CANONE Widiba: come muoversi? – Cap. III [INFO POST #1 e #43]

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
2 ma l’iniziativa che aveva sollevato qualcuno di supportare @axel73 economicamente è naufragata? Axel sta perdendo tempo oltre al danaro, a beneficio di tutti, e mi sembra giusto essergli riconoscente in qualche modo. Se ci fosse qualche iniziativa riterrei utile metterla in primo piano
Quando @axel73 la farà partire, penso che diversi aderiranno.

3 credo che al netto delle cause che altri ricorsisti o correntisti possano fare alla banca ci si potrebbe rivolgere in massa a AGCM e BDI (aggratis per tutti aggiungo). Questa cosa è nata proprio dalla miriade di segnalazioni che ha ricevuto il garante. Se entriamo in questo schema di terrore dove il consumatore non può neanche azionare organismi di conciliazione a sua tutela (in teoria poteva benissimo citare un cliente che ha fatto solamente reclamo per un’azione del genere) con il rischio di vedersi citare da un intermediario credo che questi organismi possano tornare a dire qualcosa… soprattutto con segnalazioni a pacchi da 20….
Infatti, ho già segnalato a Banca Italia; non me la sono sentita con un esposto, il quale verrebbe inviato a Widiba, ma con una segnalazione pec al Servizio Ispettorato vigilanza vis@pec.bancaditalia.it in cui ho evidenziato tre cose:
- la farsa e il rischio della tutela del cliente consumatore;
- il comportamento indegno di cui si era detto qui sul thread;
- l'uso improprio del nome Bankitalia, da parte di Widiba, per avvalorare la sua tesi dell'implicita approvazione della manovra (non solo gli Impegni) nel procedimento Agcm, presso Abf.

Ho scritto, poi, ad un sacco di giornali.
 
Beh ragazzi...
al netto di alcune imprecisioni, che credo siano fisiologiche, l'articolo pone l'accento sulla volontà della Banca di procedere a qualsiasi costo, indifferente alle conseguenze, prospettate tremende, per il cliente (la nuova "customer care policy" dell'istituto immagino:D ).

Il cliente quando legge "zero spese" invece di pensare "nessun onere, gratis" dovrebbe pensare alla possibile origine semantica del termine... immagino la stessa cosa valga anche per tutti i vocaboli presenti nei documenti pubblicitari e contrattuali:mmmm:... #trasparenza solo per esperti glottologi...:asd:

Comunque il titolo e l'articolo, secondo me, qualche interrogativo che può toccare sul vivo i correntisti e forse anche gli esperti lo pongono... insomma possono suscitare interesse.... e questo è il primo obbiettivo...

Noi siamo già anche troppo informati ed interessati alla questione.
E' chi è fuari dalla nostra azione che non ne sa nulla e non ha nulla in gioco. Immagino si tratti della maggior parte dei correntisti la cui indignazione sarebbe molto utile...

Condivido ed approvo quanto scritto da LouKS... e spero davvero un professore si interessi alla cosa (gli Avvocati mi sono sembrati freddini... ma so che è normale, anzi professionale, non "scaldare" le parti.. che già di solito sono calde di loro:D) e qualcuno venga farmi compagnia in udienza:cincin:( ma mi sa che lì non si brinda)

Dal punto di vista personale aggiungo che è vero che ho già avuto esperienza, ma speravo proprio di non doverla ripetere, anche se è stato molta istruttiva ed interessante.

Certo se non ci fossi già passato forse sarei più spaventato ma al tempo stesso più fiducioso... invece mi rendo conto che il mio pensiero va in primis a salvare la "cabeza" :D e la voglia di "giustizia" arriva solo dopo...:boh:

Cmq ora studio le magliette:asd:.
Dopo aver imparato a fare siti(facile) mi sa che mi tocca imparare anche a tagliare pezze:mmmm:(molto difficile!!!)
Almeno da sta storia ci ricavo una professionalità allargata:asd: ...che viene sempre utilie nella vita!
Hai ragione.
Vorrei soltanto aggiungere che non è una catastrofe essere citati in giudizio e partecipare ad un processo. Anche se mi rendo conto che essere quell'uno a caso può sicuramente non far piacere.. :D e sarei curioso di capire come ti hanno selezionato..

