johnny19
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Fideuram scende a patti e rimborsa un bond Cerruti
da Finanza&Mercati del 12-11-2005
Dopo il crac Fin.part, la banca offre di restituire ai clienti il capitale meno le cedole maturate e intascate
Il fallimento di Fin.part accende le dispute tra gli obbligazionisti e le reti bancarie collocatrici dei bond. In particolare, secondo quanto appreso da Finanza & Mercati, Fideuram è pronta a scendere a patti con un cliente cui i promotori avevano venduto oltre 20mila euro di obbligazioni Cerruti (garantite dalla controllante Fin.part). Per chiudere una causa intentata dall’obbligazionista, Fideuram è disponibile a transare con «il pagamento ai signori del prezzo da loro versato - si legge in un documento - per l’acquisto delle obbligazioni, dedotte le cedole maturate e pagate». La missiva, datata 25 ottobre (lo stesso giorno in cui il Tribunale milanese ha decretato il fallimento di Fin.part), propone anche la «restituzione dei titoli alla banca», nonché un «contributo spese pari a 2mila euro». In sostanza, si tratta di un rimborso pressoché totale. Il che potrebbe venire interpretato come un tentativo di evitare guai peggiori, nonché il giudizio in aula. Fideuram, del resto, era già scivolata sui bond Fin.part-Cerruti: come riportato da documenti pubblicati da F&M lo scorso 5 febbraio, la banca nel 2001 aveva sollecitato il collocamento dei bond presso la clientela retail, nonostante l’Offering circular dell’emissione Cerruti vietasse espressamente la sollecitazione al pubblico risparmio. L’istituto del gruppo Sanpaolo Imi, peraltro, sembra aver garantito una delle maggiori quote dei bond ai propri clienti (si parla di 20 milioni, sui 200 milioni totali del prestito in default dallo scorso luglio). «Clienti che hanno chiesto i bond - ha sempre sostenuto Fideuram - e firmato un documento di accettazione del prodotto». In ogni caso, con il fallimento della società fondata da Gianluigi Facchini (e ora guidata da Gianni Mazzola), per gli obbligazionisti rimane solo la chance del contenzioso con le banche: un affare su cui si stanno scatenando le organizzazioni a difesa del consumatore. A meno di non sperare nel fondo per indennizzare i risparmiatori vittime dei crac previsto in Finanziaria. Intanto, Piero Canevelli è stato nominato curatore fallimentare di Fin.part. Il 20 febbraio dovrebbe esserci l’udienza per definire l’ammissione al passivo dei creditori. Ma per i bondholder (in quanto chirografari) è forse la strada più in salita.
da Finanza&Mercati del 12-11-2005
Dopo il crac Fin.part, la banca offre di restituire ai clienti il capitale meno le cedole maturate e intascate
Il fallimento di Fin.part accende le dispute tra gli obbligazionisti e le reti bancarie collocatrici dei bond. In particolare, secondo quanto appreso da Finanza & Mercati, Fideuram è pronta a scendere a patti con un cliente cui i promotori avevano venduto oltre 20mila euro di obbligazioni Cerruti (garantite dalla controllante Fin.part). Per chiudere una causa intentata dall’obbligazionista, Fideuram è disponibile a transare con «il pagamento ai signori del prezzo da loro versato - si legge in un documento - per l’acquisto delle obbligazioni, dedotte le cedole maturate e pagate». La missiva, datata 25 ottobre (lo stesso giorno in cui il Tribunale milanese ha decretato il fallimento di Fin.part), propone anche la «restituzione dei titoli alla banca», nonché un «contributo spese pari a 2mila euro». In sostanza, si tratta di un rimborso pressoché totale. Il che potrebbe venire interpretato come un tentativo di evitare guai peggiori, nonché il giudizio in aula. Fideuram, del resto, era già scivolata sui bond Fin.part-Cerruti: come riportato da documenti pubblicati da F&M lo scorso 5 febbraio, la banca nel 2001 aveva sollecitato il collocamento dei bond presso la clientela retail, nonostante l’Offering circular dell’emissione Cerruti vietasse espressamente la sollecitazione al pubblico risparmio. L’istituto del gruppo Sanpaolo Imi, peraltro, sembra aver garantito una delle maggiori quote dei bond ai propri clienti (si parla di 20 milioni, sui 200 milioni totali del prestito in default dallo scorso luglio). «Clienti che hanno chiesto i bond - ha sempre sostenuto Fideuram - e firmato un documento di accettazione del prodotto». In ogni caso, con il fallimento della società fondata da Gianluigi Facchini (e ora guidata da Gianni Mazzola), per gli obbligazionisti rimane solo la chance del contenzioso con le banche: un affare su cui si stanno scatenando le organizzazioni a difesa del consumatore. A meno di non sperare nel fondo per indennizzare i risparmiatori vittime dei crac previsto in Finanziaria. Intanto, Piero Canevelli è stato nominato curatore fallimentare di Fin.part. Il 20 febbraio dovrebbe esserci l’udienza per definire l’ammissione al passivo dei creditori. Ma per i bondholder (in quanto chirografari) è forse la strada più in salita.