Eni - solo news - n.2

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

03/05/2017 12:50

Eni punta sul Messico

L'ad Descalzi ha incontrato il presidente del Paese, Enrique Pena Nieto. Hanno parlato dello sviluppo del campo di Amoca: è in corso di perforazione il pozzo 3; in caso di esito positivo questo nuovo pozzo potrebbe aggiungere ulteriori riserve. I broker confermano buy, ma il titolo resta debole in borsa​

di Francesca Gerosa


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NOTIZIE TELEBORSA - FINANZA 05 Mag 09:04

GELA, ENI: INVESTITI OLTRE 400 MILIONI, AVVIATI 141 CANTIERI

(Teleborsa) - Il gruppo ENI ha investito circa 471 milioni di euro e avviato 141 cantieri di cui 87 già completati per l'area di Gela.

Nel campo dell'occupazione dell'indotto, nel 2016 si è registrato un impiego medio annuo di risorse che ha superato le 1400 unità, rispetto ad un impegno previsto nel Protocollo pari a 1200. Nel 2017, i dati del primo trimestre mostrano che il livello di occupazione dell'indotto si è attestato su circa 1300 persone rispetto all'impegno del Protocollo pari a 1000 risorse.

Sono i dati presentati dal gruppo del cane a sei zampe, ieri 4 Maggio, presso il Mise, durante il tavolo di monitoraggio del Protocollo d'intesa ENI per l'area di Gela, presieduto dalla Viceministro allo sviluppo economico Teresa Bellanova. Al tavolo hanno preso parte il gruppo petrolifero italiano, Confindustria Sicilia, le rappresentanze sindacali, il governatore della Regione Sicilia Crocetta, il Sindaco di Gela Messinese, il Ministero dell'Ambiente.

Relativamente, alla riconversione della raffineria a ciclo tradizionale in bio-raffineria ad oggi nei cantieri della Green Refinery lavorano circa 300 persone per un totale di circa 270 mila ore lavorate nel 2016. E' prevista, entro il mese di maggio, la fase di completamento della bio- raffineria, a seguito della conclusione, attesa entro la metà del mese in corso, del procedimento autorizzativo dello "Steam Reforming" e dell'impianto per il trattamento dell'olio di palma e delle materie prime di seconda generazione.

L'inizio delle attività di costruzione di questa fase consentirà di aumentare la forza lavoro dell'indotto di circa 350 unità nel corso dell'anno. Sul fronte del risanamento ambientale tutte le attività di bonifica autorizzate per le società ENI operanti sul territorio sono concluse o in corso.

Dalla firma del Protocollo fino a fine marzo 2017 sono stati spesi circa 100 milioni di euro e avviati 34 cantieri di cui 13 già completati.

"Il Protocollo - ha detto Bellanova - va avanti secondo i passi previsti al momento della firma nel 2014, di concerto con il territorio e le istituzioni. Siamo impegnati a garantire che il percorso proceda senza ostacoli. Entro 10 giorni convocheremo un nuovo incontro con tutte le amministrazioni interessate e con la società per valutare l'andamento del processo autorizzativo e, sulla base delle verifiche, eventualmente rimodulare il cronoprogramma".
 
Eni, l'utile balza ai massimi da due anni a 744 milioni
Eni ha chiuso il primo trimestre con un utile netto adjusted ai massimi da due anni a questa parte a quota 744 milioni di euro rispetto ai 2 milioni di euro dello stesso periodo di un anno fa. I ricavi sono saliti del 35% a 18,04 miliardi di euro mentre il risultato operativo adjusted è balzato del 215% a 1,83 miliardi di euro

Eni, l'utile balza ai massimi da due anni a 744 milioni - MilanoFinanza.it
 
Eni: Mondazzi, dividendo anche con petrolio a 45 usd

ROMA (MF-DJ)--"Noi abbiamo confermato la copertura organica del capex e
del dividendo allo scenario di Brent di circa 60 usd al barile nel 2017.
Ma il messaggio che vogliamo dare e' che con la generazione di cassa e gli
incassi da dismissioni possiamo finanziarli anche con un prezzo del
petrolio a 45 usd al barile".