Per affrontare questo giudizio non credo neanche ci voglia un professore o un luminare. Dal punto di vista sostanziale e procedurale è un processo molto semplice (fossero tutti così..! 😅).
C'è una sola domanda (una sola questione di diritto) e non c'è alcuna istruttoria da fare.
In punto di diritto ci sono una marea di decisioni di collegi arbitrali che - seppur non vincolanti - hanno bene argomentato giuridicamente le loro decisioni.
In tema di spese, data la bassa complessità della lite, non ci saranno in ogni caso le conseguenze "tremende" che temi o che paventa l'articolo di repubblica.

Comprendo che repubblica debba vendere un articolo, ma vengono titoleggiate informazioni fuorvianti, allarmanti ed eccessive, come se poi fosse osceno che una banca possa citare in giudizio un correntista. Non lo è.

Personalmente ritengo che il tuo avvocato non avrà grossi problemi ad affrontare vittoriosamente questo giudizio. ✌️
 
Non ho capito molto di cosa tu intenda dire con tutto quello che hai scritto. La mediazione è inutile sempre perchè la controparte non si presenta mai ma essendo obbligatoria in teoria dovrebbe essere esperita. Se entro la prima udienza non viene eccepita e il giudice non dice nulla la causa va avanti lo stesso senza mediazione che non deve essere più fatta. Comunque se il giudice la pensasse come te (sarebbe strano) non fermerebbe la citazione ma direbbe di esperire la mediazione che si fa in pochissimo tempo. Per quanto riguarda la simmetria non ho capito proprio cosa c'entri: si farebbe causa a Widiba per altri motivi/argomenti rispetto a quelli presentati all'ABF? Allora ovvio che non c'entrerebbe nulla l'ABF. Ma non ho capito sinceramente perchè bisognerebbe citare Widiba se non per non aver adempiuto alla decisione dell'ABF o per motivi già trattati nel ricorso all'ABF.
Francamente anche a me, nonostante l'ulteriore intervento di lawyer2020 che ringrazio, permangono dubbi, e non ho ancora capito come stiano realmente le cose, ad oggi, sul rapporto arbitraggio/mediazione in relazione alla condizione di procedibilità...
 
e sarei curioso di capire come ti hanno selezionato..
Mah... non so proprio... forse perchè visto che non c'erano linee con ritorni mi sono aperto un altro conto deposito e ci ho girato dentro quanto sul conto lasciando lì pochi euro... avranno pensato che volessi chiudere e quindi ero ormai perso, per cui un buon candidato...
 
Ultima modifica:
ho già segnalato a Banca Italia; non me la sono sentita con un esposto, il quale verrebbe inviato a Widiba, ma con una segnalazione pec al Servizio Ispettorato vigilanza vis@pec.bancaditalia.it
Hai fatto bene, c'era anche l'indirizzo per la tutela individuale clienti che si poteva mettere in copia.
In questo caso però l'esposto non so se sarebbe letto dalla banca, perché non lo si starebbe facendo direttamente ad essa bensì al sistema Abf, che è praticamente interconnesso e parte di Banca di Italia. Non so se questo tipo di esposti si possano fare, cioè come evidenza di una criticità a mo' di segnalazione interna, ma questo sarebbe l'intento. L'esposto alla banca, peraltro, non avrebbe nemmeno senso, dato che per quel che se ne capisce ha comunque agito secondo la legge.
 
