CRUDE OIL & Energy in Generale - 21.0

prossima mossa?

  • Continuiamo a salire fino a 41,32 (su Aprile)

    Voti: 21 52,5%
  • Storniamo a breve a 35 (su Aprile)

    Voti: 19 47,5%

  • Votanti
    40
  • Sondaggio terminato .
Dati rigs di ieri, solo oil:

Usa: -6

Canada: -22 :yes:
 
L’ottimismo dell’Agenzia internazionale per l’energia è invece legato soprattutto all’andamento della produzione dei Paesi esterni all’Opec: nel rapporto mensile appena diffuso stima che nel 2016 ci sarà un calo di 750mila bg, 150mila in più rispetto a quanto aveva indicato un mese fa (in febbraio l’output non Opec è sceso di 90mila bg a 57,1 mbg).

La produzione Usa in particolare, dopo anni di crescita forsennata, quest’anno secondo l’Aie dovrebbe diminuire di 530mila bg. Del resto le compagnie stanno continuando a ridurre gli investimenti e a fermare impianti.

Le statistiche di Baker Hughes hanno indicato ieri che il numero di trivelle in azione negli Stati Uniti è sceso per la dodicesima settimana consecutiva (-6 per quelle che ricercano petrolio, a 386). I protagonisti dello shale oil, inoltre, sono in crescente difficoltà: Bloomberg fa notare che da metà febbraio altre 8 società hanno rinviato il pagamento di una cedola e sono ora vicinissime al default, su bond per 19 miliardi di dollari. Intanto Whiting Petroleum, il maggior produttore del North Dakota, ha avvertito che le sue linee di credito potrebbero essere tagliate di oltre un miliardo di dollari alla revisione di aprile con le banche (la disponibilità era di 2,7 miliardi a fine 2015).
 
Buongiorno e grazie a tutti per il prezioso contributo che date su questo forum.
Questo è il mio primo messaggio ma ormai è da un bel pò di tempo che vi seguo :)

Ho una domanda: qualcuno sa se esistono etc a leva 5 o superiore su crude oil acquistabili su fineco?

Grazie mille!

leva 5 o superiore? fineco?
questa le batte tutte ragazzi, non ti vuoi proprio far mancare nulla per farti sifonare dei soldi
 
articolo completo del SOLE 24 ORE, per chi non è registrato e non potesse leggerlo.

Il prezzo del petrolio «potrebbe aver toccato il fondo». La previsione, accompagnata dalle doverose cautele, arriva dall’Agenzia internazionale per l’energia (Aie). L’invito è non considerare il rally dei giorni scorsi come «il segno definitivo che il peggio sia necessariamente passato». Tuttavia qualcosa sta davvero cambiando, a cominciare dal fatto che in febbraio, per la prima volta da un anno, le scorte petrolifere nei Paesi Ocse sono diminuite.

L’Aie non dice di quanto (i dati sono solo «preliminare») e aggiunge che i volumi stoccati a bordo di navi sono comunque in aumento. Inoltre, per il primo semestre stima un accumulo medio di 1,5-1,6 milioni di barili al giorno, tuttora enorme.La sua previsione, tuttavia, è che il surplus si ridurrà ad appena 200mila bg nella seconda metà dell’anno e sparirà del tutto nel corso del 2017.

«Per i prezzi potrebbe forse esserci luce in fondo a quello che è stato un tunnel lungo e buio», insiste l’Aie. «È chiaro che l’attuale direzione di viaggio è corretta, anche se resta ancora molta strada da fare». Il messaggio ha incoraggiato la ripresa degli acquisti sul mercato petrolifero, con il Brent salito a 40,39 $/barile (+0,9%) e il Wti a 38,50 $ (+1,7%).

Goldman Sachs continua a invitare alla cautela, indicando che nelle prossime settimane negli Usa i serbatoi di stoccaggio potrebbero arrivare al limite della capienza. La stessa banca tuttavia, con un nuovo rapporto, redatto stavolta dagli analisti dell’equity, ha offerto per una volta uno spunto ottimista: «Ci stiamo rafforzando nella convinzione che nel 2016, se i prezzi resteranno bassi, le scorte caleranno». Goldman vede il prezzo del barile tra 25 e 45 $ nel secondo trimestre, contro i 20-40 $ del primo, e ritiene che l’offerta di Opec e Russia nella seconda metà dell’anno smetterà di salire, mentre la domanda si manterrà robusta.

