Dolce Vita? Il primo Novecento Italiano al Musée D'Orsay

Ciao Giulio!

Un immenso piacere rileggerti:clap::clap:

Torniamo a Donghi.

"quello di Antonio Donghi, è un mondo tutto particolare, fatto di un realismo definito giustamente “magico” dal critico tedesco Franz Roth, pregno di una bellezza che nell’immobilismo della posa, nella staticità ha il suo punto forte"
 

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Bella, Claudio, anche l'accoppiata sulla parete del piccolo Radice con il tuo grande (in tutti i sensi) affresco!

Sono i pezzi della Casa Terragni che si attirano e hanno voglia di ricomporsi! :yes:

Il piccolo Radice (che comunque non è piccolissimo, è pur sempre 50 x 60) è la composizione "R1" di proprietà del gallerista Lorenzelli ed è il bozzetto per il primo pannello sospeso nel salone centrale. La contrapposizione simmetrica di chiari e scuri del bozzetto è magica e meglio forse dell'esito finale che si è dovuto un po' "piegare" allo spazio da lasciare alla scritta.

radice r1.jpg

Notare comunque che pur il museo più prestigioso del mondo su questo quadro ha messo una data sbagliata (1932) perchè anche l'R1 fu predatato all'anno di progettazione del palazzo quando, per i motivi detti analizzando la CFA, l'anno reale di esecuzione è sicuramente successivo e infatti per il mio quadro l'ho fatto correttamente rilevare sin dall'inizio come da catalogo generale,

cartello radice cfa orsay.jpg

invece stranamente l'R1 è stata indicata con la data sul quadro (peraltro pure stiracchiata in avanti perchè "anno XI era fascista" è 1932 per poco e 1933 per tanto).
Esempio ulteriore di quanto ho sempre detto, cioè che una datazione su un catalogo di una mostra per quanto grande non è una prova.
 
Scusami prof, ma secondo me al museo di arte ITALIANA dei primi del novecento dovrebbero trovare in giusta luce le correnti principali italiane degne di essere davvero inserite nella storia dell'arte mondiale.
Vediamole velocemente un attimo, ma son sicuro che la sua preparazione è sicuramente migliore della mia.
Espressionismo: nada, direi che italiani passatìi alla storia mondiale non ce ne siano.Magari qualcuno si, conosciuto però solo da noi italici.Mi corregga se dico cose inesatte.
Futurismo.Ecco, qui davvero enfatizzerei le nostre eccellenze.Il futurismo è prettamente di matrice italica. Artisti come Boccioni, Carrà, Severini, Balla, ecc ecc devono stare in un museo italiano di eccellenze dal punto di vista internazionale.Quindi il museo che hai visitato su questi artisti doveva puntare ancor di più, enfatizzarli maggiormente e spendere cifre per comperare loro opere anziché comprare...vabbè, andiamo oltre.
Cubismo: italiani? mmmm, non mi sembra ci siano delle eccellenze a livello internazionale.
Astrattismo: ovvio che Kandinsky, klee, mondrian & C. non c'entrino niente con l'eccellenza italica, ma a mio avviso, di eccellenze italiche di livello internazionale dei primi del '900 in italia si possano annoverare ben poche leve, anzi pochissime.Ma tu sei più esperto di me, comunque sorvolerei l'argomento, alzerei un polverone troppo denso di materia.
Metafisica: anche qui abbiamo eccellenze italiane dei primi del '900, ossia de chirico, morandi, carrà, e dunque perché non acquistare, da parte del museo (ovvio) loro opere anziché acquistare opere di radice, mmm scusi prof, ho sbagliato, non dovevo dirlo.
Dadaismo: italico?mmm, non mi viene in mente niente che sia dei primi del '900
Surrealismo: Italico dei primi del '900? non mi viene in mente niente di eccellenza italica.
Mi corregga prof se sbaglio, ma io penso che un museo di arte italiana dei primi del '900 dovrebbe puntare su futurismo e metafisico, poi mi corregga se ho sbagliato.In casa propria o nelle gallerie si fa ciò che si vuole ma in un museo di arte italiana dei primi del 900 secondo me dovrebbero andare le eccellenze innovative coeve.Così la penso.
Volevo solo aggiungere adesso qualcosa ossia se per primo novecento debbano ricomprendersi anche gli anni 40 e quelli dell' immediato dopoguerra (anni 50).Dico questo perché in quel periodo c'è stato qualcosa di importante in Italia, ma a mio avviso non andrebbe ricompreso nei primi del 900...non son solo sottigliezze lessicali ma a livello di collezione in un museo prestigioso italiano dei primi del novecento il dubbio dovrebbe essere risolto. Che dice prof? O si parla del novecento italiano (tutto)e si elimina ogni dubbio oppure i primi del novecento direi che debbano fermarsi al massimo agli inizi anni 30 e già si va oltre.
 
