Celtik
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Perché dici che l'Italia è stata l'unica a cedere sovranità? Le regole dell'Unione Europea sono uguali per tutti. Forse non ti piacciono, ma non è che gli altri possono fare quello che pare a loro.
Poi si potrebbe vedere draghi come una cosa esattamente contraria quella che hai detto tu... cioè siamo stati noi a mettere in organismi sovranazionali alcuni nostri uomini, come ad esempio Draghi. Che teneva pure i cordoni della borsa.
Siccome le regole sono le stesse per tutti, la moneta e la stessa per tutti, gli organismi sovranazionali sono gli stessi per tutti, non capisco perché alcuni paesi vadano meglio di noi. Forse bisogna abbandonare l'orgoglio nazionale di maniera e rendersi conto che se altri paesi funzionano meglio, possiamo anche prendere esempio, senza che questo ci porti ad essere servi di qualcuno. Semplicemente si guarda se qualcosa funziona meglio e si cerca di copiare per quanto possibile. Ovviamente adattandolo alla realtà nostra.
Però questa narrazione della cessione di sovranità, del dominio straniero, non è adatta per spiegare il declino dell'Italia. Secondo me abbiamo fatto da soli.
Solitamente si tendono a guardare sempre solo i massimi sistemi, ma vedi bene anche tu che a livello capillare sul territorio non è sempre diffusa legalità, intraprendenza, scolarizzazione, innovazione... Ci tocca sempre usare qualcosa che viene da altri paesi, perché altri fanno cose innovative che cambiano il mondo e noi ne facciamo meno. E quando abbiamo le idee ci tocca emigrare per andare a svilupparle, perché qui non c'è terreno fertile, tra mentalità da familismo amorale, mafia, corruzione, burocrazia asfissiante ecc.
Tutte cose inventate da noi e non imposte da nessuno.
Poi secondo me non esistono più Nazioni indipendenti, ma solo diversi livelli di interdipendenza. Se sei migliore, puoi puntare ad un livello di interdipendenza più basso, ma tutto qui.
Ci sono molti modi di cedere la Sovranità. Se ad esempio durante i negoziati per la stipulazione di un trattato tra due stati entrambi trovano il reciproco vantaggio nell’accordo «A» nessuno di essi cede la propria Sovranità; ma se uno dei due stati accetta «A» contro i suoi interessi ed a vantaggio dell’altro, cede di fatto la propria Sovranità. L’Italia non si è mai posta il problema di tutelare i suoi interessi nel processo che ha condotto all’istituzione dell’Unione Europea, ed ha accettato passivamente un ruolo subalterno e regole stabilite da altri. Credo che in nessun altro paese si sia mai sentito ripetere costantemente il motto «ce lo chiede l’Europa».
Quindi non è vero che le regole dell’Unione Europea sono uguali per tutti, perché l’Italia le ha subite ed altri le hanno imposte. Più in generale l’Italia pone l’UE come suo fine supremo e ad essa è disposta a sacrificare tutto; invece gli altri paesi hanno come fine principale l’affermazione dei loro interessi ed a questi, in caso di incompatibilità, sacrificano l’Unione. Sia sufficiente al riguardo considerare i paesi del Gruppo di Visegrad, o i provvedimenti presi dalla Danimarca in materia di immigrazione; o la politica egemone della Germania. La realtà, pertanto, è che ogni paese dell’UE bada soprattutto al proprio vantaggio, ad eccezione dell’Italia.
Ciò non significa che io intenda giustificare in alcun modo il comportamento dell’Italia, anche perché detesto ogni forma di vittimismo; infatti la responsabilità delle condizioni in cui noi ci troviamo è interamente ed indiscutibilmente nostra. Ma la responsabilità non può mai essere disgiunta dal potere, e nelle relazioni tra stati dalla Sovranità. Peraltro l’istituzione dell’Unione Europea non rende in alcun modo necessaria la cessione della Sovranità da parte dei singoli stati.
Quanto alle cause che ci hanno condotto alle disastrose condizioni in cui ci troviamo io ne ho indicata una che mi pare innegabile, ovvero, come ho scritto sopra «tanta parte della popolazione italiana è dominata da un profondissimo sentimento d’inferiorità che la induce ad affidarsi ed a sottomettersi ad un potere dominante straniero; né c’è in essa alcun’altra ambizione se non quella di obbedire e di servire, nel vano tentativo di imitare gli altri popoli rispetto ai quali si riconosce inadeguata.» Gli esempi che si possono fare al riguardo sono innumerevoli, ed anzi si può dire che in tutti i casi la politica italiana corrisponde alla descrizione che ho dato; infatti in tutti i casi l’Italia conduce una politica di impotenza in ragione di un qualche potere soprannazionale rispetto al quale è necessario sacrificare i nostri interessi. Sia sufficiente l’esempio di un paese piccolo come la Danimarca che contro le invasioni ha preso provvedimenti che se fossero stati proposti in Italia da Salvini sarebbero stati considerati inammissibili crimini contro l’umanità.
Tornando a Draghi, tu fai notare che effettivamente il suo governo è sostenuto da una maggioranza del 96% liberamente espressa dal Parlamento. Il problema è proprio questo: perché possono darsi due casi: a) o tale maggioranza è veramente d’accordo su un programma politico da realizzare, ed allora essa è in realtà un’unica forza politica costituita da partiti alleati che fino ad ora ci hanno ingannato fingendo di essere antagonisti; b) oppure tale maggioranza non è affatto d’accordo sul programma politico da realizzare e tuttavia lo approva unicamente perché è proposto da Draghi. Poiché è da escludere che sia vera la prima ipotesi, ne consegue che i partiti appoggiano Draghi unicamente perché sono consapevoli del fatto che egli ha il sostegno dei poteri soprannazionali. Questo per un verso è poco dignitoso per le forze politiche, e per un altro è piuttosto grave poiché conferma sia ciò che ho detto sopra in merito alla condizione d’inferiorità degli italiani, sia il fatto che nel resto d’Europa sono perfettamente consapevoli di tale condizione d’inferiorità dell’Italia.
Infine provo a descrivere un metodo partendo da due esempi tratti dal pensiero antico: il paradosso di Achille che insegue la tartaruga (Zenone di Elea), ed il mito platonico della caverna. Riguardo al primo: se, come tu dici e come effettivamente accade, l’Italia si pone il fine di seguire l’esempio altrui, bisogna in primo luogo tener presente che l’Italia rappresenta la parte più lenta (la tartaruga) ed in secondo luogo che gli esempi da seguire sono molti. Pertanto l’Italia è come una tartaruga che dapprima tenta vanamente di raggiungere il Piè Veloce, poi devia il suo inseguimento tentando vanamente di raggiungere un altro corridore (un altro modello da copiare), poi tenta un altro inseguimento e così via all’infinito. Evito di fare esempi reali, ma questo è il tipico comportamento che domina in Italia, infatti in Italia si è sempre all’inseguimento di un modello altrui che non viene mai raggiunto. Riguardo al mito della caverna: io non guardo mai le ombre (le apparenze) sul fondo della caverna ed ancor meno le ombre altrui, ma guardo direttamente la perfezione dell’Idea. In qualsiasi campo (scienza, politica, tecnologia, arte) questo è l’unico metodo per raggiungere l’eccellenza. In Italia non viene mai applicato, perché si preferisce copiare. Limitatamente alla politica la Sovranità non è l’unica condizione necessaria allo Stato per raggiungere l’eccellenza, ma è sicuramente la conditio sine qua non.