Comprare prima casa: il vero problema è la mobilità.

Andrò controcorrente, ma secondo me voto e corso fuori corso(di poco) non contano così tanto, contano di più le capacità.

Si', la capacita' di vendersi, ecco cosa conta. Ed ovviamente la capacita' di avere pazienza lavorando un sacco e mangiando mer*a quando serve.
 
Si', la capacita' di vendersi, ecco cosa conta. Ed ovviamente la capacita' di avere pazienza lavorando un sacco e mangiando mer*a quando serve.

Forse l'ho già detto ma l'insegnamento di un mio vecchio capo (buonanima) è stato oro colato: "caro Fabio, bisogna anche saper leccare i cul.i giusti quando serve", quando avevo poco più che trent'anni e mandavo a cac@re senza troppi problemi chi non faceva le cose come andavano fatte.
 
Forse l'ho già detto ma l'insegnamento di un mio vecchio capo (buonanima) è stato oro colato: "caro Fabio, bisogna anche saper leccare i cul.i giusti quando serve", quando avevo poco più che trent'anni e mandavo a cac@re senza troppi problemi chi non faceva le cose come andavano fatte.

Non fa mai male ripeterlo, perche' senno' qui qualcuno crede che serva essere Einstein per arrivare in certe posizioni gerarchiche ; )
 
Non fa mai male ripeterlo, perche' senno' qui qualcuno crede che serva essere Einstein per arrivare in certe posizioni gerarchiche ; )

Sopratutto nelle realtà più complesse, tipo le multinazionali, se non riesci a intrecciare le giuste relazioni e a mantenerle, non vai molto lontano.

Cosa che mi infastidisce molto ma purtroppo è così. E più è grande l'azienda, più queste dinamiche sono importanti.
 
Non fa mai male ripeterlo, perche' senno' qui qualcuno crede che serva essere Einstein per arrivare in certe posizioni gerarchiche ; )

Qualche mente molto brillante c'è, ma se uno si aspetta di trovare tutti i migliori come dirigenti, resterà deluso
 
E poi, non è che i posti da dirigente siano infiniti.
E' fisiologico che le posizioni apicali in un'azienda siano poche e che gente anche ben preparata alla fine faccia molta fatica a raggiungerle o magari proprio non ci riesca.

Esattissimo.
Per quanto si possa avere un grande CV o grandi capacità, ma il mare è pieno di squali mentre i posti alti sono pochi.

La cosa che noto, e chi mi infastidisce abbastanza, è vige spesso una dinamica salariale fastidiosa che, a mio avviso, crea una distesa di persone demotivate.
Io vedo diverse persone che lavorano molto e offrono disponibilità e flessibilità: però poi gli output sono estremamente variegati.
E' imbarazzante, per la mia poca esperienza, di come sia necessario periodicamente rompere a capi e HR per battere cassa, altrimenti ad alcuni manco passa l'idea per la testa.
 
Sopratutto nelle realtà più complesse, tipo le multinazionali, se non riesci a intrecciare le giuste relazioni e a mantenerle, non vai molto lontano.

Cosa che mi infastidisce molto ma purtroppo è così. E più è grande l'azienda, più queste dinamiche sono importanti.

Secondo me non deve infastidire. Funziona cosi' ovunque, come concetto, poi ovvio che nelle multinazioni come dici e' piu' estremizzato perche' c'e' molta piu' gente e la gerarchia e' ancora piu' stretta.
Ad un certo punto, parlare di competenze ha poco senso, le menti geniali hanno altro a cui pensare che lavori di ufficio nelle multinazionali ovviamente, il resto sono persone brave e competenti e ce ne sono molte. Ci deve essere qualche metodo di selezione, oltre ovviamente alla fortuna e al caso che ha sempre parte importante.
 
Esattissimo.
Per quanto si possa avere un grande CV o grandi capacità, ma il mare è pieno di squali mentre i posti alti sono pochi.

La cosa che noto, e chi mi infastidisce abbastanza, è vige spesso una dinamica salariale fastidiosa che, a mio avviso, crea una distesa di persone demotivate.
Io vedo diverse persone che lavorano molto e offrono disponibilità e flessibilità: però poi gli output sono estremamente variegati.
E' imbarazzante, per la mia poca esperienza, di come sia necessario periodicamente rompere a capi e HR per battere cassa, altrimenti ad alcuni manco passa l'idea per la testa.

Da mia esperienza, sopratutto nei primi 7/8 anni di lavoro e' molto premiante cambiare azienda spesso
 
Io se vuole gli do 50k, tra 3 anni voglio 57500 (cioè un 5% netto anno non composto). Non un euro di più, non 1 euro di meno. I miei 50 possono diventare anche 500,io voglio 57.5. Tutto il resto è suo.
Secondo te accetta?
Per uno che fa il 30% annuo dovrebbe essere un gioco da ragazzi.


...Sempre mooolto empaticamente :D e per diversificare...

...Egli ha già raddoppiato il capitale. NOI fra 3 anni ci accontentiamo di 115k divisi in 2 parti uguali. :D
 
Da mia esperienza, sopratutto nei primi 7/8 anni di lavoro e' molto premiante cambiare azienda spesso

Hai ragione infatti.
Così come quando prima dicevi che conta arrivare presto a certi traguardi (es. quadro, ma pure una bella retribuzione). Se parti basso e non riesci in fretta ad alzare la RAL ti trovi sempre ad "inseguire" visto che le aziende non saranno certamente lì a regalare soldi.
 