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Scusami prof, ma secondo me al museo di arte ITALIANA dei primi del novecento dovrebbero trovare in giusta luce le correnti principali italiane degne di essere davvero inserite nella storia dell'arte mondiale.
Vediamole velocemente un attimo, ma son sicuro che la sua preparazione è sicuramente migliore della mia.
Espressionismo: nada, direi che italiani passatìi alla storia mondiale non ce ne siano.Magari qualcuno si, conosciuto però solo da noi italici.Mi corregga se dico cose inesatte.
Futurismo.Ecco, qui davvero enfatizzerei le nostre eccellenze.Il futurismo è prettamente di matrice italica. Artisti come Boccioni, Carrà, Severini, Balla, ecc ecc devono stare in un museo italiano di eccellenze dal punto di vista internazionale.Quindi il museo che hai visitato su questi artisti doveva puntare ancor di più, enfatizzarli maggiormente e spendere cifre per comperare loro opere anziché comprare...vabbè, andiamo oltre.
Cubismo: italiani? mmmm, non mi sembra ci siano delle eccellenze a livello internazionale.
Astrattismo: ovvio che Kandinsky, klee, mondrian & C. non c'entrino niente con l'eccellenza italica, ma a mio avviso, di eccellenze italiche di livello internazionale dei primi del '900 in italia si possano annoverare ben poche leve, anzi pochissime.Ma tu sei più esperto di me, comunque sorvolerei l'argomento, alzerei un polverone troppo denso di materia.
Metafisica: anche qui abbiamo eccellenze italiane dei primi del '900, ossia de chirico, morandi, carrà, e dunque perché non acquistare, da parte del museo (ovvio) loro opere anziché acquistare opere di radice, mmm scusi prof, ho sbagliato, non dovevo dirlo.
Dadaismo: italico?mmm, non mi viene in mente niente che sia dei primi del '900
Surrealismo: Italico dei primi del '900? non mi viene in mente niente di eccellenza italica.
Mi corregga prof se sbaglio, ma io penso che un museo di arte italiana dei primi del '900 dovrebbe puntare su futurismo e metafisico, poi mi corregga se ho sbagliato.In casa propria o nelle gallerie si fa ciò che si vuole ma in un museo di arte italiana dei primi del 900 secondo me dovrebbero andare le eccellenze innovative coeve.Così la penso.
Volevo solo aggiungere adesso qualcosa ossia se per primo novecento debbano ricomprendersi anche gli anni 40 e quelli dell' immediato dopoguerra (anni 50).Dico questo perché in quel periodo c'è stato qualcosa di importante in Italia, ma a mio avviso non andrebbe ricompreso nei primi del 900...non son solo sottigliezze lessicali ma a livello di collezione in un museo prestigioso italiano dei primi del novecento il dubbio dovrebbe essere risolto. Che dice prof? O si parla del novecento italiano (tutto)e si elimina ogni dubbio oppure i primi del novecento direi che debbano fermarsi al massimo agli inizi anni 30 e già si va oltre.
Non so se parli di mostra o di un museo ... comunque:
hai dimenticato due grandi specialità italiane, il Liberty/Art Nouveau, dove abbiamo avuto dei maestri, e il Decò. Poi c'è anche il postimpressionismo e il simbolismo.
Segantini Previati Grubicy Pelizza da Volpedo ecc ecc
Dudovich Hohenstein Metlicovitz ecc ecc
Bugatti, Depero, e un po' di ecc.

;)
 
Non so se parli di mostra o di un museo ... comunque:
hai dimenticato due grandi specialità italiane, il Liberty/Art Nouveau, dove abbiamo avuto dei maestri, e il Decò. Poi c'è anche il postimpressionismo e il simbolismo.
Segantini Previati Grubicy Pelizza da Volpedo ecc ecc
Dudovich Hohenstein Metlicovitz ecc ecc
Bugatti, Depero, e un po' di ecc.