Ultima modifica:
già prima della vicenda di Axel mi pareva che nessuno, o quasi, era intenzionato ad andare avanti dal GdP. Ora che è subentrata questa novità con la citazione di un cliente, chiaramente, chi era già titubante prima di apprendere tale novità immagino lo sia a maggior ragione adesso che sta assistendo addirittura ad un'iniziativa della banca (che reputerei inaspettata quanto ardita) e che sta leggendo di spese legali con cifre piuttosto alte
Approfitto di questo messaggio per chiedere agli esperti: ma se uno si rivolge al GdP poi rischia comunque che la banca gli faccia una causa "vera"? Suppongo che la banca possa appellarsi alla decisione del GdP ma poi che iter segue il tutto? Con le stesse rogne di una citazione a giudizio standard?
Cioè magari rivolgersi al GdP per assurdo mette al riparo da una citazione, non lo so, chiedo.
 
Sì, si può appellare in Tribunale ed anche in Cassazione (era stato già detto e, per me, questo mette la parola 'fine' sul GdP).

Hai fatto bene, c'era anche l'indirizzo per la tutela individuale clienti che si poteva mettere in copia.
In questo caso però l'esposto non non so se sarebbe letto dalla banca, perché non lo si starebbe facendo direttamente ad essa bensì al sistema Abf, che è praticamente interconnesso e parte di Banca di Italia. Non so se questo tipo di esposti si possano fare, cioè come evidenza di una criticità a mo' di segnalazione interna, ma questo sarebbe l'intento. L'esposto alla banca, peraltro, non avrebbe nemmeno senso, dato che per quel che se ne capisce ha comunque agito secondo la legge.
L'esposto a Banca Italia, di norma (e nella pratica già sperimentata), viene inviato alla Banca; si ricevono due risposte: prima da Banca Italia, successivamente, dalla Banca in questione.
 
Queste ipotesi erano al vaglio già da diverse settimane, ma comunque già prima della vicenda di Axel mi pareva che nessuno, o quasi, era intenzionato ad andare avanti dal GdP. Ora che è subentrata questa novità con la citazione di un cliente, chiaramente, chi era già titubante prima di apprendere tale novità immagino lo sia a maggior ragione adesso che sta assistendo addirittura ad un'iniziativa della banca (che reputerei inaspettata quanto ardita) e che sta leggendo di spese legali con cifre piuttosto alte (di cui nemmeno io avevo idea, e che comunque sono per adesso solo ipotizzate dal diretto interessato, ma che evidentemente trovano delle conferme con i legali a cui si è rivolto).
Si tratta di una posizione condivisibile, che ha evidenziato anche Axel, e che lungi da me voler criticare o altro. La comprendo benissimo e l'ultimo scopo dei miei interventi è quello di incitare o incoraggiare, chi non ne avesse intenzione, ad instaurare una qualsivoglia controversia.

Per quanto riguarda la class action, anche qui andrebbero capiti bene i presupposti e le condizioni per come procedere, nonché i rischi e le spese, ma al netto del tempo di tutti noi da impiegare in ricerche del caso, ancora nessuno mi pare che abbia illustrato bene come fare.
Attenzione, però, io ho parlato di una sorta di "class action", utilizzando un termine del tutto improprio, per far comprendere il concetto.

Ci provo io ad illustrare i presupposti, le condizioni, i rischi e le spese, sperando di essere il più completo possibile e al netto di eventuali errori.
La possibilità, come detto, è data secondo me dagli artt. 103 e 105 c.p.c. (che tutti potete cercare e leggere sul web, così come gli altri articoli che citerò per non appesantire oltremodo il mio commento).
Le modalità e le tempistiche sono dettate dagli artt. 267 e 268 c.p.c., ovvero:
- per quanto riguarda le modalità, sono identiche a quelle di Axel o, in generale, di qualsiasi convenuto, depositando una comparsa di risposta;
- per quanto riguarda le tempistiche, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni, al netto delle decadenze maturate.
Cosa significa al netto delle decadenze maturate? Che se io intervengo dopo la conclusione della fase istruttoria, non potrò ad esempio più chiedere l'assunzione di una prova.

