Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 10 feb - "Io mi sono
impegnato a presentare a fine marzo il piano industriale agli
azionisti: c'e' l'opportunita' di una gestione piu' attenta
del portafoglio" sottolinea Perfetti. "Il nostro segmento di
efficienza energetica sara' industriale e non residenziale e
sara' quello della Pa che vuole utilizzare nuova tecnologia.
Ci muoveremo su tre direttrici: core business tradizionale,
focalizzandosi su una attenta revisione del portafoglio,
tecnologie e manufatti per i consumer, servizi per il mercato
basati sulla tecnologia innovativa di accumulo. Questo ci
dovrebbe dare uno slancio di redditivita' in un arco di 12-18
mesi; lo capiremo gia' dal primo trimestre". Non nasconde,
Perfetti, che "le risorse generate dal core business
tradizionale non sono sincrone con quelle della nuova
tecnologia e per aver il breakeven sulle batterie bisogna
aspettare 2-3 anni". Ma bisogna sfruttare l'onda anche
auspicando una compattezza di filiera e piu' chiarezza
regolamentare. "Non ci riteniamo grandi ma siamo i piu'
grandi tra i piccoli. Abbiamo scoperto che c'e' una quantita'
di nuovi attori che i grandi vedono meno e slabbrano il
sistema. Diventa interessante cogliere le opportunita',
'surfando' su questa realta' ed essendo piu' veloci
dell'onda". Con l'opportunita' di avere "gia' dal secondo
semestre di quest'anno un'incidenza sui ricavi dell'ordine di
grandezza a due cifre". Ma tutto, se si gioca "un'unione di
filiera" e con meno ombre sulle scelte del mercato
regolamentato. Lo scenario verso cui si sta andando si
scontra, infatti, per Gala, anche con i limiti della
regolamentazione sulle rinnovabili in Italia che, a parte
qualche piccolo impianto, sono praticamente ferme, anche con
una produzione piu' bassa delle attese. Per Gala il
fotovoltaico continua ad essere la tecnologia ottimale unita
all'accumulo, per dar vita ad una batteria completamente
'green'. Il gruppo vuole reindustrializzare lo stabilimento
di Cittaducale (Rieti) con il suo brevetto per la produzione
di batterie per accumulo al vanadio, unico produttore
italiano. Un sistema che guarda ai clienti industriali ma
anche allo sviluppo della mobilita' elettrica "a cui siamo
molto attenti".