ETF - Exchange Traded Fund - The Ultimate Summary

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

P.S.
L'Intelligenza Artificiale di Bard mi dice che i Market Makers sono remunerati dalle emittenti degli ETF...... quindi direi che nel mio esempio iShares si accorda coi suoi market makers su che ordini devono mettere nel book.

Sempre secondo Bard, i market makers di iShares in Italia sono sono BNP Paribas, UniCredit, Credit Suisse, Deutsche Bank, UBS.
 
P.S.
L'Intelligenza Artificiale di Bard mi dice che i Market Makers sono remunerati dalle emittenti degli ETF...... quindi direi che nel mio esempio iShares si accorda coi suoi market makers su che ordini devono mettere nel book.

Sempre secondo Bard, i market makers di iShares in Italia sono sono BNP Paribas, UniCredit, Credit Suisse, Deutsche Bank, UBS.
Ishares non riesce a manovrare sp500 (ad esempio), quindi se tu operi in condizioni di mercato “normali” il mm ti offre un prezzo che ha si uno spread ma deve per forza avvicinarsi al inav.

Questo a prescindere da chi sono i presenti nel book offerto da ishares.

È lo spread intorno al inav quello che interessa al retail, se questo parametro è “regolare” lo strumento etf soddisfa le nostre esigenze, altrimenti non capisco cosa intendi dire.
 
Ishares non riesce a manovrare sp500 (ad esempio), quindi se tu operi in condizioni di mercato “normali” il mm ti offre un prezzo che ha si uno spread ma deve per forza avvicinarsi al inav.

Questo a prescindere da chi sono i presenti nel book offerto da ishares.

È lo spread intorno al inav quello che interessa al retail, se questo parametro è “regolare” lo strumento etf soddisfa le nostre esigenze, altrimenti non capisco cosa intendi dire.
Intanto grazie, forse adesso ho capito il concetto di base,
però appunto venerdì mi dicevano che questi MM (nome che ho appreso in queste ore loro non me l'avevano nominato) mettono uno spread alto tra Acq e Vendita (?)
Mi pare di capire da quel che dici che comunque in giornata il mercato "obbliga" il book a "riavvicinarsi" al valore vero, quindi il problema è minimo, giusto? Grazie ancora.

Che tu sappia il problema resta minimo anche nelle giornate di crollo (es. 2008 o Covid 2020?)
 
Lo spread ha la percentuale regolamentata, generalmente deve essere intorno al 1,5 %.

Più l’etf è liquido, quindi ci sono molti partecipanti, più la possibilità di tenere lo spread “largo” da parte del mm diminuisce, ovvio.
L’inav viene aggiornato in secondi, quindi l’avvicinamento al prezzo reale è immediato oltre che a fine seduta.

Infatti per giornate “normali” intendevo non crolli e non grandi rialzi o troppa volatilità, in questi casi il problema non è minimo, ma questo vale per la maggior parte degli strumenti finanziari.
 
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Grazie ragazzi, ma gli articoli non rispondono alla domanda perchè non dicono chi sono i market makers.. faccio un esempio sperando sia più chiaro. La Domanda iniziale mia era la 1 ma adesso penso anche alla 2 e alla 3. Grazie a chi risponderà

Domanda 1: iShares può mettere ordini di acquisto o vendita nel book di un suo ETF iShares ?

Domanda 2: Una controllante di iShares può mettere ordini di acquisto o vendita nel book di un ETF iShares ?

Domanda 3: Una controllata di iShares può mettere ordini di acquisto o vendita nel book di un ETF iShares ?
No, no e no.

I Liquidity Providers non sono affiliati degli emittenti. Sono società esterne che lucrano sugli spread di qualsiasi titolo quotato, anche delle obbligazioni.

La particolarità degli ETF non è la presenza dei MM, che sono ovunque, ma il meccanismo di creation e redemption in kind che consente agli LP di lucrare anche sulle differenze fra il prezzo di mercato degli ETF e il valore effettivo del sottostante da replicare.
 
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No, no e no.

I Liquidity Providers non sono affiliati degli emittenti. Sono società esterne che lucrano sugli spread di qualsiasi titolo quotato, anche delle obbligazioni.

La particolarità degli ETF non è la presenza dei MM, che sono ovunque, ma il meccanismo di creation e redemption in kind che consente agli LP di lucrare anche sulle differenze fra il prezzo di mercato degli ETF e il valore effettivo del sottostante da replicare.
Grazie, in effetti il tema che ponevo ha meno importanza di quella che pensavo all'inizio.