Ora dal generale passo un attimo allo specifico: 1) il giudizio di Axel non è ancora iniziato e chiunque voglia fa in tempo ad intervenire senza incorrere in nessuna decadenza; 2) poiché, come dicevamo, si tratta di un processo che si basa quasi unicamente sull'interpretazione delle norme, che non richiederà probabilmente una grande istruttoria (ovvero l'assunzione di prove), a mio parere si potrebbe valutare un intervento in qualsiasi momento nel rispetto delle tempistiche di cui all'art. 268 c.p.c.

Per quanto riguarda la competenza territoriale che mi chiedeva Axel, l'art. 33 c.p.c. dovrebbe essere quello che permette a chiunque voglia intervenire nel giudizio dello stesso, ovunque esso risieda in Italia, di poterlo farlo.

Quindi, alla fine di tutto, uno si troverebbe sostanzialmente nella stessa posizione e con gli stessi poteri che ha Axel.

I rischi e le spese Checklist, se mi permetti gli ho citati e francamente attualmente non me ne vengono altri in mente. Se però hai altri dubbi, proviamo ad approfondire insieme senza problemi.
RISCHI:
chiunque partecipa si vedrà il giudicato (positivo o negativo che sia) avere effetti diretti nei propri confronti, cosa che naturalmente è un aspetto negativo a metà in quanto, anche in caso di sconfitta, la banca utilizzerà il medesimo giudicato indirettamente per legittimare azioni passate e/o eventuali modifiche del rapporto.
SPESE:
Per quella che può essere la mia esperienza, posso dire che anche in caso di soccombenza trovo remota la possibilità di essere condannati alla refusione delle spese processuali della banca, sia perché questo avviene sempre meno nella prassi, sia a causa della novità e delle particolarità della controversia. Quindi è possibile (ancorché non sicuro) che ognuno si troverà a dover far fronte unicamente alle proprie spese.
L'azione è di mero accertamento, quindi non potete essere condannati (oltre alle eventuale refusione delle spese legali), a nient'altro che non stiate già pagando: le spese di liquidazione.

Ed anche pagando la quota associativa di un'associazione dei consumatori, per chi volesse proseguire dopo l'Abf facendosi assistere direttamente da una di esse, non si avrebbe nessuna totale garanzia di successo e, non vorrei sbagliarmi, non credo che basti la sola quota associativa per un processo in tribunale, comunque vada a finire e in particolare se si dovesse perdere.
Ammetto la mia ignoranza sul tema, non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con queste associazioni e non so se e a che condizioni potrebbero patrocinare quest'avventura. In caso di soccombenza andrebbe nello stesso modo di cui sopra, con l'unica differenza che in teoria mi auguro che lo/gli avvocati di tali associazioni non dovrebbero essere pagati da voi, in quanto lavorano per tali associazioni. Quindi la differenza potrebbe consistere nel non pagare, in questa ipotesi, le proprie spese legali.

Capisci bene, pertanto, che senza una discreta garanzia di successo solo un matto, a fronte del risparmio di poche decine di euro l'anno, rischierebbe decine di migliaia di euro di spese solo per principio. Chiaro che nel caso in cui si venga citati la cosa è diversa, una volta tirati in ballo a mio modesto parere bisogna difendersi al meglio che si può, anche perché arrendersi in partenza non limiterebbe di molto i danni.
Assolutamente, sì. Però dato che qualcuno vuole o potrebbe volere instaurare una controversia contro Widiba, mi sembra giusto dire in maniera spassionata e con la più ampia onestà intellettuale possibile qual è, secondo me, il miglior modo di difendersi e cosa accadrebbe tanto se si partecipasse al giudizio di Axel, quanto qualora se ne promuovesse uno in maniera indipendente.

