Tfa utilizza questo termine: "risarcimento omnicomprensivo".
Basterà?
(Credo di no...)
http://arroyodiario.com.ar/noticias...-gobernada-por-el-banco-global-jp-morgan.html
L'Argentina è oggi governata per la banca globale JP Morgan.
Le principali dipendenze dello Stato Nazionale nell'Argentina sono oggi dirette per operatori della banca globale JP Morgan Chase, storica proprietà della dinastia nordamericano Rockefeller.
Le più alte cariche del Ministero del tesoro e delle finanze, YPF, la principale impresa del paese, e la Banca Centrale stanno in mani di dirigenti di questa banca statunitense, mentre le seconde linee sono occupate per relativi di: HSBC, Goldman Sachs e Citibank.
Rimane molto chiaro chi i vincitori saranno dell'attuale processo economico e chi i perdenti saremo.
Immagine dell'Argentina è oggi governata per la banca globale JP Morgan.
23/05/2016
Un nutrito gruppo di ex dirigenti di banche di investimento internazionali sbarcarono in Economia, Banca Centrale, CNV, Anses, UIF, YPF, Banca Nazione e fino a nel Ministero di Sviluppo. JP Morgan è quello che ha più rappresentanti. C'è anche del Deutsche, Morgan Stanley, Citi, Barclays, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Chase.
Una legione di per lo meno 27 finanzieri occupa differenti carichi strategici nella struttura del governo di Mauricio Macri, e la maggioranza ha lavorato in Wall Street. Stanno nel Ministero del tesoro e delle finanze e Finanze, Banca Centrale, Commissione Nazionale di Valori, Anses, Unità di Informazione Finanziaria, YPF, Banca Nazione, e fino a nel Ministero di Sviluppo Sociale.
È tanto impactante questo sbarco che sorprende i propri protagonisti del mercato finanziario internazionale che lo festeggiano ma contemporaneamente li genera intrigo l'esperimento. Wall Street è abituato in Stato Uniti ad impiegarsi in certi carichi chiave alcuno come i suoi rappresentanti, per dopo spiegare una straordinaria capacità di lobby per ottenere condizioni che permettano di ampliare il suo favoloso commercio senza interferenze.
L'amministrazione Macri fu più in là e consegnò direttamente il maneggio di vari organismi statali al mondo delle finanze internazionale. Wall Street si stabilì di quello modo nella Casa Rosata come non l'ha fatto in nessun altro governo.
Nei governi di Carlos Menem e Fernando della Rúa la panca internazionale appoggiò, stette molto vicino ai funzionari e guadagnarono molto denaro. Ma con Macri assunsero direttamente il controllo di aree sensibili per il suo commercio. E non hanno perso tempo in incominciare a valutare quello spazio privilegiato nel potere. Progettarono operazioni di scambi di debito, Tesoro Nazionale e Banca Centrale, collocazione di buoni dello Stato Nazionale (titoli per pagare ai fondi avvoltoi), provinciali (Buenos Aires) Mendoza, Neuquén, e di imprese (YPF), e speculazione con le Lebac. Inoltre già hanno previsto di avanzare in altri commerci che oggi sono negati per il governo ma che stanno in agenda, come la vendita dei pacchetti azionari di imprese private in mani dell'Anses e la privatizzazione parziale (Arsat) o totale di imprese pubbliche dopo di asfissiarli finanziariamente colpendo di quella maniera la qualità del servizio, essendo Linee aereo Argentine il caso più evidente.
La panca internazionale liderada per JP Morgan e Deutsche Bank è rimasto coi commerci che si aprirono in Argentina a partire dal governo di Macri spostando a banche nazionali Nella mega emissione di buoni per pagare agli avvoltoi investitori locali quasi non ebbero spazio per le sue offerte che rimasero concentrate in entità degli Stati Uniti ed Europa.
Quella collocazione significò un guadagno diretto per commissioni di 29,7 milioni di dollari per il Deutsche Bank, HSBC, JP Morgan, Santander, BBVA, Citigroup ed UBS. Ma il filone per quelle banche fu rimanere coi buoni ad un prezzo più basso della quotazione iniziale che significò un guadagno di circa 600 milioni di dollari salendo nei due giorni posteriori, come inviò l'agenzia di informazione finanziario Bloomberg. L'Argentina pagò caro, quelle banche internazionali guadagnarono fortune e la panca locale non potè mordere.
