consulente finanziario vol.2

tutto vero però se esiste qualche raro caso di deposito PIR (Directa) la colpa non è del legislatore ma delle banche che ritengono di non offrire questo servizio

quindi il cliente può aprire il deposito PIR con Directa anzichè lamentarsi che la banca sotto casa non ha il servizio

un pò come l'ottima iniziativa di Borsa Italiana per i fondi attivi quotati , che finora è stata un flop perchè le società di gestione importanti non vanno a creare classi retail quotate con commissioni basse per non fare concorrenza ai loro distributori (che collocano le classi più care) e perchè le banche (tranne Directa) non permettono ai clienti di accedere a questo segmento di Borsa Italiana

però il cliente può sempre aprire il conto con Directa e comprare fondi quotati, purtroppo con poca scelta (anche se ci sono alcuni fondi di nicchia ottimi ma nessuno li compra)


Non conosco nel dettaglio questi PIR quindi ti domando :

questi fondi hanno degli ISIN e possono essere comprati direttamente dal cliente sulle varie borse, dove le loro quotazioni vengono determinate in maniera efficiente e trasparente, senza dover passare per forza per le banche o promotori vari ?
 
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Non conosco nel dettaglio questi PIR quindi ti domando :

questi fondi hanno degli ISIN e possono essere comprati direttamente dal cliente sulle varie borse, dove le loro quotazioni vengono determinate in maniera efficiente e trasparente, senza dover passare per forza per le banche o promotori vari ?
A questo punto però vorrei fare una precisazione: non è che un mercato è inefficiente perché ti devi avvalere di intermediari, altrimenti sarebbe come dire " vendi casa con agenzia sostieni un costo inutile ".
Se uno non ha tempo voglia di costruirsi ad esempio un pir da solo, giusto che paghi
 
A questo punto però vorrei fare una precisazione: non è che un mercato è inefficiente perché ti devi avvalere di intermediari, altrimenti sarebbe come dire " vendi casa con agenzia sostieni un costo inutile ".
Se uno non ha tempo voglia di costruirsi ad esempio un pir da solo, giusto che paghi
Sai benissimo quale è il problema.
Nascono prodotti con dedicibilità fiscale, produttori e distributori, puntando sul vantaggio che spetterebbe ai clienti,
aumentano le spese.
Nascono i Pir, avviene la stessa cosa.
La legge prevede che l'intermediario consenta al cliente di aprire un dossier Pir, ma a parte Directa e qualche altro sporadico
caso, che a memoria non è più operativo, "fanno cartello" vietando ai clienti volenterosi di far da se.

Nessuno vuole vietare a chi offre servizi di fornire un prodotto confezionato, quel che si critica è l'ostilità
degli intermediari verso soluzioni possibili, ma economicamente non gradite.
Come se il supermercato, per evitare di occupare spazio, si rifiutasse di vendere acqua minerale.
 
Non conosco nel dettaglio questi PIR quindi ti domando :

questi fondi hanno degli ISIN e possono essere comprati direttamente dal cliente sulle varie borse, dove le loro quotazioni vengono determinate in maniera efficiente e trasparente, senza dover passare per forza per le banche o promotori vari ?

I fondi (attivi e index) non sono per definizione strumenti "quotati"... Fatto salvo un tentativo nel lontano 2014 (Discussione 'Nel 2014 i fondi comuni saranno quotati a Piazza Affari' Nel 2014 i fondi comuni saranno quotati a Piazza Affari) ma credo che ormai il progetto si sia arenato.... :D...

L'unica SGR, che rimane nel giro, e sinceramente è la mia preferita, è Acomea con la classe Q2.
Nello specifico i due fondi PIR proposti sono due (a memoria)... Un azionario Italia e il bilanciato Patrimonio Esente che si possono anche acquistare direttamente con loro o con app Gimme5 a prezzi ridotti classe A2 in execution only.

Gli altri fondi PIR si acquistano semplicemente attraverso i distributori (banche, sim, assicurazioni*) Che siano SGR di casa o meno.
*anche le polizze valgono come "contenitori"

Essendo ormai spariti i pochi che permettevano la costruzione di un ptf in autonomia, il fondo (attivo) se scelto con cognizione di causa (alcuni hanno davvero prezzi "accessibili") ti danno l'opportunità di avere lo scatolotto fiscale fatto e finito. Gli ETF in questo caso non vanno bene purtroppo perché devono essere inseriti in un dt apposito... Che ormai non c'è più...

PS a chi chiedeva dei PIR obbligazionari...non sono assolutamente una novità, ma già proposti all'inizio. Il primo in assoluto fu uno Zenit obbligazionario.


