gatto miao
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La tecnologia costruttiva
Quanto agli accorgimenti costruttivi, “sistemi avanzati di raffreddamento a liquido consentiranno importanti risparmi di energia”, dice Raffaele De Bettin, ad di Dba group, società che ha progettato il data center e che vanta una divisione iperspecializzata dedicata ai cosiddetti hyperscale: tra gli altri, ha disegnato anche lo spazio bolognese dove trova alloggio il supercomputer Leonardo.
“Grazie al raffreddamento a liquido si ottengono risparmi importanti della potenza impiegata per abbassare le temperature dei macchinari", riprende. Inoltre, prosegue il dirigente, "stiamo lavorando per utilizzare l'energia termica in esubero e metterla a servizio di realtà esterne, per esempio reti di teleriscaldamento o piscine". In futuro, prosegue De Bettin,"il committente sta pensando di costruire un impianto fotovoltaico da circa 30MW a qualche chilometro di distanza" che non andrà, però, ad alimentare direttamente il data center, “ma produrrà lo stesso quantitativo di energia consumata in modo green”.
Il mercato dei data center
La crescita del cloud e delle applicazioni ha portato alla nascita di un settore specifico nell’ambito dello sviluppo immobiliare, chiosa De Bettin. “Le dimensioni dei data center stanno crescendo a dismisura”, aggiunge. In cima alla lista europea, dice, "ci sono Francoforte, Londra, Amsterdam e Parigi, città per cui è stato inventato l’acronimo ‘Flap’. Milano segue: negli ultimi cinque anni nel capoluogo lombardo e dintorni ne sono spuntati tantissimi: noi ne stiamo seguendo uno a Legnano e uno a Settimo Milanese, per conto di un grosso cliente americano”. Solita riservatezza sul nome: ma la lista dei papabili non è poi così ampia.
Quanto agli accorgimenti costruttivi, “sistemi avanzati di raffreddamento a liquido consentiranno importanti risparmi di energia”, dice Raffaele De Bettin, ad di Dba group, società che ha progettato il data center e che vanta una divisione iperspecializzata dedicata ai cosiddetti hyperscale: tra gli altri, ha disegnato anche lo spazio bolognese dove trova alloggio il supercomputer Leonardo.
“Grazie al raffreddamento a liquido si ottengono risparmi importanti della potenza impiegata per abbassare le temperature dei macchinari", riprende. Inoltre, prosegue il dirigente, "stiamo lavorando per utilizzare l'energia termica in esubero e metterla a servizio di realtà esterne, per esempio reti di teleriscaldamento o piscine". In futuro, prosegue De Bettin,"il committente sta pensando di costruire un impianto fotovoltaico da circa 30MW a qualche chilometro di distanza" che non andrà, però, ad alimentare direttamente il data center, “ma produrrà lo stesso quantitativo di energia consumata in modo green”.
Il mercato dei data center
La crescita del cloud e delle applicazioni ha portato alla nascita di un settore specifico nell’ambito dello sviluppo immobiliare, chiosa De Bettin. “Le dimensioni dei data center stanno crescendo a dismisura”, aggiunge. In cima alla lista europea, dice, "ci sono Francoforte, Londra, Amsterdam e Parigi, città per cui è stato inventato l’acronimo ‘Flap’. Milano segue: negli ultimi cinque anni nel capoluogo lombardo e dintorni ne sono spuntati tantissimi: noi ne stiamo seguendo uno a Legnano e uno a Settimo Milanese, per conto di un grosso cliente americano”. Solita riservatezza sul nome: ma la lista dei papabili non è poi così ampia.