Il JP Morgan è quello che ha più rappresentazione nella gestione di governo. Il 6 marzo passato si descrisse in questo stesso distanzio la presenza di quattro ex dirigenti di quell'entità (Alfonso Prat Gay) Luis Caputo, Vladimir Werning e Demian Reidel, in posti rilevanti ("JP" al potere, situazione che già di per sé era impactante. Ma il sospetto che non erano gli unici derivò in una paziente ricerca in organigrammi di dipendenze statali, compito non semplice perché in varie non è edito, in altri non informano i nomi di tutti i funzionari a carico, quando lo fanno non dettagliano i curriculum vitae e la maggioranza non rispondono ad ingiunzioni di informazione sollecitate per questo diario.
Il saldo di quello lavoro è il quadro che si pubblica accompagnando questo articolo, dove si osserva che oltre al JP Morgan ci sono ex dirigenti di altre grandi banche internazionali in dipendenze pubbliche. Provengono da Goldman Sachs, Morgan Stanley, HSBC, Citi, Deutsche, Chase, Barclays, Merrill Lynch. La panca nazionale sta rappresentata solamente per la Galizia con un paio di dirigenti che passarono ad occupare carichi nella Banca Nazione.
L'altra banca locale privata di apertura alare, il Macro, per adesso non ha avuto spazi per alcuni dei suoi dirigenti, esclusione che si spiega per questioni politiche vincolate all'ex uomo forte dell'entità, Jorge Brito, banchiere che crebbe con l'alfonsinismo, si consolidò col menemismo, avanzò col duhaldismo e si espanse col kirchnerismo, fino ad essere un importante finanziere del massismo. Questo percorso, sommato a differenze politiche col suo socio storico (Delfín Ezequiel Carballo), ebbe come conseguenza la marginatura del Macro in questi mesi del macrismo, ed un colpo di timone in maneggio della banca spinta per Carballo in alleanza con l'Anses, l'organismo statale ha il 30,9 percento delle azioni, lasciando a Brito come presidente formale. Il titolare del Fondo di Garanzia di Sustentabilidad dell'Anses, Luis María Blaquier, ex Goldman Sachs, sarà uno dei direttori del Macro, ed alleato di Carballo in quell'animazione.
Chi è chi
Luis María Blaquier, nipote di Carlos, anche presidente di Ledesma, fece parte della direttiva del Gruppo Clarino e è socio del Gruppo Pegasus, liderado per Mario Quintana, coordinatore del gabinetto economico del governo.
Blaquier lavorò tredici anni in Goldman Sachs. Nel mondo delle finanze si sdebitò anche in Alliance Capitale Management. Matías Tamburini, del Deutsche Bank, l'accompagna nella gestione dello strategico FGS dell'Anses che accumulò attivi per 719.708 milioni di pesi, al 31 di marzo di questo anno. Un altri due finanzieri si sommarono alla sua squadra. Una è
Sebastián Peña Mc Gough, come coordinatore del biglietto Argenta, amministrata per il FGS-Anses, proveniente della Banca di Inversiones MBA Lazard che in febbraio di 2014 passò a denominarsi Banca Voii, nel suo pagina web si spiega che "è un nome semplice che rimette all'azione di andare". Un altro è
Enrique Boilini che si incarica dei dipartimento Investimenti del FGS-Anses, con antecedenti lavorativi nel First Boston Corp ed in Yellow Jersey Capitale.
Nella Banca Centrale, oltre ai finanzieri che hanno circondato Federico Sturzenegger nel suo passo per la Banca Città che l'accompagnano ora nell'entità monetaria, si è sommato un altro JP Morgan come direttore,
Demian Reidel, chi passò anche per Goldman Sachs. Un posto chiave fu per un uomo di Morgan Stanley,
Agustín Collazo, che saltò di quell'entità ad avere un'attiva partecipazione nello strategico tavolo di denaro della Banca Centrale. Nella city commentano che il periodo di apprendistato di Collazo per operare dal banco del BC risultò molto produttivo per le finanze di varie banche. Un altro direttore del BCRA è
Horacio Tomás Liendo (nipote), figlio di chi fosse segretario di Coordinazione Legale, Tecnica ed Impiegata del Ministero di Economia durante la decade dei novanta con domenica Cavallo, e nipote del generale che comandò il Ministero di Lavoro nella dittatura militare. Iniziò la sua corsa professionale nello studio Marval, O'Farrell & Mairal e prima di sommarsi alla direttiva del BCRA lavorava nella Banca ICBC.
La Commissione Nazionale di Valori è l'organismo incaricato della regolazione e controllo dei differenti attori del mercato borsistico. Il maneggio di quell'istituzione richiede mantenere criteri di indipendenza ed essere lontano degli interessi degli uomini delle finanze. Quella missione è una delle grandi sfide di Marcos Ayerra nella conduzione della CNV tenendo in conto il suo passato lavorativo nel Chase Securities, entità finanziaria che è stato assorbita per il JP Morgan. Uno dei direttori che l'accompagnano nella gestione,
Carlos Hourbeigt, affronta uguale missione venendo di Copernico Capitale Partners, firma motivata in 1999 per i finanzieri Ricardo Maxit e Mariano Caillet-Bois. In Copernico, Hourbeigt fu "senior porfolio manager & partner" da 2000 a 2007, per dopo cambiarsi al Deutsche Bank.
