Eurovita cap.2

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Quando il Solvency Ratio di eurovita si abbassava e si avvicinava pericolosamente alla soglia di guardia ci sono stati tanti inviti "a rientrare"... queste cose son scritte nero su bianco sui bilanci... e non son partite col rialzo dei tassi (che è stata la mazzata...)
 
Quando il Solvency Ratio di eurovita si abbassava e si avvicinava pericolosamente alla soglia di guardia ci sono stati tanti inviti "a rientrare"... queste cose son scritte nero su bianco sui bilanci... e non son partite col rialzo dei tassi (che è stata la mazzata...)
L'invito lo fai una volta, dopo agisci, non aspetti oltre un anno.
Qui si gioca coi risparmi della gente.
 
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Rassegna Stampa assicurativa 11 maggio 2023​

11 Maggio 2023

Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Se da una parte ci sono i risparmiatori, con quelli rappresentati dal Codacons che starebbero valutando gli estremi di una class action, dall’altra ci sono anche i dipendenti dell’assicurazioni Vita preoccupati di sapere in quali delle cinque compagnie che hanno promesso di partecipare al piano saranno trasferiti. Si tratta di circa 230 persone (scese rispetto ai 240 di inizio crisi per 10 uscite volontarie) che aspettato di sapere dove saranno trasferite e la questione non è di poco conto visto che mentre tre delle cinque assicurazioni (Intesa Sanpaolo Vita, Allianz e Generali) hanno sede a Milano proprio come Eurovita, le altre due, Poste Vita e Unipol, hanno invece sede rispettivamente a Roma e a Bologna. Ieri c’è stata una nuova riunione tra i soggetti interessati al piano di salvataggio di sistema, ovvero le compagnia di assicurazioni e le banche coinvolte nella distribuzione delle polizze Eurovita (Banca Fineco, Fideuram, Credem, Sparkasse e Banca popolare di Puglia e Basilicata), per discutere dei tanti nodi ancora da sciogliere. Si sono fatti passi avanti anche se ancora non risolutivi e l’impegno resta quello di riversi presto. Con aspetti tecnici da definire tutt’altro che sono però tutt’altro secondari.​

Rassegna Stampa assicurativa 11 maggio 2023
 
Meglio leggere fino in fondo, l'avviso è anche sul portale di Eurovita, l'ultimo paragrafo dice che se la polizza ha anche coperture rischio morte o altre garanzie non c'è la deroga a non pagare, io sono in questa situazione con la rata che scade a metà giugno e non so che fare.
paga
 
ah ma allora i titoloni complottisti e catastrofici che era saltata la riunione di aprile ?
continuano le riunioni e gli incontri, che i giornali scoprono a posteriori 8-) , ma che comunque devono sempre dipingere scenari di apocalypse now....oggi abbiamo i dipendenti ...ben 250.....sarà un problema insormontabile....

Torno alla playa....è arrivata l'estate.
 
ah ma allora i titoloni complottisti e catastrofici che era saltata la riunione di aprile ?
continuano le riunioni e gli incontri, che i giornali scoprono a posteriori 8-) , ma che comunque devono sempre dipingere scenari di apocalypse now....oggi abbiamo i dipendenti ...ben 250.....sarà un problema insormontabile....

Torno alla playa....è arrivata l'estate.
piove
 
Consulenza patrimoniale Private insurance Eurovita Assicurazioni

Roberto Novelli dell'Ivass, intervenuto all'Italy Insurance Forum, ha assicurato che si lavora per "una soluzione piena e rapida"
Interrogato sulle tempistiche Novelli non si è sbilanciato sulla fatidica data del 30 giugno, il tempo che l'Ivass si è data per trovare una soluzione e, salvo nuovo ordine, scongelare le polizze di Eurovita
Oltre ai temi di stretta attualità, nella plenaria di apertura dell'Italy Insurance Forum c'è stato ampio spazio per discutere quello che è forse il tema sempreverde del comparto assicurativo: la distanza che gran parte delle famiglie italiane mantiene dalla protezione contro i rischi

Per la risoluzione del caso Eurovita “le strade aperte sono varie: identificare una soluzione è già difficile e gestire i dettagli è complicato, ma le opzioni sul tavolo ci sono”. E' questo l'ultimo aggiornamento ufficiale arrivato dal responsabile dell’ufficio segreteria di presidenza e del Consiglio Ivass, Roberto Novelli, che però non ha potuto garantire se una soluzione sarà trovata entro la scadenza attualmente fissata al 30 giugno. Un termine che i sottoscrittori delle polizze Eurovita conoscono bene perché, fatte salve nuove proroghe, coincide con lo sblocco dei riscatti – congelati da inizio febbraio.

