Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
2% ? magara. A Roma siamo arrivati al 4,13% :D
 
e la regionale dove la metti ? ;)

Stavo editando il post. Comunque l'IRPEF laziale è un botto, se confrontata col Veneto. Io ho 1,23+0,6=1,83 pure sotto il 2% ipotizzato.

Pagare il 4% per avere l'immondizia in strada è scandaloso.
 
Nzomma....forse c'è ne è giusto qualcuno in linea con la METÀ del mercato...

Vedi l'allegato 2784616

ribadisco che il mio negoziale 60 40 fa come il 50 50 che riporti, forse un pelino meglio (6,1 annualizzato NETTO a 5 anni) e - pur buono- non è il migliore della piazza.

Questa guerra a chi ce l'ha più lungo la trovo insensata. Nel fondo pensione ci va per la metà il tfr, che non potrei investire altrimenti, per 1/4 la quota datoriale che non prenderei. E non ho parlato di deduzioni! Si può giusto stare a disquisire se convenga o meno saturare i 5k, parliamo di 3 o 4 k all'anno....

:o
 
Stavo editando il post. Comunque l'IRPEF laziale è un botto, se confrontata col Veneto. Io ho 1,23+0,6=1,83 pure sotto il 2% ipotizzato.

Pagare il 4% per avere l'immondizia in strada è scandaloso.

Zingaretti ha da campá...
 
Come spesso accade sui fondi pensione, si arriva al punto che sembra una partita di calcio tra pro e contro, guelfi e ghibellini, bianco e nero….

Adesso faccio una proposta al partito dei “contro”, per gioco ma, un gioco utile, almeno per me ( :p ):
vi sottopongo questo fondo pensione, ditemi cosa ne pensate, sviscerate tutto, lo chiedo ovviamente ai più critici dello strumento:

Vedi l'allegato Nota-informativa-Scheda-4-Le-opzioni-di-investimento.pdf

profilo Dinamico (sostanzialmente un 60/40)


giudizi e pareri? Ovviamente tenendo conto del fatto che ci sono da aggiungere i pro del lato fiscale, e del fatto che fino allo scorso anno grazie alle deduzioni rientravo anche nei 80/100 euro di bonus che altrimenti non avrei avuto...
 
parliamo di 3 o 4 k all'anno....

:o

non vorrei sembrare una formichina ma 4k l'anno sono una signora cifra con cui si possono fare tante cose. Sopratutto 4K l'anno in 40 anni sono 160.000€ che con un bel portafoglio pigro possono tranquillamente diventare 500.000€.
Buttali via :D

Relativamente al fondo proposto da manu iniziamo a dire che le prime due linee le scarterei mentre la dinamico almeno come asset allocation ci prova. strana la super esposizione verso il giappone e il turnover di portafoglio secondo me eccessivo.
che comunque l'allocazione sia ben fatta lo conferma lo storico covip che vede un rendimento del 6,26% medio annuale del decennio, sicuramente buono OK!
risulta essere il migliore fondo tra tutti i negoziali, dopo quello sanità che ha reso il 6,7%
riceve quindi il mio bollino "no fetecchione". personalmente lo sottoscriverei
 
guarda se mi dici che sei contento del rendimento 3,82% per bond mi va bene. Ma finiamola con espressioni come "risparmio tasse" e "mi regalano il 40%". non stanno regalando niente e nemmeno risparmiando tasse, semplicemente stai versando 3000€ in un contenitore che alla fine te ne darà 7000€ (ipotesi). ma se invece versassi 3000€ in un altro contenitore, senza risparmiare tasse e regali, e quello stesso contenitore (a parità di rischi) mi tira fuori 8000€ ?
questa è la vera domanda. poi potrai dirmi che ti mancano 15 anni alla pensione e quindi è impossibile e allora ti do ragione perchè con 15 anni e 40% di irpef vai bene.
Pure io verso un po' visto che mi sono accorto che ho irpef marginale al 60% grazie a bonus conte e altri ammenicoli fiscali del paese dei campo dei miracoli.