Il caso più sorprendente è quello di Gabriel Castelli perché, a differenza dei suoi colleghi finanzieri, non descrisse il salto alla funzione pubblica verso un'area di economia, ma assunse il carico di viceministro di Sviluppo Sociale. Diffondendosi la sua nomina grandi mezzi emersero che stette di fronte a Cáritas, la principale istituzione solidale della Chiesa nell'Argentina, per due periodi (2006 a 2012).
Negli ultimi tre anni fu presidente della Commissione Giustizia e Pace che congrega a personalità cattoliche laiche e dipende dalla Conferenza Episcopale. Ovviarono che fu anche direttore esterno dell'ICBC Bank e di Collina Nera, membro del comitato esecutivo di Farmacity, del Gruppo Pagasus, liderado per il menzionato Mario Quintana, e direttore finanziario del Gruppo HSBC da 1997 a 2004. È un'originalità di gestione del governo di Macri: il Ministero di Sviluppo Sociale è maneggiato per Carolina Stanley, figlia di un ex dirigente del Citibank (Guillermo Stanley), e per un uomo del mondo delle finanze.
Relazioni carnali
"Wall Street a carico dell'Argentina, un'altra volta,", intitolò un articolo l'agenzia specializzata in economia e finanze Bloomberg il 10 di marzo passato, quando la squadra economica informò su un accordo col fondi avvoltoio nel quale si impegnò a pagare in contanti la sentenza del giudice Thomas Griesa.
Due mesi dopo, il britannico Financial Times pubblicò la "Argentina recupera la sua relazione con Wall Street", articolo del suo inviato a Buenos Benedict Mander nel quale ripassa la nuova relazione del governo di Mauricio Macri con le finanze internazionali.
I due mezzi di comunicazione con stretti lacci con banche globali sottolinearono la presenza nel Palazzo del Fisco di ex dirigenti del JP Morgan e Deutsche Bank. Il ministro Alfonso Prat Gay si incorporò al JP Morgan in 1994, quasi contemporaneamente che il segretario di Finanzas Luis Caputo. Il sottosegretario di finanziamento Santiago Bausili si sommò più tardi a quell'entità un paio di anni, come Vladimir Werning, l'economista che ora si sdebita come Segretario di Politica Economica.
Il caso di Werning è molto forte perché non ci fu tempo di attesa in un'altra firma: prima di assumere quello carico nel portafoglio del Fisco e Finanze era l'economistico capo per l'America latina di JP Morgan.
Bloomberg descrisse che "Wall Street gira a mostrare a beneficio di questa nuova Argentina, ed alla cosa grande. Dalla sua vittoria in novembre, il presidente Mauricio Macri, un ex uomo d'affari, ha riempito la sua amministrazione con membri di settori esportatori, finanzieri, economisti e dirigenti corporativi". Per dopo notare che "non è il tipo di strategia che un leader potrebbe considerare in questo momento, diciamo, in Stati Uniti, Spagna o Grecia, posti dove il rifiuto contro la cosa finanziaria è arrivato ad un punto algido negli ultimi anni."
Anche il Financial Times elogia la strategia economica del governo di Macri contrapponendola al "interventismo" che predominò durante il kirchnerismo, insieme a sottolinea l'impactante sbarco nella Casa Rosata di uomini che lavorarono in Wall Street.
Ma alla fine dell'articolo fa un'avvertenza attraverso una dichiarazione dal direttivo direttore del fondo Advanced Capitale, Agustín Honig, chi ricordò la crisi di 2001 e che il presidente Fernando della Rúa fuggì in elicottero dalla Casa Rosata.
"Il governo di Della Rúa fece quello che Wall Street disse che bisognava fare nel paese, e esplose", affermò.
Allora il giornalista conclude la sua cronaca esponendo dubbi circa se un gabinetto con banchieri può essere qualificato per fare di fronte ad alcuni dei problemi del mondo reale che affrontano, tra essi, il conflitto sindacale per la difesa di posti di lavoro, la risposta sociale per il tarifazo e l'inflazione elevata di due cifre.
.... di fronte al JP Morgan & Co ... che ti dicono ... "prendi questo e ringrazia ... altrimenti va a cagare!!! ... " non TI RESTA CHE ACCETTARE IL RIMBORSO OMNICOMPRENSIVO!!! ...
p.s.
per prima portata il ciccio si è fatto un bel stockafisso in umido ... e finisce con uno STOCK ... e stockanello (sigaro) finale ...