Lo ha detto il Cfo di Eni, Massimo Mondazzi rispondendo alle domande
degli analisti durante la conference call sulla trimestrale, precisando
che il Cane a sei zampe incassera' nel corso dell'anno circa 1 mld da Bp
per la quota in Zohr e 2,7 mld da Exxon per il Mozambico "per un totale di
3,7 mld nel 2017
".
gug
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 10/05/2017 13:30
 
11/05/2017 16:00

Eni, Gup Milano: no a 3 Ong parti civili in procedimento su Opl-245

Il Gup di Milano Giusi Barbara ha rigettato le richieste di costituirsi parte civile di tre organizzazioni non governative, l'italiana Re Common, la nigeriana Heda e l'inglese The Corner House, nel procedimento in fase di udienza preliminare sul presunto pagamento di tangenti da parte di Eni e Shell in Nigeria



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NOTIZIE RADIOCOR - PRIMA PAGINA

ENI: DESCALZI, 21 MLD IN PROSSIMO QUADRIENNIO PER PROFONDA TRASFORMAZIONE

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - San Donato Milanese, 11 mag - Negli ultimi tre anni il gruppo Eni ha speso in Italia 15 miliardi di euro e per il prossimo quadriennio prevede di rilanciare con 21 miliardi di euro per effettuare una profonda trasformazione che coinvolgera' tutti i business, dall'upstream fino alla raffinazione e alla chimica, dalla generazione di energia elettrica alle bonifiche. Lo ha annunciato l'amministratore delegato del gruppo Eni, Claudio Descalzi, all'evento organizzato presso la sede del gruppo a San Donato Milanese che ha visto l'incontro con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Descalzi ha poi incontrato una rappresentanza di studenti e professori delle universita', dei licei e dei master in Italia presso i laboratori di ricerca dell'Eni a Bolgiano.
Tmm-ed-
(RADIOCOR) 11-05-17 18:20:20
 
NOTIZIE RADIOCOR - PRIMA PAGINA

ENI: DESCALZI, DA VENEZUELA NON USCIAMO PER NON DARE VANTAGGI A COMPETITOR

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 11 mag - "I nostri investimenti sono sempre a lungo termine, sono passi effettuati attraverso diverse fasi. La situazione in Venezuela non e' semplice, ma per il momento non prevediamo un'uscita. Se dovessimo uscire dal paese daremmo vantaggi ad altri competitor". E' quanto ha sottolineato claudio Descalzi, amministratore delegato del Gruppo Eni, che - a margine di un evento che ha visto la visita del premier Paolo Gentiloni nella sede del Gruppo a San Donato Milanese - a chi gli chiedeva se il gruppo Eni ha in programma di dismettere degli asset o addirittura di uscire da paesi ad alto rischio inflattivo come il Venezuela. Descalzi ha precisato che per questo rischio sono stati fatti in bilancio "accantonamenti marginali rispetto agli investimenti" e ha comunque aggiunto che da parte del gruppo Eni c'e' "grande attenzione alla situazione, ancora sostenibile".
Tmm-ed-
(RADIOCOR) 11-05-17 18:08:44
 
Eni: avvia in anticipo progetto Jangkrik in Indonesia

ROMA (MF-DJ)--Eni ha avviato, in anticipo rispetto a quanto annunciato,
la produzione a gas del progetto in acque profonde "Jangkrik Development
Project", nell'offshore dell'Indonesia.

Il progetto, informa una nota, comprende i giacimenti di Jangkrik e
Jangkrik Nord Est, ubicati nel blocco Muara Bakau, nello stretto di
Makassar. La produzione, assicurata da dieci pozzi sottomarini collegati
all'unita' galleggiante di produzione (FPU) "Jangkrik" varata a fine marzo
scorso, raggiungera' gradualmente 13 milioni di metri cubi di gas al
giorno, equivalenti a 83.000 barili di olio equivalente al giorno.

