CARIGE non FALLIRA'...si prosegue da qua…TERZA PUNTATA.

A poche ore dalla pubblicazione del decreto su Carige l’ipotesi «nazionalizzazione» della banca genovese si prende il centro della scena. A evocarla sono in coro i leader politici del governo, Salvini e Di Maio, in una linea seguita anche dal sottosegretario a Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti che risponde «sì» a chi gli chiede se la nazionalizzazione sia un’«ipotesi concreta». Opposta la visione di Pietro Modiano, presidente di Carige fino al 4 gennaio quando è diventato con Fabio Innocenzi (ex ad) e Raffaele Lener, secondo il quale l’acquisto dell’istituto da parte dello Stato è «un’ipotesi più che astratta, più che teorica», e comunque «non necessaria».

Fino al consiglio dei ministri di lunedì era tutto il governo a indicare la via Mps come extrema ratio da replicare a Genova solo se indispensabile a «preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili», come spiega il comunicato di Palazzo Chigi. Anche perché la nazionalizzazione è l’ultima arma, temporanea e subordinata al via libera di commissione Ue e vigilanza Bce, secondo le stesse regole europee che hanno “blindato” il decreto Carige sulla stessa strada seguita per Mps nel 2016. Lo ha ricordato il ministro dell’Economia Tria ieri nel question time in Aula alla Camera. «Una soluzione di mercato sarebbe comunque preferibile», ha detto, e «al momento non è possibile sapere se si materializzerà l’esigenza di un intervento» statale sul capitale. Ma non ci vorrà molto a capirlo: a febbraio è prevista la presentazione del piano industriale, e nelle settimane successive dovrà materializzarsi un acquirente, dopo che i rumors su possibili candidati hanno prodotto più smentite che interessamenti reali.
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Ma come mostra la storia recente, anche se la soluzione di mercato evocata da Tria non dovesse arrivare il percorso per portare sotto il controllo del Tesoro una banca non è semplice, e gli esiti non sono scontati. Per avviare la triangolazione fra Roma, Bruxelles e Francoforte indispensabile per il via libera bisogna costruire un piano di ristrutturazione che convinca la vigilanza Bce sul ritorno a livelli solidi di redditività, in un calendario predefinito che deve chiudersi con l’uscita dello Stato dal capitale;  e a patto che Bruxelles riconosca la rilevanza sistemica della banca, come ha fatto con Mps ma non con le Venete.

Il dibattito sulla nazionalizzazione, che esplode giusto nel giorno del decennale della maxi-statalizzazione (10 miliardi) della tedesca Commerzbank, più che sul piano operativo va letto per ora su quello delle ferite politiche aperte dal nuovo salva-risparmio nella maggioranza, soprattutto tra i Cinque Stelle. Per provare a ricucirle è intervenuto ieri Luigi Di Maio, che ha annunciato la richiesta ai commissari di pubblicare l’elenco dei debitori problematici di Carige ed è tornato ad accelerare sulla nuova commissione parlamentare d’inchiesta. Il disegno di legge che la istituisce è ora alla Camera, ma per il vicepremier la commissione dovrà essere al lavoro «entro gennaio» sotto la guida di Gianluigi Paragone (ma la Lega ha indicato Calderoli). «La prima a essere audita sarà Bankitalia», ha detto Di Maio, anche se va ricordato che come banca significant Carige è sottoposta alla vigilanza Bce dall’ottobre 2014.

