Ricordo che chi gestisce una società e nel contempo ne possiede una percentuale importante ha tutto l'interesse ad agire in funzione dell'interesse societario, ma allorchè l'interesse personale andasse a confliggere con l'interesse societario in termini di possibile minor controllo della stessa società o addirittura rischio di perdita dello stesso, impossibilità o non volontà di far fronte ad esborsi maggiori, potrebbero scattare dei meccanismi difensivi o ritenuti tali, moralmente e legalmente discutibili ma non necessariamente ritenuti tali, che portano a possibili conflitti d'interesse. Una società per azioni ha dentro di sè gli anticorpi per impedire che questo accada. Ciò nonostante questo a volte accade perchè gli anticorpi attaccano le cellule stesse dell'organismo che dovrebbero difendere. Nel processo di disamina alcuni parametri già evidenzierebbero valori alterati come il fattore reumatoide, proteina c reattiva..., come in una società si evidenziano decisioni discutibili e/o non comprensibili nei contenuti, nei tempi, nella completa chiarezza, facendo subodorare un asservimento dell'interesse della società all'interesse di chi la stessa controlla. Se la totale chiarezza si fosse manifestata nulla si sarebbe perso, nemmeno l'elasticità di operatività in adeguamento al mercato.
Nuova convocazione cda, nuova delibera, nuovo giro, nuova corsa. E nessuno avrebbe avuto dubbi sulle intenzioni di chicchessia. E si sarebbe valutata l'operazione proposta in termini precisi, valutandone i pro e contro e perchè no proponendo eventuali correttivi in corso d'opera.
Buona Domenica, cari amici.