Buone notizie: finanziata la Pensione di cittadinanza, costola del nuovo RDC

wizardgsz

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Per fortuna il I maggio ha portato consiglio ed un'altra bella notizia!
Abolita dalla manovra 23, ecco che rispunta dal Decreto Lavoro odierno per over 67, disabili, non autosufficienti.

Qui homepage del vecchio servizio INPS che verrà ripristinato: INPS-Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza

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😁
 

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Quindi abbiamo abolito la povertà?
La vedo complicata come missione.

Occhio ai prepensionamenti: Decreto lavoro 2023: addio Rdc, aumento stipendi e pensioni, tutte le novità

Pensione anticipata di 5 anni fino al 2025​

Novità anche per il contratto di espansione, ossia quella misura che consente il prepensionamento con 5 anni di anticipo rispetto alle regole previste per l’accesso alla pensione di vecchiaia o anticipata.

In scadenza il 31 dicembre 2023, infatti, il contratto di espansione verrà prorogato fino al 31 dicembre del 2025, autorizzando per altri 2 anni gli accordi tra le aziende (a patto che abbiano almeno 50 dipendenti) e i lavoratori. Ricordiamo, infatti, che il contratto di espansione prevede, previo accordo tra le parti, un’uscita anticipata fino a 5 anni con il lavoratore che nel periodo che lo separa dalla pensione andrà a percepire un’indennità mensile pari all’importo della pensione che ha maturato fino a quel momento, la quale verrà finanziata dall’azienda stessa. Azienda che nel contempo si impegna a procedere con nuove assunzioni, così da favorire il ricambio generazionale.
 
pensione di cittadinanza per over67 disabili non autosufficienti
mi sembra giusta


over67, disabili, non autosufficienti
chi li assume?
 
pensione di cittadinanza per over67 disabili non autosufficienti
mi sembra giusta


over67, disabili, non autosufficienti
chi li assume?
Infatti pare, almeno sulla carta, ripristinata la vecchia tutela cancellata dalla finanziaria di qualche mese fa
 
La vedo complicata come missione.

Occhio ai prepensionamenti: Decreto lavoro 2023: addio Rdc, aumento stipendi e pensioni, tutte le novità

Pensione anticipata di 5 anni fino al 2025​

Novità anche per il contratto di espansione, ossia quella misura che consente il prepensionamento con 5 anni di anticipo rispetto alle regole previste per l’accesso alla pensione di vecchiaia o anticipata.

In scadenza il 31 dicembre 2023, infatti, il contratto di espansione verrà prorogato fino al 31 dicembre del 2025, autorizzando per altri 2 anni gli accordi tra le aziende (a patto che abbiano almeno 50 dipendenti) e i lavoratori. Ricordiamo, infatti, che il contratto di espansione prevede, previo accordo tra le parti, un’uscita anticipata fino a 5 anni con il lavoratore che nel periodo che lo separa dalla pensione andrà a percepire un’indennità mensile pari all’importo della pensione che ha maturato fino a quel momento, la quale verrà finanziata dall’azienda stessa. Azienda che nel contempo si impegna a procedere con nuove assunzioni, così da favorire il ricambio generazionale.
:D:Dchi paga?
 
La vedo complicata come missione.

Occhio ai prepensionamenti: Decreto lavoro 2023: addio Rdc, aumento stipendi e pensioni, tutte le novità

Pensione anticipata di 5 anni fino al 2025​

Novità anche per il contratto di espansione, ossia quella misura che consente il prepensionamento con 5 anni di anticipo rispetto alle regole previste per l’accesso alla pensione di vecchiaia o anticipata.

In scadenza il 31 dicembre 2023, infatti, il contratto di espansione verrà prorogato fino al 31 dicembre del 2025, autorizzando per altri 2 anni gli accordi tra le aziende (a patto che abbiano almeno 50 dipendenti) e i lavoratori. Ricordiamo, infatti, che il contratto di espansione prevede, previo accordo tra le parti, un’uscita anticipata fino a 5 anni con il lavoratore che nel periodo che lo separa dalla pensione andrà a percepire un’indennità mensile pari all’importo della pensione che ha maturato fino a quel momento, la quale verrà finanziata dall’azienda stessa. Azienda che nel contempo si impegna a procedere con nuove assunzioni, così da favorire il ricambio generazionale.

