Donaldino, il catalogo è questo. Osservate, leggete con me...

Gli americani si fidano di Donaldino...

ALLARME ROSSO ALLA CASA BIANCA! - GLI AMERICANI SI FIDANO PIÙ DI DONALD TRUMP CHE DI JOE BIDEN NELLA GESTIONE DELL'ECONOMIA. SECONDO UN SONDAGGIO DEL "FINANCIAL TIMES", IL 42% DEGLI ELETTORI RITIENE CHE TRUMP SAREBBE MEGLIO PER L'ECONOMIA AMERICANA A FRONTE DI UN 31% CHE SI SCHIERA CON BIDEN - IL SONDAGGIO È UN NUOVO COLPO ALLA CAMPAGNA DEL PRESIDENTE - PER L'86% DEGLI AMERICANI, JOE BIDEN E' TROPPO ANZIANO PER UN SECONDO MANDATO (HA 81 ANNI...)

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Donaldino, la Germania e la Bomba...

La Germania propone uno scudo atomico europeo per la deterrenza

Christian Lindner, ministro delle Finanze tedesco, ha suggerito che il Regno Unito e la Francia potrebbero svolgere un ruolo più ampio nello scudo nucleare europeo se Donald Trump vincesse le elezioni presidenziali di quest'anno. Un'idea che rappresenterebbe una svolta importante nella strategia di difesa del continente.

"Le forze nucleari strategiche di Francia e Gran Bretagna stanno già dando un contributo alla sicurezza della nostra alleanza", ha scritto Lindner. "Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha fatto diverse offerte di cooperazione. Dovremmo intendere le recenti dichiarazioni di Donald Trump come un invito a ripensare ulteriormente questo elemento della sicurezza europea sotto l'ombrello della Nato".

L'argomentazione di Lindner arriva subito dopo le dichiarazioni di Trump, che durante un comizio in South Carolina, ha annunciato che in caso di rielezione abbandonerà i Paesi della Nato che non raggiungono la soglia minima di spesa per la difesa dell'Alleanza.

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Con la corte suprema che ha accettato di studiare il ricorso sull'immunita' da ex presidente ormai ce lo porteremo fino alle elezioni .:doh:
 
Il gabinetto di Donaldino...

Trump di nuovo candidato presidente è il paradosso di un Paese dove si comprano armi al supermercato - THE VISION

Noi europei abbiamo una visione distorta della vera “America”, immaginando sia quella dello star system di New York o di Los Angeles, di Leonardo Di Caprio o di Billie Eilish, che lanciano messaggi di pace guardando fuori dai propri confini. In realtà, il nucleo americano risiede nel diner sperduto in mezzo all’Ohio o nella fattoria in Arizona, e nel dibattito è più che marginale il ruolo degli Stati Uniti a Gaza o a Kiev. Anche perché, fondamentalmente, gli statunitensi non solo viaggiano pochissimo – meno di metà della popolazione ha un passaporto per andare all’estero, e spesso c’è chi non si sposta neanche tra uno Stato e l’altro degli USA – ma non hanno neanche una cultura geografica tale da distinguere, per esempio, la Svezia dalla Finlandia. D’altronde, lo stesso Donald Trump, qualche anno fa disse che “il Belgio è una bellissima città”.

La vera America è quella dei luoghi dimenticati da Dio di Cormac McCarthy, non un red carpet a Hollywood, nonostante i media nostrani facciano fatica a ricordarlo. A un redneck conservatore non fregherà mai nulla di Netanyahu o di Putin, chiede al suo repubblicano di riferimento, soprattutto se spregiudicato come Trump, di fronteggiare quella che considera la vera priorità della sua vita: la sicurezza. Quindi più armi e, soprattutto, muri più alti al confine con il Messico per non far entrare i clandestini.


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Non so se è già stato segnalato ...

Trump non ha i soldi per pagare la cauzione: ora rischia la confisca dei beni

Washington - Donald Trump non è riuscito a trovare i 454 milioni di dollari di cui avrebbe bisogno, per pagare la penale imposta dal giudice che ha condotto il processo civile sulle frodi fiscali commesse dalle sue compagnie. Questo fatto imbarazzante, confermato dai suoi avvocati, porta con sé almeno tre notizie negative per l’ex presidente: primo, non è ricco come ha cercato di far credere; secondo, da imprenditore non ha la credibilità necessaria ad ottenere un prestito di queste dimensioni; terzo, dal 25 marzo in poi rischia il pignoramento dei suoi beni, se la Corte d’Appello di New York non interverrà a fermare l’esecuzione della sentenza fino al completamento del suo ricorso.
 
Chi fermerà Donaldino?

The Donald e quei processi che potrebbero costargli l’elezione

I processi potrebbero fermare la candidatura di The Donald?

È la domanda da un milione di dollari e la risposta è duplice: formalmente no, politicamente sì. Formalmente no, perché se almeno uno dei casi legali dovesse riuscire andare a processo e Trump uscirne da colpevole, avrebbe il diritto di fare ricorso fino al terzo grado di giudizio. Fino a quel momento (e anche da condannato in via definitiva, in realtà), Trump potrebbe presentarsi alle elezioni. Politicamente, però, il peso di una sua condanna avrebbe ripercussioni gigantesche, specie per i casi relativi al 6 gennaio. Una maggioranza di indipendenti e una minoranza di repubblicani lo considerano in un qualche modo responsabile di quanto accaduto nella giornata dell’assalto al Campidoglio. E se uno dei due casi potesse andare a processo prima di Novembre e Trump venisse ritenuto colpevole da una giuria, la sua campagna elettorale sarebbe in enorme pericolo.

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La Bibbia di Donaldino...

Ora puoi comprare la Bibbia di Donald Trump

Nei giorni appena precedenti la Pasqua, Trump si è lanciato in tutt’altro settore merceologico: in un video pubblicato su Truth Social ha invitato il suo pubblico a comprare la «God Bless the USA Bible», la prima Bibbia a marchio Trump. Costo: 60 dollari.

La Bibbia trumpiana – il cui nome fa riferimento al titolo di una ballata del cantante folk Lee Greenwood, la colonna sonora dei comizi dell’ex presidente – conterrà una versione del testo sacro nella sua traduzione più comunemente usata dai protestanti, la King James Bible, il testo del ritornello di God Bless the USA Bible scritto a mano, oltre che copie della Costituzione, della Dichiarazione d’indipendenza, della Carta dei diritti (Bill of Rights) e del Pledgle of Allegiance alla bandiera statunitense.

Che sia davvero il suo libro preferito o meno, in precedenza il magnate diventato presidente non aveva mai fatto sfoggio di religiosità: anzi, a dirla tutta, nel 2016 aveva addirittura fatto uno scivolone grossolano in una sua citazione delle Scritture per vincere il voto cristiano, dimostrando di non sapere cosa fosse la seconda lettera ai Corinzi di San Paolo.

In effetti, l’aspetto più interessante del lancio della Bibbia-di-Trump è che testimonia un riposizionamento deciso del candidato Repubblicano: se fino alle elezioni del 2020 il suo apparentamento con gli evangelici – un gruppo che da decenni decide le sorti dei candidati conservatori d’America – era stato freddo e privo di entusiasmo, nell’ultima campagna elettorale Trump ha deciso di puntare forte su una nuova identità religiosa.

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