Cosa ci dice l'Analisi Tecnica sulla crisi finanziaria in corso

P.A.T.

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Delle volte e' interessante anche ascoltare il parere dei nostri amici dell'Analisi Tecnica, che hanno provato a raffrontare graficamente le quattro piu' grandi crisi della borsa americana nel tentativo di perscrutare la possibile evoluzione della crisi in corso in base allo studio del passato.

Le crisi storiche delle borse prese in esame dall'AT sono state:

a) crollo del 1929
b) crisi petrolifera dei primi anni 70
c) crisi del computer trading del 1987
d) crisi della bolla di Internet del 2000

Dallo sviluppo dei grafici l'Analisi Tecnica scorge che la crisi in corso ha un'unica impressionante analogia con la sola crisi del 1929, nella quale i prezzi precipitarono a valanga come sono precipitati nell'ultimo mese.

E' vero che la crisi del computer trading, durante la quale impazzirono i computer, ebbe un picco giornaliero piu' pronunciato (-22%), ma il recupero avvenne abbastanza rapidamente e la crisi fu davvero breve. La crisi petrolifera e la crisi della bolla di Internet ebbero invece un andamento piu' regolare, con una discesa dei prezzi continua ma poco pronunciata.

C'e' da ricordare, infine, che la crisi del 1929 comporto' un crollo dei prezzi di borsa di quasi il 90% (oggi siamo "appena" a -52%)e questo precedente non pare di buon auspico alla luce delle difficili decisioni che si dovranno prendere proprio in queste ore riguardo il destino della ex prima banca al mondo (citybank) e della seconda industria automobilistica mondiale (GM).

Speriamo bene...
Buona domenica a tutti
 

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Dal raffronto tra le piu' importanti crisi storiche

a) crollo del 1929
b) crisi petrolifera dei primi anni 70
c) crisi del computer trading del 1987
d) crisi della bolla di Internet del 2000
e) crisi dei subprime 2007-2008

emergono interessanti aspetti di analisi quantitativa sulla volatilita' intraday dei mercati, mai cosi' elevata come in questi giorni, nemmeno nel 1929 !

2008: DEVIAZIONE STANDARD GIORNALIERA DEI RENDIMENTI SENZA PRECEDENTI


"Un altro dato fa impressione nella crisi attuale ed è la volatilità senza precedenti che si registra sui mercati. Doug Short ha analizzato la volatilità intra-day, cioè la differenza tra il valore massimo e il valore minimo di ogni giorno, dal 1928 a oggi. La volatilità media è risultata pari a 1,8%: soltanto 64 volte su 20.300 giorni di mercato ha superato l'8%. Se quegli episodi fossero avvenuti a cadenza regolare, ne sarebbe capitato uno ogni 15 mesi. Ma il dato sorprendente è che 14 di quei 64 giorni sono arrivati dopo il 29 settembre scorso. Il grande Crash del 1929 visse soltanto otto giorni di volatilità esasperata, cioè superiore all'8%, e altri 30 si verificarono durante la Grande Depressione degli anni 30. Quattro giorni risalgono al periodo intorno al "lunedì nero" del 1987 e appena due caratterizzano la crisi della bolla Internet. Il 10 ottobre 2008, con il 15,6%, è il quinto nella classifica dei giorni più volatili degli ultimi 80 anni. I massimi risalgono al 19 ottobre 1987, con il 29%, e al 20 ottobre dello stesso anno, con il 27,9%. Per trovare gli altri due bisogna andare indietro nel tempo fino al 29 ottobre 1929 (18,9%) e al 21 luglio 1933 (16,9%).
 