Mentre la schermaglia politica su Carige montava, ieri i commissari Modiano e Innocenzi, hanno provato a portare la questione fuori dalla sfera dei partiti. «Carige – ha detto Modiano – non c’entra nulla con Mps per motivi di ordine di grandezza. Tutte le cose che assimilano il nostro problema a salvataggi miliardari non hanno niente a che fare con la realtà. Per mettere in sicurezza Carige bastavano e bastano 320 milioni che il Fondo interbancario aveva stanziato con le obbligazioni e che era destinato a essere convertito in capitale se l’assemblea (del 22 dicembre scorso, ndr) avesse approvato l’aumento». La nazionalizzazione della banca, ha aggiunto, «è un’ipotesi meno che concreta, più che astratta, più che teorica. Non è sul tavolo, non è necessaria». Invece la garanzia statale sull’emissione di debito senior della banca, «è molto utile – ha detto Modiano - e molto gradita». Riguardo ai rumors di fughe di capitali all’origine dell’intervento governativo, Modiano ha sostenuto che «c’è una situazione assolutamente tranquilla in banca e da parte della clientela». E Innocenzi ha sottolineato che la nuova governance e l’intervento dello Stato «danno tutela e garanzia anche ai grandi operatori istituzionali che si interfacciano» con la banca. Per l’emissione di obbligazioni ha poi spiegato, «attendiamo di leggere l’istanza applicativa del decreto». E la tempistica per avviare l’operazione è di «2-3 giorni». In tema di Npl, l’ex ad ha confermato di voler raggiungere un rapporto tra crediti deteriorati e impieghi «al di sotto del 10%» (pari a 1,5 miliardi di valore lordo). E su una possibile aggregazione ha detto che Carige non ha «ancora chiesto manifestazioni di interesse» a soggetti interessati e che lo farà «dopo la messa a punto del piano industriale, il 26 febbraio». Sul bond sottoscritto dallo Schema volontario del Fitd, «la riduzione del tasso (oggi al 16%, ndr) - ha detto Innocenzi - è uno dei percorsi». Altre opzioni sono «la sostituzione del subordinato in azioni, l’evoluzione del tasso e la conversione del bond in Cet1» e non ha escluso ulteriori ipotesi. Ieri, peraltro, al termine di una riunione dello Schema volontario, il presidente del Fidt, Salvatore Maccarone, ha detto che da Carige è arrivata «una richiesta generica di revisione del tasso», senza l’indicazione di alcuna soglia mentre «non risulta» una richiesta di revisione dei meccanismi di conversione del bond in capitale.
 
Per quanto attiene al confronto con gli azionisti, secondo Innocenzi la convocazione di una nuova assemblea per un aumento di capitale «resta un’opzione se i soci ce lo chiederanno». E sul rapporto con l’azionista di riferimento, Malacalza Investimenti, Modiano ha spiegato: «Ci siamo sentiti a fine anno con Davide Malacalza per gli auguri. Non è il momento di definire strategie
 
Vogliono una banca dove nascondere tutti i loro casini.
Proprio la nostra hanno scelto.
 
E su una possibile aggregazione ha detto che Carige non ha «ancora chiesto manifestazioni di interesse» a soggetti interessati e che lo farà «dopo la messa a punto del piano industriale, il 26 febbraio».


Ecco la strategia... qualcuno gli ha assicurato che prendera' carige dopo il 26 febbraio, cioe' quando tutto sara' chiaro...
Solo Giorgetti non ha capito nulla e insiste sulla nazionalizzazione...... un atteggiamento ottuso.
 
E su una possibile aggregazione ha detto che Carige non ha «ancora chiesto manifestazioni di interesse» a soggetti interessati e che lo farà «dopo la messa a punto del piano industriale, il 26 febbraio».


Ecco la strategia... qualcuno gli ha assicurato che prendera' carige dopo il 26 febbraio, cioe' quando tutto sara' chiaro...
Solo Giorgetti non ha capito nulla e insiste sulla nazionalizzazione...... un atteggiamento ottuso.

Data room coi dati x acquirenti a breve, entro gennaio...avevano detto o commissari.

C era 1 articolo che riferiva 1 accelerazione
 
E su una possibile aggregazione ha detto che Carige non ha «ancora chiesto manifestazioni di interesse» a soggetti interessati e che lo farà «dopo la messa a punto del piano industriale, il 26 febbraio».


Ecco la strategia... qualcuno gli ha assicurato che prendera' carige dopo il 26 febbraio, cioe' quando tutto sara' chiaro...
Solo Giorgetti non ha capito nulla e insiste sulla nazionalizzazione...... un atteggiamento ottuso.

L'articolo è datato oggi, ma tutte le dichiarazioni sono di una settimana fa, erano state gia pubblicate sul Secolo XIX.
La data chiave è la presentazione del piano industriale a questo punto, anche se la data-room dovrebbe iniziare prima e si spera che emerga la banca aggregante già per quella data.
 