;)

Come non quotarti, certo che si.Basta solo rimanere attorno agli anni 30, e ripercorrere le tappe importanti dell'arte italiana che conta nel mondo.
Però, a mio avviso, siamo ricordati nel mondo soprattutto per il futurismo e per il metafisico come arte propriamente italica, un'eccellenza solo italiana. Il liberty e art Nouveau nasce in francia, dunque non lo metterei nel museo di arte italiana dei primi del novecento, ma son scelte discutibili ed individuali.
 
Un altro movimento tutto italico di cui se ne parla poco e che secondo me starebbe bene in un museo di arte italiana del primo novecento è proprio il movimento chiamato Novecento.Un movimento italico che si riappropria dei canoni pittorici (quindi è proprio tipico degli italici, tornare e ritonar di nuovo sui vecchi cliché della pittura tradizionale:) ) di bella forma e bella composizione, quando in quell'epoca nel mondo artistico tutto si stava contestando.Parlo di artisti del calibro di Sironi ma anche i meno conosciuti dalle masse Oppi, Funi, il triestino Dudovich (eccezionale cartellonista pubblicitario) ecc ecc. In un buon museo di arte italiana dei primi del 900 secondo me questo movimento, accanto ad altri ancor meno noti, non può mancare.
 
Espressionismo: nada, direi che italiani passatìi alla storia mondiale non ce ne siano.

Il problema non è chi sia passato o meno alla storia mondiale, piuttosto chi debba ancora essere internazionalmente visto, capito e QUIVI inserito :yes:

A questo proposito io penso che TUTTA la prima metà del novecento sia un'enorme miniera da cui tutto il mondo DOVRA' attingere, vuoi con scoperte vere e proprie (questa mostra ne è un chiaro esempio) vuoi con riletture diverse di una storia sinora scritta in modo sbagliato.

Qualche esempio: espressionismo nada? :eek: Ma allora tutta la fila di ospiti internazionali che strabuzzavano gli occhi guardando (per la prima volta) Wildt all'Orangérie guardavano nada? :o

Con un po' di pazienza se l'esperimento parigino riuscirà (e io sono convinto che riuscirà) si potranno far vedere i vari Gino Rossi, Tullio Garbari, Cambellotti, Viani ecc. ecc. ;)

Quindi espressionismo non nada per me ma tutto ancora da mostrare :yes:

Stesso discorso per il realismo magico con la marcia in più rispetto all'espressionismo dell'originalità del movimento: quindi sono STRA-certo che il mondo vorrà vedere sempre di più Donghi, Casorati, Carrà ma anche Oppi, Funi, i primi Tozzi e Campigli, Cagnaccio di San Pietro ecc. ecc.

Anche qui tutto da mostrare :yes:

Come ho poi sempre detto occorre ripensare all'importanza dei primi astrattisti e rileggerli non come tardi rispetto a Malevic ma come PRIMI di un percorso che porterà al design e alle esperienze astratte e minimal degli anni del dopoguerra (e infatti la mostra di Parigi si esprime in tal senso), quindi un museo del novecento non potrà prescindere da Radice e da Terragni ;)

Come vedi secondo me il futurismo e la metafisica sono semplicemente già stati scoperti, ma il lavoro e le opportunità stanno dove la scoperta deve ancora compiutamente avvenire :cool:
 
Ciao Giulio!

Un immenso piacere rileggerti:clap::clap:

Torniamo a Donghi.

"quello di Antonio Donghi, è un mondo tutto particolare, fatto di un realismo definito giustamente “magico” dal critico tedesco Franz Roth, pregno di una bellezza che nell’immobilismo della posa, nella staticità ha il suo punto forte"

.. bravo artebrixia :clap: quoto, credo anche che il titolo della mostra "la dolce vita" sia un evidente omaggio a Fellini, i clown ed il circo sono tra i soggetti più frequenti del Maestro (Federico), quindi la citazione di Donghi si collega idealmente a tale tema ...
 
Il problema non è chi sia passato o meno alla storia mondiale, piuttosto chi debba ancora essere internazionalmente visto, capito e QUIVI inserito :yes:

A questo proposito io penso che TUTTA la prima metà del novecento sia un'enorme miniera da cui tutto il mondo DOVRA' attingere, vuoi con scoperte vere e proprie (questa mostra ne è un chiaro esempio) vuoi con riletture diverse di una storia sinora scritta in modo sbagliato.

