Bruno Munari

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Grande artista.
Geniale e con una storia incredibile.

Come mai non ne parla nessuno?

Ah vero! La storia vale meno dei record d'asta.

Una lista di esposizioni da far rabbrividire
MunArt - The most complete web site dedicated to Bruno Munari

Non sono d'accordo, Munari è presente nei musei nel mondo ed è conosciuto e stimato dappertutto, se non fa record forse è perchè aveva una concezione multidisciplinare e legata alla ripetizione. Forse si sentiva più designer che artista, la sua mentalità lo portava verso la diffusione e non verso l'esclusività. Il suo sogno era arrivare nei mercatini più che nei musei. Nel futuro resterà.;)

PS: i soldi sono solo pezzi di carta visti nell'ottica del tempo.
 
Per chi è al nord e segue l'artista segnalo una sua personale da Conceptual a Bergamo da questo mese a gennaio 2015.
L'ho vista in anteprima al BAF e ripercorre tutta la carriera dagli anni 50, vi linko il catalogo dateci un'occhiata per me merita!!
ISSUU - Bruno munari by galleria conceptual
 
in onore di artebrixia che mi ha spinto alla discussione nel Bar sorseggiando un ottimo rum
http://www.finanzaonline.com/forum/...1545174-al-bar-dellarte-111.html#post38357863

e soprattutto in onore di un grande artista ancora sottovalutato.
Wikipedia scrive ""... Bruno Munari è figura leonardesca tra le più importanti del novecento italiano"
io lo sto studiando ma vi fossero amanti della sua arte sarebbe bello poter legggere qualcosa. OK!
Bruno Munari - Wikipedia
C'è un sito molto bello su Munari: MunArt - The most complete web site dedicated to Bruno Munari
 
Munari è indubbiamente stato un artista e non solo dalle innumerevoli capacità. Io ho compiuto studi su di lui inerente al contesto del Movimento Arte Concreta (MAC) di cui fa parte insieme a Dorfles, Soldati, Monnet ecc......genio
 
forse sono già stati postati, ma non fa male ripetersi, talvolta

 
lo abbiamo già dimenticato?
Suvvia... usciamo dai soliti clikkati, dai
:D
 

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Riporto di nuovo in prima pagina la discussione su Munari in quanto oggi mi hanno regalato un libro illeggibile ideato dal Maestro nel 1983. Nella sua semplicità e particolarità un capolavoro. Il tutto racchiuso in 8 cm di altezza.
 

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Riporto di nuovo in prima pagina la discussione su Munari in quanto oggi mi hanno regalato un libro illeggibile ideato dal Maestro nel 1983. Nella sua semplicità e particolarità un capolavoro. Il tutto racchiuso in 8 cm di altezza.

Nella semplicità è presente la grandezza di Munari.

Bravo.;)
 
Volevo avere un vs parere sui lavori "tavole tattili", io li trovo molto rappresentativi della poetica e della sensibilità di Munari; appena visti non ho avuto dubbi prendendone subito uno per la mia collezione. Grazie
 
Volevo avere un vs parere sui lavori "tavole tattili", io li trovo molto rappresentativi della poetica e della sensibilità di Munari; appena visti non ho avuto dubbi prendendone subito uno per la mia collezione. Grazie

Trovo un po' complicato trovare qualcosa di specifico che sia rappresentativo di Munari dal momento che si è interessato ed occupato praticamente di TUTTO. :bow:
Munari più che comprato andrebbe inserito nei programmi scolastici ministeriali, in ogni caso hai fatto sicuramente un'ottima scelta.
 
Grazie DiegoS...effettivamente era un genio, e come spesso succede sarà rivalutato più all'estero che in Italia.
 
Bruno Munari

La rivoluzione sottovoce

18 aprile/24 maggio 2015



“Stiamo facendo una rivoluzione, ma attenzione, diciamolo sottovoce, potrebbero sentirci. Un bambino creativo diventerà un adulto, una persona libera, una persona pericolosa…”.

È questa tensione che caratterizza l’opera e la vita di Bruno Munari, sia nelle opere più concettuali che in quelle che più direttamente si rivolgono a quel territorio magico che sta tra l’arte e la didattica per bambini. La ricerca, la curiosità, la semplificazione, guardare le cose da nuovi punti di vista (l’arcobaleno di profilo), sono tutte caratteristiche dell’artista e del didatta. L’arte ci fa guardare al mondo come bambini ma trasforma anche i bambini in adulti consapevoli.

Munari è figura leonardesca che come pochi altri nella storia ha dato un contributo fondamentale in diversi campi del sapere: le arti visive e il design, l’illustrazione e la pubblicità, la didattica e l’editoria.

La mostra cerca di puntualizzare proprio l’aspetto “plurale” della ricerca di Munari. Saranno infatti esposte le Macchine Inutili e le Sculture da viaggio, i Negativi/Positivi e i disegni ispirati agli ideogrammi giapponesi, tra le ultime opere progettate dall’artista milanese.