Lo start-up di Jangkrik rappresenta un record per il settore e un
importante passo in avanti per le attivita' di Eni in Indonesia. "Siamo
orgogliosi di cio' che abbiamo realizzato con il Jangkrik Development
Project", ha dichiarato l'a.d. di Eni, Claudio Descalzi. "Si apre anche
l'opportunita' per la FPU "Jangkrik" di diventare il baricentro per lo
sviluppo della vicina scoperta a gas Merakes fatta alcuni mesi fa da Eni
(Eni 85%, Pertamina 15%): la produzione di questo nuovo campo potrebbe
essere anticipata entro i prossimi due anni. Anche in Indonesia saremo in
grado di consolidare la nostra strategia di esplorazione near field e il
modello operativo di Eni per massimizzare lo sviluppo integrato dei nostri
progetti", ha concluso Descalzi.

Eni e' operatore del Muara Bakau PSC con una quota di partecipazione del
55%, detenuta attraverso la sua controllata Eni Muara Bakau BV. Gli altri
partner nel PSC sono Engie E&P con il 33,33%, e Pt. Saka Energi Muara
Bakau, con l'11,66%. Tutte le attivita' sono svolte in coordinamento con
SKKMigas, l'ente che rappresenta il governo dell'Indonesia.
com/frc
(fine) MF-DJ NEWS 15/05/2017 12:40
 
NOTIZIE MARKET INSIGHT 22 May 9:18

ENI – AVVIATA IN ANTICIPO PRODUZIONE GIACIMENTO IN GHANA

La società del cane a sei zampe ha avviato in due anni e mezzo, in anticipo di tre mesi rispetto al piano di sviluppo e con un time-to-market record, la produzione dell’Integrated Oil&Gas Development Project nel blocco Offshore Cape Three Points Block (OCTP) al largo del Ghana. Il progetto, situato nelle acque profonde del bacino del Tano a circa 60 chilometri dalla costa della Western Region, mette in produzione i campi di Sankofa Main, Sankofa East e Gye-Nyame, che comprendono complessivamente volumi per oltre 770 milioni di barili di olio equivalenti, di cui 500 milioni di barili di olio in posto e 270 milioni di barili equivalenti di gas non-associato. Il progetto include lo sviluppo dei campi a gas, la cui produzione sarà dedicata interamente al mercato domestico, e con il suo avvio la major oil italiana diviene uno dei principali operatori nel paese. Il Blocco OCTP è operato da Eni con una quota del 44,44%, mentre Vitol detiene 35,56% e Ghana National Petroleum Corporation (GNPC) il 20%.
 
Eni: Exane peggiora giudizio

Financial Trend Analysis, 26/05/2017

Eni (-1,4%): Exane peggiora il giudizio sul titolo da neutral a underperform.
 
26/05/2017 13:40

Eni, produzione Kashagan più bassa del previsto

Ieri il ministro dell'energia Kazako ha detto che il campo Kashagan probabilmente non raggiungerà il target di produzione di 370mila barili al giorno alla fine di quest'anno. Eni partecipa al campo con il 16,8%, ma gli analisti non sono preoccupati. Temono di più il forte calo del prezzo del greggio. Exane taglia il rating di Eni a underperform​

di Francesca Gerosa

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29/05/2017 12:40

Eni, accordo con Fincantieri per sviluppo sistemi gas naturale

Il memorandum of understanding riguarda un ampio ventaglio di potenziali collaborazioni, tra cui lo studio di iniziative relative alla valutazione della catena di trasporto di gas naturale e Gnl e iniziative per la valorizzazione di risorse gas. Ma Mediobanca conferma underperform su Fincantieri

di Francesca Gerosa

Eni e Fincantieri hanno firmato un accordo di cooperazione bilaterale per la collaborazione nel campo della ricerca e sviluppo, inclusa la possibilità di realizzare studi di fattibilità su progetti energetici di gas naturale. Il memorandum of understanding riguarda un ampio ventaglio di potenziali collaborazioni tra cui lo studio di iniziative relative alla valutazione della catena di trasporto di gas naturale e di gas naturale liquefatto e iniziative per la valorizzazione di risorse gas.