Ma il punto è che se non versi non deduci e 2000 euro sono andati in tasse. Dall'altra parte decido di privarmi del mio reddito per investirlo. Quindi diciamo che al massimo decido di investire 3000 euro all'anno in un contenitore non propriamente performante pigrissimo e certamente più sicuro di quasi tutte le altre formule di investimento. L'alternativa sarebbe investire i 3000 euro/anno in ETF che magari rendono il doppio ma hai più pensieri e tassati 3 volte tanto. Allora torniamo lì, seguendo il tuo ragionamento, evitando di parlare di "regali" ma solo di investito, pensi che 3000 euro/anno che rendono il 3% tassati poi al 9%, siano così disastrosamente peggiori di un ETF? Avrei potuto investire meglio i 3000 euro? Sì ma ne avrei persi sicuramente 2000, allora mi sta bene anche che questi 3000 mi tornino esattamente come li ho messi, anche ad interessi zero, alla fine ho sempre risparmiato, su questo non ci piove, se non versi perdi 2000 euro di tasse all'anno.
Mi fa piacere che tu stia versando, vuol dire che evidentemente qualche lato positivo lo hai colto, le cifre in gioco sono talmente basse che denigare o esaltare la pc mi sembra spaccare il capello.
 
Quindi diciamo che al massimo decido di investire 3000 euro all'anno in un contenitore non propriamente performante pigrissimo e certamente più sicuro di quasi tutte le altre formule di investimento. L'alternativa sarebbe investire i 3000 euro/anno in ETF che magari rendono il doppio ma hai più pensieri e tassati 3 volte tanto.

cioè tu investi in un fondo bloccato obbligazionario pieno di btp e dici di non avere pensieri. Tipo nel 2011 non avevi pensieri, nel 2018 con i minibot e lo scontro con l'europa non avevi pensieri, nel 2023 si ritorna a votare con sovranisti liristi e tu non hai pensieri. I pensieri te li mettono gli ETF globalizzati :D
per il resto sono contento che ci sia così tanta gente per cui 4-5000 euro sono due spicci, beati voi. e io che pensavo di essere benestante :D
 
non vorrei sembrare una formichina ma 4k l'anno sono una signora cifra con cui si possono fare tante cose. Sopratutto 4K l'anno in 40 anni sono 160.000€ che con un bel portafoglio pigro possono tranquillamente diventare 500.000€.
Buttali via :D

Giusto. Considera però che quasi nessuno tiene un fondo 40 anni (lo si apre dopo i 30 anni quasi sempre) e per molti anni nessuno satura i 5k.

Quel che segnali però dice una cosa importantissima. Con il solo tfr, più minimo, più quota datoriale se si ha continuità per 35 40 anni e si aderisce ad un fondo non fetecchia come quello di manu si ottiene una signora rendita, senza forzare necessariamente versamenti extra.
 
cioè tu investi in un fondo bloccato obbligazionario pieno di btp e dici di non avere pensieri. Tipo nel 2011 non avevi pensieri, nel 2018 con i minibot e lo scontro con l'europa non avevi pensieri, nel 2023 si ritorna a votare con sovranisti liristi e tu non hai pensieri. I pensieri te li mettono gli ETF globalizzati :D
per il resto sono contento che ci sia così tanta gente per cui 4-5000 euro sono due spicci, beati voi. e io che pensavo di essere benestante :D

Lo scrivo ancora, anche qualora riavessi il capitale versato sarei felice quindi no non ho brutti pensieri, ne ho di più sulle azioni. 5k all'anno per un reddito di 76k/anno no, non sono tanti ma non sono 5k all'anno, sono 3k all'anno perchè 2k li avresti persi in tasse. 2k per 40 anni sono 80.000 euro andati via in tasse qualsiasi sia il rendimento dei fondi, degli ETF e delle azioni. Non sono qui per difendere la pc, mi fa strano vedere che qualcuno che reputo molto preparato ritenga in modo piuttosto "aprioristico" di bollare uno strumento finanziario come fetecchia, comunque ancora una volta, se stai investendo a mio modo di vedere stai estremizzando una posizione, però in cuor tuo sai che quando versi nella pc non ti stai dando un'eutanasia :D
 
grazie del parere, bollino verde virtuale, quello reale non me lo permette :bow:

assumo non fetecchia anche fonte dinamico che ha performance simili (un poco peggio a dire il vero)

Ringrazio sentitamente :D
 
Confronto FP vs portafoglio pigro
....
Mi scuso in anticipo se ci sono errori, file excel preparato in buona fede.

EDIT: il modello seguente si riferisce alla normativa 2021. Gli aggiornamenti fiscali 2022/2023 sono contenuti nel quaderno del killer dei fondi pensione.

Premesso che il calcolo del rendimento effettivo di un piano previdenziale integrativo non è affatto banale a causa della molteplicità delle situazioni individuali (FP specifico di categoria, RAL, orizzonte temporale, tassazione locale, stima dei rendimenti, etc).
Vado per ordine cercando di essere sufficientemente esplicativo nella trattazione.