L’ottimismo dell’Agenzia internazionale per l’energia è invece legato soprattutto all’andamento della produzione dei Paesi esterni all’Opec: nel rapporto mensile appena diffuso stima che nel 2016 ci sarà un calo di 750mila bg, 150mila in più rispetto a quanto aveva indicato un mese fa (in febbraio l’output non Opec è sceso di 90mila bg a 57,1 mbg).

La produzione Usa in particolare, dopo anni di crescita forsennata, quest’anno secondo l’Aie dovrebbe diminuire di 530mila bg. Del resto le compagnie stanno continuando a ridurre gli investimenti e a fermare impianti.

Le statistiche di Baker Hughes hanno indicato ieri che il numero di trivelle in azione negli Stati Uniti è sceso per la dodicesima settimana consecutiva (-6 per quelle che ricercano petrolio, a 386). I protagonisti dello shale oil, inoltre, sono in crescente difficoltà: Bloomberg fa notare che da metà febbraio altre 8 società hanno rinviato il pagamento di una cedola e sono ora vicinissime al default, su bond per 19 miliardi di dollari. Intanto Whiting Petroleum, il maggior produttore del North Dakota, ha avvertito che le sue linee di credito potrebbero essere tagliate di oltre un miliardo di dollari alla revisione di aprile con le banche (la disponibilità era di 2,7 miliardi a fine 2015).

Sul fronte Opec l’Aie giudica d’altra parte ridimensionato il rischio che l’Iran, con la fine delle sanzioni, potesse inondare il mercato di greggio: «Il ritorno è stato meno plateale di quanto gli iraniani avessere preannunciato» e «almeno per ora sembra che sarà graduale». La produzione di Teheran secondo l’Agenzia è aumentata di soli 220mila bg in febbraio a 3,2 mbg (che è comunque il record da 4 anni) e l’incremento è stato neutralizzato dalla perdita di complessiva di 350mila bg da parte di Iraq, Nigeria ed Emirati Arabi Uniti.

Almeno in Iraq le maggiori difficoltà sembrano comunque essersi risolte: secondo fonti di agenzie, ieri è stato riavviato l’oleodotto tra il Kurdistan iracheno e il porto turco di Ceyhan, con una capacità di 600mila bg. L’interruzione, legata a operazioni militari di Ankara, durava da metà febbraio. articolo ocmp,eto
 
Petrolio: il 14/3 incontro ministri Energia Russia/Iran (Interfax)


MILANO (MF-DJ)--Il ministro dell'Energia russo, Alexander Novak,
incontrera' il suo omologo iraniano, Bijan Zangeneh, il 14 marzo.

Lo ha reso noto l'agenzia Interfax. Continuano le discussioni tra i
principali Paesi produttori di greggio nel tentativo di trovare un accordo
su un congelamento dei livelli di produzione.
tla
talia.godino@mfdowjones.it
(fine)

MF-DJ NEWS
1115:47 mar 2016
jacumi è collegato Vota l'utente: jacumi Segnala messaggio Rispondi
citando



confermato incontro? grazie
 
Crude oil futures - weekly outlook: March 14 - 18

Investing.com - Oil futures rallied to fresh three-month highs on Friday, after the International Energy Agency provided indications that the prolonged rout in oil may have hit a bottom as low prices were beginning to impact production outside of OPEC.

In a monthly forecast, the Paris-based IEA said that non-OPEC output would decline by 750,000 barrels per day in 2016, compared to a previous estimate of 600,000 bpd. U.S. production alone would decline by 530,000 bpd this year, it said.

"There are clear signs that market forces are working their magic and higher-cost producers are cutting output," the IEA said.

On the New York Mercantile Exchange, crude oil for delivery in April surged to an intraday peak of $39.02 a barrel, the most since December 7, before closing at $38.50, up 66 cents, or 1.74%.

For the week, New York-traded oil futures jumped $2.30, or 7.18%, the fourth straight weekly rise, on signs of slowing U.S. shale production.

Oilfield services provider Baker Hughes said late Friday that the number of rigs drilling for oil in the U.S. decreased by six last week to 386, the 12th straight weekly decline and the lowest level since 2009.