Quando avevo più tempo libero, e meno figli :D, avevo provato a creare un treddo ad hoc ma non sono più riuscito a tenerlo in vita... Magari qualcosa trovi...

Discussione '[PIR] Solo Prodotti Finanziari' [PIR] Solo Prodotti Finanziari

Ciao a tutti e scusate l'intrusione...

PPS @bancale....quest'anno sono venuto a fine anno.... Tempo splendido e il mare che piace a me.... Cucina sempre splendida, poi con poca gente si era al TOP...

Comunque a giugno torno.... :D:D:D... E stavolta ci vediamo ... ;)
 
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Ahahahah... probabilmente è l'addestramento di scuderia...

 
Ahahahah chi è che non trada 10 volte in un giorno un ETF che ha l'1% di spread :D

La finanza è complicata... senza promotori saremmo rovinati !!!
 
Sai benissimo quale è il problema.
Nascono prodotti con dedicibilità fiscale, produttori e distributori, puntando sul vantaggio che spetterebbe ai clienti,
aumentano le spese.
Nascono i Pir, avviene la stessa cosa.
La legge prevede che l'intermediario consenta al cliente di aprire un dossier Pir, ma a parte Directa e qualche altro sporadico
caso, che a memoria non è più operativo, "fanno cartello" vietando ai clienti volenterosi di far da se.

Nessuno vuole vietare a chi offre servizi di fornire un prodotto confezionato, quel che si critica è l'ostilità
degli intermediari verso soluzioni possibili, ma economicamente non gradite.
Come se il supermercato, per evitare di occupare spazio, si rifiutasse di vendere acqua minerale.
Questo può essere anzi sarà senz altro come dici tu.
Non ho mai detto che l industria del risparmio gestito sia un esempio di perfetta efficienza.
Ma come tanti settori in Italia e anche nel mondo
 
Questo può essere anzi sarà senz altro come dici tu.
Non ho mai detto che l industria del risparmio gestito sia un esempio di perfetta efficienza.
Ma come tanti settori in Italia e anche nel mondo
Gestori e distributori italiani sfruttano una rendita di posizione che non sarebbe tollerata in altri settori.
Altrimenti basterebbe qualche bella multa dell’ antitrust per ‘smuovere’ il settore.
Credo tu abbia chiaro, per esempio, chi è la famiglia che affianca Doris in una importante banca.
Come dovresti conoscere come avvenne la ridenominazione in Cfaofs anziché Promotori finanziari.
 
A questo punto però vorrei fare una precisazione: non è che un mercato è inefficiente perché ti devi avvalere di intermediari, altrimenti sarebbe come dire " vendi casa con agenzia sostieni un costo inutile ".

Mi riferivo ai mercati di borsa telematici (Borsa Italiana, NYSE, Nasdaq, Xetra etc.)
Mercati dove, strumenti finanziari regolarmente targati con ISIN, vengono scambiati in tempo reale ed in maniera trasparente attraverso una dinamica efficiente di determinazione del prezzo bid/ask.


Motivo per cui non ho mai comprato strumenti finanziari non quotati in borsa e privi di ISIN (fatta eccezione per un investimento in una start-up italiana il cui obiettivo era comunque quello di arrivare alla quotazione in borsa).
Questo per evitare di ritrovarmi invischiato con roba difficile da vendere se non magari attraverso qualche "borsino interno" di qualche banca.


Se uno non ha tempo voglia di costruirsi ad esempio un pir da solo, giusto che paghi

O forse sarebbe ancora meglio , per chi ha tempo e voglia di arrangiarsi da solo, se tutti i PIR venissero resi disponibili in libera compravendita sulla Borsa di Milano senza bisogno per averli di passare obbligatoriamente attraverso banche, promotori, assicurazioni, evitando così di dover pagare il balzello.
etc.

 
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…Secondo me è lo stesso! 😂😂😂

Anni fa il mio mi disse la stessa cosa oltre alle solite supercazzole sul ter alto per l’altissima competenza dei gestori (…) quando decisi di disinvestire dai suoi fantastici fondi (in leggero conflitto d’interesse)!
Ognuno cerca in maniera fantasiosa di giustificarsi.
Ieri ho postato un video di un altro fenomeno beccato da me rip che sosteneva che gli ETF non vanno comprati per lo spread è del 1% :D
 
