Enel - only news n. 2

Curiosità

Buongiorno, sul Corriere Economia di oggi, a pag.12, in un reportage a firma Andrea Barchiesi, viene segnalata la classifica sulla reputazione dei manager del settore Energia (Reputation Science).

Il nostro AD ha conquistato il primo posto seguito da quello di Eni Claudio Descalzi che traina anche gli altri manager dell'energia. Difatti, nella classifica dei primi 15 rientrano anche:
Donnarumma di Terna (7°), Mazzoncini di A2A (8°), Alverà di Snam (13°)
 
Goldman Sachs: tre utilities europee per il 2022, c'è Enel

La banca d'affari ritiene che il mercato sottovaluti il fatto che circa il 65% dell'ebitda del settore sia protetto dall'inflazione direttamente o indirettamente e trascuri la crescita degli asset. Tanto che per quest'anno stima che l'utile per azione del comparto supererà (+9%) quello del più ampio mercato europeo. Senza contare che l'M&A potrebbe rilanciare l'interesse sul settore. Buy Rwe, Enel ed Engie​

di Francesca Gerosa 10/01/2022 10:55

Un anno difficile alle spalle. Nel 2019-2020 la maggior parte delle Green Energy Majors (GEMS) ha prodotto rendimenti totali cumulativi dell'80%-200%. Tuttavia, ha osservato Goldman Sachs, nel 2021 le GEMS hanno sottoperformato il mercato europeo in generale (l'indice Stoxx Europe 600) in media di circa il 30%, principalmente a causa delle aspettative sui tassi/inflazione in aumento che hanno portato a una rotazione fuori dalle attività ad alta intensità di capitale e di lunga durata.

Questa scarsa performance è stata esacerbata dalle preoccupazioni sull'inflazione dei costi delle apparecchiature, sui vincoli della catena di approvvigionamento, sull'aumento del rischio normativo e sull'aumento della concorrenza nell'eolico offshore da parte dei Big Oils. Un inizio lento nel 2022? Si domanda Goldman Sachs. "Poiché il mercato è molto attento alla variante Omicron del Covid, l'inizio dell'anno potrebbe mostrare tendenze simili a quelle del secondo semestre 2021: le aspettative di inflazione e tassi di interesse in aumento potrebbero continuare a favorire i settori con un potere di determinazione dei prezzi più forte e una minor intensità di capitale", ha spiegato la banca d'affari.

Per i servizi di pubblica utilità, le valutazioni e le aspettative sugli utili sono state in gran parte ridefinite durante lo scorso anno. Inoltre, Goldman Sachs si attende venti favorevoli dalle versioni specifiche per paese del piano europeo "Fit for 55" e dalla forza dei prezzi dell'energia. Questo è il motivo per cui, a un certo punto quest'anno, con il picco delle aspettative di inflazione e tassi nell'area euro (scenario base degli economisti della banca d'affari), "prevediamo che l'attenzione potrebbe tornare sui fondamentali e al "quadro più ampio" dell'energia verde".

Al contempo la banca d'affari ritiene che il mercato sottovaluti il fatto che circa il 65% dell'ebitda del settore sia protetto dall'inflazione direttamente o indirettamente e trascuri la crescita degli asset: "nel 2022 stimiamo che l'utile per azione del comparto supererà, +9%, il più ampio mercato dell'Ue, +6%; vediamo un upside medio di quasi il 30% per le GEMS che copriamo in borsa. Senza contare che l'M&A potrebbe rilanciare l'interesse sul settore".

Con l'avanzare dell'anno, "ci aspettiamo che gli investitori preferiscano sempre più le GEMS integrate poiché queste società scambiano con multipli inferiori rispetto a qualsiasi altro sotto-segmento. Preferiamo le storie di ristrutturazione attualmente scambiate a forte sconto. Rwe, Enel ed Engie sono le nostre top picks, tutte coperte con un rating buy e target price, rispettivamente a 49,5 euro, a 10,5 euro e rivisto da 17,2 a 18,2 euro, offrono, a nostro avviso, la migliore combinazione rischio/rendimento", ha precisato Goldman Sachs.

In particolare, la banca d'affari punta su Rwe grazie ai venti favorevoli del piano climatico tedesco e, soprattutto, alla potenziale separazione della lignite, che trasformerebbe completamente il portafoglio della società e quindi questo caso di investimento; su Engie grazie alle continue revisioni positive degli utili derivanti da attività non regolamentate e a una valutazione fortemente a sconto; su Enel per il forte riassestamento degli utili (circa il 20% di crescita dell'utile per azione clean su base annua nel 2022) e le ampie opzioni di portafoglio con una rotazione fuori dall'America Latina verso i paesi sviluppati.
 
Enel lancia sustainability-linked bond per 2,75 miliardi

Il colosso energetico ha collocato titoli a quattro, nove e 13 anni. Con una domanda che in totale è stata pari a 5,75 miliardi​

di Rossella Savojardo 10/01/2022 16:05

Nuova tranche di emissioni per Enel. Il colosso energetico ha infatti lanciato sustainability linked bond a quattro, nove e 13 anni per un totale di 2,75 miliardi di euro. A renderlo noto, tra i primi, il servizio Ifr di Refinitiv, che ha aggiunto che gli ordini complessivi hanno superato 5,75 miliardi.