Però una domanda resta: è vero o no che (ad es.) Unicredit e BNP sono remunerate da iShares per fargli da MM? Questo sarebbe interessante saperlo.
 
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Grazie, molto interessante !

Secondo l'xls i Market maker sugli ETF OSSIAM che mi interessano su Borsa Italiana sono:
BNP PARIBAS ARBITRAGE, FINOVESTA, FLOW TRADERS 4700, SOCIETE GENERALE 504, TOWER RESEARCH CAPITAL EUROPE BV, VIRTU FINANCIAL IRELAND.
Vai a capire se tutti questi hanno co-interessi diretti/indiretti con Ossiam (conosco solo BNP)


Solo per l'ETF SWDA che possiedo:
BANCA SELLA HOLDING S.P.A., BNP PARIBAS ARBITRAGE, DRW EUROPE BV, DRW GLOBAL MARKETS LTD, FINOVESTA, FLOW TRADERS 4700, HRTEU LIMITED, JANE STREET FINANCIAL LTD 10161, OPTIVER, SOCIETE GENERALE, TOWER RESEARCH CAPITAL EUROPE BV, VIRTU FINANCIAL IRELAND
Vai a capire se tutti questi hanno co-interessi diretti/indiretti con iSHARES cioè con BlackRock...

Comunque il concetto è più chiaro: in condizioni normali non devo preoccuparmi se ci sono eventuali "furbizie". Se ho capito bene invece nei periodi di crolli qualche furbatona la possono fare (conosco solo BNP e so che Societe Generale ""possiede"" gli ETF Lyxor).
 
Salve, ho letto che è stata introdotta una legge che da la possibilità di compensare le minusvalenze anche con le plusvalenze da vendita di ETF.

Ma questa cosa è già operativa o da quanto ho capito bisogna aspettare ancora? Grazie
 
Buonasera a tutti ragazzi e vi chiedo di perdonarmi per la domanda per molti banale che vi sto per fare, ma sugli etf mi è chiaro quasi tutto apparte questa cosa, ovvero: come si forma il prezzo dell'etf stesso? Mi spiego meglio, il prezzo è in base al valore del sottostante e quindi dell'indice che segue? Così dovrebbe essere.. ma essendo scambiato nei mercati il suo prezzo non è anche formato dalla domanda e dalla offerta di quote come le normali azioni? Questa cosa non riesco proprio a chiarirmela quindi ringrazio di cuore chi mi aiuterà.
 
Buonasera a tutti ragazzi e vi chiedo di perdonarmi per la domanda per molti banale che vi sto per fare, ma sugli etf mi è chiaro quasi tutto apparte questa cosa, ovvero: come si forma il prezzo dell'etf stesso? Mi spiego meglio, il prezzo è in base al valore del sottostante e quindi dell'indice che segue? Così dovrebbe essere.. ma essendo scambiato nei mercati il suo prezzo non è anche formato dalla domanda e dalla offerta di quote come le normali azioni? Questa cosa non riesco proprio a chiarirmela quindi ringrazio di cuore chi mi aiuterà.
Quotazione, prezzo e NAV di un ETF - Spazio Etf
 
Salve a tutti, seguo da molto tutti i tread del fol sugli etf. Quello che mi ha colpito e che si parla molto di etf e poco di indici. Per gli indici si parla sempre di storici dei rendimenti ma molto poco della composizione.
A me interesserebbe sapere se si può trovare da qualche parte l'evoluzione storica della composizione dei vari indici (evoluzione dei pesi e una contabilità delle azioni che entrano ed escono).
Sarei curioso di esaminare l'evoluzione nel tempo del peso di nvidia nel nasdaq e prima ancora negli indici small cap e microcap e rapportarla agli andamenti del prezzo.
Sarebbe inoltre interessante sapere quante volte è entrata e uscita da un indice prima di diventarne componente fondamentale.
Vorrei costruirmi inoltre una statistica del tasso di sopravvivenza delle aziende che vengono incluse per la prima volta in un indice.
Ho cercato sulle pagine dei principali costruttori di indici (S&P global, russell e msci) e solo per quest'ultima ho trovato una statistica trimestrale sulle aziende entrate e uscite dai suoi indici, ma non ho trovato nulla sull'evoluzione nel tempo delle percentuali di holding dei vari titoli in un indice.
Volevo sapere se mi sfugge qualche fonte di informazione. I siti più interessanti per me sono :
storico ingressi e uscite dagli indici
storico capitalizzazione di merc.
 