Quello che secondo possiamo sicuramente fare noi nel frattempo, in supporto ad axel ma anche alla causa che accomuna tutti, è rivolgersi alle associazioni dei consumatori quanto meno per segnalare la cosa lamentandoci in prima persona del nostro caso (e cioè quello di non essere tutelati abbastanza anche dopo una vittoria in Abf per le evidenti ragioni che conosciamo bene), ma non solo, bisognerebbe scrivere anche a Banca d'Italia, alle istituzioni, e fare arrivare la cosa in qualche modo anche al Governo, dato che in tema di Giustizia, nonostante grandi saggi e scritti accademici, siamo famosi per lentezza ed inefficienza (ed anche incoerenza).
Mi associo.
 
Approfitto di questo messaggio per chiedere agli esperti: ma se uno si rivolge al GdP poi rischia comunque che la banca gli faccia una causa "vera"? Suppongo che la banca possa appellarsi alla decisione del GdP ma poi che iter segue il tutto? Con le stesse rogne di una citazione a giudizio standard?
Cioè magari rivolgersi al GdP per assurdo mette al riparo da una citazione, non lo so, chiedo.
Se c'è qualche avvocato che fa il giudice onorario si sentirà offeso, ma mi hai strappato un sorriso :ROFLMAO:

Schematicamente funziona così:
La causa davanti al GdP è a tutti gli effetti una causa "vera" anche se un po' semplificata. La competenza è ripartita per materia e valore in senso "verticale" e per territorio in senso "orizzontale".

Le decisioni del GdP (primo grado) possono essere impugnate davanti al Tribunale (secondo grado); le decisioni del Tribunale (primo grado) possono essere impugnate davanti alla Corte d'Appello (secondo grado).
Tutte le decisioni di secondo grado (ma non solo) possono essere impugnate, solo per determinati motivi tassativamente previsti, davanti alla Corte di Cassazione.

Se si va dal GdP, quindi, dovrebbe essere perché questo è competente a decidere per quella controversia per materia e/o valore. Quando quel giudizio si conclude, in primo grado, secondo grado o in Cassazione (giudizio di legittimità) si forma il giudicato.
Una sentenza passa in giudicato quando non sono più esperibili mezzi di impugnazione ordinari (perché sono decorsi i termini di impugnazione o perché sono stati esperiti tutti i mezzi di impugnazione).
Quando si forma il giudicato la sentenza fa stato tra le parti definitivamente in merito a quel rapporto. Qualora si dovesse proporre un nuovo giudizio che verte sulla stessa questione, ci si opporrebbe tramite l'eccezione di cosa giudicata e al giudice sarebbe precluso decidere una seconda volta.

Questo in linea molto generale, ma le questioni non sono sempre pacifiche.
 
L'esposto a Banca Italia, di norma (e nella pratica già sperimentata), viene inviato alla Banca; si ricevono due risposte: prima da Banca Italia, successivamente, dalla Banca in questione.
Sì appunto, io l'ho chiamato impropriamente esposto, ma volevo sapere se si può fare come detto una segnalazione-protesta a BdI, che ovviamente non necessita di un confronto o risposta della banca. Sarebbe solo per evidenziare la scarsa tutela nei confronti dei correntisti.
 
Ultima modifica:
Quando @axel73 la farà partire, penso che diversi aderiranno.


Infatti, ho già segnalato a Banca Italia; non me la sono sentita con un esposto, il quale verrebbe inviato a Widiba, ma con una segnalazione pec al Servizio Ispettorato vigilanza vis@pec.bancaditalia.it in cui ho evidenziato tre cose:
- la farsa e il rischio della tutela del cliente consumatore;
- il comportamento indegno di cui si era detto qui sul thread;
- l'uso improprio del nome Bankitalia, da parte di Widiba, per avvalorare la sua tesi dell'implicita approvazione della manovra (non solo gli Impegni) nel procedimento Agcm, presso Abf.

