Differenza "multipli", "edizioni", ecc...

Taburet

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Ho una curiosità molto specifica su eventuali differenze esistenti tra i termini "multipli" e "edizioni", mi pare di intuire che non ve ne siano ma è davvero così? anche nelle altre lingue sono perfettamente intercambiabili?

Inoltre credo che sarebbe utile un termine per identificare le opere in edizione numerata che sono nate e pensate unicamente così, per differenziare il concetto dal multiplo che ricalca un'opera unica in modo più o meno identico.

esiste un modo di etichettare o identificare opere multiple in questo modo?
Grazie
 
temo dipenda da quello che passa per il cervello dell'artista.

Poi una chiave di lettura ci sarebbe anche :

Multipli:
Le stampe in edizione limitata di incisioni, stampe, litografie, fotografie, arti digitali o sculture (fino a numero 8, mi pare)

Serie limitata:
Si tratta di stampe in edizione limitata, numerate e firmate dall'artista. Non si tratta di opere uniche, ma di riproduzioni in numero limitato.

Le riproduzioni :
Questa è un'edizione illimitata e senza firma o numerazione dell'artista.

Le edizioni limitate o multipli sono considerate opere originali?
La nozione di "opera unica" è chiara, l'opera deve esistere in una sola copia.
D'altra parte, la nozione di opera originale è più complessa e varia a seconda del numero di copie prodotte e delle leggi dei diversi paesi. In Francia, ad esempio, la tiratura è limitata a 30 copie per una fotografia o arte digitale e 8 copie per una scultura da considerare un'opera d'arte originale. La legislazione americana è più permissiva e consente la produzione di un gran numero di copie, pur mantenendo la nozione di "opera originale" per ogni copia prodotta. Per le incisioni e le litografie, le stampe si limitano, secondo le pratiche del mestiere, a poche centinaia di stampe.
 
grazie, non sapevo che i "multipli" avessero un limite a 8 copie per essere chiamati così.
Mentre l'altro dubbio resta ancora tale: un'opera di un artista che nasce come "edizione da 50 pezzi" (ad esempio) e non ha un corrispettivo in un'opera unica, si chiama comunque edizione? la sensazione è che manchi un termine per individuare opere nate solo e soltanto come "edizioni in serie limitata" senza che ci sia alla base un originale unico a cui fanno riferimento
 
no, scusami ..... 8 copie per le sculture (fino ad 8 dovrebbero essere considerate uniche, che è un'assurdità se ne ha fatte 8:specchio: )

I multipli possono avere una tiratura molto più alta!
 
grazie, non sapevo che i "multipli" avessero un limite a 8 copie per essere chiamati così.
Mentre l'altro dubbio resta ancora tale: un'opera di un artista che nasce come "edizione da 50 pezzi" (ad esempio) e non ha un corrispettivo in un'opera unica, si chiama comunque edizione? la sensazione è che manchi un termine per individuare opere nate solo e soltanto come "edizioni in serie limitata" senza che ci sia alla base un originale unico a cui fanno riferimento

Eh infatti..... per quello ti dico che ogni artista se la veste a modo suo.

Basta pensare alle foto della Beecroft (ma non solo)
 
se può essere di aiuto:

DICHIARAZIONE DI VENEZIA

Venezia, 25 Ottobre 1991

La Commissione Internazionale invitata dalla Biennale di Venezia e composta da Renè Berger (Svizzera), Maurizio Calvesi (Italia), Jean Clair (Francia), Zoran Krzisnik (Slovenia), Miguel Rodriguez Acosta (Spagna), Enzo Di Martino (curatore del progetto), riunitasi a Venezia il 25 ottobre 1991, nella sede dell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee a Ca' Corner della Regina, ha esaminato le oltre cento risposte al questionario (riguardanti i procedimenti fotomeccanici, l'intervento di tecnici e di uno stampatore, la biffatura, il deposito presso un Istituto Nazionale di Grafica) pervenute da direttori di musei, artisti, editori, stampatori, direttori di riviste d'arte e critici di tutto il mondo. Da tali risposte la Commissione ha tratto alcuni orientamenti, che sono stati oggetto di dibattito nel corso della riunione e in base ai quali è stato possibile formulare alcuni principi riguardanti il concepimento e la realizzazione di un 'opera grafica originale, e di conseguenza dare alcune raccomandazioni.



