Draghi come politico è un mediocre

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

Perché dici che l'Italia è stata l'unica a cedere sovranità? Le regole dell'Unione Europea sono uguali per tutti. Forse non ti piacciono, ma non è che gli altri possono fare quello che pare a loro.
Poi si potrebbe vedere draghi come una cosa esattamente contraria quella che hai detto tu... cioè siamo stati noi a mettere in organismi sovranazionali alcuni nostri uomini, come ad esempio Draghi. Che teneva pure i cordoni della borsa.
Siccome le regole sono le stesse per tutti, la moneta e la stessa per tutti, gli organismi sovranazionali sono gli stessi per tutti, non capisco perché alcuni paesi vadano meglio di noi. Forse bisogna abbandonare l'orgoglio nazionale di maniera e rendersi conto che se altri paesi funzionano meglio, possiamo anche prendere esempio, senza che questo ci porti ad essere servi di qualcuno. Semplicemente si guarda se qualcosa funziona meglio e si cerca di copiare per quanto possibile. Ovviamente adattandolo alla realtà nostra.
Però questa narrazione della cessione di sovranità, del dominio straniero, non è adatta per spiegare il declino dell'Italia. Secondo me abbiamo fatto da soli.

Solitamente si tendono a guardare sempre solo i massimi sistemi, ma vedi bene anche tu che a livello capillare sul territorio non è sempre diffusa legalità, intraprendenza, scolarizzazione, innovazione... Ci tocca sempre usare qualcosa che viene da altri paesi, perché altri fanno cose innovative che cambiano il mondo e noi ne facciamo meno. E quando abbiamo le idee ci tocca emigrare per andare a svilupparle, perché qui non c'è terreno fertile, tra mentalità da familismo amorale, mafia, corruzione, burocrazia asfissiante ecc.
Tutte cose inventate da noi e non imposte da nessuno.

Poi secondo me non esistono più Nazioni indipendenti, ma solo diversi livelli di interdipendenza. Se sei migliore, puoi puntare ad un livello di interdipendenza più basso, ma tutto qui.

Ci sono molti modi di cedere la Sovranità. Se ad esempio durante i negoziati per la stipulazione di un trattato tra due stati entrambi trovano il reciproco vantaggio nell’accordo «A» nessuno di essi cede la propria Sovranità; ma se uno dei due stati accetta «A» contro i suoi interessi ed a vantaggio dell’altro, cede di fatto la propria Sovranità. L’Italia non si è mai posta il problema di tutelare i suoi interessi nel processo che ha condotto all’istituzione dell’Unione Europea, ed ha accettato passivamente un ruolo subalterno e regole stabilite da altri. Credo che in nessun altro paese si sia mai sentito ripetere costantemente il motto «ce lo chiede l’Europa».

Quindi non è vero che le regole dell’Unione Europea sono uguali per tutti, perché l’Italia le ha subite ed altri le hanno imposte. Più in generale l’Italia pone l’UE come suo fine supremo e ad essa è disposta a sacrificare tutto; invece gli altri paesi hanno come fine principale l’affermazione dei loro interessi ed a questi, in caso di incompatibilità, sacrificano l’Unione. Sia sufficiente al riguardo considerare i paesi del Gruppo di Visegrad, o i provvedimenti presi dalla Danimarca in materia di immigrazione; o la politica egemone della Germania. La realtà, pertanto, è che ogni paese dell’UE bada soprattutto al proprio vantaggio, ad eccezione dell’Italia.

Ciò non significa che io intenda giustificare in alcun modo il comportamento dell’Italia, anche perché detesto ogni forma di vittimismo; infatti la responsabilità delle condizioni in cui noi ci troviamo è interamente ed indiscutibilmente nostra. Ma la responsabilità non può mai essere disgiunta dal potere, e nelle relazioni tra stati dalla Sovranità. Peraltro l’istituzione dell’Unione Europea non rende in alcun modo necessaria la cessione della Sovranità da parte dei singoli stati.

Quanto alle cause che ci hanno condotto alle disastrose condizioni in cui ci troviamo io ne ho indicata una che mi pare innegabile, ovvero, come ho scritto sopra «tanta parte della popolazione italiana è dominata da un profondissimo sentimento d’inferiorità che la induce ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero; né c’è in essa alcun’altra ambizione se non quella di obbedire e di servire, nel vano tentativo di imitare gli altri popoli rispetto ai quali si riconosce inadeguata.» Gli esempi che si possono fare al riguardo sono innumerevoli, ed anzi si può dire che in tutti i casi la politica italiana corrisponde alla descrizione che ho dato; infatti in tutti i casi l’Italia conduce una politica di impotenza in ragione di un qualche potere soprannazionale rispetto al quale è necessario sacrificare i nostri interessi. Sia sufficiente l’esempio di un paese piccolo come la Danimarca che contro le invasioni ha preso provvedimenti che se fossero stati proposti in Italia da Salvini sarebbero stati considerati inammissibili crimini contro l’umanità.

Tornando a Draghi, tu fai notare che effettivamente il suo governo è sostenuto da una maggioranza del 96% liberamente espressa dal Parlamento. Il problema è proprio questo: perché possono darsi due casi: a) o tale maggioranza è veramente d’accordo su un programma politico da realizzare, ed allora essa è in realtà un’unica forza politica costituita da partiti alleati che fino ad ora ci hanno ingannato fingendo di essere antagonisti; b) oppure tale maggioranza non è affatto d’accordo sul programma politico da realizzare e tuttavia lo approva unicamente perché è proposto da Draghi. Poiché è da escludere che sia vera la prima ipotesi, ne consegue che i partiti appoggiano Draghi unicamente perché sono consapevoli del fatto che egli ha il sostegno dei poteri soprannazionali. Questo per un verso è poco dignitoso per le forze politiche, e per un altro è piuttosto grave poiché conferma sia ciò che ho detto sopra in merito alla condizione d’inferiorità degli italiani, sia il fatto che nel resto d’Europa sono perfettamente consapevoli di tale condizione d’inferiorità dell’Italia.