Il rendimento per il quattro anni short da 1,25 miliardi è stato fissato a 30 punti base sul mid-swap, da prime indicazioni in area +60 punti, poi riviste a +35/+40. Per quanto riguarda i nove anni da 750 milioni, il rendimento è di 70 punti sul mid-swap, dopo prime indicazioni in area +85 punti, poi riviste a +75 punti. Infine, per il 13 anni da 750 milioni, il rendimento è a 80 punti base sul mid-swap dopo prime indicazioni in area +100 punti, poi riviste a +85. Nel dettaglio, gli ordini hanno superato quota 2,75 miliardi per la scadenza più breve, 1,75 miliardi per quella intermedia e 1,25 miliardi per quella più lunga.

Bookrunner dell'operazione sono stati Banca Akros, Barclays, Bbva, Bnpp, CaixaBank, Citi, Gsbe, Hsbc. Insieme a loro anche Imi- Intesa Sanpaolo, Ing, Jpm, Mediobanca, Natixis, Santander e UniCredit. L'emissione arriva dopo i 3,5 miliardi raccolti a settembre con la stessa tipologia di bond con un'alta domanda, e con richieste complessive per 11 miliardi, cioè più che triple rispetto all'importo offerto allora. Altri 2,25 erano stati raccolti a giugno scorso, mentre 4 miliardi di dollari erano stati raccolti nel mese di luglio. Il titolo viaggia in rialzo (+0,22% a 6,92 euro) a meno di un'ora dalla chiusura di seduta dopo aver ricevuto giudizi positivi dagli analisti, con Goldman Sachs che ha espresso la raccomandazione buy sul titolo, inserendolo tra le sue top pick.
 
Energia: nessun extra profitto per Enel (MF)

MILANO (MF-DJ)--No, Enel non si sente piu' chiamata in causa ora che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, afferma che contro il caro-bollette "occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento del prezzo del gas, di condividerli con il resto della societa'". C'e' il precedente del premier spagnolo Pedro Sanchez, che aveva minacciato la stessa misura, salvo poi fare dietro-front perche', almeno sul fronte delle utility elettriche, questi extra profitti non si sono trovati. Risparmiata la controllata Endesa, Enel in Italia conta percio' sulla stessa equazione: prezzi del gas piu' alti uguale extra costi anche per le utility elettriche, certo non super profitti. A spiegarlo a MF-Milano Finanza e' Nicola Lanzetta, da poche settimane a capo di Enel Italia. "Il presidente del Consiglio, rispetto alle dichiarazioni precedenti, ieri (lunedi', ndr) ha parlato chiaramente di profitti derivanti dal gas, e questa per noi e' una precisazione importante, perche' la tempesta perfetta che si e' abbattuta sul mercato deriva proprio dall'aumento sproporzionato di questa commodity. Dal momento che oltre il 50% della generazione elettrica italiana si regge ancora sul gas, che l'Italia importa per il 90%, ne deriva che questi aumenti non avvantaggiano ma semmai colpiscono chi, come Enel, utilizza anche il gas per produrre energia, nonostante la quota crescente di fonti rinnovabili". Su quest'ultima strada non si torna indietro. Anzi, Enel ha scelto di rilanciare. "Oggi e' chiaro che le rinnovabili sono la scelta piu' efficace non solo dal punto di vista della sostenibilita', ma anche per scongiurare aumenti shock dei prezzi", conferma Lanzetta. "Qualche numero per fare chiarezza: con una quota maggiore di produzione da fonte rinnovabile, vicina al 70% che e' l'obiettivo per il 2030, il costo dell'energia sarebbe stato inferiore di oltre il 35%. Ma gia' oggi, che in Italia la quota di produzione green e' ancora inferiore al 50%, le rinnovabili hanno contenuto i rincari di almeno un 10%". Per Enel il percorso e' chiaro: quella della transizione ecologica e' "una scelta obbligata, che avra' benefici per tutto il sistema Paese, perche' l'Italia si renderebbe autonoma dalle importazioni. Ci sono le tecnologie, ci sono i capitali, non e' un sogno ma un obiettivo realistico, a patto di accorciare i tempi delle autorizzazioni", afferma Lanzetta. Rispetto alle dichiarazioni della Bce sulla greenflaction, l'inflazione verde, sostenuta cioe' dal costo della transizione ecologica, la replica di Enel, percio', non puo' che sostenere l'opposto: "piu' investiamo in rinnovabili, maggiori saranno le possibilita' di abbassare il costo dell'energia, e quindi dell'inflazione, che innegabilmente e' trainata dai prezzi dell'energia, e del gas in particolare". fch (fine) MF-DJ NEWS

12/01/2022 08:12
 
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[B][CENTER][SIZE=4]STARACE (ENEL): PER GRIDSPERTISE PARTNER INDUSTRIALE NEL 2022 E QUOTAZIONE NEL 2023[/SIZE][/CENTER][/B]

Enel intende valorizzare le proprie controllate, che le stanno permettendo di espandersi dal proprio core business, tramite la quotazione in borsa nei prossimi anni. Lo ha confermato l'amministratore delegato Francesco Starace, spiegando che avverrà lo spin-off sia di Gridspertise, la società del gruppo dedicata alla trasformazione digitale delle reti elettriche, sia della nuova società che si occupa di ricarica delle auto elettriche. "Gridspertise, così si chiama la nuova società, partirà nel 2022 come società separata per valorizzare e mettere servizi a disposizione di tutti i clienti nel mondo. Avrà un partner industriale già quest'anno e per il 2023 prevediamo la quotazione, così come verrà quotata anche la nuova realtà nata dalla scissione di Enel X che si occupa di ricarica delle auto elettriche", ha detto in un'intervista a Repubblica.