a) Un 'opera grafica originale può essere considerata originale quando sia espressamente concepita per essere realizzata con i soli procedimenti della grafica d'arte.

b) Qualsiasi procedimento tecnico (compresi i procedimenti fotomeccanici) e qualsiasi materiale di supporto sono leciti quando necessari ai fini espressivi dell'artista.

e) In questa prospettiva, è ammissibile ogni contributo tecnico nell'elaborazione della matrice o di stampatori nella tiratura definitiva dell'edizione, purché sussista la consapevole conoscenza e direzione dell'artista.

d) Gli editori e/o stampatori di opere grafiche sono invitati a dichiarare in un apposito documento tutte le caratteristiche tecnico-editoriali dell'opera grafica: in particolare a segnalare il nome dell'autore, degli eventuali collaboratori tecnici, dello stampatore, le tecniche usate, i materiali impiegati, il numero degli esemplari stampati (comprese le varie prove d'autore), la numerazione utilizzata, la data di esecuzione.

e) E' auspicabile che un esemplare dell'edizione di ciascuna opera grafica venga depositata presso una Istituzione Pubblica idonea a tale compito (es. Bibliothèque Nationale in Francia, Istituto Nazionale della Grafica in Italia, Calcografìa Nacional in Spagna, etc.), accompagnato dalla scheda descrittiva tecnico editoriale (di cui al punto d.), alfine di costituire un archivio della ricerca figurativa in ogni paese.

f) E' altresì auspicabile che le matrici delle incisioni calcografiche e xilografiche non vengano distrutte o biffate per ragioni di sola protezione del mercato dell'arte, ma piuttosto segnate (o perforate, o tagliate) in una parte della superficie, in maniera evidente, in modo da provare inequivocabilmente l'avvenuta stampa della tiratura.

g) Per prevenire ogni abuso nella diffusione delle opere grafiche originali, viene raccomandato di precisare chiaramente il numero di esemplari stampati, indicando in particolare quelli numerati per la diffusione sul mercato, quelli eventualmente destinati a collezioni pubbliche e le prove per l'autore che di regola non dovrebbero superare il 10% della tiratura complessiva. Si raccomanda di indicare inoltre l'esistenza di prove di stampa, di colore e di stato.



La Commissione ritiene che le indicazioni contenute in questo documento possano applicarsi solo alla grafica tradizionale, tuttavia la storia dell'esperienza grafica è, in effetti, una storia di evoluzione delle tecniche, e ovviamente gli artisti sono liberi di appropriarsi di ogni nuovo ritrovato, procedimento o supporto materiale, o immateriale, utili all'espressione del proprio immaginario. In questa prospettiva occorre tener presente che le possibilità offerte dalla scienza e dalle nuove tecnologie sono e saranno necessariamente parte del bagaglio espressivo dell'artista, e vanno dunque considerate con la dovuta attenzione le opere realizzate con i procedimenti video, ologrammi, le possibilità di sperimentazione offerte dai computers e da ogni altro mezzo che si renderà disponibile nel futuro alla creatività.

Per tali ragioni, la Commissione auspica che il dibattito sull'arte e sul ruolo dell'arte non incontri ulteriori pregiudizi di carattere formale o terminologico, affidandosi al riconoscimento del valore artistico dell'opera.



Hanno presenziato ai lavori della Commissione, che saranno pubblicati integralmente nei prossimi mesi, il Segretario Generale avv. Raffaello Martelli e il Conservatore dell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee dott. Angelo Bagnato.



Venezia, 25 ottobre 1991



Firmato: Rene Berger, Maurizio Calvesi, Jean Clair, Zoran Krzisnik, Miguel Rodriguez Acosta, Enzo Di Martino, Raffaello Martelli, Angelo Bagnato.
 
