Cose della pensione che avrei voluto sapere prima

Grazie.

mentre se invece avesse passato un anno solare interno in Naspi, ad esempio tutto il 2022 (da gennaio a dicembre), avrebbe comunque conteggiato un anno ai fini della anzianità contributiva, vero?

Voglio dire: 12 mesi passati in Naspi danno diritto ad un anno in più di anzianità contributiva, vero?

grazie ancora
 
certo che si
 
Immagino che tu stia rispondendo a me.
Quindi per l'anno passato in naspi viene riconosciuto un anno interno di anzianità contributiva ma il montante resta fermo, ovvero ci sarà una differenza con il traguardo dei 400k dai quali siamo partiti in questo thread. Corretto?
 
Immagino che tu stia rispondendo a me.
Quindi per l'anno passato in naspi viene riconosciuto un anno interno di anzianità contributiva ma il montante resta fermo, ovvero ci sarà una differenza con il traguardo dei 400k dai quali siamo partiti in questo thread. Corretto?
ti chiedo scusa, non ho seguito tutta la discussione e non so da che punto eravate partiti, io ho risposto solo alla domanda se la Naspi contasse ai fini dell'anzianità contributiva, e certamente conta, sia ai fini del diritto che della misura.
Del montante non saprei che dire se non suggerire questo articolo che dice che i contributi Naspi si sommano al montante contributivo:
NASPI e calcolo della pensione: quali conseguenze? – Patronato Acli!
 
Facciamo questo esempio.
Tizio è dipendente e versa in gestione ordinaria.
Ogni anno che passa a lavoro, aumenta di 1 anno l'anzianità contributiva, fino a capienza dei 43 circa che oggi sono richiesta per soddisfare il requisito di anzianità appunto.
Nel 2020 ha fatto una Naspi di 1 anno tondo tondo, e la sua anzianità contributiva è aumentata di 1 anno.
Nel 2020, Tizio ha maturato 40 anni con la gestione ordinaria. Ne mancano altri 3.
Nel 2021 passa alla Gestione Separata, in quanto accetta la trasformazione del contratto di lavoro in consulenza. Sempre nel 2021, viene retribuito con 30K e versa 10K alla Gestione separata, che gli riconosce 1 anno interno di anzianità contributiva.
Adesso ha 41 anni di anzianità e ne mancano 2

Nel 2022, sempre da consulente, ha meno lavoro, e viene retribuito (ovvero fattura) solo 6K, dunque 20% dell'anno precedente; versa alla gestione separata 2K, che gli riconosce un 20% della intera annualità ai fini della anzianità contributiva.

A fine del 2022, quello che manda per i 43 di anzianità sono 1,8 anni, ovvero 1 anno e il 20% di un anno.


Corretto?
 
Altra cosa della serie "cose che avrei voluto sapere....."

Anzi, è più una domanda che una affermazione.....

Uno inizia a lavorare oggi, versa 10K all'inps ogni anno per arrivare ai famosi 400K, e da subito decide di versare anche 5k al proprio fondo pensione.
Dopo dieci hanno, l'inps ha ricevuto 100K e il fondo pensione 50K.
Poi di colpo muore.
Cosa accade a quel punto?

L'inps liquida ai superstiti 10 anni di assegno sociale, ovvero circa 5K. (fonte: Indennità per morte: l’assegno in caso di decesso prima della pensione.)
Mentre il fondo pensione (da quanto mi risulta, ma dipende dai vari fondi pensione, aperti o chiusi) restituisce ai superstiti la somma di tutti i versamenti fatti, ovvero 50K.
 
io una delle cose che avrei voluto sapere è relativa al riscatto degli anni di laurea.
Quello che uno normalmente sa è che si può riscattare il corso di studi per la durata statutaria dello stesso: io mi sono iscritto ad un corso quinquennale a novembre del 1982 e avrei potuto riscattare fino a 5 anni solari da quella data, ovvero fino a Novembre 1987.
In realtà uno all'università ci sta più tempo, banalmente perchè una volta finite le lezioni dell'anno, bisogna fare gli esami e all'ultimo anno in più c'è da fare la tesi, che spesso, da sola, porta via fino a un anno di lavoro.
Ma vabbè... la cosa invece più antipatica è che siccome nei 5 anni solari del corso di laurea ho fatto il militare, l'anno e mezzo da marinaio si è sovrapposto agli anni riscattabili e dunque non ho potuto riscattarne 5, ma solo 3,5 (5 - 1.5)!
Se avessi fatto il militare prima di iscrivermi o terminata la laurea, avrei avuto già 6,5 anni di contributi: i 5 della laurea + l'anno e mezzo del militare.
A saperlo prima avrei fatto in modo di non sovrapporre i due periodi e oggi dovrei lavorare un anno e mezzo di meno.

