Corteggiamento n3 senza l'amore un uomo che cosa è?

China69, quando dico oensieri in meno mi rifersico a scena assurde che vedo tra gli utilizzatori di FB o WA, mi h aletto non mi ripsonde, mi ha blocccato, ma chi mi ha messo in sto gruppo da 123 msg al minuto e cose simili.
Io non amo essere coinvolto in chat tanto per, ne ste ansie da sub adolescneti del mi legge non mi legge.
Chi mi scrive è perché davvero mi cerca e no nsolo perché scrive sul gruppo "amici della 3 media vi va di sentirci".

Aggiungo che talemente ostico al cell sono che spesso i miei fratelli chiamano direttamente mia moglie perché sanno che lei il cell lo guarda e sente mentre i omanco so dov'è :)

C

ok......non sono ai livelli da te citati e oltretutto il cell è perennemente in vibrazione o silenzioso...MAI con la suoneria accesa e quando mi corico mod. aereo, già non dormo un catzo!!!!!!! :mad:
 
ok......non sono ai livelli da te citati e oltretutto il cell è perennemente in vibrazione o silenzioso...MAI con la suoneria accesa e quando mi corico mod. aereo, già non dormo un catzo!!!!!!! :mad:

a me scassa pure sentirlo di giorno :D :D
(tanto per rinforzare il concetto che in sto 3d siamo tutti ben oltre al 6sigma, altro che gaussiana)

C
 
Da IT confermo che siete davvero obsoleti/obsolescenti e anche TF (tagliati fuori) 😜
Soffro a leggere messaggi così. 😓
 
Da IT confermo che siete davvero obsoleti/obsolescenti e anche TF (tagliati fuori) 😜
Soffro a leggere messaggi così. 😓

io rimpiango i tempi del telefono con il disco dei numeri e delle cabine pubbliche col gettone…:'(:'(:'(
 
io rimpiango i tempi del telefono con il disco dei numeri e delle cabine pubbliche col gettone…:'(:'(:'(

Quello è romanticismo.. non mi dirai che rimpiangi fare la fila per entrare in una cabina con i gettoni della sip. 🙄
 
Quello è romanticismo.. non mi dirai che rimpiangi fare la fila per entrare in una cabina con i gettoni della sip. 🙄

Rimpiango il diverso valore del "tempo" e dei contatti umani: una volta si telefonava quando serviva veramente e non per "chiaccherare" di niente. Una volta uscivi di casa e non eri più reperibile finchè non arrivavi a un telefono fisso, di cui, tra l'altro, chi avesse bisogno di te conoscesse il numero… non c'era nessuno che ti potesse cambiare la giornata con mille richieste improvvise. E una volta si aveva più pazienza… non era necessario ricevere la spunta della lettura di un inutile WhatsApp entro 3 secondi dall'invio pena un'arrabbiatura cosmica…
 
Ultima modifica:
Rimpiango il diverso valore del "tempo" e dei contatti umani: una volta si telefonava quando serviva veramente e non per "chiaccherare" di niente. Una volta uscivi di casa e non eri più reperibile finchè non arrivavi a un telefono fisso, di cui, tra l'altro, chi avesse bisogno di te conoscesse il numero… non c'era nessuno che ti potesse cambiare la giornata con mille richieste improvvise. E una volta si aveva più pazienza… non era necessario ricevere la spunta della lettura di un inutile WhatsApp entro 3 secondi dall'invio pena un'arrabbiatura cosmica…

E vabbè... Li puoi rimpiangere finché vuoi, ma sai benissimo che quei tempi non ritorneranno più. Io odio telefonare, se potessi manderei solo email. (E non ho mai fatto un vocale whatsapp) e spesso neanche li ascolto. Uno legge l'email e risponde quando può, senza essere distratto da ciò che sta facendo. Oramai tutti sanno che se chiamo qualcuno deve essere qualcosa di serio, o mi hanno rubato il telefono. 😃
 

Nonono... io rimpiango proprio quelle cose, e pure mio padre che mi massacrava i maroni dicendomi fino alla nausea: "il telefono serve per comunicare cose importanti, non per chiaccherare e quando stai in una cabina, se vedi che fuori c'è qualcuno che aspetta, attacca e chiudi la conversazione il più presto possibile."
E' anche dalla mancanza di questi insegnamenti, solo apparentemente marginali e bislacchi, derivati dall'assenza di una tecnologia che permettesse altri comportamenti, che piano piano si va alla deriva etica e morale di tutto.
Vorrei che i ragazzi di oggi tornassero, magari solo ogni tanto, al "duplex" e basta…

Per chi non sapesse cosa era il duplex:
"In telefonia è una tecnologia inventata nel 1928 dalla Stipel allo scopo di rendere accessibile il servizio telefonico a più abbonati a costi inferiori. Consisteva nella condivisione di una linea tra due abbonati, che veniva occupata in ingresso o in uscita da uno dei due mediante sollevamento della cornetta microfonica che comandava un relè che escludeva l'altro utente. A termine un breve squillo avvertiva della disponibilità di linea libera. "
 
