Carlos Bunga

Stefano Perrini

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Ciao a tutti. Ho avuto modo di visitare l’antologica dedicata all’artista portoghese Carlos Bunga, classe 1976, presso il Bombas Gens Centre d’Art di Valencia (qui il link). La mostra s’intitola Performing Nature, e proseguirà fino al 15 ottobre.

È un artista che non conoscevo, ma ho visto che era stato citato qui sul forum nel lontano 2009, perché inserito da Flash Art International nella lista dei 100 artisti giovani ed internazionali che (all’epoca) erano ritenuti tra i più interessanti.

L’artista non ha un mercato secondario, ma ha già esposto in numerosi luoghi prestigiosi, tra i quali il Museu de Serralves ad Oporto (2012, qui il link), il Museo Universitario de Arte Contemporáneo MUAC-UNAM a Città del Messico (2013, qui il link), alla Whitechapel Gallery di Londra (2020, qui il link, con due video interessanti d’approfondimento), alla Secessione di Vienna (2021, qui il link) e al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (2022, qui il link).

Ho pensato di aprire una discussione dedicata per documentare la mostra. Magari la discussione verrà arricchita da altri contributi e proseguirà in futuro. Chissà.
 
La prima sala è dedicata ad una sola, enorme opera site specific, realizzata dall’artista mescolando colore e colle. Gli spettatori sono invitati a camminare sopra l’opera, diventandone parte integrante e modificandola. Non direi qualcosa di mai visto o di originalissimo, ma l’ambiente industriale la rende comunque un’opera suggestiva.

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La seconda sala presenta opere di vario genere, tutte accomunate dall’interesse dell’artista per la natura e gli animali, in particolare per gli insetti e la loro capacità di costruire nidi. Non sono temi che personalmente mi appassionino molto, ma in queste opere l’artista mostra la propria abilità nel disegno, nella scultura, nelle installazioni e anche nel video (non documentato).
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Il terzo spazio è quello più vicino ai miei gusti personali. Ho trovato opere e allestimento in debito con il gruppo Supports/Surfaces, ma forse è una mia deformazione. In ogni caso, c’è una grande attenzione alle superfici e ai supporti, di preferenza cartone ondulato (come Paolo Masi) o feltro. E c’è molta pittura (l’artista ha iniziato come pittore), anche se con interventi “organici” e degli agenti atmosferici. C’è anche un’opera che, almeno agli occhi di un italiano, appare come un chiaro omaggio ai cretti di Burri, realizzata su un tappeto. Non ho trovato riscontri su questo, ma in un’intervista l’artista ha detto di amare Lucio Fontana e ho pochi dubbi che conosca anche l’opera del grande tifernate.
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Grazie ,
Molto interessante .
 
Probabilmente fu galeotta la partecipazione alla Biennale di São Paulo che termina domenica, fatto sta che la prestigiosa galleria brasiliana Nara Roesler ha messo Bunga nella propria “scuderia”:

Nara Roesler
 
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