“Siamo consapevoli che il blocco dei riscatti crea disagio, non è un provvedimento che abbiamo preso a cuor leggero”, ha detto Novelli, intervenuto all'Italy Insurance Forum 2023 a Milano, “riteniamo che questo sia lo strumento per trovare una soluzione e ripristinare quella fiducia che inevitabilmente questo caso” ha diminuito nei confronti del comparto assicurativo. Una riduzione della fiducia che, è stata confermata anche dai dati più recenti sull'andamento dei riscatti presentati, durante l'evento, dal partner di Kpmg Giuseppe D'Andria. “Stiamo lavorando per una soluzione piena e in tempi rapidi”, ha comunque assicurato Novelli.

All'origine del caso Eurovita​

In un contesto difficile, nel quale la patrimonializzazione delle assicurazioni è scesa, a causa della svalutazione del portafoglio di titoli di Stato colpito dal rialzo dei tassi, Eurovita presentava “debolezze specifiche”, ha dichiarato Novelli. Non si tratta, dunque, solo della “redditività negativa nel ramo vita”, che in questa fase è comune a tutto il sistema, ma anche di una “sottostima delle passività” da parte della compagnia e di una “mancata disponibilità dell'azionista”, il fondo di private equity Cinven, “a ricapitalizzare” Eurovita. La combinazione di una gestione dei rischi più aggressiva e di una capacità d'intervento insufficiente da parte di Cinven ha fatto esplodere il caso: il “primo commissariamento dell'Ivass mai avvenuto nel ramo vita”, ha ricordato Novelli.

Non è escluso che si possa pensare all'istituzione di un fondo di sistema per la tutela degli assicurati anche in Italia, garanzia che nel ramo vita non esiste, al contrario di quanto avviene in Francia e in altri Paesi: “E' un tema che è emerso nel corso dell'ultimo incontro con le associazioni dei consumatori... da ogni crisi proviene una lezione”, ha affermato il segretario di presidenza Ivass, auspicando la creazione di strumenti affrontare nuove situazioni questo tipo.

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Assicurarsi, l'industria parla delle storiche resistenze italiane​

Oltre ai temi di stretta attualità, nella plenaria di apertura dell'Italy Insurance Forum c'è stato ampio spazio per discutere quello che è forse il tema sempreverde del comparto assicurativo: la distanza che divide gran parte delle famiglie italiane dalla protezione contro i rischi. Anche se i numeri indicano che le famiglie italiane sono restie ad assicurarsi, “puntare il dito” contro problemi di cultura finanziaria e pianificazione non è la strategia giusta per affrontare la questione, ha affermato Lorenzo Agresti, responsabile commerciale protezione di Banca Mediolanum: “Il punto vero è capire cosa possiamo fare per rendere più semplici” i passaggi che portano alla sottoscrizione del contratto.

La percezione dell'assicurazione come “una spesa che rivelerà il suo valore se ci sarà un sinistro, che mi auguro che non si verifichi”, ha fatto eco Fabio Carniol, managing director e general manager di Helvetia Italia, impone alle compagnie sforzi per accrescere l'innovazione e servizi sempre più vicini alle esigenze dei clienti.

L'autoassicurazione che le famiglie praticano accumulando liquidità “è un errore”, ha affermato Dario Moltrasio, ceo di Zurich Investment Life, ma lo spazio per far riflettere su alcune coperture c'è. Una ricerca datata 2019 della stessa Zurich, ha affermato Moltrasio, aveva mostrato come la principale paura delle famiglie, per il mantenimento dello stile di vita, fosse la perdita di autosufficienza. Un'eventualità che ha anche risvolti economici che polizze long-term care, ad esempio, possono aiutare ad affrontare.

Chi si occupa di assicurazioni, dice senza girarci attorno Agresti, ha il problema di dover evocare “disgrazie” alle quali il cliente vorrebbe non pensare. Il problema principale per da affrontare per le famiglie, però, è quello “dell'inerzia” ha aggiunto, trovare “la voglia e il tempo di focalizzarsi” su eventualità importanti che possono verificarsi nel futuro. L'aspetto determinante è quello della consulenza, ha aggiunto Agresti, un lavoro che serve a innalzare il livello dell'analisi: “Parlare di soldi è più facile che parlare di protezione”, ha affermato l'esponente di Mediolanum, sottolineando quanto si importante la formazione professionale di chi assiste i bisogni assicurativi della clientela.