Ho scritto, poi, ad un sacco di giornali.
Brava, in mezzo a tante parole secondo me molte delle quali inutili (leggi le critiche agli articoli di giornale o gli arzigogolamenti pseudo legali), un'iniziativa utilissima che nel mio piccolo ho intrapreso anche io, che ho scritto una PEC allo stesso indirizzo di banca d'Italia con le stesse doglianze tue. Vediamo se e come replicano.

Personalmente non ho mai scritto su questo forum, lo leggo ogni tanto, questa vicenda mi ha colpito parecchio in quanto anche io correntista Widiba. Questo nonostante io possa ritenermi "fortunato" di rientrare nella cerchia dei clienti cui la banca ha azzerato le spese a seguito dell'accordo AGCIM dopo che avevo vinto uno dei primi penso ricorsi ABF.

Il comportamento della banca e' INACCETTABILE, viene completamente a mancare il rapporto di fiducia, e dunque chiudero' il conto.

Resto stupito del fatto che l'utente del forum e cliente della banca che e' stato citato in giudizio venendo cosi' "utilizzato" a sue spese dalla banca medesima per il proprio tornaconto giuridico, abbia apparentemente, da quello che leggo qui, deciso di mantenere il conto aperto e un rapporto con loro, indipendentemente da quelli che possano essere i suoi motivi per fare cio'. Non esiste motivo tanto valido per continuare ad avere a che fare con aziende cosi'.

Esistono svariati altri conti a zero spese presso cui migrare, ma anche uno dovesse pagare qualcosa, io penso che una banca che si comporta come Widiba si sta comportando in relazione alla vicenda ABF specifica meriti solo l'oblio.
 
Questo nonostante io possa ritenermi "fortunato" di rientrare nella cerchia dei clienti cui la banca ha azzerato le spese a seguito dell'accordo AGCM dopo che avevo vinto uno dei primi penso ricorsi ABF.
Sicuro ti abbia azzerato le spese? Cosa vedi in "Pacchetti conto" alla voce spese "Spese fisse di liquidazione trimestrale"? :unsure:
 
Brava, in mezzo a tante parole secondo me molte delle quali inutili (leggi le critiche agli articoli di giornale o gli arzigogolamenti pseudo legali), un'iniziativa utilissima che nel mio piccolo ho intrapreso anche io, che ho scritto una PEC allo stesso indirizzo di banca d'Italia con le stesse doglianze tue
Senza nulla togliere a eles, che è fra le più attive qui per la causa comune, questa iniziativa era stata già consigliata da più persone diverso tempo fa.
Sugli "arzigogolamenti pseudo legali", dal momento che c'è una causa in corso, direi che per quanto imprecisi o contrastanti tra loro sia invece utile parlarne.

Questo nonostante io possa ritenermi "fortunato" di rientrare nella cerchia dei clienti cui la banca ha azzerato le spese a seguito dell'accordo AGCIM dopo che avevo vinto uno dei primi penso ricorsi ABF.
Eri sicuramente nella seconda ondata allora, i primi ricorsi erano quelli pre-AGCM, in cui ricadevo anche io, che relativamente al discorso periodo del claim gratuito e accoglimento per poi ritrattare, sono fra quelli meno fortunati.