MODELLO DI COMPARAZIONE TRA FPN (FONDO PENSIONE NEGOZIALE) ED EXCHANGE TRADED FUND (ETF).
Autore: rrupoli
Revisione 2.4

Caso di milanese con RAL 50K e fondo pensione di categoria FONTE.



INTRODUZIONE:

La scelta di aderire al proprio fondo pensione di categoria piuttosto che investire il medesimo capitale in uno strumento alternativo come un ETF implica l'analisi di almeno una dozzina di parametri:

- RAL percepita = 50000 Euro
- comune e regione di residenza = Milano,Lombardia
- quota % versamenti INPS = 9,49%
- Fondo di categoria = FONTE CCNL Commercio
- inquadramento lavorativo = non rilevante
- quota datoriale = 1,55% della RAL
- quota aderente minima = 0,55% della RAL
- eventuale quota extra versata con bonifico = nessuna
- durata dell'investimento = 35 anni
- composizione del portafoglio = 100% azionario
- rendimento annuo lordo dell'FP = 5%
- rendimento annuo lordo dell'ETF = 8%

Ogni singolo parametro concorre a modificare il montante finale netto ottenibile con le rispettive scelte allocative, rendendo molto complesso pensare di poter generalizzare il confronto FP vs ETF.
Si tratta di un sistema con molteplici incognite, ognuna delle quali ha un peso specifico, solo un software o un foglio di calcolo può essere in grado di gestire ogni combinazione possibile.
E' stato quindi necessario concentrarci su uno specifico caso a titolo esemplificativo: milanese con RAL di 50k e fondo pensione di categoria FONTE.

La trattazione è basata su un modello semplificato di busta paga in cui:

RAL = Imponibile INPS = Imponibile TFR

Imponibile IRPEF = RAL - versamenti INPS (9,49%) - quota aderente

La forchetta dei versamenti INPS dipende dal settore e dalle dimensioni aziendali e va in genere da un minimo di 9,19% ad un massimo di 9,49% della RAL.
L'attuale sistema di tassazione prevede un contributo INPS aggiuntivo per RAL maggiori di 47379 Euro (pari all'1% sull'eccedenza).
Per questo esempio si è scelto di applicare il massimo della forchetta (9,49%) ignorando il contributo aggiuntivo (che in questo caso è di appena 26 Euro).
Ai fini del confronto FP vs ETF possiamo ignorare il contributo aggiuntivo perchè è una gabella cmq presente a prescindere dalla nostra scelta allocativa.

Attribuito un valore ai parametri rilevanti, metteremo a confronto le seguenti 3 scelte allocative:

a) adesione all'FP saturando la quota di deducibilità di 5165 Euro annui.
b) non adesione all'FP ed investimento dell'equivalente capitale netto in un ETF 100% azionario.
c) soluzione mista: adesione all'FP con minimo sindacale ed investimento del capitale netto residuo in un ETF.




PRIMA PARTE: individuazione della quota netta investita annualmente nel fondo.

Ci troviamo a dover compiere una scelta allocativa ovvero se versare la quota dipendente nel nostro FP di categoria oppure se investirla altrove sul mercato finanziario.
La quota che ci troveremo a scegliere di allocare non è affatto di 5165 Euro annui (il limite di deducibilità IRPEF è pari a 5164,57 Euro ma è sfruttabile fino a 5165 Euro grazie agli arrotondamenti).
Tale quota infatti rappresenta il montante che il fondo ci riconoscerà a fine anno (escluso il TFR che non tratteremo perchè non rilevante ai fini della simulazione rappresentando una scelta allocativa distinta), ma NON rappresenta l'entità del nostro investimento netto annuo.

Perchè?
Perchè di quei 5165 Euro versati annualmente nel fondo, una quota di essi ci verrà gentilmente donata dall'azienda (contributo datoriale) e un'altra quota ci verrà donata dallo Stato sotto forma di deduzione (ovvero lo Stato ci abbuona l'IRPEF su quella quota).
Prendiamo come riferimento una RAL di 50k e il fondo FONTE: il contributo datoriale corrisponde all'1.55% della RAL pari a 775 Euro annui.

Il nostro personale investimento lordo annuo si riduce quindi a 5165 - 775 = 4390 Euro lordi.
Da questa quota dobbiamo dedurre non solo la tassazione IRPEF che risparmieremo ma anche le addizionali regionale e comunale all'IRPEF (pari al 2.52% per un milanese con RAL di 50k).
Ci troviamo quindi ogni anno a risparmiare l'aliquota marginale IRPEF + addizionali pari al 38% + 2,52% = 40,52%

La cifra netta quindi che dovremo allocare annualmente sarà di 4390 Euro - 40,52% = 2611 Euro

E non è finita.
Il solo fatto di abbattere il nostro imponibile IRPEF (ovvero lo Stato decide di non farci pagare l'IRPEF sulle somme versate al fondo) ci regala l'ulteriore effetto collaterale di aumentare le detrazioni per lavoro dipendente, ovvero godiamo di un extra sconto sull'IRPEF oltre a quello già evidenziato.