Nel corso dell'intervista, Starace è tornato a parlare dell'impennata dei prezzi dell'energia che sta colpendo consumatori e aziende, oltre a rispondere agli esponenti politici che chiedono un aumento delle tasse per le imprese come Enel, che trarrebbero beneficio dal caro-energia. "Il caro gas finirà, poi tornerà, poi ricomincerà. Il gas è il fratello minore del petrolio ed ha i suoi stessi geni, è volatile da sempre - ha spiegato l'AD - Ora dobbiamo limitare gli aumenti, e mi pare che in questo momento il governo lo stia facendo bene, e poi agire strutturalmente su due fronti: ridurre la nostra dipendenza da questa commodity preziosa ma troppo instabile, orientandoci sempre di più verso le rinnovabili, e ammortizzare la volatilità intrinseca del gas facendo contratti su tempi più lunghi". Secondo Starace, l'Europa ha sbagliato a privilegiare un mercato a breve termine, aggiungendo che i suoi "grandi clienti lo hanno capito e stanno cambiando la loro strategia di acquisto proprio in questa direzione".

Il numero uno della multinazionale ha negato che sia mai arrivata dal governo italiano una richiesta ufficiale per tassare gli extraprofitti, ipotesi avanzata anche nella giornata di ieri da esponenti della Lega. "Noi non abbiamo fatto extraprofitti - ha spiegato - Noi produciamo il 18% dell'energia prodotta in Italia e la vendiamo direttamente ai nostri clienti, al mercato libero a prezzi fissati due o tre anni prima, come facciamo d'altronde in Spagna e in tutto il resto dei mercati in cui siamo presenti. Quindi anche ora, avendo già venduto la nostra energia, non abbiamo avuto extraprofitti e i nostri clienti, che hanno avuto i prezzi fissati tempo fa, sono al riparo da questa volatilità del gas. Non siamo tra quelli che hanno beneficiato della lotteria del gas".

(TELEBORSA) 13-01-2022 08:44
 
Ultima modifica:
Utilities in evidenza con il governo che prepara un nuovo decreto contro il caro bollette

Il contributo di solidarietà da idroelettrico e solare dovrebbe essere di 2 miliardi di euro. Prevista anche la cartolarizzazione degli incentivi per le rinnovabili attraverso l'emissione di un bond. Per Equita le società più esposte sono Enel, A2A, Iren, Alerion ed Erg

di Francesca Gerosa 17/01/2022 10:15

Il governo ha fissato per questa settimana una nuova riunione per varare nuove misure per ridurre il costo delle bollette energetiche sia per le famiglie sia per le imprese. A quanto pare punta ad agire sugli extra profitti realizzati dalle imprese energetiche, ma non è chiaro se questo avverrà attraverso un aumento dell'Ires, come ha lasciato intendere il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, la settimana scorsa, ricordando la Robin Tax (introdotta da Tremonti nel 2008 e poi annullata dalla Corte Costituzionale nel 2015 in quanto dichiarata incostituzionale) o altre misure, tipo un contributo di solidarietà, evitando, quindi, rischi di incostituzionalità, con un cap condiviso con gli operatori su parte della produzione rinnovabile. Obiettivo: raccogliere con quest'ultimo almeno 2 miliardi di euro.

Secondo Il Messaggero il governo starebbe lavorando a un primo provvedimento da 3-4 miliardi per ridurre i costi delle bollette elettriche. Una parte arriverebbe dalla cartolarizzazione degli incentivi per le rinnovabili attraverso l'emissione di un bond. Il secondo intervento sarebbe sulle rinnovabili che ricevono un incentivo fisso oltre al prezzo dell'energia sul Prezzo Unico Nazionale (PUN). Quest'ultimo sarebbe calcolato in modo differente. Infine, il governo starebbe lavorando, appunto, a un contributo di solidarietà da parte degli operatori energetici.

Gli analisti sono convinti che il decreto allo studio possa contenere un mix di misure, alcune ancora sul bilancio pubblico/fiscalità, come un ulteriore riduzione dell'Iva sulla bolletta energia, lo spostamento degli oneri di sistema dalle bollette alla fiscalità generale e l'utilizzo dei proventi delle aste dei certificati CO2; altre misure sui bilanci delle imprese, in termini di intervento sugli extra profitti.

Su questo fronte "crediamo che ci possa essere spazio per ridurre i margini sui conti energia fotovoltaici: 20 twh, gran parte remunerati a feed in premium, mentre sull'idroelettrico continuiamo a credere che la soluzione migliore possa essere la condivisione di un cap con gli operatori per uno/due anni o eventualmente un aumento dei canoni a fronte di un allungamento delle concessioni", ha detto un analista.

Mercoledì dovrebbe tenersi l'incontro sul caro-energia al Ministero dello sviluppo economico. Individuare in modo consensuale con gli operatori un prezzo soglia sostenibile oltre il quale fissare il contributo degli operatori energetici sarebbe comunque complicato, a detta di Equita Sim. L'obiettivo dei provvedimenti sono i 40 twh idroelettrici e i 10-20 twh di solare incentivato con il conto energia (incentivo fisso più il prezzo del PUN).

Assumendo prezzi teorici dell'energia per l'intero 2022 a 150 euro/mwh l'extra-profitto per questi ultimi sarebbe di 1,8 miliardi. Per l'idroelettrico, con lo stesso scenario, i profitti teorici sarebbero 4,8 miliardi contro un profitto di circa 1,2 miliardi se i prezzi fossero a 60 euro/mwh. Infine, andrebbe verificato chi ha venduto forward senza extra-profitti, come Enel che avrebbe venduto i suoi 15 twh idroelettrici a 60 euro/mwh.