Le opere però più rare e più significative in questo senso tra quelle in visione sono forse le tavole tattili: mai esposte nel meridione d’Italia hanno fatto parte della grande mostra organizzata per il centenario della nascita (2007) alla Rotonda della Besana a Milano. Sono tra le opere che più incrociano i due campi di ricerca di Munari; nascono per essere toccate, per rivolgersi, nei bambini e negli adulti, al senso del tatto, quello meno affrontato a scuola e quello meno esaltato nell’arte.

Completa la mostra un piccolo apparato di libri e oggetti che porteranno il visitatore alla molteplice varietà dell’opera dell’artista milanese. I libri illustrati e i libri progettati, le copertine e gli oggetti di design.

Informazioni e appuntamenti: 339.6752646



Home - Drago artecontemporanea
 

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Riporto di nuovo in prima pagina la discussione su Munari in quanto oggi mi hanno regalato un libro illeggibile ideato dal Maestro nel 1983. Nella sua semplicità e particolarità un capolavoro. Il tutto racchiuso in 8 cm di altezza.

BravoOK!
 
In equilibrio tra regola e caso

Munari osserva che la ripetizione compositiva, carente di originalità e fantasia, può condurre la pittura, di formazione costruttivista e concretista, verso una strada senza uscita, in un vicolo cieco. Per questo egli non si irrigidisce mai sulle posizioni teoriche di un astrattismo puro, tutt'altro, egli si preoccupa di sfruttare la casualità che, analogamente a quanto avviene in natura, viene impiegata per demolire un rigore talvolta troppo razionale. Lo storico Enrico Crispolti ci ricorda le finalità più recondite di Munari: “voglio andare a vedere che cosa c'è oltre l'arte astratta, non crediate che queste esperienze si superino tornando indietro”.

Munari sintetizza in uno slogan - la regola e il caso - la formula necessaria ad allontanare l'arte astratta da un rigore algoritmico che induce tanti artisti, anche molti dei compagni di viaggio del Movimento Arte Concreta, a ripetersi con pitture destinate ad un inutile decorativismo.

Munari si serve frequentemente dello schema duale del contrasto tra opposti. Egli utilizza questo paradosso persino nella denominazione stessa delle opere: si pensi ai negativi/positivi, al concavo/convesso, ai libri/illeggibili, alle xero-copie/originali, alle macchine/inutili o aritmiche.

L'idea è in realtà molto semplice, nasce dalla comprensione teorica che solo dall'equilibrio tra l'evento casuale – o in altri contesti intellettuali, dallo stimolo della fantasia - e la programmazione - la razionalità del pensiero - si può ottenere il massimo di espressività, attraverso un dinamismo di forze opposte che è forse la costante di maggior rilievo in tutta l'opera dell'autore, fin dai tempi della sua appartenenza al movimento futurista.

[dal testo in catalogo di Luca Zaffarano]




Galleria Granelli, galleria d'arte presenta la sua collezione di arte contemporanea - Vendita on line quadri e opere d'arte
 
In equilibrio tra regola e caso

Munari osserva che la ripetizione compositiva, carente di originalità e fantasia, può condurre la pittura, di formazione costruttivista e concretista, verso una strada senza uscita, in un vicolo cieco. Per questo egli non si irrigidisce mai sulle posizioni teoriche di un astrattismo puro, tutt'altro, egli si preoccupa di sfruttare la casualità che, analogamente a quanto avviene in natura, viene impiegata per demolire un rigore talvolta troppo razionale. Lo storico Enrico Crispolti ci ricorda le finalità più recondite di Munari: “voglio andare a vedere che cosa c'è oltre l'arte astratta, non crediate che queste esperienze si superino tornando indietro”.

Munari sintetizza in uno slogan - la regola e il caso - la formula necessaria ad allontanare l'arte astratta da un rigore algoritmico che induce tanti artisti, anche molti dei compagni di viaggio del Movimento Arte Concreta, a ripetersi con pitture destinate ad un inutile decorativismo.

Munari si serve frequentemente dello schema duale del contrasto tra opposti. Egli utilizza questo paradosso persino nella denominazione stessa delle opere: si pensi ai negativi/positivi, al concavo/convesso, ai libri/illeggibili, alle xero-copie/originali, alle macchine/inutili o aritmiche.

L'idea è in realtà molto semplice, nasce dalla comprensione teorica che solo dall'equilibrio tra l'evento casuale – o in altri contesti intellettuali, dallo stimolo della fantasia - e la programmazione - la razionalità del pensiero - si può ottenere il massimo di espressività, attraverso un dinamismo di forze opposte che è forse la costante di maggior rilievo in tutta l'opera dell'autore, fin dai tempi della sua appartenenza al movimento futurista.

[dal testo in catalogo di Luca Zaffarano]



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Bollino OK!
 
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