Voi direte... chisseneimporta, tanto il militare non si fa più... però... magari oggi si può fare il servizio civile e in ogni caso questa era una cosa che se sapevo prima mi regolavo in maniera diversa!
 
a saperlo prima che mi avrebbero soffiato 1 anno e mezzo di contributi... si... si poteva. Potevo rinviare il militare fino a 27 anni. Oppure potevo iscrivermi all'università dopo aver fatto il militare...
 
Altra cosa della serie "cose che avrei voluto sapere....."


Ok, abbiamo capito che l 'algoritmo, più o meno, funziona così: versi 10k ogni anno per 40 anni e poi l'inps ti da 20k, lordi per i successivi 20. Sui 20K l'anno, devi solo pagare le tasse sul reddito, e dunque alla fine vai ad aver 15-16 netti.


Se fosse possibile versare i 10k non all'Inps, ma ad un fondo pensionistico privato, i valori non sarebbero tanto diversi. In pratica, un fondo pensione prende questi 10k e ci compra roba sicura che da un 1,2% annuo. Fine.



Ma, e qui sta il bello, sapete quanto ammonta il valore nominale di un montante che si compone di un versamento di 10k nel primo anno, il 1,5% interesse costante per i successivi anni a valere sul versato, e successivi versamenti di 10K l'anno per 40 anni?
Circa 550K. :wall:


In pratica, a valore nominali, lo Stato ci perde solo se tu vivi, dopo i 65 anni, altri 25.


Mi rendo conto che è un visione grezza e grossolana, ma non è lontana dalla verità. Poi ci sono migliaia di variabili, ok?





Altra cosa sulla quale invece c'è divergenza: la reversibilità.
L'inps ti garantisce una percentuale della pensione che deve al tuo coniuge, se muore prima di te.
Se invece i 10K, posto che sia possibile (e non lo è), vengon dati al fondo pensione, alla tua morte il o la coniuge non prende nulla.
 
Alcuni fondi pensione offrono una rendita controassicurata tale che se il titolare decede, la rendita va agli eredi per un certo lasso di tempo.
 
Altra cosa della serie "cose che avrei voluto sapere....."


Ok, abbiamo capito che l 'algoritmo, più o meno, funziona così: versi 10k ogni anno per 40 anni e poi l'inps ti da 20k, lordi per i successivi 20. Sui 20K l'anno, devi solo pagare le tasse sul reddito, e dunque alla fine vai ad aver 15-16 netti.


Se fosse possibile versare i 10k non all'Inps, ma ad un fondo pensionistico privato, i valori non sarebbero tanto diversi. In pratica, un fondo pensione prende questi 10k e ci compra roba sicura che da un 1,2% annuo. Fine.



Ma, e qui sta il bello, sapete quanto ammonta il valore nominale di un montante che si compone di un versamento di 10k nel primo anno, il 1,5% interesse costante per i successivi anni a valere sul versato, e successivi versamenti di 10K l'anno per 40 anni?
Circa 550K. :wall:


In pratica, a valore nominali, lo Stato ci perde solo se tu vivi, dopo i 65 anni, altri 25.


Mi rendo conto che è un visione grezza e grossolana, ma non è lontana dalla verità. Poi ci sono migliaia di variabili, ok?





Altra cosa sulla quale invece c'è divergenza: la reversibilità.
L'inps ti garantisce una percentuale della pensione che deve al tuo coniuge, se muore prima di te.
Se invece i 10K, posto che sia possibile (e non lo è), vengon dati al fondo pensione, alla tua morte il o la coniuge non prende nulla.
L'inps, per fortuna, non è un'assicurazione privata. Nasce per un fine sociale e per assicurare una vecchiaia serena (il più possibile) a chi non può più essere autonomo e produttivo.
Quindi assimilarlo ad un'assicurazione privata è, secondo me sbagliato. Come pure dire che l'inps può fallire: l'inps siamo noi, è lo stato, pensare che possa fallire significa credere che l'Italia possa andare in default... ma anche in quel caso l'inps continuerebbe ad erogare pensioni (magari in una valuta che fuori dall'italia sarebbe carta straccia, ma che qui in Italia avrebbe sempre un valore). E' anche per questo che secondo me tutte le discussioni sulla crisi dell'inps e sulla stretta alle pensioni, più che in ottica economica, vanno lette in ottica squisitamente politica. Secondo me...
 
Alcuni fondi pensione offrono una rendita controassicurata tale che se il titolare decede, la rendita va agli eredi per un certo lasso di tempo.
Certo ma di contro ti peggiorano i già schifosissimi coefficienti di trasformazione.
In altre parole se opti per le opzioni di reversibilità hai un assegno pensionistico più basso.
 