Per Equita le società più esposte sono Enel (90% produzione venduta forward), A2A (4 twh idroelettrici di cui 55% produzione forward), Iren (1,3 twh hydro 90% già venduti), Erg e Alerion. Il giudizio finale su un intervento del governo dipenderà molto dai livelli di pricing sul quale gli eventuali extra profitti verranno misurati, ha precisato la Sim. Al momento in borsa Enel sale dello 0,72% a 6,856 euro, A2A dell'1,17% a 1,685 euro, Iren dell'1,62% a 2,64 euro e Alerion del 5% a 28,10 euro. Stona solo Erg (-0,31% a 25,58 euro).
 
UTILITY: NEL 2020 HANNO GENERATO 20 MILIARDI DI EURO PER STAKEHOLDER

Lo afferma un report realizzato da Fondazione Utilitatis (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

- Milano, 17 gen - Circa 11 miliardi di euro di valore generato e distribuito agli stakeholder (che arrivano a 20 miliardi se si considerano anche i fornitori) e 4,5 miliardi di investimenti in un anno.
E' questa la 'potenza di fuoco' delle utility italiane che emerge dal Report di Sostenibilita' 'Le Utilities italiane per la transizione ecologica e digitale 2021', realizzato dalla Fondazione Utilitatis per conto di Utilitalia, la Federazione delle imprese di acqua, ambiente ed energia. Allo studio ha partecipato una larga fetta di associate, tra cui ovviamente tutte le big. Dunque, un campione rappresentativo che comprende per l'esattezza il 78% dei ricavi complessivi e l'83% degli addetti del settore o, in altre parole, le utility che servono 37 milioni di italiani per il servizio idrico, 24 milioni per i servizi ambientali, 12 milioni per la distribuzione di gas e oltre 6 milioni per la distribuzione di energia elettrica.
Siamo davanti, insomma, a un settore chiave per il Paese, che non solo ha mostrato una importante tenuta - a partire dai servizi essenziali offerti alla popolazione - durante il lockdown piu' duro, cioe' quello di inizio 2020, ma che oggi puo' contribuire in misura determinante alla tenuta della ripresa, anche grazie alle opportunita' offerte dal Pnrr. Il valore generato nel 2020, pari a 11 miliardi, tiene conto di quanto distribuito dalle utility ai propri stakeholder, cioe' lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione, finanziatori, comunita' locali e di quanto e' stato reinvestito in azienda. A questa cifra, gia' di per se' rilevante, si sommano ulteriori 9 miliardi di spesa verso i fornitori, di cui quasi 5 miliardi verso quelli locali. Anche per quanto riguarda gli investimenti, arrivati a 4,5 miliardi, non mancano quelli in segmenti chiave soprattutto in ottica futura e cioe' in in decarbonizzazione (oltre 600 milioni), digitalizzazione (quasi 300 milioni) ed economia circolare (piu' di 180 milioni) mentre il servizio idrico conserva la quota piu' rilevante con quasi 2 miliardi.
che
(RADIOCOR) 17-01-22 18:31:39
 
Enel e A2A siglano un accordo di interoperabilità tra le reti di ricarica per i servizi e-mobility

simone borghi
19 gennaio 2022 - 11:54

MILANO (Finanza.com)
Enel, attraverso la nuova global business line globale dedicata alla mobilità elettrica, e A2A, hanno siglato un accordo che permetterà ai propri clienti dei servizi di e-mobility di accedere alla rete di circa 15mila punti di ricarica delle due aziende su tutto il territorio nazionale.
La partnership permetterà agli utenti che utilizzano le app E-moving di A2A e JuicePass di Enel, di fare il pieno di energia alla propria auto elettrica indistintamente presso le infrastrutture di ricarica pubbliche delle due aziende. Si tratta delle migliori tecnologie di ricarica presenti sul mercato: caricatori Quick da 22 kW, Fast fino a 50 kW e gli High Power Charger che grazie a una potenza che arriva a 350kW consentono di ricaricare l’80% del veicolo elettrico in circa 20 minuti.
 
Bollette: Cingolani, intervenire su aste e contenere rendita fotovoltaico

ROMA (MF-DJ)--"In attesa dell'adozione di un provvedimento ad hoc del Governo, le proposte che sembrano piu' idonee rispetto all'obiettivo di contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi dell'energia sui consumatori sono le seguenti: intervento sulla disciplina delle aste a lungo termine di energia rinnovabile, per la cessione di energia prodotta sia da impianti fotovoltaici sia da impianti idroelettrici; valorizzazione della produzione di gas naturale nazionale; contenimento dell'attuale maggiore rendita degli impianti fotovoltaici; contenimento del peso sulla bolletta degli oneri di sistema, mediante il ricorso a cartolarizzazione". Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, rispondendo al question time alla Camera. "Siamo pronti a far fronte a ogni eventuale sviluppo, anche tenendo conto dell'incertezza del mercato a livello mondiale", ha precisato. gug (fine) MF-DJ NEWS

19/01/2022 15:36
 
Garante privacy multa per 26,5 milioni Enel Energia: telemarketing aggressivo
Oltre a pagare la multa, la società dovrà adottare una serie di misure dettate dall'Autorità per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati
19 gennaio 2022

Il Garante per la protezione dati personali ha inflitto a Enel Energia una sanzione di oltre 26 milioni e 500mila euro per il trattamento illecito dei dati personali degli utenti a fini di telemarketing. Oltre al pagamento della multa, la società dovrà adottare una serie di misure dettate dall'Autorità per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati.
Il provvedimento arriva al termine di una complessa attività avviata dall'Autorità a seguito di centinaia di segnalazioni e reclami di utenti che lamentavano la ricezione, in nome e per conto di Enel Energia, di telefonate promozionali indesiderate, anche su disco pre-registrato, la difficoltà di esercitare i propri diritti in tema di protezioni dati personali e, più in generale, problemi derivanti dalla gestione dei dati nell'ambito dei servizi di fornitura energetica, ivi compresi i trattamenti svolti tramite l'area riservata del sito della società e la app di gestione dei consumi (cd. Profilo unico).

