrà rimetterci.
A chi venderebbero ora i piccoli per liquidare? Forse gli istituzionali sono disposti a rimetterci? E di questi istituzionali, quanti sono fondi che agiscono semplicemente coi risparmi dei privati, piccoli e grandi, andando quidni a creare un semplice passamano a prezzi inferiori ?
Ragazzi, da quando esiste il mercato esistono metodi per misurare la sua temperatura. Per alcuni periodi questa può impazzire, come crollare stile 2008/09 o fare bolle tipo 2000, ma dopo un po'..i parametri riemergono.
Non mi possono dire che Boeing meriti di raddoppiare in due giorni perché il governo USA ha pronti degli stimoli: la cecità del rimbalzo la vedete da queste cose. E' una società con problematiche strutturali enormi, destinata al declino senza una netta inversione di politica aziendale, con scelte errate che pregiudicano anni futuri..ed in più ora voli fermi in tutto il mondo per mesi! E questi comprano come se non ci fosse un domani? Eddai..
Se ragionassimo sempre così, le borse non dovrebbero scendere mai, perché dopo ogni momento di paralisi tornerebbe sempre la crescita..non credi?Dopo la crisi del 2007/2008 le banche centrali decisero di pompare liquidità e com'è andata l'abbiamo visto, poi può darsi che stavolta vada diversamente, però ecco contro le banche centrali non mi ci metterei comunque.
L'economia reale è paralizzata adesso, fra qualche mese non lo sarà più, l'obiettivo delle banche centrali e dei governi è quello di tenere in vita le imprese in questi mesi, credo che essendo quasi tutto chiuso, l'unica arma possibile sia immettere liquidità. Auguriamoci che basti.
alimentare e packaging alimentare stanno vendendo bene nelle ultime settimane a quanto sembra....
Se ragionassimo sempre così, le borse non dovrebbero scendere mai, perché dopo ogni momento di paralisi tornerebbe sempre la crescita..non credi?
Non esisterebbe mai un buon motivo per vendere.
In realtà però le aziende non sono solo la quotazione, che è quello che seguiamo noi, ma la capacità di produrre valore. Se non lo fanno, o lo fanno meno di altri concorrenti, non vorrete essere loro soci.
Vogliamo essere oggi soci di aziende che non si sa se sopravviveranno tra un anno? Certo che ripartiremo, ma chi ?Quali società? Nemmeno una palla di cristallo può assicurarcelo. E nel frattempo? Immaginate che la società di cui siete azionisti sia il vostro negozio, il vostro lavoro.. e che per un anno vi produca solo passivi..
La liquidità pompata può avere un senso come supporto momentaneo, e psicologico ovvero mantenere un minimo di fiducia che è la base del libero mercato.. ma il compito delle aziende è creare valore, stampare denaro non lo crea, è davvero tutto molto semplice.
Se ragionassimo sempre così, le borse non dovrebbero scendere mai, perché dopo ogni momento di paralisi tornerebbe sempre la crescita..non credi?
Non esisterebbe mai un buon motivo per vendere.
In realtà però le aziende non sono solo la quotazione, che è quello che seguiamo noi, ma la capacità di produrre valore. Se non lo fanno, o lo fanno meno di altri concorrenti, non vorrete essere loro soci.
Vogliamo essere oggi soci di aziende che non si sa se sopravviveranno tra un anno? Certo che ripartiremo, ma chi ?Quali società? Nemmeno una palla di cristallo può assicurarcelo. E nel frattempo? Immaginate che la società di cui siete azionisti sia il vostro negozio, il vostro lavoro.. e che per un anno vi produca solo passivi..
La liquidità pompata può avere un senso come supporto momentaneo, e psicologico ovvero mantenere un minimo di fiducia che è la base del libero mercato.. ma il compito delle aziende è creare valore, stampare denaro non lo crea, è davvero tutto molto semplice.
Continua a spulciare bilanci, ma non parlare di etica, di cui è evidente che ignori il semplice significato..
Subire uno scomposto tentativo d'offesa da un ratto di tal fatta quale ti stai dimostrando coi tuoi scritti è un onore caro il mio "risparmiatore cauto"..
Fralaltro ci sono regioni come il Veneto, Lombardia, Emilia a cui non compete questo debito, in quanto vengono detratti ogni anno decine di miliardi di euro di tasse per mantenere tutte le altre che fanno da zavorra da sempre, da quando hanno "deciso" questa italia unita....
si sta rallentando anche li, una volta riempite le credenze e frighi, la gente con la cid non va a fare spese in surplus per nulla.
Si, ma non confondiamo la situazione di Lombardia e Emilia con quella del Veneto. La Lombardia e l'Emilia hanno sempre contribuito al benessere nazionale, mentre il Veneto, a causa della miseria dei suoi abitanti, è sempre stato passivo fino al secondo dopoguerra.
Per farti un esempio, nel 1881 il PIL pro capite di una regione tipo la Campania era 100,2 (media nazionale 100), mentre il Veneto era ancora 13 punti sotto (87,2). Dieci anni dopo, il Veneto era ancora oltre 20 punti sotto rispetto alla Puglia, e così in avanti fino al primo dopoguerra, e poi ancora fino al secondo dopoguerra. Lo scenario cambia totalmente solo dal 1958 al 1978. E' questa situazione di miseria generalizzata che determina l'emigrazione dal Veneto in America Latina, che si aggiunge a quella dell'Italia meridionale. La stessa situazione provoca, nelle campagne venete, le esplosioni storiche di pellagra, in aggiunta alla tubercolosi.
Diverso il caso di Lombardia e Emilia, che sono sempre state produttive ed efficienti.