La cooperazione è volta a sviluppare progetti relativi a piattaforme galleggianti per produzione offshore e la valutazione di progetti energetici a ridotto impatto ambientale. Questo accordo si inquadra nella strategia di Eni che prevede un forte impegno sul fronte del climate change, dello sviluppo sostenibile e del sostegno all'utilizzo del gas per trasporto. Così Eni rafforza il suo impegno nell'ambito della minimizzazione delle emissioni di CO2, con particolare focus sul settore navale.

A Piazza Affari al momento il titolo Eni , in linea con il prezzo del Brent (-0,48% a 52,26 dollari al barule), cede lo 0,56% a 14,23 euro, anche Fincantieri arretra dell'1,34% a 0,883 euro con le ultime indicazioni dell'ad, Giuseppe Bono, alla stampa che non hanno riservato sorprese: l'aumento della domanda di nuove navi accresce il potere negoziale della società e quindi possono spuntare prezzi migliori; l'acquisizione di Stx France consente sinergie nel militare con i francesi attravero Dcns; lo Stato francese ha un diritto di prelazione su Stx e ritiene che entro i 60 giorni previsti non venga esercitato; il management di Fincantieri ha già condiviso con i francesi il piano industriale.

Nessuna novità e stamani Equita ha confermato il rating hold e il target price a 1 euro sul titolo Fincantieri , Mediobanca Securities undeperform con un target price a 0,32 euro.
 
Eni: al via il progetto Mozambico (MF)

MILANO (MF-DJ)--La lunga attesa, rallentata dalle esitazioni dei cinesi
di Cnpc, e' finita. Eni e tutti i altri partner del consorzio al lavoro
sugli immensi giacimenti a gas dell'area 4 nel bacino di Rovuma, hanno
raggiunto l'accordo sull'investimento che segna il via ufficiale al
progetto di sviluppo. Sono stati sbloccati, infatti, i primi 2,5 miliardi
di dollari per realizzare la piattaforma di trattamento del gas naturale
che sara' estratto da Coral, il giacimento apripista dell'area 4.
L'accordo sull'investimento verra' ufficializzato domani in una cerimona
ufficiale nella capitale Maputo, alla presenza delle autorita' del Paese
africano e dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

Non ci sara', scrive MF, Darren W. Woods, presidente e amministratore
delegato di ExxonMobil, il colosso statunitense che a marzo scorso ha
acquisito da Eni una partecipazione del 25% dal Cane a sei zampe
nell'Area 4, per un esborso di circa 2,8 miliardi di dollari. Ma l'assenza
di Woods e' giustificata dalla divisione dei compiti nel consorzio. Eni,
infatti, ha mantenuto la gestione del progetto Coral Floating Lng e di
tutte le operazioni upstream nell'Area 4, mentre ExxonMobil guidera' la
costruzione e la gestione degli impianti di liquefazione di gas naturale a
terra.
red/lab
(fine) MF-DJ NEWS 31/05/2017 09:37
 
NOTIZIE MARKET INSIGHT 01 Jun 10:13

ENI – PRONTA NUOVA GARA IN IRAN

L’Iran pochi giorni fa ha inviato a 29 gruppi petroliferi, compreso Eni, l’invito ad una nuova gara finalizzata ad ottenere le concessioni per uno dei più importanti giacimenti iraniani, quello di Azadegan. Il giacimento ha riserve stimate per 33,2 miliardi di barili e, a partecipare alla gara, saranno gli stessi paesi (circa 50) preselezionati per quella che si è svolta subito dopo la fine delle sanzioni. Il mittente è sempre National Iranian Oil company Una marcia serrata da parte dell’Iran che intende portare la produzione a 4,7-5 milioni di barili al giorno entro 10 anni. Le concessioni in palio per ora sono ben 43: 29 giacimenti a olio e altri 14 a gas.
 