Quanto vale questo extra sconto IRPEF?
Per saperlo dobbiamo calcolare le detrazioni dipendente nei due casi: senza adesione all'FP e con adesione all'FP.
La detrazione differenziale costituisce lo sconto extra IRPEF (nell'ipotesi che non vi siano altri redditi oltre quello da lavoro).

Imponibile IRPEF no FP = RAL - contributi INPS = 50000 - 9,49% = 45255 Euro
Detrazioni dipendente no FP = 978 * (55000 - 45255)/27000 = 353 Euro

Imponibile IRPEF con saturazione FP = RAL - contributi INPS - quota aderente = 50000 - 9,49% - 4390 = 40865 Euro
Detrazioni dipendente con saturazione FP = 978 * (55000 - 40865)/27000 = 512 Euro

Detrazione dipendente differenziale = 512 - 353 = 159 Euro

Quota netta annua investita nell'FP = 2611 - 159 = 2452 Euro

In altre parole, abbiamo ricavato la cifra netta realmente investita ogni anno dall'aderente all'FP. Nella scelta allocativa alternativa investiremo quindi la stessa identica cifra in un ETF e verificheremo chi avrà fatto meglio.

Per una RAL di 50k non vi sono altri regali da parte dello Stato ma per RAL inferiori sarà possibile fruire di un'ulteriore gratifica ovvero del cosiddetto bonus ex Renzi, il quale abbasserà ulteriormente la cifra netta annua investita nel fondo dall'aderente.

Ricapitolando, la scelta allocativa è se investire questi 2452 Euro annui nel nostro fondo oppure se investirli in un ETF.
Decidendo di versarli in FONTE, il fondo ci riconoscerà al termine di ogni anno un montante di 5165 Euro (quota dipendente lorda + quota datoriale lorda), che (al netto dei costi amministrativi) verrà capitalizzato per 35 anni al tasso di rendimento interno lordo che abbiamo ipotizzato.



SECONDA PARTE: calcolo del montante netto dopo 35 anni di versamenti nel Fondo FONTE al tasso del 5% lordo annuo.

Per affrontare il calcolo si può utilizzare Excel oppure più semplicemente si può adottare una formula finanziaria ovvero la rendita annuale posticipata a quote costanti in regime di capitalizzazione composta.

Al termine di ogni anno solare il fondo liquida all'erario la tassazione dovuta su plusvalenze e cedole/dividendi in base al risultato di gestione (differenza NAV rispetto all'anno precedente), per i fondi pensione la tassazione è più favorevole (12.5% per i titoli in whitelist, 20% per gli altri).
Per poter confrontare FP ed ETF assumiamo che l'FP sia 100% azionario e dunque con tassazione del 20% sul risultato di gestione, che riduce il tasso di rendimento lordo dal 5% al 4%.
Useremo quindi nella simulazione un tasso di capitalizzazione del 4%.

Per maggior precisione, consideriamo anche che annualmente il fondo FONTE trattiene dal nostro montante 22 Euro fissi di costi amministrativi:

Montante lordo = (Quota_annuale_accreditata - costi amministrativi annui) * [(1+i)^t-1]/i = (5165 - 22 Euro) * [1.04^35-1]/0.04 = 378793 Euro lordi

Essendo plusvalenze e cedole/dividendi già tassati anno per anno dal fondo, rimane da tassare il conferimento delle quote (5165 Euro annui), ricordando che per un investimento della durata di 35 anni o più, la tassazione è del 9% (fino a 15 anni si paga il 15%, poi per ogni anno aggiuntivo di permanenza nel fondo la tassazione si riduce dello 0,3% fino ad un minimo del 9%).

Tassazione finale del 9% sui conferimenti = 5165 * 35 anni = 180775 * 9% = 16269 Euro
Montante netto finale = 378793 - 16269 = 362524 Euro netti

Cosa significa? Che a fronte di un investimento netto di 2452 Euro annui, il nostro aderente si troverà dopo 35 anni di versamenti (al 5% lordo annuo di rendimento ipotizzato) un montante netto di 362k Euro che potremo confrontare con un investimento alternativo.

