rentier64
Lean Fire
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tra i due estremi ci sono i consulenti indipendenti (come me) che seguono il canovaccio di un portafoglio lazy ma sulle singole macro-categorie implementano strumenti più articolati con logiche di movimentazione di medio periodo basate su considerazioni macro che portano a ragionamenti di buon senso
questi ragionamenti non hanno lo scopo di battere il mercato ma - essendo di buon senso - possono essere maggiormente condivisi dal cliente
è un ragionamento di buonsenso pensare di aver investito il 16,21% della propria esposizione azionaria in sole 6 società cioè tanto quanto investito in migliaia di altre società che rappresentano decine di paesi del mondo?
o sapere che queste 6 società (in cui stai investendo se compri solo VWCE) valgono quasi 4 volte l'intero settore Energia mondiale (e se non ci fossero le aziende energia quelle prime 6 non esisterebbero nemmeno)?
quanti investitori che hanno comprato solo VWCE convinti di avere la massima diversificazione azionaria possibile sono davvero consapevoli che si sono esposti ad un rischio specifico molto più elevato oggi che non in passato? e che se il trend dovesse proseguire (tra l'altro alimentato in modo automatico dal sempre maggior utilizzo di ETF a replica passiva) potrebbero trovarsi ad avere tra qualche tempo oltre 20% della loro esposizione azionaria in soli sei titoli e un altro 20% all'opposto spezzettato in oltre 3.000 società il cui peso è singolarmente assolutamente irrilevante?
allo stesso tempo una soluzione equiponderata realizzata in modalità semplice, ad es. con un ETF azionario equal weight, non è detto sia la soluzione ottimale perchè si andrebbe a dedicare un peso identico alla società ottima rispetto al peso attribuito alla società pessima - e anche questo non sembra essere un ragionamento di buon senso
se aggiungiamo considerazioni di pianificazione complessiva (ad es. la parte di fondo pensione negoziale investita in un indice azionario mondiale possiamo bilanciarla con diversa esposizione azionaria nella parte esterna al fondo pensione) e di "gestione fiscale" efficiente unita al profilo di rischio di ciascun cliente, si può arrivare a portafogli che non sono un semplice lazy replicato con pochi ETF e nemmeno fondi attivi con ricerca di opportunità
I rischi ci sono anche con gli etf io seppur apprezzandoli ,non ne ho per ora nel mio portafoglio da rentier.
Quali sono i rischi dell’investimento in ETF?
Il livello di rischio e di rendimento di uno specifico ETF dipende dal tipo di fondo e da ciò in cui investe. I rischi possono includere:1. Il prezzo di negoziazione delle quote o azioni può variare: le quote o azioni possono essere scambiate sul mercato con un premio o uno sconto rispetto al loro valore patrimoniale netto (NAV), a causa della domanda e dell’offerta del mercato.
2. La concentrazione può portare alla volatilità: se un ETF è fortemente investito solo in alcuni investimenti o tipi di investimenti, può mostrare una certa volatilità su brevi periodi di tempo rispetto a un ETF più ampiamente diversificato.
3. Sebbene un ETF sia quotato in Borsa, non vi è alcuna garanzia che gli investitori acquistino le sue quote o azioni. Ciò significa che potreste non essere in grado di vendere il vostro ETF quando lo desiderate. È possibile che non si sviluppi o non si mantenga un mercato attivo per l’ETF.
4. Alcuni non hanno un benchmark: alcuni ETF sono indicizzati, il che significa che è più facile monitorare la loro performance rispetto a un benchmark. Tuttavia, questo non vale per tutti gli ETF. Gli ETF attivi, ad esempio, possono non essere progettati per seguire un indice, per cui è difficile confrontare la performance nel tempo.
fonte FOL
Cosa sono e come funzionano gli ETF? La guida - FinanzaOnline
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