Marr non teme il caro benzina e offre un dividend yield del 6,7%
Di Francesca Gerosa
Ieri, in occasione dei 40 anni di Marr, si è tenuto un incontro a Rimini tra il top management della società e gli analisti e sono arrivati messaggi confortanti sulla chiusura dell'esercizio 2011 (sarà in linea con le attese del consenso) e l'avvio del 2012. Il fatturato del quarto trimestre è visto flat, in linea con le attese, con il core business però in crescita del +2%, quindi in rallentamento dal +7% del terzo trimestre, sia per il contesto che per le condizioni meteo sfavorevoli.
In ogni caso dicembre è in recupero su novembre. Invece l'Ebitda del quarto trimestre dovrebbe registrare un +4% anno su anno contro il +1% atteso con un Ebitda margin a +20 bps. L'utile netto dell'intero esercizio dovrebbe così portarsi a 49,6 milioni di euro. Il debito è previsto in diminuzione a 158 milioni di euro segno di una mancanza di tensioni sul lato dei crediti commerciali che dovrebbe consentire il pagamento di un dividendo pari a 0,54 euro per azione, in linea con le attese (rendimento atteso al 6,7%).
I primi mesi del 2012 hanno mostrato un andamento flat, nonostante gli scioperi e le nevicate, a conferma del buon stato di forma del business sottostante. Peraltro gennaio e febbraio sono mesi poco indicativi come stagionalità. Il management ha poi confermato l'indicazione di una crescita del +3,5% del core business quest'anno (+4% la stima di Equita) con maggiore fiducia sui volumi (+2-2,5%) che sul prezzo-mix (+1-1,5%).
In questo contesto difficile, gli analisti di Equita credono che l'innovazione di prodotto e la forza commerciale possano consentire a Marr di guidare comunque i clienti verso prodotti a valore aggiunto, a supporto dei margini, come già visto nel 2010.
Quanto al caro benzina, il management è apparso sereno: i contratti di trasporto non sono direttamente correlati e il gruppo ha capacità negoziale sui trasportatori grazie alla crescita dei volumi e all’ottimizzazione del carico. In attesa di maggiori dettagli sui numeri 2011, Equita ha lasciato invariate le stime 2012.
Marr rimane un'interessante opportunità in un settore difensivo, alla luce della qualità del business, del solido track record, della valutazione (P/E 2012 di 10,5 volte) e del dividend yield interessanti. Gli analisti di Exane Bnp Paribas si aspettano che la politica di dividendo generosa della società venga mantenuta e prevedono un 8% di aumento anno su anno del dividendo.
Equita ha così ribadito il rating buy e il target price a 9,6 euro sul titolo, in rialzo dell'1,12% a 8,09 euro in Borsa. Anche Kepler (buy e target price a 9 euro) e Intermonte puntano sull'azione (outperform e target a 9 euro). "Pensiamo che Marr continuerà a sovraperformare l'economia italiana: per il 2012 abbiamo una stima di Pil a -2,1%, con consumi in calo del 1,0% e il proprio mercato di riferimento", affermano gli analisti di Intermonte che per Marr prevedono quest'anno ricavi in aumento dell'1% e margini in calo di 20 punti base.
"Sono comunque stime prudenti alla luce delle prime indicazioni fornite ieri dal management e potrebbero essere riviste al rialzo nel caso di buoni dati sui flussi turistici attesi per la primavera/estate". Attualmente il titolo Marr scambia in Borsa a 8,6 volte l'Ev/Ebit, al di sotto della media storica di 9,2 volte. Recentemente Exane ha alzato il rating dell'azione a neutral (target a 7,9 euro), "ma non siamo ancora pronti ad avere una visione più positiva dal momento che la crescita sta decelerando nel mercato di riferimento di Marr e i consumatori stanno iniziando a mostrare un trend in calo. Qualora questi fattori dovessero andare oltre le nostre stime, potrebbero avere un impatto negativo sul fatturato di Marr", precisa la banca.