Claudio Parmiggiani

Salita della memoria
1978
 

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Io sinceramente faccio molta difficoltà ad inquadrarlo.
L'ho sempre visto come colui il quale ha rivisitato il lavoro di Paolini e di altri poveristi .
Per le ragioni sopraindicate non mi ha mai entusiasmato.
Sarò un fuori dal coro ma così la penso.
Saluti
 
Bortolami Gallery - "We are pleased to announce our first show of 2018, a solo-exhibition of works by Claudio Parmiggiani!"
 
Bortolami, New York
January 12 – February 24, 2018:o
 

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dal catalogo Cambi:eek:

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Claudio Parmiggiani (1943)
pencil, tempera on canvas and marble egg, cm 100x156x196
signed, titled and dated on the back
This work is composed by two elements and a marble egg h cm 14
Provenienza: Collezione privata Esposizioni: Claudio Parmiggiani, Frankfurter Kunstverein, Frankfürt (Germania), 1981 Bibliografia: Claudio Parmiggiani, Frankfurter Kunstverein, Frankfürt (Germania), 1981 a cura di Maurizio Calvesi, p. 75, illustrato a colori
 

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Personalmente faccio un po' fatica ad inquadrare alcune opere di Parmiggiani, come questa, seppur molto bella.
Sicuramente sono opere interessanti, fortemente influenzate dal clima concettuale dell'epoca.
Probabilmente sbagliando, identifico (come credo molti) Parmiggiani con le "delocazioni" e con le "teste di gesso", pur avendo ben presenti altri suoi lavori con il vetro, la grande campana ecc.
Chiedo agli appassionati: l'opera in questione non è un po' troppo alla Paolini?
 
Parmiggiani va studiato, per non cadere nell'equivoco di associarlo ai poveristi.

Ti allego due pagine che pubblicò Marcdeni;)
 

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Ho sempre adorato questo artista.

Parmiggiani è , insieme a Paolini, probabilmente, uno degli artisti concettuali (detesto le etichette) piu sensibili e introspettivi in assoluto.
Nella sua arte è presente una ricerca che non vuole legarsi a nessun gruppo o movimento: il suo linguaggio è esclusivo, è il linguaggio artistico di Claudio Parmiggiani.
Le "Delocazioni" sono artisticamente nate quando Parmiggiani, dentro ad un museo, l'unica cosa che ha visto è "l'impronta" del tempo: in quella grande sala erano state tolte le opere dalle pareti e proprio su quelle pareti erano presenti le impronte delle tele che il tempo aveva creato.
Questo processo che sulle pareti viene creato dal Tempo, Parmiggiani lo restituisce artisticamente attraverso la fuliggine: quell'ombra, quell'impronta è la testimonianza del trascorrere del tempo, sono le impronte che il tempo lascia nella nostra anima.
Queste impronte che rappresentano le "Delocazioni" sono create dall'artista ma l'artista deve essere capace di "misurare" la sua presenza, egli è presente nell'atto di creare l'opera ma ciò che viene creato deve apparire nella sua immediatezza: "L' autore deve apparire nell'opera come un' immagine riflessa nell' acqua, presente ma assente".
Presenza e assenza, queste due componenti sono sempre presenti nella sua arte: è una assenza che diventa presenza attraverso l'azione del tempo.
 
Ho sempre adorato questo artista.

Parmiggiani è , insieme a Paolini, probabilmente, uno degli artisti concettuali (detesto le etichette) piu sensibili e introspettivi in assoluto.

la pensiamo in maniera eguale:o

PS : "Devi votare altri utenti prima di poter votare -artpop- ancora."
e vabbè:(
 
la pensiamo in maniera eguale:o

PS : "Devi votare altri utenti prima di poter votare -artpop- ancora."
e vabbè:(

Quotando quella mia frase su Paolini e Parmiggani hai dimostrato la tua presenza. E questo vale piu di qualsiasi bollino.

Carissimo, davanti ad artisti come Parmiggiani, Paolini, Prini, Penone c'è solo da leggere e ammirare.
Qui siamo davanti all'essenza piu pura dell'arte, quell'essenza che non conosce "ha fatto record", "è andato invenduto".
Sono artisti che ti fanno andare oltre.
Utopisticamente (perchè di utopia si tratta), in futuro il mercato sarà movimentato non dalle operazioni ma dal "peso specifico" dell'arte questi sono nomi dal valore inestimabile.
Ti abbraccio.
 
Buonasera mi rivolgo ai piu esperti frequentatori del fol ed in particolare ad artebrixia ed artpop che so essere profondi conoscitori dell'opera di Claudio Parmeggiani un autore che seguo da poco tempo ma la cui poetica mi ha colpito sempre di piu'. Mi hanno proposto un "Adagio musicale" del 1972 volevo se possibile conoscere un vostro parere sull'opera e sulla sua rappresentativita'. Tempo fa feci tesoro dei vostri consigli su un'opera che era in asta da finarte se non ricordo male. Grazie anticipatamente per la vostra risposta e la vostra disponibilità.
 
Grazie anticipatamente per la vostra risposta e la vostra disponibilità.

ciao Gio;)


Anno importante per Parmiggiani il 1972, essendo presente in Biennale a Venezia, ma altrettanto importante per quella memorabile collaborazione nel “progetto panteistico” con Vincenzo Agnetti.

Anche se di quel periodo il ciclo che preferisco è quello delle Tavole zoogeografiche, questa dell’adagio musicale è sicuramente intrisa del concettuale più intenso, anche se l’Arista, nelle sue istruzioni per l'uso cita una frase di Nietzsche: "La cosa più facile è anche la più difficile; vedere coi propri occhi quello che sta sotto il proprio naso":D.

Al di là di possibili rivalutazioni trovo che opere come queste abbiano tutto il sapore del felice incontro fra Parmiggiani ed Emilio Villa.
 

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Artebrixia, ti ringrazio per la risposta come sempre precisa ed illuminante. Io un pensierino ce lo faccio....se la richiesta è congrua. Grazie a chiunque altro volesse fornirmi un suo parere in merito. Buona domenica a tutti.
 
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