500 mln? E' presto per dirlo. Normalmente questi conti si fanno a fine esercizio, ma già con l'ultima trimestrale si potrà intuire quali saranno i numeri. Al 30/06 erano registrati a bilancio 2,37 mld di crediti deteriorati e 1,76 mld di crediti dubbi (quelli per i quali è necessario attivare un procedimento legale e costoso di escussione delle garanzie). Al 31/12 il monte crediti deteriorati sarà aumentato perchè buona parte dei crediti dubbi saranno diventati inesigibili e la banca non avrà recuperato nulla. A fronte di ciò, Creval sta attuando piani di riduzione dell'organico e chiusura di filiali, con un risparmio che in sei mesi è stato quantificato il 12 mln... una goccia nel mare che non copre nemmeno gli interessi andati in fumo delle sofferenze. Quindi, il problema di fondo è uno solo... posto che l'adc si deve fare per sostenere gli indici patrimoniali nei mesi a venire (e che Fiordi & C. non vengano a raccontarci il contrario), bisogna trovare i finanziatori. Con un patrimonio simile e con le azioni a 0,3 euro (poi raggruppate 10:1 - a differenza di Carige - per farci vedere il bicchiere mezzo pieno) che valgono 320 mln di capitalizzazione Creval in borsa, chi finanzia l'operazione? Non c'è un socio forte in Creval, l'azionariato resta diffuso e popolare, anche se la banca è diventata s.p.a. La via che sta percorrendo Carige non è perseguibile (a meno che i bondholders subordinati Creval non intendano diventare miracolosamente soci). Ma anche qui non c'è un gruppo solido di investitori come per Carige (Generali e Intesa) e mettere d'accordo tutti è difficile. Non riesco ad immaginare una soluzione che non sia quella di finire nelle braccia di qualche altro grosso gruppo bancario italiano