Volevo anche aggiungere un piccolo particolare:
Credo che questa sia la prima volta nella storia delle borse(dal 1929 sicuramente..) che 2 crisi si veificano nello stesso decennio!!!:eek:
Abbiamo crisi internet 2000-2002 e questa crisi 2007-?
Cmq è interessante anche guardare questi grafici:
http://www.arezzotrade.com/Grafici_Storici/dowjones1895_oggi.htm
La salita degli indici degli anni 20 assomiglia molto alla salita degli indici degli anni 90!!!:eek::eek::eek::eek::eek:
 
Volevo anche aggiungere un piccolo particolare:
Credo che questa sia la prima volta nella storia delle borse(dal 1929 sicuramente..) che 2 crisi si veificano nello stesso decennio!!!:eek:
Abbiamo crisi internet 2000-2002 e questa crisi 2007-?
Cmq è interessante anche guardare questi grafici:
http://www.arezzotrade.com/Grafici_Storici/dowjones1895_oggi.htm


Grazie :)
ho scoperto da queste tabelle del sito che l'affondamento del Lusitania valse un crollo giornaliero del -4,54%..ma davvero c'era correlazione tra l'affondamento del Lusitania ed il comportamento di Wall Street ? :confused:
Vado a vedere cosa combino' il Comit Storico in questa data, il 25 luglio 1956...

http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Doria_(transatlantico)
 
Volevo anche aggiungere un piccolo particolare:
Credo che questa sia la prima volta nella storia delle borse(dal 1929 sicuramente..) che 2 crisi si veificano nello stesso decennio!!!:eek:

Sicuramente.
La causa di crolli cosi' ravvicinati negli ultimi anni e' probabilmente dovuta alla globalizzazione dei mercati e al fenomeno del trading on line, cresciuto vorticosamente senza un adeguato sviluppo dei soggetti stabilizzatori dei mercati (fondi pensione). Va segnalato negativamente il mancato riconoscimento di deduzioni fiscali riconosciute ai lavoratori che investono il loro TFR in azioni (anzi, in Italia si tassa all'11% chi investe in azioni il TRF KO!. )

In un convegno dell'altra settimana il presidente di Borsa Italia, l'ingegnere romano Capruano,

25% in mano ai piccoli

ha ammesso che oramai i piccoli trader on line detengono e movimentano il 25-30 % della capitalizzazione di mercato italiana. Togliendo le quote di controllo delle societa', che non vengono di solito mai movimentate (30 ??- 40% ??) secondo queste dichiarazioni si arriverebbe a conteggiare una quota detenuta dai trader on line almeno pari a quella detenuta dagli investitori istituzionali (fondi comuni, fondi pensione, assicurazioni, etc.) e questa caratteristicha sicuramente aggiunge instabilita' ai mercati e la possibilita' di crisi frequenti.
 
Ci sono state altre crisi di volatilità, ma tutte legate a fatti storici ben precisi.
Tranne quella del 1987, detta dei computer impazziti.

La crisi di volatilità attuale è inusitata per ampiezza e modalità di manifestazione.

Per ampiezza: è doppia di quella della guerra Kippur e di quella del 1987.

Per modalità: si dice legata ai subprime.
Ma è da inizio 2007 che la crisi di liquidità si è manifestata.
I mercati ci hanno messo 12 mesi a capire?

Un fattore non emerge, credo.
Ma non è che posso parlare di corda in casa dell'impiccato.


Comunque grazie dello spunto di riflessione.



Ecco il grafico della volatilità storica dello SP500

.
 

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Per modalità: si dice legata ai subprime.
Ma è da inizio 2007 che la crisi di liquidità si è manifestata.
I mercati ci hanno messo 12 mesi a capire?

Oggi ha tentato di dare una risposta anche Perotti, l'autore del libro scandalo sull'universita' italiana

http://www.ibs.it/code/9788806193607/perotti-roberto/universita-truccata

scrivendo in un fondo che gli economisti americani non hanno capito nulla degli effetti del deleveraging provocato dalla crisi dei subprime, ad eccezione di pochissimi come Robert Shiller, Luigi Zingales e un cinese dal nome impronunciabile.