L'ufficio del Garante ha verificato come il fenomeno del telemarketing nel settore energetico, con l'approssimarsi della scadenza per il passaggio dal mercato tutelato dell'energia elettrica e del gas al mercato libero, abbia registrato un netto e preoccupante incremento. Nel corso dell'istruttoria è emerso un cronico, intenso e sempre più invasivo fenomeno di telefonate promozionali indesiderate, in assenza del necessario consenso, verso utenze riservate o iscritte al Registro delle opposizioni, oltre al tardivo o mancato riscontro a istanze di esercizio dei diritti di accesso ai dati personali o di opposizione al trattamento per finalità di marketing. Alla luce delle violazioni riscontrate, il Garante Privacy ha applicato una sanzione di 26.513.977,00 euro.
 
....In rialzo Enel (+0,48%) con le ultime indicazioni che parlano di 4 miliardi di euro di misure del governo contro il caro bollette. Tra queste non ci dovrebbe essere la tassazione degli extraprofitti delle società che producono energia idroelettrica in quanto l'intervento sarebbe complicato da mettere a punto in tempi stretti.
 
Enel: sempre agito in rispetto privacy, valuteremo azioni

ROMA (MF-DJ)--"Con riferimento al provvedimento emesso in data 18 gennaio 2022 dal Garante Privacy, Enel Energia, Societa' del Gruppo Enel, precisa di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa, di essere estranea alle condotte di "chiamate indesiderate" e di aver sempre applicato misure di prevenzione dei rischi per la gestione di canali telefonici a scopo commerciale". In particolare, si legge in una nota, Enel Energia ha rilevato come il fenomeno fraudolento dell'esistenza di operatori abusivi - che si spacciano per agenti di Enel Energia al fine di ottenere l'attenzione dell'interlocutore, per poi offrire nel corso della telefonata contratti con terzi concorrenti - espone la societa' stessa a danni rilevanti anche sotto il profilo dell'immagine. Enel Energia, da sempre impegnata nel migliorare la qualita' del servizio offerto e nel garantire la riservatezza dei dati dei propri clienti, adotta tutte le misure tecniche e organizzative per assicurare il pieno rispetto delle disposizioni normative in materia di data protection (GDPR), denunciando in piu' circostanze l'illecita circolazione di dati personali utilizzati da parte di terzi per pratiche commerciali scorrette e fornendo piena collaborazione alle istituzioni coinvolte. Enel Energia, per impedire l'uso abusivo del proprio nome, ha interrotto dal maggio 2017 le attivita' di vendita telefonica dei contratti dandone ampia comunicazione ai clienti. Successivamente, tale canale e' stato riaperto solo per dare continuita' in sicurezza alle attivita' di vendita durante la pandemia in corso, che ha inciso sulla possibilita' di incontro fisico con i clienti. Nonostante tutte le segnalazioni su cui si e' basata l'istruttoria si riferissero al periodo in cui la societa' non effettuava telefonate, il Garante ha ritenuto di irrogare la sanzione, in assenza di prove e solo sulla base della presunzione che le chiamate venissero da operatori incaricati da Enel, per il solo fatto che cosi' avevano dichiarato gli operatori telefonici. La societa' valutera' ogni conseguente azione. gug (fine) MF-DJ NEWS

19/01/2022 19:11
 
Bollette: nel 2022 potrebbero costare l'80% in piu'

MILANO (MF-DJ)--Se il prezzo dell'energia rimarra' sui livelli attuali, a parita' di consumi e in assenza di ulteriori interventi governativi, a fine anno gli italiani si troveranno a pagare una bolletta complessiva che potrebbe sfiorare i 3000 euro, l'80% in piu' rispetto al 2021, con un aggravio di oltre 1300 euro a famiglia. quanto emerge dall'analisi di Facile.it, che evidenzia come questo rincaro sarebbe una stangata per gli italiani che arriverebbe dopo il salasso che gia' ha colpito gli italiani nel 2021. Lo scorso anno le famiglie hanno dovuto fare i conti con una bolletta complessiva di oltre 1630 euro, ovvero circa 400 euro in piu' rispetto al 2020 (+32% su base annua). A pesare maggiormente sui bilanci delle famiglie, si legge in una nota, e' stata la bolletta del gas, che lo scorso anno ha superato i 960 euro, in aumento del 31% rispetto al 2020. La spesa per la luce, invece, e' stata di circa 670 euro (+33% su base annua). "Guardando al prezzo delle bollette in Italia negli ultimi 15 anni, mai le tariffe sono state cosi' alte e alcuni segnali ci inducono a pensare che la situazione potrebbe restare critica almeno fino a meta' anno, se non di piu'", spiega Silvia Rossi, BU Director Gas & Power di Facile.it. "In questo senso, quindi, l'intervento del Governo rappresenterebbe una vera boccata d'ossigeno per le famiglie. Una strategia per risparmiare rimane quella di valutare il passaggio al mercato libero; guardando alle migliori tariffe disponibili online, il passaggio potrebbe far risparmiare fino al 22% per il gas e addirittura il 38% per l'energia elettrica". com/lde lucrezia.degliesposti@mfdowjones.it fine MF-DJ NEWS