A quale tasso interno di rendimento netto corrisponde questo montante?

Per calcolarlo dobbiamo ricavare il tasso i dalla formula della rendita posticipata:

362524 = 2452 * [(1+i)^35-1]/i

La formula inversa della formula della rendita non è trattabile analiticamente, per ricavare il tasso i occorre procedere in modo iterativo (per dirla semplice, si procede per approssimazioni successive).
In questo caso si può facilmente verificare che il tasso interno di rendimento dell'investimento nell'FP è circa del 7,30% netto annuo.

Ricordiamoci che avevamo assunto un rendimento annuo lordo del fondo del 5%.
Grazie al boost del contributo datoriale, della deduzione IRPEF e dell'aumento delle detrazioni dipendente, il nostro investimento è riuscito a produrre un rendimento del 7,30% netto composto annuo.



TERZA PARTE: calcolo del montante netto dopo 35 anni di investimento in un ETF azionario al tasso dell'8% lordo annuo.


Possiamo calcolare nello stesso modo il montante versato in un ETF azionario, stimiamo un tasso interno di rendimento lordo annuo pari all'8%.
In questo caso dobbiamo tenere conto anche della tassazione annuale dovuta al bollo titoli (0,2% annuo sul montante lordo).

Siccome nessuno vende quote del proprio ETF per pagarci il bollo titoli a fine anno ma piuttosto utilizza capitale fresco in giacenza sul c/c a rendimento zero, utilizzeremo una formula finanziaria avanzata per calcolare l'ammontate complessivo dei bolli pagati durante i 35 anni di investimento.

Per ancor maggior precisione teniamo conto anche dei costi commissionali richiesti annualmente per acquistare quote di ETF, ipotizziamo un costo fisso di 5 Euro da sottrarre alla cifra netta investita.

Montante lordo = (Quota_annuale_investita - commissione di negoziazione) * [(1+i)^t-1]/i = (2452 - 5 Euro) * [1.08^35-1]/0.08 = 421659 Euro lordi

All'atto della vendita verremo tassati sulla plusvalenza maturata (26% per un ETF azionario).

Somme totali conferite = 2452 * 35 anni = 85820 Euro
Tassazione finale sulla plusvalenza = (421659 - 85820) * 26% = 87318 Euro

Calcoliamo ora con una formula speciale la sommatoria dei bolli pagati in 35 anni di rendita posticipata:

b = 0,2% = 0,002
Bolli totali = b * C * [[(1+i)^(n+1)-1]/i - (n+1)]/i = 0,002 * (2452 - 5) * [(1,08^36 - 1)/0,08 - 36]/0,08 = 9243 Euro

Montante netto finale = 421659 - 87318 - 9243 = 325098 Euro netti

A quale tasso interno di rendimento netto corrisponde questo montante?

Per calcolarlo dobbiamo ricavare il tasso i dalla formula della rendita posticipata:

325098 = 2452 * [(1+i)^35-1]/i

E' immediato verificare che il tasso di rendimento del nostro investimento nell'ETF è stato del 6,80% netto annuo.

Ricordiamoci che avevamo assunto per l'ETF un rendimento lordo annuo dell'8%.
Grazie all'efficienza dello strumento, che prevede la tassazione della plusvalenza solo al termine dell'investimento (e non annualmente come nelle gestioni patrimoniali), riusciamo a portare a casa un rendimento netto non troppo falcidiato dalle tasse.

La conclusione (per questo caso specifico) è che all'FP basta performare il 5% lordo annuo per battere agilmente un equivalente ETF che performa l'8% lordo annuo (rendimento netto FP 7,30% contro 6,80% dell'ETF).
La ragione è legata come detto alle diverse agevolazioni insite nell'FP, che lo fanno correre con un notevole margine di vantaggio rispetto all'ETF.

Quanto vale questo vantaggio competitivo dell'FP rispetto all'ETF?
Lo possiamo calcolare ipotizzando (ad absurdum) che la gestione patrimoniale dell'FP consegua un rendimento lordo annuo pari a zero (si veda l'appendice A in fondo).



QUARTA PARTE: calcolo del montante con adesione minima a FONTE ed investimento della cifra residua in un ETF azionario per 35 anni.

Questa rappresenta la scelta allocativa mista per cui occorre trattare separatamente le due componenti.