Qualche esempio: espressionismo nada? :eek: Ma allora tutta la fila di ospiti internazionali che strabuzzavano gli occhi guardando (per la prima volta) Wildt all'Orangérie guardavano nada? :o

Con un po' di pazienza se l'esperimento parigino riuscirà (e io sono convinto che riuscirà) si potranno far vedere i vari Gino Rossi, Tullio Garbari, Cambellotti, Viani ecc. ecc. ;)

Quindi espressionismo non nada per me ma tutto ancora da mostrare :yes:

Stesso discorso per il realismo magico con la marcia in più rispetto all'espressionismo dell'originalità del movimento: quindi sono STRA-certo che il mondo vorrà vedere sempre di più Donghi, Casorati, Carrà ma anche Oppi, Funi, i primi Tozzi e Campigli, Cagnaccio di San Pietro ecc. ecc.

Anche qui tutto da mostrare :yes:

Come ho poi sempre detto occorre ripensare all'importanza dei primi astrattisti e rileggerli non come tardi rispetto a Malevic ma come PRIMI di un percorso che porterà al design e alle esperienze astratte e minimal degli anni del dopoguerra (e infatti la mostra di Parigi si esprime in tal senso), quindi un museo del novecento non potrà prescindere da Radice e da Terragni ;)

Come vedi secondo me il futurismo e la metafisica sono semplicemente già stati scoperti, ma il lavoro e le opportunità stanno dove la scoperta deve ancora compiutamente avvenire :cool:

Non sono d'accoro, o meglio, solo in parte.
Sono d'accordo sul fatto che la storia possa sempre essere rivista, rivisitata e ribaltata, ma sono anche strasicuro che alcuni eventi, pur se già scoperti sono immutabili e meritano di essere inseriti in un museo.Tra questi i soliti noti del futurismo e della metafisica italiana.Sempre per rimanere attorno ai primi decenni del secolo scorso (altrimenti c'è troppo da scrivere e mettere a museo), anziché andare a sconvolgere ciò che già è testimonianza basterebbe spolverare la memoria e riprendere ad esempio come ho scritto sopra il movimento chiamato Novecento.In quel movimento ci sono sicuramente artisti di stampo espressionista ma non certo espressionismo e l'espressionismo non è italico, magari tedesco o olandese o quel che vuoi, ma spacciare per tardi espressionisti certi artisti italiani del movimento Novecento non mi sembra il caso, neppure di sconvolgere la storia, anche se magari la storia del fascismo non ha dato buoni frutti, ma non per questo si cambiano le carte in tavola.Non so se hai afferrato l'idea...Purtroppo parlare è un conto, scrivere ci si mette più tempo e non si può scrivere tutto dato che si deve anche lavorare (:yes: )sperando che si capisca anche tra le righe di quel poco tempo e poche cose che si scrivono ogni tanto
 
Non sono d'accoro, o meglio, solo in parte.
Sono d'accordo sul fatto che la storia possa sempre essere rivista, rivisitata e ribaltata, ma sono anche strasicuro che alcuni eventi, pur se già scoperti sono immutabili e meritano di essere inseriti in un museo.Tra questi i soliti noti del futurismo e della metafisica italiana.Sempre per rimanere attorno ai primi decenni del secolo scorso (altrimenti c'è troppo da scrivere e mettere a museo), anziché andare a sconvolgere ciò che già è testimonianza basterebbe spolverare la memoria e riprendere ad esempio come ho scritto sopra il movimento chiamato Novecento.In quel movimento ci sono sicuramente artisti di stampo espressionista ma non certo espressionismo e l'espressionismo non è italico, magari tedesco o olandese o quel che vuoi, ma spacciare per tardi espressionisti certi artisti italiani del movimento Novecento non mi sembra il caso, neppure di sconvolgere la storia, anche se magari la storia del fascismo non ha dato buoni frutti, ma non per questo si cambiano le carte in tavola.Non so se hai afferrato l'idea...Purtroppo parlare è un conto, scrivere ci si mette più tempo e non si può scrivere tutto dato che si deve anche lavorare (:yes: )sperando che si capisca anche tra le righe di quel poco tempo e poche cose che si scrivono ogni tanto

:eek::eek:

Che altro lavoro fai oltre a scrivere sul forum? Vuoi dire che qui non ti pagano? :wall::wall:


:D
 
:eek::eek:

Che altro lavoro fai oltre a scrivere sul forum? Vuoi dire che qui non ti pagano? :wall::wall:


:D


come solito at capis urecia par mastel e se al mastel al fos n'urecia at saria sempar sporc:D:D:D
Semplicemente tra lavoro serio e arte (che come solito non è mai considerato lavoro serio) mi rimane sempre poco tempo per discutere di arte o altre cose in via telematica che è il tratto d'unione del nuovo secolo e come tale mi attrae un casino, ma non so che farci, non ho mai tempo per fare tutto sempre e a volte sacrifico una cosa, a volte un'altra.
Comunque faccio l'avvocato, dirigo un azienda agricola, dipingo, suono, ho famiglia, un figlio, giro in moto, viaggio il mondo , e mi piace star qui a dir *******...di lavoro però devo ancora decidere cosa fare, dici che devo chiedere uno stipendio per scrivere qui?:D:D.
 
in questo, credimi, ti invidio
machebello:clap::clap::clap::clap:

Non pensare sia così bello come credi. Intanto il tempo, questa cosa talmente imprevedibile e bizzarra e devi cercare di essere un meteorologo e non sbagliare i tempi perchè devi decidere quando seminare e se sbagli paghi inutilmente operai che seminano e lo stesso seme che poi dovrai ricomperare.Poi i costi.>Ogni anno aumentano e non puoi certo manovrarli tu.Poi le vendite dei prodotto che fluttuano sul mercato come vere e proprie azioni quindi ti devi comportare proprio come un azionista e sperare di vendere al momento giusto.Per non parlare della raccolta o mietitura che anche in questo caso bisogna guardare sopra la capoccia e sperare che non piova. Questi solo alcuni punti dolenti.Poi c'è la PAC (con tutti i suoi problemi), le associazioni, le buste paga, i contributi, la predisposizione dei rischi aziendali, gli aggiornamenti...ecc ecc ecc ecc Io volevo fare l'artista e basta:boh:
 
come solito at capis urecia par mastel e se al mastel al fos n'urecia at saria sempar sporc:D:D:D
Semplicemente tra lavoro serio e arte (che come solito non è mai considerato lavoro serio) mi rimane sempre poco tempo per discutere di arte o altre cose in via telematica che è il tratto d'unione del nuovo secolo e come tale mi attrae un casino, ma non so che farci, non ho mai tempo per fare tutto sempre e a volte sacrifico una cosa, a volte un'altra.
Comunque faccio l'avvocato, dirigo un azienda agricola, dipingo, suono, ho famiglia, un figlio, giro in moto, viaggio il mondo , e mi piace star qui a dir *******...di lavoro però devo ancora decidere cosa fare, dici che devo chiedere uno stipendio per scrivere qui?:D:D.

Ma in quanti siete a fare ste cose??:eek:
 
come solito at capis urecia par mastel e se al mastel al fos n'urecia at saria sempar sporc:D:D:D
Semplicemente tra lavoro serio e arte (che come solito non è mai considerato lavoro serio) mi rimane sempre poco tempo per discutere di arte o altre cose in via telematica che è il tratto d'unione del nuovo secolo e come tale mi attrae un casino, ma non so che farci, non ho mai tempo per fare tutto sempre e a volte sacrifico una cosa, a volte un'altra.
Comunque faccio l'avvocato, dirigo un azienda agricola, dipingo, suono, ho famiglia, un figlio, giro in moto, viaggio il mondo , e mi piace star qui a dir *******...di lavoro però devo ancora decidere cosa fare, dici che devo chiedere uno stipendio per scrivere qui?:D:D.

E' che il forum lo legge la moglie, sennò scriveresti di ben altro :oink: La fama dei batteristi è grandissima, in quel senso. :p

OOOOPS, siamo enormemente OT.
Vabbè.
Ci vai a Parigi a vedere il quadro di Claudio? :oink: :oink:
 
E' che il forum lo legge la moglie, sennò scriveresti di ben altro :oink: La fama dei batteristi è grandissima, in quel senso. :p

OOOOPS, siamo enormemente OT.
Vabbè.
Ci vai a Parigi a vedere il quadro di Claudio? :oink: :oink:

non sono sposato, comunque confermo circa quello che si mormora sui batteristi, ma non metterei quella faccina lì, piuttosto questaOK!

A parigi ho visto solo il louvre e mi basta e avanza dato che mette in ombra ogni altra iniziativa artistica pittorica, però se dovessi capitare magari potrei anche fare una visitina e vedere il quadro di claudio.
OK basta ot altrimenti Claudio poi si arrabbia a ragion veduta.
 
.. bravo artebrixia :clap: quoto, credo anche che il titolo della mostra "la dolce vita" sia un evidente omaggio a Fellini, i clown ed il circo sono tra i soggetti più frequenti del Maestro (Federico), quindi la citazione di Donghi si collega idealmente a tale tema ...

OK!
 
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