20/01/2022 11:24
 
Enel: da Gridspertise contratti per oltre 650.000 smart meter

ROMA (MF-DJ)--Gridspertise, una societa' fondata nel settembre 2021 grazie all'esperienza del Gruppo Enel nella digitalizzazione di rete, ha recentemente stipulato contratti per la fornitura di oltre 650.000 smart meter, dispositivi per operazioni sul campo e accessori, nonche' servizi connessi alla digitalizzazione dei clienti. La vendita di questa tecnologia riguarda l'Italia, Malta e San Marino, informa una nota. Gridspertise rappresenta la nuova realta' industriale e commerciale di Global Infrastructure and Networks dedicata all'offerta di soluzioni e servizi innovativi, flessibili, sostenibili e integrati ai gestori di distribuzione di elettricita', che si propone sul mercato come un partner affidabile per dare slancio alla trasformazione digitale delle reti di distribuzione, nel quadro della transizione energetica. I beneficiari dei servizi e degli strumenti di Gridspertise saranno, per il momento, Enemalta plc, il fornitore di servizi energetici di Malta; il Gruppo Hera (una delle principali multiutility italiane); quattro societa' di pubblica utilita' dell'Italia centrale che servono i comuni di Terni (TDE), Tolentino (ASSM), S. Severino Marche (A.S.SE.M.) e Offida (Energie Offida); San Marino (Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici); cinque societa' di pubblica utilita' in Italia settentrionale che servono i comuni di Brunico (Azienda Pubbliservizi Brunico), Paluzza (SECAB), Forni di Sopra (SCI Forni), Chiavenna (SIEC) e Morbegno (SEM). I dodici operatori di sistemi di distribuzione (DSO) in questione saranno cosi' in grado di accelerare l'elettrificazione del processo di consumo e di rendere la propria infrastruttura piu' efficiente. I contratti di fornitura, che avranno validita' fino al 2029, non includeranno solo l'ultima generazione di smart meter: il servizio comprendera' anche accessori specifici, come concentratori, dispositivi per operazioni sul campo, antenne e altre attrezzature che supportano la digitalizzazione completa dei dati di fornitura e del consumo di elettricita'. Le societa' partner beneficeranno quindi di nuove soluzioni innovative, efficienti, sostenibili e resilienti per la digitalizzazione dei loro clienti, della rete di distribuzione e delle operazioni sul campo. Robert Denda, Ceo di Gridspertise, ha affermato che "a solo pochi mesi dal lancio di Gridspertise, siamo orgogliosi di annunciare la conclusione di dodici nuovi contratti per un totale di oltre 650.000 smart meter e piu' di 150.000 dispositivi per operazioni sul campo e accessori, in Italia, a San Marino e a Malta. Questi clienti hanno creduto in noi come partner strategico per accelerare la trasformazione delle loro reti con soluzioni di metering e digitalizzazione grid edge che integrano le tecnologie piu' avanzate disponibili oggi e consentono la partecipazione attiva di diversi stakeholder nel mercato dell'elettricita'. Ci siamo impegnati appieno a realizzare la loro missione, con le prime consegne gia' programmate per quest'anno. Siamo grati ai nostri clienti e orgogliosi di questi primi risultati, con i quali iniziamo il 2022 a tutta velocita'!" Mentre consolida la propria presenza nei paesi europei, Gridspertise sta gia' lavorando per estendere il proprio servizio alle utilities in nuovi mercati target, incluso il Nord America, dove l'azienda prevede di offrire le proprie soluzioni grid edge e digitali e servizi per la resilienza della rete a partire dal secondo trimestre del 2022 per soddisfare la crescente necessita' di investimenti infrastrutturali nella regione. gug (fine) MF-DJ NEWS