Componente di investimento FP:

Quota datoriale FONTE = 50000 * 1.55% = 775 Euro
Quota minima aderente FONTE = 50000 * 0,55% = 275 Euro
Quota annuale accreditata nel fondo = 775 + 275 = 1050 Euro

Imponibile IRPEF no FP = RAL - contributi INPS = 50000 - 9,49% = 45255 Euro
Detrazioni dipendente no FP = 978 * (55000 - 45255)/27000 = 353 Euro

Imponibile IRPEF con minimo contributo FP = RAL - contributi INPS - quota aderente = 50000 - 9,49% - 275 = 44980 Euro
Detrazioni dipendente con saturazione FP = 978 * (55000 - 44980)/27000 = 363 Euro

Detrazione dipendente differenziale = 363 - 353 = 10 Euro

Quota netta annua investita nell'FP = 275 - 40,52% (IRPEF) - 10 = 153 Euro

Montante lordo = (Quota_annuale_accreditata - costi amministrativi annui) * [(1+i)^t-1]/i = (1050 - 22 Euro) * [1.04^35-1]/0.04 = 75714 Euro lordi
Tassazione finale del 9% sui conferimenti = 1050 * 35 anni = 36750 * 9% = 3307 Euro
Montante netto finale = 75714 - 3307 = 72407 Euro netti

Componente di investimento ETF:

Nel caso di saturazione dell'FP avrei investito 2452 Euro netti ma facendo un'adesione minima ho investito appena 153 Euro annui.
Mi rimane da investire in ETF la cifra di 2452 - 153 = 2299 Euro

Montante lordo = (Quota_annuale_investita - commissione di negoziazione) * [(1+i)^t-1]/i = (2299 - 5 Euro) * [1.08^35-1]/0.08 = 395294 Euro lordi

All'atto della vendita verremo tassati sulla plusvalenza maturata (26% per un ETF azionario).

Somme totali conferite = 2299 * 35 anni = 80465 Euro
Tassazione finale sulla plusvalenza = (395294 - 80465) * 26% = 81855 Euro


Calcoliamo ora con una formula speciale la sommatoria dei bolli pagati in 35 anni di rendita posticipata:

b = 0,2% = 0,002
Bolli totali = b * C * [[(1+i)^(n+1)-1]/i - (n+1)]/i = 0,002 * (2299 - 5) * [(1,08^36 - 1)/0,08 - 36]/0,08 = 8665 Euro

Montante netto finale = 395294 - 81855 - 8665 = 304774 Euro netti

Totale componenti di investimento FP ed ETF:

Somme annuali investite FP + ETF = 153 + 2299 = 2452 Euro
Montante netto FP + ETF = 72407 + 304774 = 377181 Euro

Aderendo all'FP col minimo sindacale e investendo la cifra residua in un ETF la situazione si capovolge: vince di misura la scelta mista FP+ETF con un montante netto di 377k contro un montante di 362k per l'FP saturato.

Calcolo per iterazione del rendimento netto annuo:

377181 = 2452 * [(1+i)^35-1]/i
i = 7,50%



CONCLUSIONI FINALI:

Ovviamente nella simulazione gioca un ruolo predominante la stima dei rispettivi rendimenti annui lordi (FP vs ETF).
Sono state messe a confronto 3 diverse scelte allocative per un milanese con RAL di 50k e fondo FONTE:

a) adesione all'FP saturando la quota di deducibilità (montante netto finale = 362k, rendimento annuo netto = 7,30%)
b) non adesione all'FP ed investimento del capitale netto in un ETF (montante netto finale = 325k, rendimento annuo netto = 6,80%)
c) soluzione mista ovvero adesione all'FP con minimo sindacale ed investimento del capitale residuo in un ETF (montante netto finale = 377k, rendimento annuo netto = 7,50%)


E' possibile mettere a confronto le scelte allocative a) e b) ipotizzando diversi tassi di rendimento per l'FP e calcolando il tasso di rendimento lordo necessario all'ETF per eguagliarne le prestazioni (break-even point):

FP = 5% lordo annuo -> ETF = 8,5% lordo annuo (DELTA = 3,5%)
FP = 2,5% lordo annuo -> ETF = 6,5% lordo annuo (DELTA = 4%)
FP = 1,25% lordo annuo -> ETF = 5,5% lordo annuo (DELTA = 4,25%)
FP = 0% lordo annuo -> ETF = 4,5% lordo annuo (DELTA = 4,5%)


In pratica per un milanese con RAL 50k, se il proprio FP FONTE rendesse il 2,5% lordo annuo per 35 anni, un altro milanese con stessa RAL che intendesse alternativamente investire la stessa somma in un ETF dovrebbe performare il 6,5% lordo annuo per ottenere lo stesso montante netto finale.