16/01/2019 12:15 - MF-DJ

B.Carige: Giorgetti, non ci sono nuovi sviluppi

ROMA (MF-DJ)--Sulla situazione di Banca Carige "non ci sono nuovi sviluppi oltre la norma, stanno lavorando gli amministratori. Buon lavoro agli amministratori". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti, a margine degli Stati generali dello Sport.
mat/alu



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CRG.MI
 
Potrebbero farci un piccolo regalino tanto per spezzare l'attesa.
:)
 
Ultima modifica:
Ok.
La prox volta ci penso due volte prima di mettere questi link(quelli che ho messo io perchè i tuoi interessano) visto che non dicono nulla.

No, hai fatto bene a segnalare, perche' sara' interessante capire quello che diranno i relatori al decreto. I tuoi link erano piu' che corretti. Se non avessero spostato, avrebbero iniziato oggi alla Camera, come da te indicato. Poi immagino che Tria fara' il classico discorsetto istituzionale abbottonato. Vedremo.
 
L'articolo è datato oggi, ma tutte le dichiarazioni sono di una settimana fa, erano state gia pubblicate sul Secolo XIX.
La data chiave è la presentazione del piano industriale a questo punto, anche se la data-room dovrebbe iniziare prima e si spera che emerga la banca aggregante già per quella data.

Se rimane sospesa non e' importante comunicare l'eventuale merger in anticipo, potrebbe essere controproducente.
E' ovvio che al 26 febbraio i giochi si spera sono gia' belli e fatti, ma a noi non e' dato saperlo, a mercati chiusi si rischia una distorsione delle dinamiche di mercato.
ed essendo commissari non possono permettersi questo...
La prova della nostra esistenza in vita, anche malconcia, si avra' alla riammissione alle contrattazioni, che credo avverra' poche ore prima della comunicazione del merger, per far passare il messaggio che la bce aiuta non ammazza.
 
Data room coi dati x acquirenti a breve, entro gennaio...avevano detto o commissari.

C era 1 articolo che riferiva 1 accelerazione

Si ma ritengo che fino al 26 feb ci terranno prudenzialmente all'oscuro.
 
L'articolo dice la verità, infatti ci auguriamo che la Banca faccia un'enorme pulizia di bilancio, io vorrei che cedesse quasi tutto, ma forse 400 milioni (320 milioni di subordinato) non bastano per una pulizia totale!

Di sicuro con il bilancio 2018 si capirà lo stato delle cose, non dovrebbe mancare tanto, come tempo, credo entro i primi 10 di Febbraio si saprà tutto!

Il Messaggero stamattina diceva che entro l'anno per Carige ci sarà l'aggregazione, ma non dice con chi...

Io non riesco a capire, ma probabilmente, neppure loro lo sanno se la Banca ha bisogno di un aumento oppure basta il subordinato da 320 milioni, più gli 80 milioni dai dipendenti (articolo first Cisl) in caso di adesione!

🤔
 
Salve ragazzi vi sento tutti molto nervosi.....abbiamo il titolo bloccato, non possiamo operare quindi state calmi.....ogni politico del cazzius dice la sua per far bella figura con il proprio elettorato... Ma è già in parte tutto deciso....quindi parlano a caso.... .tranne che a noi, di Carige non frega niente a nessuno, importa solo che lo stato e quindi il cittadino medio non ci metta soldi a perdere come per le banche già andate....Alitalia ed altri carrozzoni.....comunque mi mancano tutti quelli che ci davano in bail in o venduti ad 1 euro.....dove siete!!.?
 
L'articolo è datato oggi, ma tutte le dichiarazioni sono di una settimana fa, erano state gia pubblicate sul Secolo XIX.
La data chiave è la presentazione del piano industriale a questo punto, anche se la data-room dovrebbe iniziare prima e si spera che emerga la banca aggregante già per quella data.

Si', anch'io ho avuto la stessa impressione. L'ho pubblicato sull'altro 3d (quello delle news). L'articolo, pur riportando la data di oggi, riprendeva le dichiarazioni fatte dai due commissari nella conferenza stampa con Toti. Quindi immagino che l'articolo del Messaggero, sulla volonta' di aprire subito la data room per manifestazioni d'interesse su aggregazione, sia piu' recente di quello del Sole di oggi.
 
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