Devo fare un po' di cross-posting perché avete tutti bellamente ignorato questo messaggio sul quale mi sono impegnato parecchio! :D
Tuttavia vorrei fare questa considerazione di carattere generale che mi passa per la testa da un po'.
Cosa è importante per voi nella vita?
Per me è sempre stato importante assolvere ad un dovere:
andare bene a scuola, studiare per arrivare alla laurea, trovare un lavoro e poi farlo bene, in maniera quasi totalizzante.
Per me oggi è importante soddisfare un cliente ancor prima di ricevere lo stipendio, anzi... a volte rinuncerei allo stipendio pur di soddisfare il cliente. Sono importanti le scadenze, le corse che bisogna fare per fare un lavoro, i sacrifici necessari... sono a qualche giorno dall'inizio di un lavoro che si può fare solo adesso perchè prima non si può interrompere la produzione e non so quanto ci metterò, ma so che una volta iniziato si deve finire. Questo mi procura non poca ansia perchè c'è il rischio che mi saltino addirittura le ferie già prenotate (e che saltino pure alla mia famiglia) eppure sono disposto a non farle perchè so quanto è importante per il mio cliente che si finisca entro il 30 agosto.
Mi accorgo invece spesso che c'è un sacco di gente che fonda la propria vita su cose molto frivole:
l'aspetto fisico, il correre dietro alle donne, lo sport, le passeggiate in montagna...
Intendiamoci, anche a me piace andare in piscina, ma se la sera c'è da fare tardi in ufficio, l'allenamento non ci sono santi... salta!
Se invece guardiamo un po' la televisione, vediamo che ci sono schiere di giovani che non sanno proprio cosa sia avere delle scadenze, delle responsabilità, degli impegni verso qualcuno, dei giudizi da subire... sembra che il loro pensiero principale sia l'addominale scolpito, la festa in discoteca, la nuova ragazza, le uscite fino a notte fonda con gli amici... senza pensare al domani.
Oppure altra gente "fissata" che fa della sua passione un idolo: per esempio ho conosciuto gente che saltava il lavoro per fare kite surf o per andare in bicicletta.
E ancora penso spesso a quale importanza abbiano certi valori e certe esperienze che più o meno tutti abbiamo vissuto.
Per esempio quale importanza ha nella vita, lo spirito di squadra che lega undici giocatori di pallone o 7 pallanuotisti o n atleti di una squadra di nuoto o di atletica. Su quei sentimenti si sono addirittura costruiti dei film anche molto belli.
Pensate per esempio a "Un mercoledì da leoni" in cui la passione per il surf lega indissolubilmente le vite dei 3 protagonisti, quasi che nella vitta la cosa importante non sia, appunto, il lavoro, le certezze, il sacrificio, ma la tavola e la leggendaria "mareggiata" del '74.
O ancora ai semplici piaceri della contemplazione della natura: molti starebbero ore all'ombra di un albero rinfrescati dal venticello e dalle acque gelide di un ruscello in piena estate. Molti starebbero intere settimane in spiaggia, molti altri vivrebbero tra i boschi in montagna... se non ci fossero gli impegni di lavoro a tirarli indietro e a richiamarli al dovere.
Questi pensieri mi massacrano, perchè a me piacerebbe veramente una vita in cui le cose importanti fossero veramente il pane fatto in casa, la passeggiata in bicicletta, il bbq con gli amici, il libro, il film, la canzone che ti commuove, il sentimento di squadra, un'alba spettacolare, una figlia che cresce, una moglie da amare... poi però mi ritrovo a leggere le mail di lavoro anche di domenica, a preoccuparmi del lunedì già dal sabato sera, a programmare risposte, inquazzature, azioni per guadagnare, performances da migliorare, riunioni da organizzare... che palle.
E non vedo l'ora di andare in pensione per staccare completamente e finalmente la spina da tutto questo.

E le considerazioni fatte mi perseguitano continuamente questi giorni.
Per esempio proprio ieri sono andato a vedere la finale dei campionati nazionali Master di pallanuoto. Per un'intera settimana si sono svolti a Ostia, quasi sotto casa mia. E dunque lì ho avuto modo di vedere centinaia di "diversamente ragazzi e ragazze" (dai 30 ai 70 anni) che si sono riuniti in squadre e se le sono date di santa ragione in acqua per vincere niente altro che "la soddisfazione" di aver partecipato a una competizione che atleticamente non conta niente. Eppure erano tutti lì, concentrati sull'obiettivo, pronti ad aiutarsi a vicenda, a festeggiare, a sputare i polmoni per la fatica, tutti uniti come fratelli per pensare a qualcosa che con gli obiettivi canonici della vita normale, non c'entra niente. Costoro, almeno per una settimana hanno dimenticato i doveri, gli impegni, le scadenze, gli orari, i clienti, i fornitori, i pagamenti, le fatture, le mail di sollecito, i materiali che non arrivano, la manutenzione che manca… e sono tornati ragazzi, al tempo di quando la cosa più bella ed importante della giornata era ritrovarsi negli spogliatoi e ridere, scherzare, ma anche impegnarsi per raggiungere un obiettivo (per quanto sciocco o inutile) comune.
E questa settimana, sono sicuro che sarà stata per loro una esperienza indimenticabile.
E allora mi chiedo ancora una volta… ma cosa è importante nella vita? mille settimane come questa o mille settimane sopraffatti da impegni, obblighi, scadenze, doveri… :o :o :o

Avrà ragione chi si alza la mattina e pensa solo alla "gno.cca" o chi corre in ufficio e mette la gno.cca dietro a tutte le riunion della giornata e solo se avanza tempo?
Avrà ragione chi si preoccupa di pagare il mutuo o chi passa la mattinata su un kitesurf come se non ci fosse un domani?