Considerazioni in libertà.
Nella media, 40 mln di portafoglio è tanta roba, un portafoglio che si riesce a stratificare in tanti anni di lavoro, ma se io inizio a fare il consulente ho zero, poi ho 1mln, poi se tutto va bene dopo 3 anni ho 6/7 mln, poi dopo 5 supero i 10, per superare i 20(e non è detto che ci riesca) ci metto tanti anni, a 40 ci arrivo dopo 15/20 anni di lavoro andato alla grande.
Come fa a campare un consulente se la media del suo portafoglio è di 5 mln per 5 anni?
Ipotizziamo che il suo portafoglio sia composto un po' da investitori grossi e un po' piccoli e applichi una media di aliquota dello 0,6%:
Dello 0,6% ne percepisce la metà, cioè 15.000€ lordi l'anno, in pratica 4k vanno all'inps, 1500€ tra enasarco e iscrizione albo, di irpef direi quasi nulla, ma corrisponde ad un netto di 800€ al mese....e questo dovrebbe essere l'esperto assertivo e di successo che consiglia al milionario come disporre il proprio patrimonio?
Mettiamo che sia un consulente autonomo, i ricavi saranno più alti ma anche le spese, probabilmente si terrà in tasca qualcosa di più, ma l'aliquota reale dovrà essere lo 0,5 % perchè c'è l'iva, ma parliamo comunque di un lavoro che ha avrebbe una redditività simile a quella di un cameriere.
Da queste semplici considerazioni emerge il fatto che chi vuole fare questa attività deve avere un bacino relazionale altamente qualificato o una strategia di marketing altamente efficiente per cavarci fuori un ragno dal buco....da qui nascono gli "aldobrandi dell'antani" "figli di", che dopo 2 anni hanno milionate di clienti o i ragazzi che si buttano sui social facendo martellamenti continui a caccia di clienti.
Sennò anche vedendo come target l'autonomia, si piazza in situazioni che gli portano clienti o relazioni, quindi banche o reti, sperando di trovare la quadra, ma assorbendo una cultura molto realistica e distorsiva del servizio all'investitore, che ad oggi rende inefficiente il passaggio finale alla libera professione.
...e alla fine quelle aliquote di cui parlavamo rimangono appannaggio solo di professionisti con tante primavere economiche sulle spalle che fondamentalmente se lo possono permettere....
Il mio messaggio chiaramente era rivolto in larga parte a bow, il quale, presumo, possa ripartire da un portafoglio clienti che riuscirebbe a trasferire dove poi andrebbe a lavorare.
Ovvio che chi parte da 0 certe fee non può permettersele.

Da ignorante in materia se io fossi un novello consulente autonomo comincerei a valutare l'opportunità di lavorare per una società di consulenza indipendentemente, dove cmq ti forniscono clienti e allo stesso tempo inizi a fare esperienza.

Solo dopo comincerei a pensare di farlo in proprio.
Naturalmente la fee da me indicata è stata scritta così per rendere l'idea.
Ovvio che in base a tanti fattori la fee può essere bassa o più alta se il lavoro da svolgere è nettamente più complesso
 
Ciao, se posso do la mia esperienza con Advice+. Io provengo dal vecchio sistema "consulenza plus" che poi mi hanno cambiato in Advice+ senza cambiarmi le commissioni (è cambiato solo il nome).
Ho lo stesso consulente di mia madre, che ho contattato apposta per iniziare ad investire e i primi ISIN glieli ho dati direttamente io. Mi ha ascoltato e consigliato ma poi ho sempre fatto quello che volevo io col suo supporto e ammetto che al momento mi trovo bene.
Lui mi ha consigliato solo una volta un prodotto della casa (FAM Megatrends) su cui ho fatto un pac ma ho scelto una modalità diversa da quella che proponeva. Per il resto non mi ha nemmeno mai provato ad offrire altro, sono più io che lo chiamo e gli dico: voglio fare questo, cosa mi consigli tra i fondi di questo tipo? poi vado a vedermi le cose su morningstar e altri siti e leggo tutto prima di decidere. Il mio rapporto con Fineco al momento è buono.
Oltretutto facendo due conti, ho una commissione veramente ridicola (0.2% annuo sul controvalore degli investimenti e io ho meno di 20k ora) probabilmente risalente al 2018 più ovviamente gli vengono retrocesse parte delle commissioni dei fondi, ma a me non cambia.
Inoltre con un MWRR al 120% dopo 7 anni, non mi posso mica lamentare ;)
Anche io pagavo 0.3 advice ma appunto ci metteva dei fondi.
Il mega trend se non ricordo male sfiora il 3%.
Se a te sta bene operare con dei fondi il rapporto può durare tutta una vita.
 
Ahahahah... probabilmente è l'addestramento di scuderia...