Eni: avvio record in Mozambico (MF)

MILANO (MF-DJ)--Con 15 banche in campo e 5 agenzie di credito
all'esportazione, per un investimento complessivo stimato in circa 8 mld
usd, la prima fase del progetto Mozambico di Eni puo' finalmente partire.
L'a.d. Claudio Descalzi e' volato ieri a Maputo per il lancio della
realizzazione di Coral South Lng, che portera' alla costruzione della
piattaforma galleggiante per il trattamento del gas prodotto nel
giacimento omonimo, la prima del continente africano e la terza nel mondo
per dimensioni. L'investimento avvia lo sfruttamento delle immense riserve
dell'area 4 nel bacino di Rovuma operato da Eni .

Per il Mozambico, scrive MF, si tratta del debutto in grande stile sul
mercato mondiale del gas e del maggior dispiegamento di capitali da parte
di societa' estere, e infatti il presidente della Repubblica Filipe Nyusi
ha voluto presenziare alla cerimonia, insieme al ministro delle Risorse
minerarie, Leticia Klemens. Presenti anche i ceo di tutte le oil company
impegnate con Eni nell'area 4: Wang Yilin di Cnpc (20%), Carlos Gomes da
Silva di Galp (10%), Seunghoon Lee di Kogas (10%) e Omar Mitha della
compagnia petrolifera di stato mozambicana Enh (10%).
red/cce
(fine) MF-DJ NEWS 02/06/2017 08:13
 
Flash!

06.06.2017 12:19:42 *Eni: Societe Generale alza rating a buy MFDJ
 
report

Eni: titolo positivo a Piazza Affari, per Societe Generale ora è a comprare Eni

Alberto Bolis
6 giugno 2017 - 15:52 MILANO (Finanza.com) Eni viaggia in controtendenza a Piazza Affari sfruttando la promozione arrivata questa mattina dagli analisti di Societe Generale, che hanno alzato il giudizio sul colosso petrolifero a buy dal precedente hold. Il target price è stato portato da 14,50 euro a 18 euro, circa 8 punti percentuali sopra i 16,70 euro del consensus raccolto da Bloomberg. Sul listino milanese il titolo Eni mostra un progresso di oltre mezzo punto percentuale a 14,05 euro.
 
NOTIZIE TELEBORSA - ECONOMIA 08 Giu 11:23

ENI ENTRA IN TALENT GARDEN: NUOVA ENERGIA ALL'INNOVAZIONE

(Teleborsa) - Intessere relazioni con il mondo dei freelance e degli innovatori, costruire sinergie con le diverse startup, mettere a sistema le risorse e il know-how così da individuare nuovi possibili terreni di collaborazione bottom-up e farsi contaminare dal network digitale.

Il gruppo del cane a sei zampe è partner di Talent Garden con un obiettivo: ripensare e trasformare il modo di lavorare ENI attraverso le occasioni di incontro e scambio offerte dagli spazi di coworking, aggiungendo un nuovo tassello al percorso di innovazione che caratterizza l'azienda, per evolvere il business dell'energia e renderlo sempre più competitivo nello scenario di mercato.

Presente a Talent Garden Calabiana con un proprio spazio di lavoro, l'Open Lab, ENI collabora alla realizzazione di eventi di valorizzazione e promozione della cultura digitale e del business innovativo. Partecipa inoltre a un progetto interdisciplinare all'interno del Master in Business Data Analysis, attraverso un'attività di mentorship durante le fasi in cui gli studenti elaboreranno i diversi project work.

L'ENI Data Science Lab, nato con l'obiettivo di monitorare real-time le conversazioni online, continua questa tradizione trasportandolo nel mondo della comunicazione digitale: analizza i big data utili all'elaborazione di insight specifici per la misurazione dell'impatto della comunicazione nella generazione di valore reputazionale.
 
