Ma la franchigia è un milione di euro. L'atto di donazione non è per pagare tasse al fisco ma per rendere legale anche per terzi (creditori o altri eredi) la donazione stessa. Almeno questo è quello che ho capito
Il codice civile (782 cc) prevede che la donazione vada fatta con atto pubblico, e rispettando certe modalità (tra le quali la "accettazione").
Poi c'è tutta una ampia casistica di donazioni diciamo "irregolari" (donazioni "indirette", donazioni tipiche ad "esecuzione indiretta", eccetera) delle quali si è spesso occupata la giurisprudenza, per i più vari motivi fiscali e per i più vari motivi ereditari, eccetera eccetera. Ad es. vedi quella Cassazione 18725 del 2017, la Cassazione 13133 del 2016, eccetera, eccetera.
Ci sono tuttora infiniti aspetti riguardanti le donazioni - chiamiamole - "irregolari" che - credo - non sono stati chiariti in maniera definitiva e duratura.
Cosa ne è (dal punto di vista fiscale) di una donazione "nulla" perchè fatta in maniera irregolare e cioè in mancanza della forma prevista dal codice civile?
Cosa ne è del "coacervo" tra donazioni "irregolari" e successiva successione?
Cosa ne è del "coacervo" nel caso di più donazioni "irregolari"?
Cosa succede in caso di risoluzione di una donazione e in particolare di una donazione "irregolare"?
Fino a quando il fisco si può mettere in moto in caso di una donazione "irregolare"? A far tempo dalla dazione di denaro? A far tempo dalla "confessione" fatta dal soggetto?
Cosa succede quando il soggetto (figlio) che riceve una donazione "irregolare"(dal genitore) è sposato in comunione dei beni?
La giurisprudenza sta dando delle risposte su queste questioni, ma in modo ancora episodico e a volte anche piuttosto confuso.
Insomma direi che sia necessaria molta prudenza. Purtroppo viviamo in un paese assai difficile .......