Queste ipotesi erano al vaglio già da diverse settimane, ma comunque già prima della vicenda di Axel mi pareva che nessuno, o quasi, era intenzionato ad andare avanti dal GdP. Ora che è subentrata questa novità con la citazione di un cliente, chiaramente, chi era già titubante prima di apprendere tale novità immagino lo sia a maggior ragione adesso che sta assistendo addirittura ad un'iniziativa della banca (che reputerei inaspettata quanto ardita) e che sta leggendo di spese legali con cifre piuttosto alte (di cui nemmeno io avevo idea, e che comunque sono per adesso solo ipotizzate dal diretto interessato, ma che evidentemente trovano delle conferme con i legali a cui si è rivolto).
Si tratta di una posizione condivisibile, che ha evidenziato anche Axel, e che lungi da me voler criticare o altro. La comprendo benissimo e l'ultimo scopo dei miei interventi è quello di incitare o incoraggiare, chi non ne avesse intenzione, ad instaurare una qualsivoglia controversia.
Per quanto riguarda la class action, anche qui andrebbero capiti bene i presupposti e le condizioni per come procedere, nonché i rischi e le spese, ma al netto del tempo di tutti noi da impiegare in ricerche del caso, ancora nessuno mi pare che abbia illustrato bene come fare.
Attenzione, però, io ho parlato di una sorta di "class action", utilizzando un termine del tutto
improprio, per far comprendere il concetto.
Ci provo io ad illustrare i presupposti, le condizioni, i rischi e le spese, sperando di essere il più completo possibile e al netto di eventuali errori.
La possibilità, come detto, è data secondo me dagli artt. 103 e 105 c.p.c. (che tutti potete cercare e leggere sul web, così come gli altri articoli che citerò per non appesantire oltremodo il mio commento).
Le modalità e le tempistiche sono dettate dagli artt. 267 e 268 c.p.c., ovvero:
- per quanto riguarda le modalità, sono identiche a quelle di Axel o, in generale, di qualsiasi convenuto, depositando una comparsa di risposta;
- per quanto riguarda le tempistiche, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni, al netto delle decadenze maturate.
Cosa significa al netto delle decadenze maturate? Che se io intervengo dopo la conclusione della fase istruttoria, non potrò ad esempio più chiedere l'assunzione di una prova.
Ora dal generale passo un attimo allo specifico: 1) il giudizio di Axel non è ancora iniziato e chiunque voglia fa in tempo ad intervenire senza incorrere in nessuna decadenza; 2) poiché, come dicevamo, si tratta di un processo che si basa quasi unicamente sull'interpretazione delle norme, che non richiederà probabilmente una grande istruttoria (ovvero l'assunzione di prove), a mio parere si potrebbe valutare un intervento in qualsiasi momento nel rispetto delle tempistiche di cui all'art. 268 c.p.c.
Per quanto riguarda la competenza territoriale che mi chiedeva Axel, l'art. 33 c.p.c. dovrebbe essere quello che permette a chiunque voglia intervenire nel giudizio dello stesso, ovunque esso risieda in Italia, di poterlo farlo.
Quindi, alla fine di tutto, uno si troverebbe sostanzialmente nella stessa posizione e con gli stessi poteri che ha Axel.
I rischi e le spese Checklist, se mi permetti gli ho citati e francamente attualmente non me ne vengono altri in mente. Se però hai altri dubbi, proviamo ad approfondire insieme senza problemi.
RISCHI:
chiunque partecipa si vedrà il giudicato (positivo o negativo che sia) avere effetti diretti nei propri confronti, cosa che naturalmente è un aspetto negativo a metà in quanto, anche in caso di sconfitta, la banca utilizzerà il medesimo giudicato indirettamente per legittimare azioni passate e/o eventuali modifiche del rapporto.
SPESE:
Per quella che può essere la mia esperienza, posso dire che anche in caso di soccombenza trovo remota la possibilità di essere condannati alla refusione delle spese processuali della banca, sia perché questo avviene sempre meno nella prassi, sia a causa della novità e delle particolarità della controversia. Quindi è possibile (ancorché non sicuro) che ognuno si troverà a dover far fronte unicamente alle proprie spese.
L'azione è di mero accertamento, quindi non potete essere condannati (oltre alle eventuale refusione delle spese legali), a nient'altro che non stiate già pagando: le spese di liquidazione.
Ed anche pagando la quota associativa di un'associazione dei consumatori, per chi volesse proseguire dopo l'Abf facendosi assistere direttamente da una di esse, non si avrebbe nessuna totale garanzia di successo e, non vorrei sbagliarmi, non credo che basti la sola quota associativa per un processo in tribunale, comunque vada a finire e in particolare se si dovesse perdere.
Ammetto la mia ignoranza sul tema, non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con queste associazioni e non so se e a che condizioni potrebbero patrocinare quest'avventura. In caso di soccombenza andrebbe nello stesso modo di cui sopra, con l'unica differenza che in teoria mi auguro che lo/gli avvocati di tali associazioni non dovrebbero essere pagati da voi, in quanto lavorano per tali associazioni. Quindi la differenza potrebbe consistere nel non pagare, in questa ipotesi, le
proprie spese legali.
Capisci bene, pertanto, che senza una discreta garanzia di successo solo un matto, a fronte del risparmio di poche decine di euro l'anno, rischierebbe decine di migliaia di euro di spese solo per principio. Chiaro che nel caso in cui si venga citati la cosa è diversa, una volta tirati in ballo a mio modesto parere bisogna difendersi al meglio che si può, anche perché arrendersi in partenza non limiterebbe di molto i danni.
Assolutamente, sì. Però dato che qualcuno vuole o potrebbe volere instaurare una controversia contro Widiba, mi sembra giusto dire in maniera spassionata e con la più ampia onestà intellettuale possibile qual è, secondo me, il miglior modo di difendersi e cosa accadrebbe tanto se si partecipasse al giudizio di Axel, quanto qualora se ne promuovesse uno in maniera indipendente.
Quello che secondo possiamo sicuramente fare noi nel frattempo, in supporto ad axel ma anche alla causa che accomuna tutti, è rivolgersi alle associazioni dei consumatori quanto meno per segnalare la cosa lamentandoci in prima persona del nostro caso (e cioè quello di non essere tutelati abbastanza anche dopo una vittoria in Abf per le evidenti ragioni che conosciamo bene), ma non solo, bisognerebbe scrivere anche a Banca d'Italia, alle istituzioni, e fare arrivare la cosa in qualche modo anche al Governo, dato che in tema di Giustizia, nonostante grandi saggi e scritti accademici, siamo famosi per lentezza ed inefficienza (ed anche incoerenza).
Mi associo.