Donaldino, il catalogo è questo. Osservate, leggete con me...

Donaldino caotico e governato dall’istinto e dall’intuizione

Chi è Ron De Santis, il governatore della Florida che pensa al voto del 2024

Ron DeSantis e Donald Trump, così diversi e così uguali.
Il Governatore della Florida vorrebbe essere l’ideale erede del magnate, e non uno suo sfidante. Eppure, entrambi potrebbero essere in lizza per un posto alla Casa Bianca, e uno dei due è di troppo. Benché siano accumunati dalla visione politica, i due non potrebbero essere più diversi nella vita privata. Come nota il Financial Times, si tratta di due opposti. Se Trump è caotico e governato dall’istinto e dall’intuizione, l’altro, De Santis, è un avvocato disciplinato che setaccia risme di dati e statistiche prima di fare un freddo calcolo.

Uno è coccolato da un entourage e da ricchezze ereditate, l’altro è un solitario. Uno è un donnaiolo, l’altro un padre di famiglia che ha sostenuto la moglie nel periodo più difficile della sua vita, mentre lottava contro un cancro al seno.

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Donaldino e Musk: solita cover oscena...

Trump si prepara ad annunciare la sua candidatura alle presidenziali 2024

Qualcuno sostiene che l'acquisto di Twitter da parte di Elon Musk serva a spianare la strada al tentativo di Trump di riconquistare la Casa Bianca (ma il ceo di Tesla ha più volte ribadito di essere di centro e di sembrare Repubblicano solo perché i Democratici si sono spostati troppo a sinistra). Tutti ricordano comunque che è stato proprio Twitter il primo social a mettere al bando il magnate, ma ora c'è un nuovo proprietario, Musk per l'appunto.

All'interno del Partito Repubblicano ci sono perplessità su una ricandidatura di Trump proprio perché considerata troppo divisiva. Se l'ala moderata dei Repubblicani è ormai ridotta ai minimi termini e lo sarà ancora di più dopo le elezioni di midterm, visto che i candidati sono quasi tutti trumpiani, ci sono però alcuni possibili aspiranti alla Casa Bianca pronti a portare avanti l'agenda del 45esimo presidente ma senza avere il caratteraccio e il passato controverso dell'originale. Tra di loro spicca il governatore della Florida, Ron De Santis. Ma giovedì 3 novembre, nel corso di un comizio in Iowa, Trump ha detto: "Per fare tornare il nostro Paese di successo, sicuro e glorioso, molto, molto, molto probabilmente lo farò di nuovo. Preparatevi, non vi dico altro. Molto presto. Preparatevi". Di certo la base repubblicana è con Trump.

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The Donaldino project

La Casa Bianca lancia un piano 'anti Trump'

16 novembre 2022

La Casa Bianca ha già un piano contro la ricandidatura di Donald Trump per il 2024.

I consiglieri del presidente hanno lavorato ad una strategia su come Joe Biden risponderà a quello che si prevede sarà una serie costante di attacchi dal tycoon.

Alcuni di loro, scrive il New York Times, la chiamano "The Trump project".

Biden continuerà a indicare il suo predecessore come una minaccia alla democrazia ma il suo entourage è deciso a mostrare che i suoi quattro anni alla guida del Paese non hanno portato a veri risultati per gli americani.
La prima mossa si è vista ieri sera, quando il presidente ha risposto in tempo reale alle accuse mosse dal tycoon durante il suo annuncio postando un video, intitolato "Donald Trump ha rovinato l'America", con le scene dell'attacco a Capitol Hill da lui istigato. Poche ore prima aveva postato un altro video deridendo le affermazioni del tycoon su quanto aveva fatto per le fatiscenti infrastrutture del Paese. La clip, intitolata "la differenza tra parlare e agire", mostra Biden che firma la legge da 1000 miliardi per le infrastrutture e dall'altra una serie di immagini del rivale quando usa la parola "infrastrutture".