Nell'attesa di riuscire a postare l'articolo di Perotti c'e' da aggiungere che se il deleveraging puo' a grandi linee spiegare il tracollo delle maggiori 4-5 banche di investimento americane resta difficile capire come sia stata toccata dallo stesso fenomeno anche Citibank, che e' una banca piu' tradizionale e la cui provvista dovrebbe dipendere sostanzialmente dalla raccolta.

La prossima settimana, dopo i provvedimenti che verranno assunti in nottata, avremo sicuramente un quadro piu' chiaro.
 
Ci sono state altre crisi di volatilità, ma tutte legate a fatti storici ben precisi.
Tranne quella del 1987, detta dei computer impazziti.

La crisi di volatilità attuale è inusitata per ampiezza e modalità di manifestazione.

Per ampiezza: è doppia di quella della guerra Kippur e di quella del 1987.

Per modalità: si dice legata ai subprime.
Ma è da inizio 2007 che la crisi di liquidità si è manifestata.
I mercati ci hanno messo 12 mesi a capire?


Un fattore non emerge, credo.
Ma non è che posso parlare di corda in casa dell'impiccato.

Comunque grazie dello spunto di riflessione.



Ecco il grafico della volatilità storica dello SP500

.

Mi associo nel non parlare di corde a casa dell'impiccato ma qualche altra semplice considerazione la faccio.
I mercati hanno sottovalutato l'importanza dei subprime fino a quando non si sono viste le più importanti istituzioni finanziarie crollare.
Non scordiamoci mai che il sistema di controllo era non solo complice ma direttamente coinvolto, poichè egli stesso vittima.
Ma non è questo il punto.
Ok i subprime, le carte di debito e gli asset tossici.
Ma la vera causa di questa grande crisi, il vero propellente che sta alimentando questa verticalizzazione esasperata che si nota anche dai grafici è uno solo.
Il crollo totale ed incondizionato della fiducia verso un sistema finanziario e bancario fino a poco tempo fa ritenuto solidissimo. Cosa che ad esclusione (forse) della grande crisi del 29 non era mai avvenuta.
Per questo la caduta è stata così rapida e per questo, nonostante tutte le iniezioni di liquidità o di statalizzazione delle imprese malate non se ne riesce a venir fuori.

La fiducia purtroppo non è una cosa che è facile comprare, soprattutto se prima non si riscrivono le regole.
 
Ultima modifica:
Nel discorso non dimentichiamo una cosa...
subprime ci stanno, gli asset tossici sono arrivati alla ribalta
ora stanno uscendo i buchi legati alle carte di debito e di credito
ma ancor più scottanti saranno gli "establishment" legati ai diritti bancari.
Ecco quello sarà un buco nero!
 
Nel discorso non dimentichiamo una cosa...
subprime ci stanno, gli asset tossici sono arrivati alla ribalta

ora stanno uscendo i buchi legati alle carte di debito e di credito
ma ancor più scottanti saranno gli "establishment" legati ai diritti bancari.
Ecco quello sarà un buco nero!


Puoi approfondire questo tema ?

Ciao, Grazie.
 
Nel discorso non dimentichiamo una cosa...
subprime ci stanno, gli asset tossici sono arrivati alla ribalta
ora stanno uscendo i buchi legati alle carte di debito e di credito
ma ancor più scottanti saranno gli "establishment" legati ai diritti bancari.
Ecco quello sarà un buco nero!


In parole povere?
 
scusate, ora purtroppo sono connesso ma dal palmare
ed è un problema digitare sulla tastiera 3x5 cm :-(
sicuro in serata approfondiremo la questione
tra l'altro considerata anche dal ministro Tremonti...
l'unico ad aver acceso la lampadina rossa inerente quest'ultimo contesto.

Distinti saluti e buona giornata
 
Volevo sapere solo cosa intendi per diritti bancari e cosa intendi per
establishment.
 
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