Infine provo a descrivere un metodo partendo da due esempi tratti dal pensiero antico: il paradosso di Achille che insegue la tartaruga (Zenone di Elea), ed il mito platonico della caverna. Riguardo al primo: se, come tu dici e come effettivamente accade, l’Italia si pone il fine di seguire l’esempio altrui, bisogna in primo luogo tener presente che l’Italia rappresenta la parte più lenta (la tartaruga) ed in secondo luogo che gli esempi da seguire sono molti. Pertanto l’Italia è come una tartaruga che dapprima tenta vanamente di raggiungere il Piè Veloce, poi devia il suo inseguimento tentando vanamente di raggiungere un altro corridore (un altro modello da copiare), poi tenta un altro inseguimento e così via all’infinito. Evito di fare esempi reali, ma questo è il tipico comportamento che domina in Italia, infatti in Italia si è sempre all’inseguimento di un modello altrui che non viene mai raggiunto. Riguardo al mito della caverna: io non guardo mai le ombre (le apparenze) sul fondo della caverna ed ancor meno le ombre altrui, ma guardo direttamente la perfezione dell’Idea. In qualsiasi campo (scienza, politica, tecnologia, arte) questo è l’unico metodo per raggiungere l’eccellenza. In Italia non viene mai applicato, perché si preferisce copiare. Limitatamente alla politica la Sovranità non è l’unica condizione necessaria allo Stato per raggiungere l’eccellenza, ma è sicuramente la conditio sine qua non.
 
Ci sono molti modi di cedere la Sovranità. Se ad esempio durante i negoziati per la stipulazione di un trattato tra due stati entrambi trovano il reciproco vantaggio nell’accordo «A» nessuno di essi cede la propria Sovranità; ma se uno dei due stati accetta «A» contro i suoi interessi ed a vantaggio dell’altro, cede di fatto la propria Sovranità. L’Italia non si è mai posta il problema di tutelare i suoi interessi nel processo che ha condotto all’istituzione dell’Unione Europea, ed ha accettato passivamente un ruolo subalterno e regole stabilite da altri. Credo che in nessun altro paese si sia mai sentito ripetere costantemente il motto «ce lo chiede l’Europa».

Quindi non è vero che le regole dell’Unione Europea sono uguali per tutti, perché l’Italia le ha subite ed altri le hanno imposte. Più in generale l’Italia pone l’UE come suo fine supremo e ad essa è disposta a sacrificare tutto; invece gli altri paesi hanno come fine principale l’affermazione dei loro interessi ed a questi, in caso di incompatibilità, sacrificano l’Unione. Sia sufficiente al riguardo considerare i paesi del Gruppo di Visegrad, o i provvedimenti presi dalla Danimarca in materia di immigrazione; o la politica egemone della Germania. La realtà, pertanto, è che ogni paese dell’UE bada soprattutto al proprio vantaggio, ad eccezione dell’Italia.

Ciò non significa che io intenda giustificare in alcun modo il comportamento dell’Italia, anche perché detesto ogni forma di vittimismo; infatti la responsabilità delle condizioni in cui noi ci troviamo è interamente ed indiscutibilmente nostra. Ma la responsabilità non può mai essere disgiunta dal potere, e nelle relazioni tra stati dalla Sovranità. Peraltro l’istituzione dell’Unione Europea non rende in alcun modo necessaria la cessione della Sovranità da parte dei singoli stati.

Quanto alle cause che ci hanno condotto alle disastrose condizioni in cui ci troviamo io ne ho indicata una che mi pare innegabile, ovvero, come ho scritto sopra «tanta parte della popolazione italiana è dominata da un profondissimo sentimento d’inferiorità che la induce ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero; né c’è in essa alcun’altra ambizione se non quella di obbedire e di servire, nel vano tentativo di imitare gli altri popoli rispetto ai quali si riconosce inadeguata.» Gli esempi che si possono fare al riguardo sono innumerevoli, ed anzi si può dire che in tutti i casi la politica italiana corrisponde alla descrizione che ho dato; infatti in tutti i casi l’Italia conduce una politica di impotenza in ragione di un qualche potere soprannazionale rispetto al quale è necessario sacrificare i nostri interessi. Sia sufficiente l’esempio di un paese piccolo come la Danimarca che contro le invasioni ha preso provvedimenti che se fossero stati proposti in Italia da Salvini sarebbero stati considerati inammissibili crimini contro l’umanità.

Tornando a Draghi, tu fai notare che effettivamente il suo governo è sostenuto da una maggioranza del 96% liberamente espressa dal Parlamento. Il problema è proprio questo: perché possono darsi due casi: a) o tale maggioranza è veramente d’accordo su un programma politico da realizzare, ed allora essa è in realtà un’unica forza politica costituita da partiti alleati che fino ad ora ci hanno ingannato fingendo di essere antagonisti; b) oppure tale maggioranza non è affatto d’accordo sul programma politico da realizzare e tuttavia lo approva unicamente perché è proposto da Draghi. Poiché è da escludere che sia vera la prima ipotesi, ne consegue che i partiti appoggiano Draghi unicamente perché sono consapevoli del fatto che egli ha il sostegno dei poteri soprannazionali. Questo per un verso è poco dignitoso per le forze politiche, e per un altro è piuttosto grave poiché conferma sia ciò che ho detto sopra in merito alla condizione d’inferiorità degli italiani, sia il fatto che nel resto d’Europa sono perfettamente consapevoli di tale condizione d’inferiorità dell’Italia.

Infine provo a descrivere un metodo partendo da due esempi tratti dal pensiero antico: il paradosso di Achille che insegue la tartaruga (Zenone di Elea), ed il mito platonico della caverna. Riguardo al primo: se, come tu dici e come effettivamente accade, l’Italia si pone il fine di seguire l’esempio altrui, bisogna in primo luogo tener presente che l’Italia rappresenta la parte più lenta (la tartaruga) ed in secondo luogo che gli esempi da seguire sono molti. Pertanto l’Italia è come una tartaruga che dapprima tenta vanamente di raggiungere il Piè Veloce, poi devia il suo inseguimento tentando vanamente di raggiungere un altro corridore (un altro modello da copiare), poi tenta un altro inseguimento e così via all’infinito. Evito di fare esempi reali, ma questo è il tipico comportamento che domina in Italia, infatti in Italia si è sempre all’inseguimento di un modello altrui che non viene mai raggiunto. Riguardo al mito della caverna: io non guardo mai le ombre (le apparenze) sul fondo della caverna ed ancor meno le ombre altrui, ma guardo direttamente la perfezione dell’Idea. In qualsiasi campo (scienza, politica, tecnologia, arte) questo è l’unico metodo per raggiungere l’eccellenza. In Italia non viene mai applicato, perché si preferisce copiare. Limitatamente alla politica la Sovranità non è l’unica condizione necessaria allo Stato per raggiungere l’eccellenza, ma è sicuramente la conditio sine qua non.

Uhm...sai che in effetti trovo che sia praticamente tutto giusto quello che hai scritto?

Probabilmente gli italiani sono esattamente come dici tu. Ed è per questo che poi abbiamo governi di questo tipo. Io pensavo che questa cosa non fosse vera, ma mi sono dovuto ricredere. Io ho sempre pensato "ma noi mica abbiamo votato questi per fare queste cose...li abbiamo votati per ben altro. Eppure hanno fatto come pareva a loro". In realtà adesso sono convinto che non sia così. Cioè, a parte qualche eccezione, gli Italiani abbiano votato questi partiti perché sapevano bene che cosa avrebbero fatto. E stava bene così.

Il problema è che allora la cosa è irrisolvibile. Come diceva LUI anni fa, governare gli Italiani è inutile. Ed era quasi vent'anni fa. Mica il 2021 con la globalizzazione, la guerra persa ecc. Pensa adesso :D
 
Ci sono molti modi di cedere la Sovranità. Se ad esempio durante i negoziati per la stipulazione di un trattato tra due stati entrambi trovano il reciproco vantaggio nell’accordo «A» nessuno di essi cede la propria Sovranità; ma se uno dei due stati accetta «A» contro i suoi interessi ed a vantaggio dell’altro, cede di fatto la propria Sovranità. L’Italia non si è mai posta il problema di tutelare i suoi interessi nel processo che ha condotto all’istituzione dell’Unione Europea, ed ha accettato passivamente un ruolo subalterno e regole stabilite da altri. Credo che in nessun altro paese si sia mai sentito ripetere costantemente il motto «ce lo chiede l’Europa».

Quindi non è vero che le regole dell’Unione Europea sono uguali per tutti, perché l’Italia le ha subite ed altri le hanno imposte. Più in generale l’Italia pone l’UE come suo fine supremo e ad essa è disposta a sacrificare tutto; invece gli altri paesi hanno come fine principale l’affermazione dei loro interessi ed a questi, in caso di incompatibilità, sacrificano l’Unione. Sia sufficiente al riguardo considerare i paesi del Gruppo di Visegrad, o i provvedimenti presi dalla Danimarca in materia di immigrazione; o la politica egemone della Germania. La realtà, pertanto, è che ogni paese dell’UE bada soprattutto al proprio vantaggio, ad eccezione dell’Italia.

Ciò non significa che io intenda giustificare in alcun modo il comportamento dell’Italia, anche perché detesto ogni forma di vittimismo; infatti la responsabilità delle condizioni in cui noi ci troviamo è interamente ed indiscutibilmente nostra. Ma la responsabilità non può mai essere disgiunta dal potere, e nelle relazioni tra stati dalla Sovranità. Peraltro l’istituzione dell’Unione Europea non rende in alcun modo necessaria la cessione della Sovranità da parte dei singoli stati.

Quanto alle cause che ci hanno condotto alle disastrose condizioni in cui ci troviamo io ne ho indicata una che mi pare innegabile, ovvero, come ho scritto sopra «tanta parte della popolazione italiana è dominata da un profondissimo sentimento d’inferiorità che la induce ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero; né c’è in essa alcun’altra ambizione se non quella di obbedire e di servire, nel vano tentativo di imitare gli altri popoli rispetto ai quali si riconosce inadeguata.» Gli esempi che si possono fare al riguardo sono innumerevoli, ed anzi si può dire che in tutti i casi la politica italiana corrisponde alla descrizione che ho dato; infatti in tutti i casi l’Italia conduce una politica di impotenza in ragione di un qualche potere soprannazionale rispetto al quale è necessario sacrificare i nostri interessi. Sia sufficiente l’esempio di un paese piccolo come la Danimarca che contro le invasioni ha preso provvedimenti che se fossero stati proposti in Italia da Salvini sarebbero stati considerati inammissibili crimini contro l’umanità.

Tornando a Draghi, tu fai notare che effettivamente il suo governo è sostenuto da una maggioranza del 96% liberamente espressa dal Parlamento. Il problema è proprio questo: perché possono darsi due casi: a) o tale maggioranza è veramente d’accordo su un programma politico da realizzare, ed allora essa è in realtà un’unica forza politica costituita da partiti alleati che fino ad ora ci hanno ingannato fingendo di essere antagonisti; b) oppure tale maggioranza non è affatto d’accordo sul programma politico da realizzare e tuttavia lo approva unicamente perché è proposto da Draghi. Poiché è da escludere che sia vera la prima ipotesi, ne consegue che i partiti appoggiano Draghi unicamente perché sono consapevoli del fatto che egli ha il sostegno dei poteri soprannazionali. Questo per un verso è poco dignitoso per le forze politiche, e per un altro è piuttosto grave poiché conferma sia ciò che ho detto sopra in merito alla condizione d’inferiorità degli italiani, sia il fatto che nel resto d’Europa sono perfettamente consapevoli di tale condizione d’inferiorità dell’Italia.

Infine provo a descrivere un metodo partendo da due esempi tratti dal pensiero antico: il paradosso di Achille che insegue la tartaruga (Zenone di Elea), ed il mito platonico della caverna. Riguardo al primo: se, come tu dici e come effettivamente accade, l’Italia si pone il fine di seguire l’esempio altrui, bisogna in primo luogo tener presente che l’Italia rappresenta la parte più lenta (la tartaruga) ed in secondo luogo che gli esempi da seguire sono molti. Pertanto l’Italia è come una tartaruga che dapprima tenta vanamente di raggiungere il Piè Veloce, poi devia il suo inseguimento tentando vanamente di raggiungere un altro corridore (un altro modello da copiare), poi tenta un altro inseguimento e così via all’infinito. Evito di fare esempi reali, ma questo è il tipico comportamento che domina in Italia, infatti in Italia si è sempre all’inseguimento di un modello altrui che non viene mai raggiunto. Riguardo al mito della caverna: io non guardo mai le ombre (le apparenze) sul fondo della caverna ed ancor meno le ombre altrui, ma guardo direttamente la perfezione dell’Idea. In qualsiasi campo (scienza, politica, tecnologia, arte) questo è l’unico metodo per raggiungere l’eccellenza. In Italia non viene mai applicato, perché si preferisce copiare. Limitatamente alla politica la Sovranità non è l’unica condizione necessaria allo Stato per raggiungere l’eccellenza, ma è sicuramente la conditio sine qua non.

sono parzialmente d'accordo. Il discorso, per esempio, ce lo chiede l'Europa non è solo perché siamo "sottomessi" in alcuni casi è un ottima scappatoia per fare misure "giuste ma infelici" senza prendersene la responsabilità, idem il discorso del supporto a Draghi. Tutti i politici, anzi i politicanti, italiani riconoscono che la "linea guida" di Draghi è la migliore (o Comunque la meno peggio) in questo periodo di crisi, gli danno quindi appoggio, ma facendo in modo che la colpa sia sua e i meriti loro. Vedi il Salvini da te citato, non approva certe scelte, ma poi non vota contrario (al massimo si astiene) oppure si prende i meriti di cose già decise in precedenza ma che lui mostra come fosse tutto grazie ad un suo recente contributo
 
sono parzialmente d'accordo. Il discorso, per esempio, ce lo chiede l'Europa non è solo perché siamo "sottomessi" in alcuni casi è un ottima scappatoia per fare misure "giuste ma infelici" senza prendersene la responsabilità, idem il discorso del supporto a Draghi. Tutti i politici, anzi i politicanti, italiani riconoscono che la "linea guida" di Draghi è la migliore (o Comunque la meno peggio) in questo periodo di crisi, gli danno quindi appoggio, ma facendo in modo che la colpa sia sua e i meriti loro. Vedi il Salvini da te citato, non approva certe scelte, ma poi non vota contrario (al massimo si astiene) oppure si prende i meriti di cose già decise in precedenza ma che lui mostra come fosse tutto grazie ad un suo recente contributo

Infatti non mi pare che lui salvi Salvini dal mucchio dei quaquaraquà.
Comunque io non vedo tutte queste super riforme "come ci ha chiesto l'Europa". La famosa letterina della BCE non è mai stata attuata, se non in parte. E comunque non è cambiato granché da allora. E' tutto come prima.
Forse il problema è all'origine...gli Italiani.
Peccato eh.
 
Infatti non mi pare che lui salvi Salvini dal mucchio dei quaquaraquà.
Comunque io non vedo tutte queste super riforme "come ci ha chiesto l'Europa". La famosa letterina della BCE non è mai stata attuata, se non in parte. E comunque non è cambiato granché da allora. E' tutto come prima.
Forse il problema è all'origine...gli Italiani.
Peccato eh.

non volevo dire lui salvasse Salvini, ho preso lo stesso politicante citato per "continuare" l'esempio
Le riforme richieste mi pare fossero fisco e giustizia, la seconda vorrebbero chiuderla a breve, della prima non credo ci sia traccia
che letterina dici?
che il problema siano gli italiani mi sembra abbastanza ovvio. Volevo dire la mia sul discorso "sottomissione" che non è sempre per mancanza ma certe volte è pure una scusa
 
Bravissimo banchiere, probabilmente uno dei migliori, ma l'arte della politica è un'altra cosa.
Sconcertante la sua impreparazione e il suo scarso studio su un dossier così importante come il green pass.
Dava l'impressione di saperne quanto l'avventore da bar medio che ascolta burioni a che tempo che fa.
Infatti è andato dietro all'altro mediocre governante europeo: macron.
Anche dal punto di vista personale si sta dimostrando una delusione. Ma d'altra parte il personaggio è noto: non ci dimentichiamo che pugnalò alle spalle berlusconi il giorno dopo che, grazie a lui, fu nominato governatore della bce...

Io veramente l'ho detto fin dall'inizio ...tu e tanti altri (compreso perfino stesso Travaglio) lo scoprite ora ?

In realtà il vizio originario sta proprio nella natura di questo governo, un tutti dentro non "a fare" qualcosa, bensì "a controllarsi" a vicenda.

E senza un programma, se non quello implicito, già scritto, che equivale a un cappio, a un ricatto : fare i compitini richiesti dall'Europa per avere accesso ai suoi soldini.

Quindi alla fine al posto di Draghi potrebbe esserci chiunque, il risultato sarebbe lo stesso, anzi peggiore.

Perché è proprio diverso in radice ciò che occorre attendersi da uno pseudo governo come questo, dove tutti non vedono l'ora di uscirne perché ci sono auto intrappolati all'insegna del concetto : il vuoto che lascio io, lo riempirebbe qualcun altro.
 
Deve peraltro essere notato che nessuno dei paesi europei, ad eccezione dell’Italia, è sistematicamente condizionato nella sua politica interna da una potente ingerenza di poteri soprannazionali che si spingono fino ad imporre i loro uomini./QUOTE]Che possa dipendere dal fatto che siamo pieni di debiti non in grado di restituire e cominciano a scocciarsi di stampare soldi per noi ?
 
Secondo me vi state facendo dei film dentro la testa.
Draghi non cadra' mai perche' altrimenti i soldi del RF non li vediamo nemmeno con Hubble.
Vediamo se ho indovinato, sarei felicissimo di fare la verifica.
 
Deve peraltro essere notato che nessuno dei paesi europei, ad eccezione dell’Italia, è sistematicamente condizionato nella sua politica interna da una potente ingerenza di poteri soprannazionali che si spingono fino ad imporre i loro uomini./QUOTE]Che possa dipendere dal fatto che siamo pieni di debiti non in grado di restituire e cominciano a scocciarsi di stampare soldi per noi ?

Anche altri hanno avuto bisogno di soldi, non solo noi.
Comunque il debito non è un problema, il patrimonio nazionale è molto più cospicuo.
 
Ci sono molti modi di cedere la Sovranità. Se ad esempio durante i negoziati per la stipulazione di un trattato tra due stati entrambi trovano il reciproco vantaggio nell’accordo «A» nessuno di essi cede la propria Sovranità; ma se uno dei due stati accetta «A» contro i suoi interessi ed a vantaggio dell’altro, cede di fatto la propria Sovranità. L’Italia non si è mai posta il problema di tutelare i suoi interessi nel processo che ha condotto all’istituzione dell’Unione Europea, ed ha accettato passivamente un ruolo subalterno e regole stabilite da altri. Credo che in nessun altro paese si sia mai sentito ripetere costantemente il motto «ce lo chiede l’Europa».

Quindi non è vero che le regole dell’Unione Europea sono uguali per tutti, perché l’Italia le ha subite ed altri le hanno imposte. Più in generale l’Italia pone l’UE come suo fine supremo e ad essa è disposta a sacrificare tutto; invece gli altri paesi hanno come fine principale l’affermazione dei loro interessi ed a questi, in caso di incompatibilità, sacrificano l’Unione. Sia sufficiente al riguardo considerare i paesi del Gruppo di Visegrad, o i provvedimenti presi dalla Danimarca in materia di immigrazione; o la politica egemone della Germania. La realtà, pertanto, è che ogni paese dell’UE bada soprattutto al proprio vantaggio, ad eccezione dell’Italia.

Ciò non significa che io intenda giustificare in alcun modo il comportamento dell’Italia, anche perché detesto ogni forma di vittimismo; infatti la responsabilità delle condizioni in cui noi ci troviamo è interamente ed indiscutibilmente nostra. Ma la responsabilità non può mai essere disgiunta dal potere, e nelle relazioni tra stati dalla Sovranità. Peraltro l’istituzione dell’Unione Europea non rende in alcun modo necessaria la cessione della Sovranità da parte dei singoli stati.

Quanto alle cause che ci hanno condotto alle disastrose condizioni in cui ci troviamo io ne ho indicata una che mi pare innegabile, ovvero, come ho scritto sopra «tanta parte della popolazione italiana è dominata da un profondissimo sentimento d’inferiorità che la induce ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero; né c’è in essa alcun’altra ambizione se non quella di obbedire e di servire, nel vano tentativo di imitare gli altri popoli rispetto ai quali si riconosce inadeguata.» Gli esempi che si possono fare al riguardo sono innumerevoli, ed anzi si può dire che in tutti i casi la politica italiana corrisponde alla descrizione che ho dato; infatti in tutti i casi l’Italia conduce una politica di impotenza in ragione di un qualche potere soprannazionale rispetto al quale è necessario sacrificare i nostri interessi. Sia sufficiente l’esempio di un paese piccolo come la Danimarca che contro le invasioni ha preso provvedimenti che se fossero stati proposti in Italia da Salvini sarebbero stati considerati inammissibili crimini contro l’umanità.

Tornando a Draghi, tu fai notare che effettivamente il suo governo è sostenuto da una maggioranza del 96% liberamente espressa dal Parlamento. Il problema è proprio questo: perché possono darsi due casi: a) o tale maggioranza è veramente d’accordo su un programma politico da realizzare, ed allora essa è in realtà un’unica forza politica costituita da partiti alleati che fino ad ora ci hanno ingannato fingendo di essere antagonisti; b) oppure tale maggioranza non è affatto d’accordo sul programma politico da realizzare e tuttavia lo approva unicamente perché è proposto da Draghi. Poiché è da escludere che sia vera la prima ipotesi, ne consegue che i partiti appoggiano Draghi unicamente perché sono consapevoli del fatto che egli ha il sostegno dei poteri soprannazionali. Questo per un verso è poco dignitoso per le forze politiche, e per un altro è piuttosto grave poiché conferma sia ciò che ho detto sopra in merito alla condizione d’inferiorità degli italiani, sia il fatto che nel resto d’Europa sono perfettamente consapevoli di tale condizione d’inferiorità dell’Italia.

Infine provo a descrivere un metodo partendo da due esempi tratti dal pensiero antico: il paradosso di Achille che insegue la tartaruga (Zenone di Elea), ed il mito platonico della caverna. Riguardo al primo: se, come tu dici e come effettivamente accade, l’Italia si pone il fine di seguire l’esempio altrui, bisogna in primo luogo tener presente che l’Italia rappresenta la parte più lenta (la tartaruga) ed in secondo luogo che gli esempi da seguire sono molti. Pertanto l’Italia è come una tartaruga che dapprima tenta vanamente di raggiungere il Piè Veloce, poi devia il suo inseguimento tentando vanamente di raggiungere un altro corridore (un altro modello da copiare), poi tenta un altro inseguimento e così via all’infinito. Evito di fare esempi reali, ma questo è il tipico comportamento che domina in Italia, infatti in Italia si è sempre all’inseguimento di un modello altrui che non viene mai raggiunto. Riguardo al mito della caverna: io non guardo mai le ombre (le apparenze) sul fondo della caverna ed ancor meno le ombre altrui, ma guardo direttamente la perfezione dell’Idea. In qualsiasi campo (scienza, politica, tecnologia, arte) questo è l’unico metodo per raggiungere l’eccellenza. In Italia non viene mai applicato, perché si preferisce copiare. Limitatamente alla politica la Sovranità non è l’unica condizione necessaria allo Stato per raggiungere l’eccellenza, ma è sicuramente la conditio sine qua non.

molte cose sono condivisibili, però io non parlerei solo di complesso di inferiorità degli italiani
c'è pure una mentalità antistatalista piuttosto diffusa che vede nello stato un terzo da fregare o una mammella da mungere
questa mentalità che associa una parte significativa di eletti ed elettori è importante xché
fa la differenza tra piccoli stati come la danimarca che citi e il nostro
lo stato diventa cosi una cassaforte di risorse usate male che si involano e che devono essere in certa misura
ripristinate, pertanto diventa rapace per molti versi e insieme tendente a sussidiare in modo dilapidatorio e clientelare
quindi sovraindebitato, in ultima analisi debole e visto come tale anche da tutte le parti che se sono
approfittate, con la conseguenza che poi a tratti si finisce per sentirsene vittime e fantasticare l'aderenza a modelli sobri di paesi in cui
gli abitanti fanno dell'efficienza pubblica un valore piu importante, rispetto ai quali ci si sente ovviamente
inferiori, addirittura fantasticando una loro inclinazione ad aiutarci e sussidiarci a loro volta, cosa abbastanza ingenua
un bel circolo vizioso

magari mi sbaglio eh, ma mi sembra una delle stigmate piu evidenti
 
...il paradosso di Achille che insegue la tartaruga (Zenone di Elea)...
La prossima volta, anziche' fare il liceo classico, frequentate le scuole serali, perche' li' vi spiegano perche' si tratta di pu77ana7a.
Potete fare ammenda leggendo wikipedia. Paradosso di Achille e la tartaruga - Wikipedia
Non capisco perche' facciano una spiegazione cosi' complicata, si tratta di intersecare due rette su un piano. :confused:
 
Ci sono molti modi di cedere la Sovranità. Se ad esempio durante i negoziati per la stipulazione di un trattato tra due stati entrambi trovano il reciproco vantaggio nell’accordo «A» nessuno di essi cede la propria Sovranità; ma se uno dei due stati accetta «A» contro i suoi interessi ed a vantaggio dell’altro, cede di fatto la propria Sovranità. L’Italia non si è mai posta il problema di tutelare i suoi interessi nel processo che ha condotto all’istituzione dell’Unione Europea, ed ha accettato passivamente un ruolo subalterno e regole stabilite da altri. Credo che in nessun altro paese si sia mai sentito ripetere costantemente il motto «ce lo chiede l’Europa».

Quindi non è vero che le regole dell’Unione Europea sono uguali per tutti, perché l’Italia le ha subite ed altri le hanno imposte. Più in generale l’Italia pone l’UE come suo fine supremo e ad essa è disposta a sacrificare tutto; invece gli altri paesi hanno come fine principale l’affermazione dei loro interessi ed a questi, in caso di incompatibilità, sacrificano l’Unione. Sia sufficiente al riguardo considerare i paesi del Gruppo di Visegrad, o i provvedimenti presi dalla Danimarca in materia di immigrazione; o la politica egemone della Germania. La realtà, pertanto, è che ogni paese dell’UE bada soprattutto al proprio vantaggio, ad eccezione dell’Italia.

Ciò non significa che io intenda giustificare in alcun modo il comportamento dell’Italia, anche perché detesto ogni forma di vittimismo; infatti la responsabilità delle condizioni in cui noi ci troviamo è interamente ed indiscutibilmente nostra. Ma la responsabilità non può mai essere disgiunta dal potere, e nelle relazioni tra stati dalla Sovranità. Peraltro l’istituzione dell’Unione Europea non rende in alcun modo necessaria la cessione della Sovranità da parte dei singoli stati.

Quanto alle cause che ci hanno condotto alle disastrose condizioni in cui ci troviamo io ne ho indicata una che mi pare innegabile, ovvero, come ho scritto sopra «tanta parte della popolazione italiana è dominata da un profondissimo sentimento d’inferiorità che la induce ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero; né c’è in essa alcun’altra ambizione se non quella di obbedire e di servire, nel vano tentativo di imitare gli altri popoli rispetto ai quali si riconosce inadeguata.» Gli esempi che si possono fare al riguardo sono innumerevoli, ed anzi si può dire che in tutti i casi la politica italiana corrisponde alla descrizione che ho dato; infatti in tutti i casi l’Italia conduce una politica di impotenza in ragione di un qualche potere soprannazionale rispetto al quale è necessario sacrificare i nostri interessi. Sia sufficiente l’esempio di un paese piccolo come la Danimarca che contro le invasioni ha preso provvedimenti che se fossero stati proposti in Italia da Salvini sarebbero stati considerati inammissibili crimini contro l’umanità.

Tornando a Draghi, tu fai notare che effettivamente il suo governo è sostenuto da una maggioranza del 96% liberamente espressa dal Parlamento. Il problema è proprio questo: perché possono darsi due casi: a) o tale maggioranza è veramente d’accordo su un programma politico da realizzare, ed allora essa è in realtà un’unica forza politica costituita da partiti alleati che fino ad ora ci hanno ingannato fingendo di essere antagonisti; b) oppure tale maggioranza non è affatto d’accordo sul programma politico da realizzare e tuttavia lo approva unicamente perché è proposto da Draghi. Poiché è da escludere che sia vera la prima ipotesi, ne consegue che i partiti appoggiano Draghi unicamente perché sono consapevoli del fatto che egli ha il sostegno dei poteri soprannazionali. Questo per un verso è poco dignitoso per le forze politiche, e per un altro è piuttosto grave poiché conferma sia ciò che ho detto sopra in merito alla condizione d’inferiorità degli italiani, sia il fatto che nel resto d’Europa sono perfettamente consapevoli di tale condizione d’inferiorità dell’Italia.

Infine provo a descrivere un metodo partendo da due esempi tratti dal pensiero antico: il paradosso di Achille che insegue la tartaruga (Zenone di Elea), ed il mito platonico della caverna. Riguardo al primo: se, come tu dici e come effettivamente accade, l’Italia si pone il fine di seguire l’esempio altrui, bisogna in primo luogo tener presente che l’Italia rappresenta la parte più lenta (la tartaruga) ed in secondo luogo che gli esempi da seguire sono molti. Pertanto l’Italia è come una tartaruga che dapprima tenta vanamente di raggiungere il Piè Veloce, poi devia il suo inseguimento tentando vanamente di raggiungere un altro corridore (un altro modello da copiare), poi tenta un altro inseguimento e così via all’infinito. Evito di fare esempi reali, ma questo è il tipico comportamento che domina in Italia, infatti in Italia si è sempre all’inseguimento di un modello altrui che non viene mai raggiunto. Riguardo al mito della caverna: io non guardo mai le ombre (le apparenze) sul fondo della caverna ed ancor meno le ombre altrui, ma guardo direttamente la perfezione dell’Idea. In qualsiasi campo (scienza, politica, tecnologia, arte) questo è l’unico metodo per raggiungere l’eccellenza. In Italia non viene mai applicato, perché si preferisce copiare. Limitatamente alla politica la Sovranità non è l’unica condizione necessaria allo Stato per raggiungere l’eccellenza, ma è sicuramente la conditio sine qua non.



Io molto semplicemente ritengo che l'Italia non avesse i fondamentali per entrare nell'unione e, partendo da una posizione di debolezza ma reputando, al contrario di quanto tu ritenga, che fosse conveniente ed utile, vi entrò egualmente, ma i nodi presto o tardi vengono al pettine.
E' interessante il tuo credo platonico in politica, può darsi che la mondializzazione non sia ineluttabile, ma non è che, in verità, prima vi fosse la perfezione della πόλις quale forma ideale.
 
TOTORE 8: «La prossima volta, anziché fare il liceo classico, frequentate le scuole serali, perché li' vi spiegano perché si tratta di p.
Potete fare ammenda leggendo wikipedia. Paradosso di Achille e la tartaruga - Wikipedia
Non capisco perché facciano una spiegazione cosi' complicata, si tratta di intersecare due rette su un piano».


Purtroppo per l'assurdità di ciò che hai scritto sono costretto a darti 14 giorni di consegna di rigore.

Mi chiedo come tu possa non capire che il mio era un esempio per spiegare (invertendo peraltro i rapporti) il modo in cui ci si comporta in Italia inseguendo ora un modello ed ora un altro senza mai riuscire a realizzarne alcuno. Quindi la tua critica non c'entra proprio niente. Né le altre che hai scritto sono migliori.

Inoltre esistono molte confutazioni del paradosso di Achille e la tartaruga e non credo che tu possa essere tanto ingenuo da immaginare che io dovessi aspettare te per conoscerle.

Per di più il discorso di Zenone (e prima di lui di Parmenide) è ontologico, ovvero riguarda la natura dell'Essere, del non-essere, del movimento, dello spazio, del tempo su cui ancora oggi ci si interroga. Heidegger che tu certamente conosci (almeno di nome) ha scritto in merito nel XX secolo la sua opera principale.

Durante i 14 giorni di consegna ti consiglio di riflettere su quanto segue:
Ci vuole poco più di un anno per imparare a parlare, ma ci vuole un'intera vita per imparare a tacere.
 
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Io molto semplicemente ritengo che l'Italia non avesse i fondamentali per entrare nell'unione e, partendo da una posizione di debolezza ma reputando, al contrario di quanto tu ritenga, che fosse conveniente ed utile, vi entrò egualmente, ma i nodi presto o tardi vengono al pettine.
E' interessante il tuo credo platonico in politica, può darsi che la mondializzazione non sia ineluttabile, ma non è che, in verità, prima vi fosse la perfezione della πόλις quale forma ideale.

Salve Gorio, mi fa piacere leggere il tuo messaggio.

Il fatto che l'Italia non avesse i requisiti per entrare nell'Unione non fa altro che confermare ciò che ho scritto in merito al «sentimento d’inferiorità che induce l'Italia ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero.»

Riguardo alla polis c'è da considerare un punto di fondamentale importanza; il nomos per i greci coincideva con i principii stessi su cui si fondava la polis; e tali principii venivano distrutti dal relativismo e dal cosmopolitismo dei sofisti; di qui dunque la necessità della ricerca della polis ideale. Il riferimento a Platone ed ai sofisti in relazione agli eventi del nostro tempo è pertanto inevitabile; e la maggior parte dei pensatori liberali parte da esso.
 
Salve Gorio, mi fa piacere leggere il tuo messaggio.

Il fatto che l'Italia non avesse i requisiti per entrare nell'Unione non fa altro che confermare ciò che ho scritto in merito al «sentimento d’inferiorità che induce l'Italia ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero.»

Riguardo alla polis c'è da considerare un punto di fondamentale importanza; il nomos per i greci coincideva con i principii stessi su cui si fondava la polis; e tali principii venivano distrutti dal relativismo e dal cosmopolitismo dei sofisti; di qui dunque la necessità della ricerca della polis ideale. Il riferimento a Platone ed ai sofisti in relazione agli eventi del nostro tempo è pertanto inevitabile; e la maggior parte dei pensatori liberali parte da esso.

a parer tuo la polis ideale quale potrebbe essere?
 
a parer tuo la polis ideale quale potrebbe essere?

Bella domanda Fonditus. Ovviamente parliamo dello Stato nazionale. Io ti faccio prima un esempio pratico, poiché una spiegazione teorica richiede un po' più di tempo e posso dartela in seguito. Lo Stato che io vorrei è esattamente come la Chiesa Cattolica come era prima del Concilio Vaticano II. A sua volta la Chiesa nella sua struttura derivava dall'Impero Romano. Quindi lo stato è aristocratico perché seleziona gli uomini migliori ed è nazionalista perché pone per fine il bene della Nazione. La Chiesa come stato da secoli ha dato eccellenti esempi di efficienza.
 
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Bella domanda Fonditus. Ovviamente parliamo dello Stato nazionale. Io ti faccio prima un esempio pratico, poiché una spiegazione teorica richiede un po' più di tempo e posso dartela in seguito. Lo Stato che io vorrei è esattamente come la Chiesa Cattolica come era prima del Concilio Vaticano II. A sua volta la Chiesa nella sua struttura derivava dall'Impero Romano. Quindi lo stato è aristocratico perché seleziona gli uomini migliori ed è nazionalista perché pone per fine il bene della Nazione. La Chiesa come stato da secoli ha dato eccellenti esempi di efficienza.

E' compatibile questa cosa con il suffragio universale?
I "migliori" a quanto pare è impossibile che li scegliamo noi.
 
E' compatibile questa cosa con il suffragio universale?
I "migliori" a quanto pare è impossibile che li scegliamo noi.

Noi non scegliamo niente e mai potremmo scegliere niente.
Black, riflettici attentamente: il suffragio universale è il mezzo con cui la plebe rinuncia alla propria volontà per sottomettersi a quella del potere dominante. Se dopo averci riflettuto non sarai d'accordo, cercherò di argomentare in maniera più precisa.
 
Noi non scegliamo niente e mai potremmo scegliere niente.
Black, riflettici attentamente: il suffragio universale è il mezzo con cui la plebe rinuncia alla propria volontà per sottomettersi a quella del potere dominante. Se dopo averci riflettuto non sarai d'accordo, cercherò di argomentare in maniera più precisa.



Beh si é vero, hai la possibilità di votare e sceglierti il rappresentante (uno dei padroni), ma tutto entro la costituzione catto comunista, sei libero di scegliere fra cattocomunisti, magari ti sta anche bene, magari no, ma libero nel vero senso della parola non lo sei, ti hanno messo al collo un mucchio di catene.

Leggi (a volte contro natura) locali, regionali, statali, europee, mondiali, il politicamente corretto imposto quasi a forza, resterebbe l'anarchia, o... i 10 comandamenti, riconoscendo al divino l'unico potere cui sottoporsi e qui si torna alla Chiesa anche come autorità civile oltre che religiosa, potrebbe anche andare solo se le leggi fossero 10 non di più e come tasse la decima, che undici sarebbe troppo.
 
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