Mi sfugge cosa ci guadagna l'azienda a pagare per un lavoratore che lascia l'azienda,
solo ignoranza, non ironia......
 
Mi sfugge cosa ci guadagna l'azienda a pagare per un lavoratore che lascia l'azienda,
solo ignoranza, non ironia......
in effetti sfugge anche a me
ma per esempio la mia azienda è stata acquisita 3 anni fa da una più grossa, in questi tre anni hanno mandato a casa quasi tutti quelli vicino alla pensione con incentivi e corpose buonuscite e nel contempo hanno assunto altro personale più o meno sulla trentina d'anni
probabilmente vi è una sostanziale differenza tra i nuovi e vecchi contratti d'assunzione tipo sostanziosi incentivi per assunzioni di giovani, donne, ecc.
 
Non c'entra per caso che i "vecchi" hanno stipendi più alti e sono meno produttivi/meno elastici a cambi di metodi di lavoro (per esempio meno adatti a lavorare in catene di produzioni robotizzate)?


Mentre i giovani vanno stipendi più bassi ed hanno più voglia a mettersi in gioco anche su lavori più complessi?
 
Non c'entra per caso che i "vecchi" hanno stipendi più alti e sono meno produttivi/meno elastici a cambi di metodi di lavoro (per esempio meno adatti a lavorare in catene di produzioni robotizzate)?


Mentre i giovani vanno stipendi più bassi ed hanno più voglia a mettersi in gioco anche su lavori più complessi?

Non fa una piega questo ragionamento, è quello che penserei anche io, ma il mio dubbio riguarda il fatto che sia l'azienda a dovere pagare la pensione al soggetto in questione, che sarà non bassa avendo stipendio più alto, e rimangiandosi con gli interessi i vantaggi citati...
 
Non c'entra per caso che i "vecchi" hanno stipendi più alti e sono meno produttivi/meno elastici a cambi di metodi di lavoro (per esempio meno adatti a lavorare in catene di produzioni robotizzate)?


Mentre i giovani vanno stipendi più bassi ed hanno più voglia a mettersi in gioco anche su lavori più complessi?
Non credo. Spesso i giovani sono molto imbranati e non abituati a sporcarsi le mani. Servono tempo e soldi per formarli. Una volta che i giovani saranno diventati esperti vorranno lo stesso stipendio di quelli di prima, sennò cambiano azienda. Anzi spesso se ne vanno prima di essere esperti. Ne assumi 4 e te ne restano 2. Ognuno ha i suoi motivi per lasciare: uno vince il concorso da impiegato statale, l'altro trova la fidanzata in una città diversa, l'altro capisce che quel mestiere non fa per lui. L'azienda però ha speso soldi per formarli tutti.

Le produzioni sono robotizzate da 30 anni.

Il fattore determinante è che per l'assunzione di giovani ci sono dei regimi retributivi. In pratica una parte dei contributi previdenziali vengono versati dallo stato, non dall'azienda.
L'altro fattore determinante è che alcune aziende hanno degli esuberi e i pre-pensionamenti gli consentono di tagliare il personale senza contenziosi.
 
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La pensione di cittadinanza ci sta.

Basta non mettersi ad importare profughi anziani (direttamente e indirettamente, con ricongiungimento familiare e amenità varie)
 
Non fa una piega questo ragionamento, è quello che penserei anche io, ma il mio dubbio riguarda il fatto che sia l'azienda a dovere pagare la pensione al soggetto in questione, che sarà non bassa avendo stipendio più alto, e rimangiandosi con gli interessi i vantaggi citati...
Non paga tutto l'azienda. Due anni li paga lo stato in sostituzione della NASPI.
Quindi se fanno un prepensionamento di 3 anni, l'azienda ne versa solo uno.

I 5 anni completi verranno usati solo dalle aziende che necessitano di tagliare il personale. La legge obbliga ad assumere solo un dipendente ogni 3 che vengono pre-pensionati.
 
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