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Alberto Battaglia

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica
 
..i riscatti sono bloccati, ma i creditori no, la compagnia li paga con i soldi propri o - nel caso li finisse - con quelli delle GS ?? Possono essere loro a chiedere fallimento o simile, se non pagati?
 
..i riscatti sono bloccati, ma i creditori no, la compagnia li paga con i soldi propri o - nel caso li finisse - con quelli delle GS ?? Possono essere loro a chiedere fallimento o simile, se non pagati?
ma come si fa, dico io, anche solo a pensarla una cosa di questo genere, via!!!!
Perchè fate questi ragionamenti, senza senso.
Offendete la vostra intelligenza e anche quella di chi legge.
E' vero, i banditi si sono comportati come tali e non hanno avuto vergogna nel riuscire a compromettere un intero settore, ma da qui e sparare queste cavolate ce ne corre, dai!
Scusate lo sfogo, è da tanto tempo che leggo, ma veramente siamo arrivati ad uno stato di esasperazione, che non giova a nessuno.
Stanno lavorando (da tanto, troppo tempo? non importa, importante è che lavorino) e voglio credere che quello che si percepisce (fra tanta carta straccia) è che la questione viene monitorata e seguita. Arrivare alla soluzione non sarà facile, l'importante è arrivare all'obiettivo che è quello di riavere a DISPOSIZIONE I NOSTRI SOLDI. Tutto il resto non conta.
 
ma come si fa, dico io, anche solo a pensarla una cosa di questo genere, via!!!!
Perchè fate questi ragionamenti, senza senso.
Offendete la vostra intelligenza e anche quella di chi legge.
E' vero, i banditi si sono comportati come tali e non hanno avuto vergogna nel riuscire a compromettere un intero settore, ma da qui e sparare queste cavolate ce ne corre, dai!
Scusate lo sfogo, è da tanto tempo che leggo, ma veramente siamo arrivati ad uno stato di esasperazione, che non giova a nessuno.
Stanno lavorando (da tanto, troppo tempo? non importa, importante è che lavorino) e voglio credere che quello che si percepisce (fra tanta carta straccia) è che la questione viene monitorata e seguita. Arrivare alla soluzione non sarà facile, l'importante è arrivare all'obiettivo che è quello di riavere a DISPOSIZIONE I NOSTRI SOLDI. Tutto il resto non conta.
....bastava dire di no e motivare la risposta, così sembra che non lo sai...se la gs non è completamente separata mi sa che rimanga in qualche modo aggredibile dai creditori, oppure checdebba essere realizzata x le spese amministrative..
 
Ultima modifica:
....bastava dire di no e motivare la risposta, così sembra che non lo sai...se la gs non è completamente separata mi sa che rimanga in qualche modo aggredibile dai creditori, oppure checdebba essere realizzata x le spese amministrative..
Nel caso specifico sono pochi i creditori che hanno precedenza sui clienti.
E comunque, a parte i tfr dei dipendenti, che tipi di debiti vuoi che abbiano?
 
Mi spiace essere cinico ma dei dipendenti a me frega nulla. I soldi dei risparmiatori sono stati messi sui ramo1 e 3 per avere in cambio un servizio non per tenere in piedi un carrozzone.
 
Nel caso specifico sono pochi i creditori che hanno precedenza sui clienti.
E comunque, a parte i tfr dei dipendenti, che tipi di debiti vuoi che abbiano?
..spesso le aziende falliscono per i debiti...credono abbiano spese e meno incassi - come qualcun altro ha fatto notare in questo forum - oltre ai pagamenti x sinistri non bloccati..e comunque nella attuale situazione pre LCA non credo ci siano precedenze tra creditori, chi prima arriva meglio alloggia..
 
che i ingrati che siete… fanno il blocco nel vostro interesse e voi non lo accogliete bene…..



Vedi l'allegato 2902870
Posso dire che non capisco dove sta il problema?
Non possono semplicemente prendere le varie GS con relative polizze e trasferirle ai nuovi proprietari?

Che bisogno c'e' di fare 5 parti esattamente uguali? Se anche non sono uguali, che problema c'e'?
Al limite, decidano per sorteggio quale GS va a chi.

Questi tracheggiano.
 
Ultima modifica:
Nel caso specifico sono pochi i creditori che hanno precedenza sui clienti.
E comunque, a parte i tfr dei dipendenti, che tipi di debiti vuoi che abbiano?
Facendo due conti della serva, con gli introiti dagli interessi generati dal sottostante, a malapena pagano dipendenti, spese fisse, consulenti e commissari.

Con cosa pagano i riscatti e quel minimo di rendimento delle polizze?
 
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