L'inps, per fortuna, non è un'assicurazione privata. Nasce per un fine sociale e per assicurare una vecchiaia serena (il più possibile) a chi non può più essere autonomo e produttivo.
Quindi assimilarlo ad un'assicurazione privata è, secondo me sbagliato. Come pure dire che l'inps può fallire: l'inps siamo noi, è lo stato, pensare che possa fallire significa credere che l'Italia possa andare in default... ma anche in quel caso l'inps continuerebbe ad erogare pensioni (magari in una valuta che fuori dall'italia sarebbe carta straccia, ma che qui in Italia avrebbe sempre un valore). E' anche per questo che secondo me tutte le discussioni sulla crisi dell'inps e sulla stretta alle pensioni, più che in ottica economica, vanno lette in ottica squisitamente politica. Secondo me...
Su quello che hai espresso, io ho opinioni diverse dalle tue. Ma il forum serve proprio a questo, no?
Senza alcuna pretesa, mettere in chiaro alcune somiglianze e alcune dissomiglianze tra inps e il proprio fondo pensione privato, a mio sommesso parere, è utile. Grazie
 
Alcuni fondi pensione offrono una rendita controassicurata tale che se il titolare decede, la rendita va agli eredi per un certo lasso di tempo.
Ah, non lo sapevo. Immagino che questa opzione se la facciano pagare a peso d'oro.
 
Se posso aggiungere.......il fondo pensione al quale verso ha una clausola per cui, in caso di premorienza mia, la totalità dei versamenti, credo non attualizzati all'inflazione, vanno agli eredi.
Di quello che invece è stato versato all'Inps (circa 200K) a nome mio (1/3 da me, 2/3 dal mio datore), cosa resta se invece io muovo domani? Circa 5k.

Una differenza sensibile, no?
 
Ultima modifica:
Se posso aggiungere.......il fondo pensione al quale verso ha una clausola per cui, in caso di premorienza mia, la totalità dei versamenti, credo non attualizzati all'inflazione, vanno agli eredi.
Di quello che invece è stato versato all'Inps (circa 200K) a nome mio (1/3 da me, 2/3 dal mio datore), cosa resta se invece io muovo domani? Circa 5k.

Una differenza sensibile, no?
C'è un distinguo fondamentale. Se la premorienza avviene prima dell'inizio dell'erogazione della rendita vitalizia (cioè in fase di accumulo), l'intero montante è riscattato dagli eredi designati (non necessariamente quelli legittimari).

Se invece avviene durante la fase di erogazione della rendita vitalizia, gli eredi non vedono un bel niente se non in caso di rendita controassicurata o simili...
 
C'è un distinguo fondamentale. Se la premorienza avviene prima dell'inizio dell'erogazione della rendita vitalizia (cioè in fase di accumulo), l'intero montante è riscattato dagli eredi designati (non necessariamente quelli legittimari).

Se invece avviene durante la fase di erogazione della rendita vitalizia, gli eredi non vedono un bel niente se non in caso di rendita controassicurata o simili...
Non c’è solo la rendita vitalizia.Nel mio fondo ad. es. nel caso di premorienza durante l’erogazione della Rita la posizione residua può essere riscattata dagli eredi o dai beneficiari designati.
 
secondo me moltissimi fondi privati prevedono l'opzione "reversibilità". l'INPS eroga la pensione agli eredi anche nel caso in cui il lavoratore deceduto non sia arrivato alla pensione. È il caso di un mio caro collega, per es, deceduto a 45 anni e con poco più di 25 anni di contributi, o di una mia amica, deceduta a 55 anni: coniugi superstiti e figli minorenni prendono una pensione di reversibilità.
In ogni caso, se proprio uno volesse stare al sicuro, con poche decine di euro all'anno, uno può aggiungere una polizza rischio morte, che copre la premorienza anche per diverse centinaia di migliaia di euro. Nel caso di quella che avevo fatto, il risarcimento raddoppiava se la morte fosse avvenuta per incidente stradale... infatti mi ero premurato di dire a mia moglie che se mai fossi morto per infarto o ictus, mi doveva portare in strada e farmi passare sopra da un camion... :D
 
C'è un distinguo fondamentale. Se la premorienza avviene prima dell'inizio dell'erogazione della rendita vitalizia (cioè in fase di accumulo), l'intero montante è riscattato dagli eredi designati (non necessariamente quelli legittimari).

Se invece avviene durante la fase di erogazione della rendita vitalizia, gli eredi non vedono un bel niente se non in caso di rendita controassicurata o simili...
Esatto, ottima precisazione.
 
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