There are now nearly 76% fewer rigs of all kinds from a peak of 1,609 in October 2014. A lower U.S. rig count is usually a bullish sign for oil as it signals potentially lower production in the future.

Since falling to 13-year lows at $26.05 on February 11, U.S. crude futures have rebounded by approximately 35% as a decline in U.S. shale production boosted sentiment and amid the growing view that a 20-month-long market rout is finally coming to an end.

Elsewhere, on the ICE Futures Exchange in London, Brent oil for May delivery tacked on 34 cents, or 0.85%, on Friday to close the week at $40.39 a barrel, not far from a three-month peak of $41.47 hit on March 8.
On the week, London-traded Brent futures rose $1.51, or 4.31%, the third consecutive weekly gain, as continued hopes major oil producers will discuss a potential output freeze lifted prices.

Brent futures are up by roughly 30%, since briefly dropping below $30 a barrel on February 11. Short-covering began in mid-February after Saudi Arabia and fellow OPEC members Qatar and Venezuela agreed with non-OPEC member Russia to freeze output at January levels, provided other oil exporters joined in. A meeting is planned for later this month or early next month in which producers will discuss the details of the proposed action.

Iran's ISNA news agency reported on Sunday that oil minister Bijan Zanganeh said Tehran would join discussions between other producers about a possible freeze only after its own output reached pre-sanction levels of nearly four million barrels per day.

Global crude production is outpacing demand following a boom in U.S. shale oil and after a decision by OPEC last year not to cut production in order to defend market share, driving down prices by more than 70% over the past 20 months.

Meanwhile, Brent's premium to the West Texas Intermediate crude contract stood at $1.89, compared to a gap of $2.21 by close of trade on Thursday.

In the week ahead, oil traders will be focusing on U.S. stockpile data on Tuesday and Wednesday for further evidence of a slowdown in production.

Developments surrounding a potential deal between OPEC and non-OPEC producers to cap output will also be in focus.

Ahead of the coming week, Investing.com has compiled a list of these and other significant events likely to affect the markets.

Monday, March 14
The Organization of Petroleum Exporting Counties will publish its monthly assessment of oil markets.

Tuesday, March 15

The Bank of Japan is to announce its benchmark interest rate and publish its rate statement. The announcement is to be followed by a press conference.
The U.S. is to release reports on retail sales and producer price inflation, while the American Petroleum Institute, an industry group, is to publish its weekly report on U.S. oil supplies.

Wednesday, March 16
The U.S. is to release reports on building permits, housing starts, consumer price inflation and industrial production. Meanwhile, the U.S. Energy Information Administration is to release its weekly report on crude stockpiles.
Later in the day, the Federal Reserve is to announce its latest interest rate decision and hold a post-policy meeting press conference.

Thursday, March 17
The Swiss National Bank is to announce its benchmark interest rate and publish its monetary policy assessment. The announcement is to be followed by a press conference.
Later, the Bank of England is to announce its benchmark interest rate and publish the minutes of its monetary policy meeting.
The U.S. is to release the weekly report on initial jobless claims as well as data on manufacturing activity in Philadelphia.

Friday, March 18
The U.S. is to round up the week preliminary data on consumer sentiment, while Baker Hughes will release weekly data on the U.S. oil rig count.

Crude oil futures - weekly outlook: March 14 - 18 By Investing.com
 
albireo e jacumi fondamentali con i loro post in questo forum. Buona domenica a tutti.
Anche Tu sei OK!OK!
:clap::clap:
Petrolio: il 14/3 incontro ministri Energia Russia/Iran (Interfax)


MILANO (MF-DJ)--Il ministro dell'Energia russo, Alexander Novak,
incontrera' il suo omologo iraniano, Bijan Zangeneh, il 14 marzo.
confermato incontro? grazie

Ciao Malentino, incontro sarà domani vedremo cosa diranno....:cool::bye::bye:
 
oggi esce il report mensile dell'Opec

di solito verso ora di pranzo (nostra)
 
entry short di xi vicino... non ne fa uno da inizio febbraio mi sembra.
 
Preso primo pacchetto long il secondo se ci arriva a 37,30 circa
Credo comunque che in questa fase ogni rintraccio sia occasione di acquisto
 
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