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Donaldino non molla

Usa, Trump presidente nel 2024? Sondaggi ko, ma il tycoon non molla

Il primo giudizio è impietoso: 6 americani su 10 bocciano anche soltanto l’idea della nuova corsa di Donald Trump alla Casa Bianca.

A due settimane esatte dall’annuncio ufficiale della sua ricandidatura, comunque storica perché la terza, il sondaggio della Quinnipiac University non lo stronca del tutto, ma poco ci manca: il 57% degli americani intervistati pensa che la sola eventualità di un ritorno del tycoon sia un male per gli Stati Uniti.

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Usa. Il procuratore speciale e le indagini su Trump: fra giustizia e politica | Notizie Geopolitiche

L’ex presidente sa benissimo che nel campo legale potrebbe avere serie difficoltà, specialmente con le probabili testimonianze di Pence. Ecco perché Trump cerca sempre di politicizzare qualunque situazione per crearsi uno scudo, usando i suoi milioni di fedelissimi. Lo fa anche per alimentare richieste di contributi per la sua difesa dicendo ai sostenitori che lui sta difendendosi per difendere loro. L’ex presidente cercherà in tutti i modi di rallentare il percorso giudiziario e una possibile incriminazione sarebbe storica. Con ogni probabilità richiederebbe un intervento della Corte Suprema a causa dei certissimi appelli, data la litigiosità di Trump. Il problema per Trump è che le sue recenti richieste di interventi delle Corti non gli hanno sorriso. La Corte Suprema ha recentemente deciso all’unanimità che deve consegnare le sue dichiarazioni di reddito al Congresso. L’unica luce di speranze per Trump si intravede dalla nuova maggioranza repubblicana alla Camera ad iniziare da gennaio del 2023, dove i più estremisti parlamentari stanno parlando ad alta voce di avviare indagini sull’amministrazione di Biden e di procedere all’impeachment di Garland. Si tratta di una maggioranza risicata (222 sul minimo di 218) e quindi ci sarà bisogno di quasi unanimità repubblicana alla Camera.

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Usa2024: Biden-Trump documenti che feriscono

Chi di documenti segreti ferisce, di documenti segreti perisce. Facendo lo slalom tra Donald Trump e Joe Biden, l’Fbi conduce una caccia al tesoro negli sgabuzzini e nei garage di ex uffici e residenze dell’attuale presidente e del suo predecessore: cerca (e trova) carte confidenziali non consegnate, come prassi e protocollo vorrebbero, agli Archivi Nazionali a mandato concluso.

E il cerchio dei reprobi si allarga: l’ex vice di Trump Mike Pence si autodenuncia, “ne ho anch’io” dice il potenziale candidato alla nomination repubblicana a Usa 2024. C’è la sensazione che, andando a frugare a casa degli Obama, o nel ranch di Crawford in Texas dove George W. Bush dipinge e fa lavori da cowboy, o nella casa dei Clinton a Chappaqua, nello Stato di New York, si farebbe sempre bingo: scatoloni di documenti mai più consultati, o di libri mai più aperti, potrebbero restituire carte segrete ormai obsolete – o, magari, no -.

Di sicuro, Biden, e i democratici, non possono più giocare contro Trump la carta dei segreti di Stato sottratti, dopo che il presidente s’è ritrovato documenti riservati nel garage della casa di Wilmington nel Delaware e negli uffici del think tank frequentato dopo essere stato per otto anni vice di Obama.


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Credo che per dare uno stop a questa orribile guerra ( se non finisce entro il prossimo anno) ci vuole una vittoria dei repubblicani, oppure che la finisca Putin prima delle prossime elezioni russe,

Non so quali siano le intenzioni di Ron ma Don ha detto che la farebbe terminare in un giorno
 
Meno religiosi, meno patriottici: i nuovi americani

La prima potenza economica e militare del mondo si esamina e scopre di essere molto cambiata. Un sondaggio del Wall Street Journal svela un'America meno religiosa, meno patriottica, con poca voglia di mettere al mondo figli e sempre meno di impegnarsi per la comunità. Sono tendenze molto forti soprattutto fra i giovani.

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