Il problema non è chi sia passato o meno alla storia mondiale, piuttosto chi debba ancora essere internazionalmente visto, capito e QUIVI inserito
A questo proposito io penso che TUTTA la prima metà del novecento sia un'enorme miniera da cui tutto il mondo DOVRA' attingere, vuoi con scoperte vere e proprie (questa mostra ne è un chiaro esempio) vuoi con riletture diverse di una storia sinora scritta in modo sbagliato.
Qualche esempio: espressionismo nada?
Ma allora tutta la fila di ospiti internazionali che strabuzzavano gli occhi guardando (per la prima volta) Wildt all'Orangérie guardavano nada?
Con un po' di pazienza se l'esperimento parigino riuscirà (e io sono convinto che riuscirà) si potranno far vedere i vari Gino Rossi, Tullio Garbari, Cambellotti, Viani ecc. ecc.
Quindi espressionismo non nada per me ma tutto ancora da mostrare
Stesso discorso per il realismo magico con la marcia in più rispetto all'espressionismo dell'originalità del movimento: quindi sono STRA-certo che il mondo vorrà vedere sempre di più Donghi, Casorati, Carrà ma anche Oppi, Funi, i primi Tozzi e Campigli, Cagnaccio di San Pietro ecc. ecc.
Anche qui tutto da mostrare
Come ho poi sempre detto occorre ripensare all'importanza dei primi astrattisti e rileggerli non come tardi rispetto a Malevic ma come PRIMI di un percorso che porterà al design e alle esperienze astratte e minimal degli anni del dopoguerra (e infatti la mostra di Parigi si esprime in tal senso), quindi un museo del novecento non potrà prescindere da Radice e da Terragni
Come vedi secondo me il futurismo e la metafisica sono semplicemente già stati scoperti, ma il lavoro e le opportunità stanno dove la scoperta deve ancora compiutamente avvenire