“Ha usato ChatGpt per parlare con 5.239 donne su Tinder e alla fine ha trovato sua moglie”. Lo ha fatto sul serio il programmatore russo Aleksandr Zhadan. E dovrebbe farci riflettere.
Sfruttando la tecnologia di OPENAI , l’azienda di San Francisco che ha creato CHATGPT , il ragazzo ha scritto un programma capace di individuare su Tinder le ragazze “con almeno 2 foto profilo” e gusti simili ai suoi e
NON GOLD DIGGER (eliminate in partenza) . In seguito l'IA ha conversato con le potenziali fidanzate in modo automatico.
Tutto quello che Zhadan ha dovuto fare è stato istruire l’intelligenza artificiale.
L’esperimento è iniziato alla fine del 2022 e in un certo senso il programmatore russo ha anticipato le attuali GPT , IA personalizzate che chiunque può creare se in possesso di un abbonamento a ChatGPt Plus.
Così il programmatore ha ordinato all’IA di comportarsi come un ragazzo “che parla con una ragazza per la prima volta”. Il compito dell’intelligenza artificiale era quello di invitarla a un appuntamento, “ma non subito”.
Il programma ha conversato con 5.239 donne su Tinder. Non senza problemi.
Una prima versione del software, per esempio, ha proposto a una ragazza “una lunga passeggiata nel bosco”. E poi ha promesso cose - per esempio fiori e cioccolatini - senza avvertire Zhadan. Che a quel punto si è organizzato: prima di ogni uscita, ha chiesto all’IA un riassunto delle conversazioni intrattenute con una ragazza.
Alla fine l’IA è riuscita a organizzare 100 appuntamenti a cui Zhadan ha partecipato, ovviamente, in persona. Uno di questi gli ha consentito di conoscere la sua futura moglie: Karina Vyalshakaeva.
Perché questa STORIA non va cestinata come notizia bizzarra? Come quelle news che raccontano di un tipo che ha sposato la sua intelligenza artificiale?
Il motivo è che stiamo andando tutti nella direzione di Zhadan, e non solo per trovare l'anima gemella. Le Big Tech ci stanno mettendo a disposizione IA che possono "andare in riunione al posto nostro", IA che possono leggere le nostre mail, riassumerle e rispondere senza che una sola riga sia passata sotto i nostri occhi.
Il livello di queste tecnologie, oggi, potremmo chiamarlo proprio "passeggiata nel bosco". Ci siamo capiti.
Ma a breve la nostra supervisione potrebbe non essere più necessaria, o addirittura richiesta.
Su La Repubblica trovate la storia completa dell'esperimento di Aleksandr Zhadan .
Chissa' se Karina Vyalshakaeva ha fregato lui e ChatGPT...