Resto stupito del fatto che l'utente del forum e cliente della banca che e' stato citato in giudizio venendo cosi' "utilizzato" a sue spese dalla banca medesima per il proprio tornaconto giuridico, abbia apparentemente, da quello che leggo qui, deciso di mantenere il conto aperto e un rapporto con loro, indipendentemente da quelli che possano essere i suoi motivi per fare cio'. Non esiste motivo tanto valido per continuare ad avere a che fare con aziende cosi'.
Esistono svariati altri conto a zero spese presso cui migrare, ma anche uno dovesse pagare qualcosa, io penso che una banca che si comporta come Widiba si sta comportando in relazione alla vicenda ABF specifica meriti solo l'oblio.
L'utente citato in giudizio, mi pare, sta valutando con i legali a cui si è rivolto cosa sarà meglio fare, e sono pagine e pagine che si sta discutendo se chiudere o meno, nel suo caso, possa avere una qualche utilità, non lo tiene certo aperto per nostalgia o interesse diverso da quello relativo alla citazione in corso.
Quanto al restante commento che hai fatto, che sul thread si ripete con una frequenza piuttosto elevata, ribadisco che le banche sono praticamente tutte simili: le inadempienze Abf sono sempre più frequenti, le pmu con l'introduzione dei canoni idem (anche da quei conti che partivano tutti a 0 e gratis), e anche le supercazzole usate come giustificazioni per queste ultime.

Sicuro ti abbia azzerato le spese? Cosa vedi in "Pacchetti conto" alla voce spese "Spese fisse di liquidazione trimestrale"? :unsure:
Credo che lui abbia avuto le spese azzerate, come molti di voi, solo momentaneamente in quanto ricadente nel periodo del claim del gratis. Se così non fosse, mi parrebbe alquanto strano che sia venuto qui a lamentarsi e annunciare di chiudere il conto pur risultando uno dei pochi fortunati che non stanno pagando il canone.
 
Credo che lui abbia avuto le spese azzerate, come molti di voi, solo momentaneamente in quanto ricadente nel periodo del claim del gratis. Se così non fosse, mi parrebbe alquanto strano che sia venuto qui a lamentarsi e annunciare di chiudere il conto pur risultando uno dei pochi fortunati che non stanno pagando il canone.
Infatti credo anch'io ricada in questa casistica... ma da come ha scritto sembrerebbe gli abbiano azzerato "definitivamente" le spese trimestrali... mi sembra strano, anche perché in tal caso nulla c'entrerebbe la decisione AGCM. Giusto per capire ovviamente... :-)
 
Io chiudo il conto per sopravvenuta mancanza di stima nei confronti di una banca per i motivi scritti nell'altro post. A me pare che il convenuto, invece, abbia dichiarato che il conto lo teneva aperto non solo a fini legali e mi pare stranissimo. Io chiudo perche' l'interesse personale qualche volta passa in secondo piano rispetto ai comportamenti dei soggetti con i quali si hanno rapporti, e poi non c'e' alcun interesse personale da tutelare avendo a che fare con soggetti cosi' imprevedibili e apparentemente senza limiti, in questo caso la banca citata che non riesco piu' neppure a nominare. Qui non e' questione di PMU o non PMU o di giudizio arbitrale accolto o non accolto: qui si tratta di soggetti con il pelo sullo stomaco di portare in giudizio "unoacaso" (o forse piu') perche' un giudice ordinario emetta una sentenza a suo favore nella speranza che faccia giurisprudenza e di cercare di far pagare a lui il giudizio medesimo. Gli ottimi articoli che stanno uscendo a questo dovrebbero servire: a creare un esodo di clientela, perche' un soggetto bancario del genere non merita alcun credito.

Anzi nel mio piccolo, fossi "unoacaso" chiederei ai detentori dei diritti, di poterli pubblicare direttamente nel sito da lui creato, per dar loro ancora maggiore visibilita', senza soltanto linkarli. E' probabile lo concedano.
 