:o
 
Io ho risposto. Come sempre. A modo mio, ma ho risposto. Sono stato anche l’unico a rispondere. E non ne sono stupito. In fondo la domanda era già stata posta da un altro, che certi dubbi, anche più ampi, se li poneva: quello, un po’ più intelligente di me (ma ci vuole poco…), si era chiesto se siamo soli nell’universo. Che, in fondo, non è che l’altro lato della stessa medaglia sulla quale è incisa la tua domanda. Quello poi si era risposto che …”sì, siamo soli, e la prova è data proprio dal fatto che non ci hanno mai contattato”
Non so che specie di altra risposta si poteva aspettare quell’uomo, se, a ragion veduta, è la stessa risposta che vale per la domanda più ristretta, la famosa relatività ristretta: per cosa vale la pena vivere, se si è soli in tutte le risposte?
 

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Io ho risposto. Come sempre. A modo mio, ma ho risposto. Sono stato anche l’unico a rispondere. E non ne sono stupito. In fondo la domanda era già stata posta da un altro, che certi dubbi, anche più ampi, se li poneva: quello, un po’ più intelligente di me (ma ci vuole poco…), si era chiesto se siamo soli nell’universo. Che, in fondo, non è che l’altro lato della stessa medaglia sulla quale è incisa la tua domanda. Quello poi si era risposto che …”sì, siamo soli, e la prova è data proprio dal fatto che non ci hanno mai contattato”
Non so che specie di altra risposta si poteva aspettare quell’uomo, se, a ragion veduta, è la stessa risposta che vale per la domanda più ristretta, la famosa relatività ristretta: per cosa vale la pena vivere, se si è soli in tutte le risposte?

Beh… non sono d'accordo con Albert perché non potendo aver visto tutto l'universo, non si può neanche dire che non esiste nessun altro all'infuori di noi.
Al massimo la risposta alla domanda se siamo soli oppure no, avrebbe potuto essere "forse si e forse no"... il non ci hanno contattati non vale come prova, perché neanche noi abbiamo contattato nessuno… se mancano le tecnologie non si può...
 
Io ho risposto. Come sempre. A modo mio, ma ho risposto. Sono stato anche l’unico a rispondere. E non ne sono stupito. In fondo la domanda era già stata posta da un altro, che certi dubbi, anche più ampi, se li poneva: quello, un po’ più intelligente di me (ma ci vuole poco…), si era chiesto se siamo soli nell’universo. Che, in fondo, non è che l’altro lato della stessa medaglia sulla quale è incisa la tua domanda. Quello poi si era risposto che …”sì, siamo soli, e la prova è data proprio dal fatto che non ci hanno mai contattato”
Non so che specie di altra risposta si poteva aspettare quell’uomo, se, a ragion veduta, è la stessa risposta che vale per la domanda più ristretta, la famosa relatività ristretta: per cosa vale la pena vivere, se si è soli in tutte le risposte?

Semmai, dietro alla medaglia della mia domanda ci potrebbe essere quella se sia meglio "studiare" e puntare a lavori di responsabilità (nella maggior parte dei casi pagati poco di più rispetto a quelli di nessuna responsabilità), oppure rimanere ignoranti e accontentarsi di lavori da "automa", che però non ti perseguitano nel tempo libero con preoccupazioni e sensi di colpa.
In fondo l'ignorante (cioè colui che non conosce) è felice, perché non conoscendo, non può sapere cosa perde e dunque non gli pesa nemmeno rinunciare a cose di cui ignora l'esistenza.
Chi invece ha cultura e competenze è potenzialmente infelice, perché sa che non avrà mai quello che sa che esiste e che non può ottenere.

mah… si vede che devo andare in ferie o no? :D
 
E vabbè... Li puoi rimpiangere finché vuoi, ma sai benissimo che quei tempi non ritorneranno più. Io odio telefonare, se potessi manderei solo email. (E non ho mai fatto un vocale whatsapp) e spesso neanche li ascolto. Uno legge l'email e risponde quando può, senza essere distratto da ciò che sta facendo. Oramai tutti sanno che se chiamo qualcuno deve essere qualcosa di serio, o mi hanno rubato il telefono. 😃

E così emozionante sentire al. Telefono una bella voce...... Ricordo la sveglia telefonica del protagonista di l'uomo che amava le donne. Di f. T. :D
 
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