Da mia esperienza, sopratutto nei primi 7/8 anni di lavoro e' molto premiante cambiare azienda spesso
Anche un esperienza seria all'estero aiuta...
Io ho fatto un paio di anni scarsi negli USA, e questo mi ha fatto fare un bel salto di carriera al rientro, ma magari sono stato solo fortunato.
 
Esattissimo.
E' imbarazzante, per la mia poca esperienza, di come sia necessario periodicamente rompere a capi e HR per battere cassa, altrimenti ad alcuni manco passa l'idea per la testa.

questo è scandaloso. ed è scandaloso poi che partano controproposte una volta che il dipendente presenta la lettera di dimissioni.

Se la persona vale la devi premiare SEMPRE, se la persona non vale non capisco perchè premiarla se vuole andare via.
Io le controproposte le rifiuto di default.
 
Ma di chi parlate?

del vate della borsa Antoniano. forse la mia proposta gli è sfuggita, gliela rifaccio:

Io se vuole gli do 50k, tra 3 anni voglio 57500 (cioè un 5% netto anno non composto). Non un euro di più, non 1 euro di meno. I miei 50 possono diventare anche 500,io voglio 57.5. Tutto il resto è suo.
Secondo te accetta?
Per uno che fa il 30% annuo dovrebbe essere un gioco da ragazzi.
 
Il problema in Italia è anche la scuola, che non t'insegna quasi nulla di concreto e non ti orienta minimamente alle facoltà scientifiche.
Inoltre c'è il problema più grosso ovvero lo Stato con le sue tasse. Non ho esperienza diretta ma credo proprio che gli imprenditori fuori abbiano vita molto più facile degli imprenditori italiani.

Dipende.
Ho fatto un pessimo liceo scientifico a causa di alcune pessime prof laureate con 18 politico...Ma con alcuni ottimi testi che mi hanno aiutato a formare basi per università seria, laurea altrettanto seria (se conseguita con esami seri...).

Sugli imprenditori italiani...Dipende di nuovo.

Da un lato abbiamo i pochi martiri che pagano tutte o quasi le tasse che devono (dovrebbero) pagare.

Dall'altro sto facendo attenzione in epoca covid ancor più in dettaglio agli scontrini PRESUNTO-fiscali ancora esistenti di ristoranti vari...

...Solo in 2 casi un diverse decine in questi mesi, pagando sempre con carta, leggo il totale sotto la voce "pagamento elettronico euro...", in tutti gli altri casi leggo il totale sotto voce "pagamento in contanti", pur in presenza di doppio scontrino, registratore di cassa e pos.

La cosa mi puzza moltissimo. (Chieste delucidazioni a conoscenti bancari, la cosa non si è ancora capita/chiarita).

Altrettanto in amazon presso rivenditori terzi italiani. Per trovare un asse da stiro pieghevole ma valido, ho dovuto fare acquisto negozio online pugliese, con unico pezzo rimasto di asse prodotto da azienda veneta, destinatario Bologna. Il produttore NON vende online.

Già questo basterebbe per analisi italiota. Manca solita ciliegina: chiesta fattura a fine agosto, ancora deve arrivare. :mad:

La multinazionale non posso combatterla da solo. Il singolo magari tizio-negozio online italiano, troppo italiano...Sì.
 
Diffamare un anonimo è un ossimoro, una contraddizione in termini.
Evidentemente alla Kristal non insegnano l’ABC della logica....

Se tutti i millennials sono come Antoniano, no wonder che siano più poveri di chi li ha preceduti.

Intanto noi 2 a leggere tua "desinenza" del nick...Siamo generazione X.
Siamo sicuri che Antoniano2 sia nel range 1981-1995 ? :cool:

...Perché anche qui fortissimo sospetto che come al solito in Italia, si confondano sistematicamente le proprie concezioni con i concetti:

https://www.istat.it/it/files//2011/01/Generazioni-nota.pdf
 
Secondo me non deve infastidire. Funziona cosi' ovunque, come concetto, poi ovvio che nelle multinazioni come dici e' piu' estremizzato perche' c'e' molta piu' gente e la gerarchia e' ancora piu' stretta.
Ad un certo punto, parlare di competenze ha poco senso, le menti geniali hanno altro a cui pensare che lavori di ufficio nelle multinazionali ovviamente, il resto sono persone brave e competenti e ce ne sono molte. Ci deve essere qualche metodo di selezione, oltre ovviamente alla fortuna e al caso che ha sempre parte importante.
Ineccepibile.
Va riconosciuto ed accettato quanto sopra.

Contano il network relazionale, la "capacità" di sapersi trovare nel posto giusto al momento giusto, la faccia tosta di "rimbalzare le fregature"

Risparmiando quindi la solita tiritera basata su
- se cresci poco è perché vali poco
- la selezione premia i migliori
- non ci sono abbastanza laureati stem
- il Politecnico di paperopoli da una formazione migliore dell'università statale di sfigolandia
- etc
 
Da mia esperienza, sopratutto nei primi 7/8 anni di lavoro e' molto premiante cambiare azienda spesso

Concordo.
I miei passaggi di livello li ho ottenuti quasi sempre cambiando.
Poi ovviamente devi dimostrare quello che vali ma soprattutto da giovane è difficile salire per scalata interna.
 
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