Alessandro Celli
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Premetto che tutto ciò nasce da una bella idea di Philippe Daverio.
Parto da qui:
"Materia quadro" 1913
UMBERTO BOCCIONI (R.Calabria 1882 1916 )
“Materia”, opera cardine della produzione di Umberto Boccioni, risale ad un periodo cruciale per l'artista, successivo alla prima mostra futurista a ParigI. La parola materia fa riferimento a un processo formale, ma contiene anche valenze simboliche, sempre presenti nella poetica di B. La grande tela solleva ancora oggi numerosi interrogativi e costituisce un interessante terreno di indagine e di approfondimento. E' un ritratto a figura intera della madre dell'artista. La madre nel dipinto viene ritratta seduta nella sua casa frontalmente, così da volgere le spalle ad un balcone che si affaccia sul paesaggio urbano retrostante. Le figure del cavallo e dell’uomo, presentano una resa pittorica diversa dal resto del dipinto. Per l’uomo Boccioni si ispira a Marcel Duchamp, al posto dei piani architettonici intersecantisi tipici del Cubismo, piani trasparenti con linee radiali e arcuate suggeriscono il movimento e anticipano il linguaggio che Boccioni utilizza nei suoi studi sul movimento, nella seconda metà del 1913, come in Dinamismo di un ciclista.(guggenheim-venice.it)
Parto da qui:
"Materia quadro" 1913
UMBERTO BOCCIONI (R.Calabria 1882 1916 )
“Materia”, opera cardine della produzione di Umberto Boccioni, risale ad un periodo cruciale per l'artista, successivo alla prima mostra futurista a ParigI. La parola materia fa riferimento a un processo formale, ma contiene anche valenze simboliche, sempre presenti nella poetica di B. La grande tela solleva ancora oggi numerosi interrogativi e costituisce un interessante terreno di indagine e di approfondimento. E' un ritratto a figura intera della madre dell'artista. La madre nel dipinto viene ritratta seduta nella sua casa frontalmente, così da volgere le spalle ad un balcone che si affaccia sul paesaggio urbano retrostante. Le figure del cavallo e dell’uomo, presentano una resa pittorica diversa dal resto del dipinto. Per l’uomo Boccioni si ispira a Marcel Duchamp, al posto dei piani architettonici intersecantisi tipici del Cubismo, piani trasparenti con linee radiali e arcuate suggeriscono il movimento e anticipano il linguaggio che Boccioni utilizza nei suoi studi sul movimento, nella seconda metà del 1913, come in Dinamismo di un ciclista.(guggenheim-venice.it)