19/06/2017 14:05

Eni potrebbe sviluppare due campi in Iran

Secondo Bloomberg, il colosso italiano starebbe per siglare un memorandum of understanding con la National Iranian Oil Company nel contesto dell'espansione dei campi di Kish e di Darkhovein. Titolo in rialzo in linea con il prezzo del petrolio​

di Matteo Fusi


Nuovi accordi in Iran per Eni . Secondo quanto riportato da Bloomberg, il colosso italiano starebbe per siglare un memorandum of understanding (Mou) con la National Iranian Oil Company (Nioc) nel contesto dell'espansione dei campi di Kish e di Darkhovein.

Kish è un campo di gas giant vicino all'omonima isola di Kish, nel Golfo Persico. Scoperto nel 2006, detiene 66 trilioni di metri cubi di gas, di cui 50 trilioni sono recuperabili. Il campo contiene anche almeno 1 miliardo di barili di condensati di cui almeno 331 milioni di barili sono recuperabili. Petroleum Engineering and Development Company (Pedec) svilupperà il campo in tre fasi per un investimento di 2,2 miliardi di dollari a fase. Nel febbraio 2010 un consorzio iraniano aveva firmato un contratto di 10 miliardi di dollari con Nioc per lo sviluppo di questo campo.

Per quanto riguarda Darkoven, si stima che il campo contenga circa 5,2 miliardi di barili, di cui 1,3 miliardi recuperabili. Lo sviluppo della prima fase è iniziato nel 2005 con un investimento di 1,3 miliardi di dollari. La fase 2 è stata completata in collaborazione con la stessa Eni nel 2011, aumentando l'output del campo per 160 mila barili al giorno. Lo sviluppo della fase 3 ha avuto inizio nel 2011, quando Pedec ha firmato un accordo da 1,6 miliardi di dollari con un consorzio di quattro società iraniane. La produzione del campo è destinata ad aumentare di 71 mila barili al giorno.

A Piazza Affari il titolo Eni , su cui Equita ha confermano il rating buy e il target price a 17 euro, sale dello 0,51% a 13,92 euro con il prezzo del petrolio in rialzo: Brent +0,55% a 47,63 dollari al barile e Wti +0,42% a 45,17 dollari al barile, comunque frenati dall'incremento dell'attività di estrazione negli Usa, che compensa i tagli alla produzione attuati dall'Opec. Secondo i dati pubblicati venerdì scorso, il numero di pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti è salito per la ventiduesima settimana consecutiva, arrivando a 747, massimo dall'aprile 2015.

Goldman Sachs ha calcolato che se il numero di pozzi negli Usa resterà stabile, la produzione dei campi di gas scisti di Permian, Eagle Ford, Bakken e Niobrara nei 12 mesi tra il quarto trimestre dell'anno scorso e lo stesso trimestre del 2017 salirà di 770.000 barili al giorno. Per Suhail bin Mohammed al-Mazrouei, ministro del Petrolio degli Emirati Arabi Uniti, l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio non avrà tempo per un incontro straordinario prima di quello regolare di novembre.

"Nessuno sta discutendo di misure straordinarie. Siamo all'inizio dell'accordo, e credo che dobbiamo dargli un po' di tempo", continua il politico. "Il terzo trimestre è in arrivo, e con le festività la domanda aumenterà. Questo è tipico, c'è un rallentamento alla fine del secondo trimestre di ogni anno", ha concluso al-Mazrouei.
 
In un report di stamattina di MF, UBS espone le sue considerazioni sui rendimenti dei petroliferi. Eni è al punto n° 1:

Petroliferi, chi rende fino al 7% - MilanoFinanza.it

Lo stralcio:

1) Eni . Rating buy (comprare) e prezzo obiettivo 17 euro, che implica un potenziale di rialzo del 23% dalle quotazioni attuali, per la compagnia guidata da Claudio Descalzi. Eni , che capitalizza 55,3 miliardi di dollari, offre un dividend yield stimato del 5,7% nell'esercizio 2017 e del 5,9% nel 2018. Il titolo tratta a 18,6 volte l'utile 2017 e a 13,5 quello del prossimo anno. La performance (in dollari) da gennaio è -6%.
 
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