Quello è pure un responsabile coordinatore nel reperire dei venditori di prodotti per Fineco
Non oso immaginare cosa ne possa venir fuori
 
ma a parte Directa
Ma directa li consente ancora?

Io leggo solo questo
l'investimento PIR è spesso attuato attraverso l'utilizzo di fondi di investimento. Con il conto PIR, Directa rende questo investimento più accessibile, modulabile e a costi ridotti.
 
Directa ha avuto un periodo in cui aveva sospeso nuove aperture.
Ora le hanno riaperte, ma non ho approfondito, a memoria ricordo che hanno aumentato i costi e limitato le possibilità di utilizzare singoli titoli.
 
La confusione è voluta.
L'AD di Fineco, qualche giorno fa, si vantava che una % dei clienti di Fineco ha già servizi di consulenza a pagamento.
Ma non ha detto che in gran parte dei casi i clienti non sanno nemmeno perchè pagano, non ha detto che quando
informati la tolgono o addirittura disinvestono, non ha detto che si tratta di una forma di consulenza strumentale
alla vendita
, aggiungo io e me ne assumo la responsabilità, "inutilmente costosa"!
:clap:
Nel 2015 nella mia banca uscì fuori il fee-on-top. Allo 0,5% o al 1% sulle masse in portafoglio.
Ero entusiasta: dicevo "evvai, finalmente applichiamo quello e togliamo i fondi attivi... o almeno le commissioni d'ingresso".

NO: doppio Budget, andavano attivati un pò di fee-on-top, ma il budget di gestito non diminuiva né autorizzavano alcuno sconto.

Quindi dovevi pagare il 3% d'ingresso su un fondo che costa pure 2,2% di gestione e pagarci 0,5% l'anno di 'consulenza'.

Inutile dire che li ho sistematicamente disattivati tutti fino all'ultimo. :asd:

Eppure a chi venivano attivati? A quei clienti completamente inconsapevoli che 'io non ci capisco niente faccia lei... ohh, quante firme'.

P.S.
In cambio arrivava a casa un rendicontino con due grafichetti che ti diceva se ti eri scostato dall'obiettivo di portafoglio, fuffa pura.
 
Contenti ma inconsapevoli che potrebbero esserlo ancora di più, assai di più, qualora smettessero di essere vostri clienti
E voi di certo vi guardate bene dal renderli consapevoli.
Non è mio compito rendere consapevole nessuno, non vi sono tenuto né posso essere tacciato di poca correttezza se non lo faccio
 
sosteneva che gli ETF non vanno comprati per lo spread è del 1%
La storia bid-ask spread è il più diffuso cavallo di battaglia che "in banca" viene adoperato "contro" chi nomina la parola ETF.

Io ho capito anche il perché.

Immagina l'uomo delle strada che ha letto in giro che esistono gli ETF. Si reca in banca e chiede. Per contro si sente parlare di bid ask spread. Oddio è che ?!?.

Ah vabbeh ma allora è troppo complicato per me che non ne capisco nulla. Facciamo che resto coi tranquilli fondi dove mi guida gratuitamente il promotore di cui mi fido e che io devo solo firmare.


Anche io pagavo 0.3 advice ma appunto ci metteva dei fondi.
Allucinante.
 
Comunque l'ultima tendenza in cui mi sono recentemente imbattuto è quella della vendita di corsi di educazione finanziaria base base base (cit. Coletti) a cifre assolutamente FOLLI (ma che terminano col 7 :D)

Per carità... capisco che in sistema come l'attuale le informazioni siano per pochi e costino... ci può anche stare spendere svariate migliaia di euro se servono per difenderti da una gestione che ti tira via il 3-4% dei tuoi soldi per tutta la tua vita... però boh... continuo a chiedermi dove stia l'intervento statale a difesa dei "deboli" in un paese tra i più paternalistici del mondo...

Li vogliamo o no mandare in crociera ?
 
Cioè tu puoi dare sostanzialmente del disonesto a un intera categoria di lavoratori, però se gli altri alludono rifilano colpi bassi
Il 90 % è una categoria di disonesti imbonitori.
Passi vendere un fondo al 2% , ma non va bene se,questo 90% dei venditori,spiegano al cliente interessato degli ETF che lo spread è del 1%. intortandolo e facendolo desistere.
Questa non mi pare professionalità.
Non mi dire che solo pochissimi lo fanno perché i primi a farlo ed insegnarlo alle nuove leve sono proprio i capetti di filiale
Naturalmente non mi riferisco a te personalmente, ma parlo della categoria in generale
 
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