L’ultima sfida di Falck “Rimetteremo in forma le rinnovabili nel mondo”
ACQUISITO IL GRUPPO SPAGNOLO VECTRO QUATRO, SI APRONO I MERCATI DELLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI EOLICI E FOTOVOLTAICI : UN BUSINESS MILIONARIO, DALL’ITALIA AL GIAPPONE. CON UN OCCHIO AL SOLARE TERMODINAMICO
Luca Pagni
Lo leggo dopo
«L e rinnovabili non si fermeranno, ma è chiaro che dopo il momento della grande crescita arriva il momento della gestione, della manutenzione e, soprattutto, dell’efficientamento. Con l’acquisizione che abbiamo fatto in Spagna, Falck si candida per un ruolo di primo piano in questo settore». Piero Manzoni, manager con un passato in Abb e nell’utility svizzera Alpiq, guida dal 2008 quello che è rimasto dello storico marchio che porta il nome della famiglia di industriali milanesi. Così come è avvenuto per la Erg dei Garrone, anche i Falck hanno abbandonato l’industria pesante per riconvertirsi al settore delle rinnovabili. Il gruppo ligure è uscito dalla raffinazione, quello lombardo dalle acciaierie. Ma con la fine della politica degli incentivi e una concorrenza che si fa sempre più agguerrita, anche i gruppi italiani protagonisti del processo di consolidamento degli ultimi anni devono trovare nuove forme di redditività. Erg Renewables, dopo essere diventata leader in Italia, sta puntando sui nuovi mercati in espansione (Polonia e Sudamerica). Falck vuole intraprendere un’altra strada e puntare sul prossimo business legato alla manutenzione degli impianti che nei prossimi anni avranno bisogno di essere “ristrutturati”. Ecco spiegata l’acquisizione, perfezionata a fine settembre, del gruppo spagnolo Victor Quatro, attivo proprio nei servizi e nella gestione di impianti verdi, dall’ingegneria alla consulenza. Nata nel 2007, è cresciuta
fino ad avere ricavi per 7,4 milioni nel 2013, mentre per l’anno in corso si prevede un fatturato di 9 milioni con un margine operativo lordo di 1,8 milioni. Ma non sono certo i numeri, il punto centrale della strategia che ha portato Falck a scegliere Vectro Quatro dopo aver esaminato racconta Manzoni - oltre settanta società del settore in tutta Europa. Due sono gli aspetti industriali che hanno fatto pendere la bilancia a favore degli iberici. Il primo è la loro penetrazione geografica: in sette anni di vita, hanno aperto filiali in Europa (Francia, Bulgaria, Italia) ma anche in Giappone, Sud Africa e Americhe (Canada e Messico). In totale gestiscono 934 megawatt installati tutti per clienti terzi, per i quali hanno fornito consulenza in investimenti e finanziamenti alle rinnovabili per 4 miliardi di dollari. Questo, nelle intenzioni di Falck, significa aver rilevato anche tutta la rete commerciale in quei paesi dove sono già presenti gli spagnoli senza dover aprire degli uffici da zero. C’è poi l’aspetto delle sinergie. Falck ha sviluppato in proprio tutti gli impianti in Italia, Uk e Polonia. Unendo anche le competenze sviluppate da Vectro potrà ora offrire servizi lungo tutta la catena dell’eolico e del fotovoltaico; oltre a poter proporre in aggiunta la nuova tecnologia sul solare termodinamico che si sta sviluppando nel sito italiano di Rende. Sinergie che cominceranno a dare i loro frutti nei prossimi anni. Per il 2104, Manzoni ha confermato le previsioni che proiettano un ebitda a 130-135 milioni di euro e ha assicurato al mercato, sul fronte del dividendo, un pay-out al 30 per cento». Sarà anche per questo che gli ultimi report sulla società sono comunque positivi, con Akros e Kepler che danno un giudizio buy ed Equita che conferma il giudizio hold. Nonostante il titolo sia ai minimi degli ultimi dodici mesi e il primo semestre si sia chiuso con un utile in calo a 5,7 milioni rispetto ai 19,2 del 2013. «I risultati semestrali - spiegano dall’azienda - hanno risentito di un andamento sfavorevole della ventosità sia in termini assoluti sia rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Tale effetto, aggravato dal fermo impianto per guasto al termovalorizzatore di Trezzo sull’Adda e accompagnato dalle penalizzanti normative del settore, ha impattato negativamente sui ricavi e sulla marginalità ». Qui sopra, Piero Manzoni, amministratore delegato di Falck Renewables Spa