Se consideriamo la previsione:
Vedi l'allegato 3008616
Non ci sono validi motivi per cui preferire un fisso, concordo con la visione di
@aemme1
Con questo scenario sto davvero pensando di passare dalla Flex di Octopus all’STG…in Toscana (Firenze) sarà Illumia a gestirla…tutti i dati sono per “costi/benefici” a favore di questa scelta, non ho trovato evidenti controindicazioni e anche qui mi sembrano diversi che propendono all’STG.
Le fisse ormai hanno un CCV molto elevato, già deciso all'inizio, per tutelarsi e colpire indistintamente tutti a prescindere di come si muove il PUN.
Quei rari casi di costo fisso basso prevedono costo della luce al kWh più elevato rispetto al resto della concorrenza, e possono convenire per chi consuma poco o nulla (a quel punto però converrebbe loro andare in STG o SEN..tolta Dolomiti e qualche tariffa "trappola" per rubare i clienti del tutelato, anche il tutelato stesso è in quasi tutti gli scenari sul podio).
O comunque è un costo al kWh che tiene conto di uno spread tale da coprirli per 12 mesi con elevata probabilità. Per la restante probabilità di "errore", se comporta una perdita importante, non c'è problema: c'è la PMU e la possono giustificare con il mercato che è cambiato.
Come già ripeto da tempo, le compagnie ci potevano cascare una volta (e rimanere con le mani legate durante l'era Draghi).
Adesso non ci cascano più (giustamente) e trovano le contromisure: PCV elevato, eventuali penali, PMU etc
E di certo non si spaventano se arriva la società X di turno che propone prezzi insostenibili perché l'elasticità del mercato luce e gas è poca (e lo dimostrano i colossi che si possono permettere di mantenere il bacino clienti stabile pure con PCV da 144€/anno).
Tra l'altro su questo discorso ci sarebbe da dire, a chi sostiene che chi verso agosto 2022 ha avuto fortuna (per non dire altro) e per 1 anno ha avuto il prezzo bloccato, che ad oggi non reggerebbe più (a meno che il Governo tuteli i cittadini) perché in futuro non ci sarà più il tutelato. E non solo: le compagnie gas ad esempio, dovendo accettare i vulnerabili, sono costrette ad accettare clienti che richiedono una tariffa che tendenzialmente costa meno di quella a listino (e menomale che almeno c'è questa misura che tutela "i deboli"). E, come sempre, la restante utenza dovrà sobbarcarsi l'onere. Un po' come la storia delle promo "nuovi clienti" pagate con gli aggravi ai vecchi.
Vorrei condividere un paper, interessante,
https://www.qualenergia.it/wp-content/uploads/2024/02/Position-Paper-n.261_Tutele-graduali.pdf
viene analizzato l’STG a confronto con il mercato libero, ne trae la conclusione che muovendosi sul mercato si riesce talvolta a pareggiare o risparmiare leggermente rispetto all’STG.
Premetto che sono nel mercato libero con Octopus però mi domando: per 3 anni passando al tutelato si potrebbe restare competitivi rispetto al libero senza dover cambiare, mentre per esserlo nel libero si dovrebbe farlo con il rischio di avere comunque una tariffa meno conveniente rispetto al STG. Vale “sbattersi” nel libero per un possibile minimo risparmio?
Si, con l'aggravante che finito il tutelato, il libero molto probabilmente alzerà i costi non avendo più un concorrente che li costringeva al ribasso. E si nasconderanno dietro la foglia di fico delle variazioni legate al mercato.
In Italia purtroppo i nostri governanti (probabilmente spaventati dall'aumento del 2022?) hanno preferito uccidere l'unico concorrente che, come giustamente ha detto qualcuno qui, nel lungo periodo, né ci guadagnava, né ci rimetteva.