Io chiudo il conto per sopravvenuta mancanza di stima nei confronti di una banca per i motivi scritti nell'altro post. A me pare che il convenuto, invece, abbia dichiarato che il conto lo teneva aperto non solo a fini legali e mi pare stranissimo. Io chiudo perche' l'interesse personale qualche volta passa in secondo piano rispetto ai comportamenti dei soggetti con i quali si hanno rapporti, e poi non c'e' alcun interesse personale da tutelare avendo a che fare con soggetti cosi' imprevedibili e apparentemente senza limiti, in questo caso la banca citata che non riesco piu' neppure a nominare. Qui non e' questione di PMU o non PMU o di giudizio arbitrale accolto o non accolto: qui si tratta di soggetti con il pelo sullo stomaco di portare in giudizio "unoacaso" (o forse piu') perche' un giudice ordinario emetta una sentenza a suo favore nella speranza che faccia giurisprudenza e di cercare di far pagare a lui il giudizio medesimo. Gli ottimi articoli che stanno uscendo a questo dovrebbero servire: a creare un esodo di clientela, perche' un soggetto bancario del genere non merita alcun credito.

Anzi nel mio piccolo, fossi "unoacaso" chiederei ai detentori dei diritti, di poterli pubblicare direttamente nel sito da lui creato, per dar loro ancora maggiore visibilita', senza soltanto linkarli. E' probabile lo concedano.

Ci tengo a precisare che sono giorni che ho impostato tutto per chiuderlo appena sicuro che non ne derivino effetti negativi in prospettiva del giudizio...

Ho già spostato tutti i servizi e tagliato le carte, scaricato la pec... ora ci sono sopra solo pochi euro per... i canoni!

Ed intanto tutti i miei amici e parenti stanno chiudendo anche loro.

Per il discorso di pubblicare gli articoli ho pensato così siano più credibili ed il sito è più leggero... oltre ad essere più "gradevole" ai Search Engine Crawlers.
 
Qui non e' questione di PMU o non PMU o di giudizio arbitrale accolto o non accolto: qui si tratta di soggetti con il pelo sullo stomaco di portare in giudizio "unoacaso" (o forse piu') perche' un giudice ordinario emetta una sentenza a suo favore nella speranza che faccia giurisprudenza
E ti sembra roba da semplice pelo sullo stomaco? Hai idea di quanti ricorsi stava ricevendo per il medesimo motivo? Provi a immaginare quanto ci avrebbe dovuto rimettere per ogni ricorso perso, e quanti canoni avrebbe perso se la cosa si fosse diffusa molto, come stava avvenendo, a beneficio dei correntisti? E soprattutto capisci che un orientamento dell'Arbitro in questo senso non permetterebbe alla banca di poter in futuro operare i suoi aumenti solo per una interpretazione dell'articolo 118 del TUB? Fossi io la banca probabilmente opererei allo stesso modo, ovviamente dopo le opportune valutazioni del caso (che evidentemente si è fatta bene, anche se noi speriamo di no).

e di cercare di far pagare a lui il giudizio medesimo
La banca non è una Onlus o un'associazione benefica, è un'azienda privata che opera ed agisce nei suoi interessi. Se la legge prevede che sia possibile citare per un'azione di accertamento (e probabilmente non ci sarebbe modo alternativo), e prassi vuole che se ne possano chiedere le spese di lite, mi pare anche normale che lo faccia. Sono certo che Axel non avesse investito milioni in widiba, altrimenti oltre a non fargli pagare i canoni il direttore gli avrebbe fatto arrivare a casa un cesto di primizie ad ogni festività.

Gli ottimi articoli che stanno uscendo a questo dovrebbero servire: a creare un esodo di clientela, perche' un soggetto bancario del genere non merita alcun credito
Qui di ottimo, se permetti, c'è solo il lavoro che molti di noi stanno facendo, ed in primis nella fattispecie quello che sta facendo anche axel per dare risalto alla cosa (il sito, il contatto con le associazioni dei consumatori, ecc..).
Comunque no, gli articoli di giornale dovrebbero servire principalmente a dare una forte attenzione mediatica per ottenere qualche vantaggio nella difesa e per sottolineare l'ingiustizia di fronte alla mancata tutela che dovrebbe invece esserci. Poi che questo infligga anche un danno di immagine ed economico alla banca, ovviamente, è altro aspetto positivo (per noi).
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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