Sono state messe a confronto anche le scelte allocative a) e c) ipotizzando diversi tassi di rendimento per l'FP e calcolando il tasso di rendimento lordo necessario all'ETF+FP con quota minima per eguagliarne le prestazioni (break-even point):

FP = 5% lordo annuo -> ETF+FPmin = 7,75% lordo annuo (DELTA = 2,75%)
FP = 2,5% lordo annuo -> ETF+FPmin = 5,7% lordo annuo (DELTA = 3,2%)
FP = 1,25% lordo annuo -> ETF+FPmin = 4,65% lordo annuo (DELTA = 3,4%)
FP = 0% lordo annuo -> ETF+FPmin = 3,6% lordo annuo (DELTA = 3,6%)


E' importante sottolineare che le due tabelle valgono solo per RAL di 50k, ad ogni RAL corrispondono tabelle leggermente diverse.

Mettendo a confronto tutte le possibili scelte allocative risulta evidente che l'FP saturato ha sempre un vantaggio competitivo rispetto all'ETF grazie alla summa dei benefici fiscali e datoriali.
Il vantaggio dell'FP saturato si riduce se si opta per versare la quota aderente minima all'FP (al fine di incassare il contributo datoriale) ed il resto in un ETF (soluzione mista).
Per esempio, dalla seconda tabella si deduce che se l'FP saturato rendesse il 5% lordo annuo, basterebbe alternativamente versare la quota minima nell'FP e contestualmente investire il resto della cifra in un ETF che rende il 7,75% lordo annuo per riuscire ad ottenere lo stesso montante netto finale dopo 35 anni.





APPENDICE A: calcolo del rendimento netto FP con risultati di gestione nulli.

Montante lordo = (Quota_annuale_accreditata - costi amministrativi annui) * 35 anni = (5165 - 22 Euro) * 35 = 180005 Euro lordi
Tassazione finale del 9% sui conferimenti = 5165 * 35 anni = 180775 * 9% = 16269 Euro
Montante netto finale = 180005 - 16269 = 163736 Euro netti

In questo caso abbiamo ipotizzato di investire 2452 Euro annui in uno sfortunato FP con un rendimento lordo annuo di gestione pari a ZERO ottenendo al termine dei 35 anni un montante di 163k Euro.
Analogamente a quanto visto in precedenza, per calcolare il tasso interno di rendimento netto dobbiamo risolvere la formula inversa della rendita posticipata:

163736 = 2452 * [(1+i)^35-1]/i

Procedendo per iterazione scopriamo che il rendimento del nostro sventurato FP è stato del 3,50% netto annuo.

Ecco che finalmente abbiamo ricavato quale sia il vantaggio competitivo (per un milanese con RAL di 50k) nell'investire nel proprio fondo di categoria:
anche se il fondo rendesse ZERO per i successivi 35 anni, grazie ai benefici fiscali ed al contributo datoriale, produrrebbe comunque un rendimento netto annuo del 3,50%.



APPENDICE B: tabelle per il calcolo aliquote IRPEF, detrazioni dipendente e bonus ex Renzi.

scaglioni IRPEF.png
detrazioni dipendente.png
nuovo bonus renzi.png


Per il calcolo dell'aliquota marginale da considerare per l'addizionale regionale consultare il sito della regione e del comune di residenza, qui un esempio:
Addizionale Regionale Lombardia 2020: aliquote in vigore | FiscoNews24



APPENDICE C: individuazione della quota netta investita annualmente nel fondo COMETA.

Rifacciamo l'analisi compiuta nella prima parte della trattazione, questa volta però considerando che il nostro milanese con RAL di 50k abbia COMETA come fondo di categoria (uno dei più diffusi insieme a FONTE).
Per poter procedere con il calcolo occorre un parametro aggiuntivo ovvero il livello di inquadramento del lavoratore perchè COMETA adotta la retribuzione minima come base per il calcolo della quota datoriale.

Livello di inquadramento CCNL Metalmeccanico: B3 (ex settimo livello)
Retribuzione minima tabellare livello B3 = 2368,12 Euro * 13 mesi = 30785 Euro annui
Prendiamo come riferimento una RAL di 50k e il fondo COMETA: il contributo datoriale corrisponde al 2% del minimo tabellare pari a 615 Euro annui.