I pezzi unici scultura e foto possono arrivare a 9 più prove d' autore,
del "Pensatore" ce ne sono 25 di varie dimensioni.
Per la grafica se c'è la tiratura quella se non c'è è un poster firmato
 
grazie, non sapevo che i "multipli" avessero un limite a 8 copie per essere chiamati così.
Mentre l'altro dubbio resta ancora tale: un'opera di un artista che nasce come "edizione da 50 pezzi" (ad esempio) e non ha un corrispettivo in un'opera unica, si chiama comunque edizione? la sensazione è che manchi un termine per individuare opere nate solo e soltanto come "edizioni in serie limitata" senza che ci sia alla base un originale unico a cui fanno riferimento
Infatti non è così 😭.
La tiratura fino a 8 copie è relativa alle sculture per esser considerate pezzi unici.
Un multiplo può essere anche a 200 ex vedi Christo ad esempio
 
I pezzi unici scultura e foto possono arrivare a 9 più prove d' autore,
del "Pensatore" ce ne sono 25 di varie dimensioni.
Per la grafica se c'è la tiratura quella se non c'è è un poster firmato
Esatto
 
Ad esempio se consultate ad esempio il catalogo generale dei multipli di baj edito da Bolaffi ci sono litografie o serigrafie (opere multiple) tirate a 100 e più esemplari più le prove di artista in numeri romani riservate all’artista
 
Le edizioni non sono numerate
 
Dipende anche dalle tecniche un bulino (puntasecca) permette 30 copie volendo si rigenera per una seconda tiratura
L' acquaforte 100 più seconda tiratura
Xilografia 100
Le restanti si possono stampare a migliaia
Per le sculture può succedere che in fonderia ne facciano una due in più 😄
 
però la mia seconda domanda continua ad essere senza risposta...se un artista crea una serie limitata dal nulla e ne fa, mettiamo ad esempio, 50 copie senza che esista un originale unico, come si differenzia da una serie limitata di cui invece esiste l'originale unico?

ovviamente un'opera di un artista che nasce solo come serie limitata è molto diversa, più interessante e preziosa di una che rappresenta la fotocopia (su carta ad esempio, tipo poster) di un'opera unica fatta su tela ad esempio
 
domanda interessante, la tua.

In effetti per esempio Fontana ha fatto tante grafiche ed incisioni che non derivano da opere uniche, anzi talvolta da quelle incisioni poi ha realizzato delle opere uniche inserendo dei colori.
 
Utile anche il parere sulle p.a. da parte del Collezionista Peruzzi:

"Quante volte ci siamo sentiti dire che un foglio senza numerazione dell'edizione ma con l'apposizione p.a. oppure p.d.a. (prova d'autore) era, in quanto prova e quindi dissimile dagli esemplari dell'edizione, di maggior valore, quasi fosse un esemplare di una edizione tirata in un unico esemplare: è vero esattamente l'opposto; una prova d'autore è giustappunto una prova che non ha soddisfatto l'artista (altrimenti avrebbe apposto il "bon à tirer" giudicandolo la prova valida per dare inizio alla stampa dell'edizione)
 
Utile anche il parere sulle p.a. da parte del Collezionista Peruzzi:

"Quante volte ci siamo sentiti dire che un foglio senza numerazione dell'edizione ma con l'apposizione p.a. oppure p.d.a. (prova d'autore) era, in quanto prova e quindi dissimile dagli esemplari dell'edizione, di maggior valore, quasi fosse un esemplare di una edizione tirata in un unico esemplare: è vero esattamente l'opposto; una prova d'autore è giustappunto una prova che non ha soddisfatto l'artista (altrimenti avrebbe apposto il "bon à tirer" giudicandolo la prova valida per dare inizio alla stampa dell'edizione)
Non è così. Le tirature prevedono un certo numero di tirature in numeri arabi piu quelle in numeri romani (solitamente 30) più le p.a. che hanno tutte lo stesso valore. Il bon a tirer è di fatto un’opera unica e non è mai numerata
 
Tutte le grafiche sono multipi il valore dipende dalla quotazione dell' autore, tecnica e tiratura
non c'entra che ci sia una tela prima
 
Secondo la convenzione di Vienna, 1960, non può esistere l'originale di una opera multipla.
L'opera multipla deve essere concepita come tale dall'artista, insieme all'editore.
 
Non è così. Le tirature prevedono un certo numero di tirature in numeri arabi piu quelle in numeri romani (solitamente 30) più le p.a. che hanno tutte lo stesso valore. Il bon a tirer è di fatto un’opera unica e non è mai numerata

Beh per le p.a, ritengo che Peruzzi abbia ragione, peraltro è il più accreditato nel settore:
Collezione Peruzzi Casa Museo opere seriali litografie serigrafie acqueforti multipli stampe originali arte contemporanea italiana

Poi anche la fondazione Fontana anni fa mi disse che una prova d'artista era proprio una "prova" quindi è sempre migliore l'esemplare numerato.(y)

Ciao
 
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