20/01/2022 15:19
 
Utility: ricavi aggregati 2021 attesi a +26,2% a/a

MILANO (MF-DJ)--I ricavi aggregati stimati per il 2021 per le Utility italiane sono attesi in aumento del 26,2% rispetto al 2020. A incidere maggiormente sulla performance positiva dell'ultimo anno e' stato il cluster dei Gruppi Energetici, i cui ricavi hanno registrato un incremento di circa 36 miliardi di euro (+30,2%). Per gli altri cluster, invece, l'aumento del fatturato atteso e' piu' contenuto e pari a circa 19,9% per il cluster delle Rinnovabili e a circa 12,6% per le Multiutility. Il cluster degli Operatori di rete, con una crescita pari al 2,6%, e' il cluster che presenta la crescita attesa piu' bassa. E' quanto emerge dal Rapporto "Utilities italiane ed europee Fit for 55: investimenti e prospettive economico-finanziarie", frutto della collaborazione di Agici con Intesa Sanpaolo, presentato in occasione del XXII Workshop sulle Utility organizzato da Agici e Accenture. L'Ebitda aggregato delle societa' italiane nel 2021 e' atteso in aumento del 31,3%, trainato dal cluster Gruppi Energetici (+42%) con particolare riferimento a Eni (+8,9 miliardi di euro e +117% rispetto al 2020), grazie alla capacita' di catturare la ripresa dei prezzi degli idrocarburi derivante dall'incremento della domanda di gas e petrolio successiva alla crescita macroeconomica. Discrete le performance dei Gruppi rinnovabili con +16,6% e delle Multiutility con +8%, mentre per gli Operatori di rete si attende un risultato in linea con l'anno precedente (+0,8%). L'utile netto aggregato dei player italiani nel 2021 e' previsto in aumento con valori piu' elevati dei livelli pre-pandemia (14,4 miliardi, +16,4 miliardi sul 2020): +16,1 miliardi per i Gruppi Energetici, +261 milioni per le Multiutility, +39 milioni per i Gruppi Rinnovabili. In linea con i risultati dell'esercizio precedente e', invece, atteso l'utile netto degli Operatori di rete. I ricavi aggregati sono previsti in crescita con un CAGR del 1,7% nel periodo dal 2021 al 2024, passando da un totale di 175,8 miliardi di euro nel 2021 a 185,2 miliardi di euro nel 2024. Gli investimenti stimati 2021 per le Utility italiane risultano in aumento del 34% rispetto al 2020. In dettaglio: Per le Multiutility si prevede un investimento complessivo per il 2021 di 3,6 miliardi, in aumento del 21,9%. La maggiore crescita delle risorse allocate si registra nell'aree ambiente, mercato e generazione, mentre le reti elettricita' e gas e il ciclo idrico integrato, pur segnando un incremento minore, continuano a rappresentare le aree dove sono concentri i maggiori investimenti. Per i Gruppo Rinnovabili si stima un'allocazione di risorse per il 2021 di 904 milioni, in forte crescita (+255%) rispetto al 2020, dovuta alla ripresa delle attivita' di costruzione e connessione alla rete degli impianti FER, che nel 2020 erano state rallentate a causa delle restrizioni Covid-19 dei Paesi europei. Per i Gruppi Energetici sono attese risorse per il 2021 di circa 11,4 miliardi, in aumento del 40%. Tale crescita e' imputabile, da un lato, alla piena ripresa dell'attivita' economica e, dall'altro, all'accelerazione degli investimenti legati alla transizione energetica, come previsto dai Piani industriali: dalla resilienza delle reti di distribuzione alla generazione low carbon e alle soluzioni green per i clienti. Per gli operatori di rete si stima un investimento complessivo di 3,8 miliardi, in aumento del 13%. L'aumento atteso e' legato indubbiamente a interventi di manutenzione, alla realizzazione di nuove linee e alla digitalizzazione delle infrastrutture di rete gas e elettricita'. Gli investimenti pianificati 2022-2025 sono attesi in crescita del 10% rispetto alle risorse programmate nei precedenti piani strategici per il periodo 2021-2024. In particolare, gli 82,2 miliardi programmati sono riferiti per il: 22% alle Multiutility, 3% ai Gruppi Rinnovabili, 51% ai Gruppi Energetici e 24% agli Operatori di Rete. I risultati stimati per il 2021 per il campione europeo evidenziano una crescita media dei ricavi aggregati del 14,5%, da 405 miliardi di euro a 463,9 miliardi di euro. L'incremento e' principalmente legato alla ripresa economica, dopo il blocco delle attivita' produttive causate dalla pandemia Covid-19. Nei successivi anni, l'aggregato dei ricavi totali passera' da circa 463,9 miliardi di euro nel 2021 a circa 477,7 miliardi di euro nel 2024 (CAGR +1,0%). La crescita media annua superiore e' attesa dal cluster Rinnovabili (+5,9%) mentre i Gruppi integrati presentano una crescita piu' modesta (+0,9%). Le risorse allocate attese nel 2021 delle Utility europee, pari a 78,8 miliardi, risultano in aumento del 27% rispetto all'anno precedente. Gli investimenti sono stati orientati principalmente allo sviluppo delle FER, delle reti energetiche e della loro digitalizzazione. Gli investimenti aggregati pianificati dagli operatori europei per il periodo 2022-2030 ammontano a 303,9 miliardi, di cui 260,3 riferiti ai Gruppi Integrati e 43,6 ai Gruppi Rinnovabili. In generale, le risorse saranno destinate principalmente alla crescita della capacita' eolica onshore e offshore, e fotovoltaica, anche distribuita. Gli investimenti nelle reti energetiche saranno, invece, rivolti alla manutenzione e digitalizzazione delle infrastrutture, nonche' allo sviluppo dell'idrogeno. "Il 2021 si conferma come l'anno della ripresa delle Utilities italiane dopo la crisi legata alla pandemia: aumentano i ricavi, gli utili e gli investimenti sui territori in progetti di transizione energetica quali rinnovabili, efficienza energetica, mobilita' sostenibile ed economia circolare - afferma Marco carta, Amministratore Delegato di AGICI. Proprio tali investimenti - continua Carta - hanno avuto e sempre piu' avranno un ruolo centrale nella diminuzione della spesa energetica degli italiani: le sole misure legate all'efficienza energetica hanno avuto un impatto positivo di alcuni miliardi di _ negli ultimi 5 anni. Occorre quindi cambiare la narrazione della transizione energetica: essa non e' un costo ma un beneficio per i consumatori e le Utilities ne sono i principali fautori". "La transizione energetica in atto assume un ruolo ancora piu' dirompente, in grado non solo di affrontare il cambiamento climatico ma anche di diminuire la nostra dipendenza energetica da paesi esteri e, di conseguenza, la volatilita' dei prezzi. Un'economia basata su energia rinnovabile e distribuita garantira' prezzi piu' bassi e stabili, ma all'inizio richiedera' forti investimenti, per questo e' fondamentale sfruttare i circa 70Mld_ del PNRR. La sfida delle Utility sara' rendere esecutiva la transizione energetica, gestendo anche la competizione da altri settori industriali. Per affrontare al meglio un momento cosi' dirompente occorre un modello incentrato sull'ecosistema esterno e che metta l'Utility al servizio del pianeta. Il modello 'You-tility' richiede di ruotare verso nuove energie e nuovi prodotti/servizi, ripensando la value-chain tradizionale dell'energia", afferma Sandro Bacan - Accenture Innovation Lead lab laura.bonadies@mfdowjones.it MF-DJ NEWS

20/01/2022 15:00
 
Enel: accordo con Federdistribuzione su mobilita' elettrica

ROMA (MF-DJ)--Favorire la diffusione della mobilita' elettrica installando punti di ricarica per fare il pieno di energia all'auto mentre si fa la spesa o durante lo shopping: e' questo uno degli obiettivi che ha portato Federdistribuzione ed Enel, attraverso la nuova divisione globale dedicata alla mobilita' elettrica, a siglare un protocollo d'intesa che apre a iniziative in chiave di transizione energetica. "Attraverso l'accordo con Federdistribuzione puntiamo ad ampliare ulteriormente nei prossimi anni la nostra rete che conta piu' di 14mila punti di ricarica su tutto il territorio nazionale" dichiara Federico Caleno, Responsabile mobilita' elettrica Italia. "Si tratta di una partnership strategica che permettera' alle persone di sfruttare al massimo i benefici della mobilita' elettrica ad esempio ricaricando il veicolo nei parcheggi di tutte le attivita' che fanno parte della rete di Federdistribuzione diffusi su tutto il territorio". "Pensiamo che la mobilita' sostenibile sara' davvero una realta' quando entrera' nella quotidianita' delle persone. 60 milioni di clienti, nonche' cittadini, che entrano ogni settimana nei nostri punti vendita potranno contare sempre piu' nella disponibilita' di punti di ricarica, fondamentali per contribuire a questa grande transizione verso i veicoli elettrici. Grazie alla tecnologia di Enel e alla nostra rete di negozi, possiamo puntare alla creazione di una vera e propria dorsale di stazioni di ricarica lungo tutta la Penisola. Questo accordo risponde, inoltre, a una precisa esigenza di impegno condiviso nella transizione energetica, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: occorre dare forma concreta a progetti secondo le direttrici tracciate dal piano, che ha bisogno di diventare realta'", afferma Alberto Frausin, Presidente di Federdistribuzione. Con una rete di 15.600 punti vendita e un'offerta di parcheggi auto che spazia da diverse centinaia fino ad arrivare a 3.000 posti per le strutture di grandi dimensioni, le aziende associate a Federdistribuzione possono contare su un potenziale di oltre 500mila posteggi disponibili. Le stazioni di ricarica di Enel, grazie alle diverse potenze, permetteranno di creare una rete che soddisfera' le esigenze di ciascun cliente e daranno un ulteriore impulso alla crescita dell'e-Mobility in tutto il Paese pev (fine) MF-DJ NEWS

24/01/2022 10:42
 
Egp (Enel) sale a 54 GW di energia green

La nuova capacità installata del 2021 segna una crescita del 65% rispetto a quella del 2020. Il ceo Bernabei: pronti ad accelerare ancora verso quota 154 GW nel 2030​

di Angelica Romani 25/01/2022 13:30

La pandemia non ha fermato Enel Green Power. Il braccio verde di Enel nel 2021 ha stabilito un nuovo record, realizzando 5.120 MW di nuova capacità rinnovabile. Per la prima volta il dato comprende anche 220 MW di battery. Rispetto al 2020, si tratta di un aumento di quasi il 64% che porta il totale gestito da Egp a circa 54 GW, confermandola come il più grande operatore privato al mondo nel settore delle rinnovabili. La crescita dell'energia verde si accompagna alla chiusura degli impianti a carbone per un totale di 1.983 MW di capacità installata: Litoral (1.120 MW, Andalusia, Spagna), La Spezia (548 MW, Liguria, Italia) e le unità 1 e 2 di Fusina (315 MW, Veneto, Italia).

La nuova capacità sviluppata al 31 dicembre 2021 comprende circa 70 impianti, principalmente eolici (2.596 MW) e solari (2.238 MW). Egp ha segnato anche un record in termini di produzione ì da fonti rinnovabili, con circa 119 TWh, di cui 55,4 TWh da eolico e solare (in crescita di 9 TWh rispetto al 2020), 57 TWh da idroelettrico e 6 TWh da geotermico. I progetti in sviluppo ammontano a 370 GW, inclusi rinnovabili, Bess (Battery energy storage system). In termini di distribuzione geografica, la capacità realizzata nel 2021 è stata installata prevalentemente in America Latina, per 1.950 MW. Seguono Nord America (1.364 MW); Europa (832 MW), principalmente in Spagna e Italia; Africa, Asia e Oceania (754 MW).

"Nel 2021, Enel Green Power ha stabilito nuovi record nel suo percorso di crescita che, nonostante le difficili circostanze determinate dalla pandemia da Covid-19, continua con forza, mettendo sempre la centro delle nostre attività", è il commento di Salvatore Bernabei, ceo di Egp. "I risultati raggiunti rappresentano un nuovo benchmark per il settore e confermano ancora una volta la nostra leadership globale: gestiamo infatti il più grande parco impianti privato al mondo per generazione di energia rinnovabile. Nel prossimo futuro accelereremo la nostra crescita sostenibile, in linea con la vision del gruppo Enel, che prevede un obiettivo di capacità rinnovabile complessiva, inclusa capacità da batterie, di circa 154 GW al 2030".

Una volta pienamente operativa, la nuova capacità installata nel 2021, produrrà circa 16,3 TWh l'anno, evitando l'immissione nell'atmosfera di circa 11 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, contribuendo all'obiettivo del Gruppo Enel di ridurre le emissioni dirette di gas serra (Ghg) a 140gCO2eq/kWh nel 2024, un altro passo avanti verso la riduzione dell'80% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 2017, in linea con lo scenario 1,5°C, e dell'obiettivo Sustainable Net Zero al 2040. In borsa al momento il titolo Enel spunta un progresso dello 0,33% a 6,687 euro.
 
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