Il nostro personale investimento lordo annuo si riduce quindi a 5165 - 615 = 4550 Euro lordi.
Da questa quota dobbiamo dedurre non solo la tassazione IRPEF che risparmieremo ma anche le addizionali regionale e comunale all'IRPEF (pari al 2.52% per un milanese con RAL di 50k).
Ci troviamo quindi ogni anno a risparmiare l'aliquota marginale IRPEF + addizionali pari al 38% + 2,52% = 40,52%

La cifra netta quindi che dovremo allocare annualmente sarà di 4550 Euro - 40,52% = 2706 Euro

E non è finita.
Il solo fatto di abbattere il nostro imponibile IRPEF (ovvero lo Stato decide di non farci pagare l'IRPEF sulle somme versate al fondo) ci regala l'ulteriore effetto collaterale di aumentare le detrazioni per lavoro dipendente, ovvero godiamo di un extra sconto sull'IRPEF oltre a quello già evidenziato.

Quanto vale questo extra sconto IRPEF?
Per saperlo dobbiamo calcolare le detrazioni dipendente nei due casi: senza adesione all'FP e con adesione all'FP.
La detrazione differenziale costituisce lo sconto extra IRPEF (nell'ipotesi che non vi siano altri redditi oltre quello da lavoro).

Imponibile IRPEF no FP = RAL - contributi INPS = 50000 - 9,49% = 45255 Euro
Detrazioni dipendente no FP = 978 * (55000 - 45255)/27000 = 353 Euro

Imponibile IRPEF con saturazione FP = RAL - contributi INPS - quota aderente = 50000 - 9,49% - 4550 = 40705 Euro
Detrazioni dipendente con saturazione FP = 978 * (55000 - 40705)/27000 = 517 Euro

Detrazione dipendente differenziale = 517 - 353 = 164 Euro

Quota netta annua investita nell'FP = 2706 - 164 = 2542 Euro


La cifra netta investita con FONTE in caso di saturazione della quota di deducibilità ammontava a 2452 Euro (vedasi prima parte), se noi avessimo aderito a COMETA avremmo dovuto investire 2542 Euro ovvero 90 Euro in più ogni anno di tasca nostra per saturare la soglia di deducibilità.
La quota datoriale COMETA risulta quindi meno consistente rispetto a FONTE.
Rifacendo il calcolo per un inquadramento A1 (ex Quadro) la situazione migliora solo di poco in quanto la quota netta investita di tasca nostra risulta di 2533 Euro ovvero 81 Euro in più rispetto al fondo FONTE.

La conseguenza di un minor apporto datoriale di COMETA rispetto a FONTE consiste in una penalizzazione di circa lo 0,15% nel rendimento netto composto annuo rispetto a FONTE.
Lo svantaggio differenziale si può calcolare imponendo lo stesso montante netto ottenibile saturando la quota di deducibilità che avevamo già calcolato nella prima parte, ma con un investimento annuo netto di 2542 Euro:

362524 = 2542 * [(1+i)^35-1]/i
i = 7,15%

La conclusione è che a parità di rendimento lordo dei due fondi FONTE e COMETA, a causa del minor contributo datoriale, COMETA renderà circa lo 0,15% netto composto annuo in meno rispetto a FONTE.



EDIT: Revisionata tutta la trattazione mettendo a confronto 3 diverse scelte allocative, calcolati tutti i rendimenti netti e corrette le detrazioni dipendente. Calcolati con precisione anche i bolli totali. Aggiunte tabelle di comparazione ipotizzando diversi tassi di rendimento per FP e ETF. Aggiunta Appendice C.
 
Ultima modifica:
e non hai considerato il vantaggio che si ottiene versando il tfr rispetto a lasciarlo al fondo inps!
 
mi fa strano vedere che qualcuno che reputo molto preparato ritenga in modo piuttosto "aprioristico" di bollare uno strumento finanziario come fetecchia, comunque ancora una volta, se stai investendo a mio modo di vedere stai estremizzando una posizione, però in cuor tuo sai che quando versi nella pc non ti stai dando un'eutanasia :D

fetecchia sono alcuni (molti) fondi, non lo strumento finanziario.
poi si dirà che sono esigente perchè conosco i pigri, mentre magari invece che il fondo pensione si investirebbe in fondi ciofeconi delle banche, e allora non c'è partita.
a me sembra di vedere una troppa incoscienza, per cifre comunque importanti, meglio stimolare il dubbio magari con eccesso di zelo che lasciare nella falsa sicurezza che il fp è un uovo di colombo adatto per tutti qualunque esso sia.
a dirla tutta la mia opinione, che poi in molti avranno capito, è che il FP è un orpello inutile e sarebbe meglio avere la possibilità di usare gli strumenti finanziari che si vuole, nei mercati regolamentati, con i vincoli di prelievo e le deduzioni/riduzioni fiscale previste per i FP invece di essere costretti a scegliere tra 200 prodotti di cui forse si salvano in 5-6.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro