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Ripeto x me nn conviene
ci sono (ancora) delle differenze tra matrimonio e convivenza. Non sono un esperto quindi prendi la cosa con le molle.
Come è stato detto prima i genitori conviventi fanno parte dello stesso nucleo familiare eccetto nel caso degli assegni familiari dove viene incluso il reddito il coniuge ma non il convivente. E' anche vero però che un convivente non è tutelato come un coniuge.
Nel caso dell'eredità, o in altri spiacevoli casi che non mi va neanche di pensarci..
Attenzione però: con un figlio, anche se non sposati, nel caso la signora si innamori del fornaio e ti lasci se non è autosufficiente ti potresti trovare fuori di casa (che magari hai pagato tu) oppure dovergli pagare affitto e alimenti..
insomma ci sono tanti fattori e mentre alcuni li puoi valutare empiricamente (per esempio la differenza dell'assegno familiare nelle tabelle INPS) gli altri sono "soggettivi" ma non per questo meno importanti e vanno comunque valutati
Da parte mia ti consiglio di seguire il cuore.. scherzo naturalmente ma penso davvero che dovresti sposarti se credi in questa istituzione sociale oppure no. Non farti influenzare più di tanto dalle differenze economiche che secondo me sono poche e dipendono molto dalla vs situazione lavorativa e patrimoniale. E comunque - mi sembra di capire - che prima o poi saranno livellate. Si parla infatti da tempo di un riordino di tutti i bonus sociali/familiari.. può avvenire tra un anno o cinque.. ma la direzione mi sembra comunque quella.
P.s.
Il matrimonio ti da diritto alla licenza matrimoniale se sei dipendente e all'addio al celibato/nubilato se hai degli amici stretti
Io direi che rimane sempre fondamentale (e di tanto) l'elemento relazionale su quello economico.
Visto che se ci si divorzia, tutti i risparmi vanno a farsi benedire
vabbe' chiamiamolo famiglia anagrafica, se sono sullo stesso stato di famiglia.
Per l'assegno familiare lo richiederà chi ha il reddito più basso, quindi è un plus a favore della convivenza.