Buonasera,
ho un paio di domande (non molto intelligenti probabilmente) sugli ETF.
Prima domanda: perché gli ETF sono stati creati così tardi? In fondo il concetto alla base di un ETF è semplice.
Exchange-traded fund - Wikipedia
In sostanza sono stati creati nel 1993... e in Italia sono arrivati forse ancora più tardi

Seconda domanda: perché adesso che esistono gli ETF la gente non si sposta in massa su quelli, mandando in rovina il business dei fondi a gestione attiva, visto che è provato che nessun fondo è in grado di battere il mercato per un numero significativo di anni consecutivi, e i costi di commissione incidono significativamente sui rendimenti
Grazie
 
E poi gli ETF chi copiano? Non credo possa esistere un mercato senza gestioni attive, quindi lascia spendere a chi può e chi vuole 😉

È pieno comunque di gente che preferisce passare la vita facendo altro, mica tutti bisogna essere appassionati di finanza e questi fanno bene ad affidarsi a qualcuno a mio parere.
 
Buonasera,
ho un paio di domande (non molto intelligenti probabilmente) sugli ETF.
Prima domanda: perché gli ETF sono stati creati così tardi? In fondo il concetto alla base di un ETF è semplice.
Exchange-traded fund - Wikipedia
In sostanza sono stati creati nel 1993... e in Italia sono arrivati forse ancora più tardi

Seconda domanda: perché adesso che esistono gli ETF la gente non si sposta in massa su quelli, mandando in rovina il business dei fondi a gestione attiva, visto che è provato che nessun fondo è in grado di battere il mercato per un numero significativo di anni consecutivi, e i costi di commissione incidono significativamente sui rendimenti
Grazie
Sulla seconda domanda hai le idee un po' confuse, gli etf sono normali fondi di investimento, l'unica cosa che li differenzia dagli altri tipi di fondi e' che sono quotati, ma per il resto possono essere attivi e passivi come ogni altro tipo di fondo. E questa confusione e' anche quello che genera la prima domanda, non sono nati prima perche' non ce n'era bisogno... fondi, sia attivi che passivi, esistevano gia' prima che inventassero gli etf.
 
E questa confusione e' anche quello che genera la prima domanda, non sono nati prima perche' non ce n'era bisogno... fondi, sia attivi che passivi, esistevano gia' prima che inventassero gli etf.

Ok, in effetti la tua risposta precisa meglio il concetto, ma perché ad un certo punto hanno deciso di creare gli ETF quotati e in precedenza non esistevano?
 
Ok, in effetti la tua risposta precisa meglio il concetto, ma perché ad un certo punto hanno deciso di creare gli ETF quotati e in precedenza non esistevano?
Prima non esistevano perche' non sono il modo piu' immediato di creare un fondo di investimento, c'e' in piu' tutto il meccanismo dei partecipanti autorizzati, che andava inventato, c'e' tutta la parte normativa per permette di ammettere questi strumenti alla quotazione in borsa, che andava introdotta. E non sono nemmeno il modo piu' efficiente per investire, con questo meccanismo si paga in piu' uno spread ad ogni vendita e acquisto e non si possono vendere/acquistare quote frazionarie. Sono stati creati perche' aumentano l'accessibilita' dei fondi di investimento (li puo' comprare chiunque abbia accesso alla borsa, non servono collocatori o aprire un rapporto con il gestore) e se aumenta l'accessibilita', aumenta la platea dei potenziali clienti e aumentano le entrate.
 
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Ok, in effetti la tua risposta precisa meglio il concetto, ma perché ad un certo punto hanno deciso di creare gli ETF quotati e in precedenza non esistevano?
la legge istitutiva dei fondi comuni in italia e' stata nel 1984, quindi prima di questa data non potevano esistere...... e poi c'e' voluto il tempo perche' ci fosse un minimo di persone che avessero un minimo di conoscenza per comprarli.
 
Ok, in effetti la tua risposta precisa meglio il concetto, ma perché ad un certo punto hanno deciso di creare gli ETF quotati e in precedenza non esistevano?

Esatto, i fondi passivi esistevano già, l'ETF è solo uno "strumento", non implica che sia per forza a gestione passiva.

Per altro in Italia non sono diffusi, ma sarebbe bello avere dei fondi "passivi" anche in Italia (non come ETF), per evitare i (piccoli) problemi di spread e liquidità e poteri co-intestare.

Poi perché tutti non investano in autonomia? Istruzione, abitudine e "disinformazione" voluta dalle banche.
 
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