Franco Angeli

Biagio è ' un esempio per i suoi interventi impostati al confronto sano e corretto , pur quando ci si imbatte in " un burbero " come Modernismi al quale si può , credo , perdonare la difficoltà di porsi in modo più ' aggraziato ' . Rimane un amico davvero molto competente e a volte capace di cogliere ciò che a tanti sfugge ... in ogni caso non leggo in lui la volontà di offendere ma di collaborare e difendere le sue idee , pur con modi burberi ripeto . Un saluto a tutti per una buona domenica . OK!
 
Giusto Zonguoren, quello che già Rotella aveva anticipato con i suoi primi strappi del 54

Si ma Rotella nel '54 è ancora informale, fino a quando non compare il personaggio, il manifesto o il soggetto, la pubblicità o il simbolo, il muro è un muro informale, il manifesto decollato no, chiaramente Rotella ha ispirato e si è ispirato dalla strada ma i primi muri diciamo che sono una deriva estetica dell'informale molto avviata a generare nuove immagini, ma ancora non di ambito dada, new realist o pop, anche per lui la vera partenza in questo senso è intorno al 1960, ma va dato atto della originalità nel 1954 e dintorni
 
non nego che Rotella abbia ispirato il gruppo romano, ma questa opera non è quello che credi, anche Emilio Vedova dava titoli del genere, ma in nessuno dei due casi si parla di intenti, quelli compaiono intorno al 1959-1960 come è anche logico che il finire di un decennio e l'inizio di un nuovo, sia ambito di rinnovamenti
 
Diciamo con quelle prime opere è più vicino addirittura a Burri secondo me, utilizzare materiali per esprimersi, Emilio Villa rimase folgorato dai quei primi lavori dove vedeva proprio un nuovo sviluppo artistico
 
Ringrazio @Sattin e @Klee per gli interventi distensivi. Vi assicuro ragazzi che io non sono uno minimamente rancoroso quindi, dopo avere fatto notare a @Modernismi quello che per me era un atteggimaneto fuori luogo, per me è già acqua passata, pur augurandomi futuri confronti all'insegna della @Moderazione :yes:
Chiudo solo dicendo che in certi contesti la forma è anche sostanza.
E' un peccato quindi far prevalere la pesantezza di un comportamento burbero rispetto alla bontà dei contenuti.
 
bravo Biagio, condivido il tuo spirito! con Modernismi però siamo più "elastici" perché parla di questi Artisti "con anima" e se si lascia andare e' spesso perché è accecato dal troppo amore...

ps: Rotella: " argentina " 148x215, 1957.
è vero che nel 54 i retro d'affiche sono "muri romani" ma basta sfogliare il sam hunter x trovare nel 55 decollages dal titolo es."paesaggio mistico" e poi dal 58 i primi decollages più "pop" intitolati es. "una pelliccia di visone" ,"l'arancia del cosacco", "scotch brand", ecc. poi dal 60-61 mantenendo l'attenzione al ready-made la poetica "pop" diventa più evidente ma è gia da metà anni 50 che Rotella è a mio avviso pienamente in linea con tendenze new dada e nuovo realiste, con elevazione a valore estetico ed artistico di oggetti di uso comune, recuperati in questo caso dalla "strada"...quindi un grande, che nonostante la vulgata si è evoluto , pienamente sintonizzato con le avanguardie del suo tempo, partite in parallelo in altre parti del globo tra cui Francia e USA ( a parte gli inglesi, Paolozzi ecc , di qualche anno in anticipo..)
 
Scusa Marione ma i piccoli decollage informali sono realizzati anche nel 54, molti di piccolo o piccolissimo formato, sono proprio pubblicato sul Sum Hunter. Leggendo la sua biografia parla proprio Emilio Villa di quei piccolissimi decollage che stavano in un palmo della mano
 
certo.
ma non mi pare sia in contrasto con quanto scrivevo. prima ho scritto "di getto" semplicemente sfogliando e guardando le opere, i titoli e le date.
ora mi stavo rileggendo il resto di Restany che dice "tra il 58 e il 60 la visione di Rotella tenderà alla definizione di un sovralinguaggio della sfigurazione. abbandonerà poco a poco le composizioni puramente astratte e l'eventuale ricorso ai contenuti dei manifesti a favore di una lacerazione più figurata, cioè più portata ad esaltare qualche dettaglio dell'immagine di base"
un saluto
 
roma aquila.jpg

angeliui.jpg

1963
 
certo.
ma non mi pare sia in contrasto con quanto scrivevo. prima ho scritto "di getto" semplicemente sfogliando e guardando le opere, i titoli e le date.
ora mi stavo rileggendo il resto di Restany che dice "tra il 58 e il 60 la visione di Rotella tenderà alla definizione di un sovralinguaggio della sfigurazione. abbandonerà poco a poco le composizioni puramente astratte e l'eventuale ricorso ai contenuti dei manifesti a favore di una lacerazione più figurata, cioè più portata ad esaltare qualche dettaglio dell'immagine di base"
un saluto

OK!
 
Da artesegno in anteprima una tela anni 60
 
Vi sottopongo una questione.
Ho acquistato in asta una carta (intelata) di Angeli, consegnatami qualche giorno fa.
Aldilà del sommo godimento che la stessa mi reca (viva le carte ... di qualità), ho verificato, documentazione alla mano, che:
1. la stessa risulta pubblicata nel volume 1 delle opere di F.A. a cura dell'archivio Calestani - Gallo, e riporta la data del 1966;
2. mi è stato consegnata attestazione A.Calestani (Archivio per la monografia F.A. 10 mercanti un artista) che la data 1966 - provenienza collezione privata Roma;
3. mi è stato consegnata attestazione studio soligo (la firma mi pare RMSoligo) che la data 1978-80 - provenienza Carlo Dalla Bella (?).
Dalle ricerche fatte (confronti con opere certificate dall'ultimo archivio ufficiale) parrebbe evidente la correttezza della datazione attestata dallo studio soligo.
Secondo voi come sono andate le cose?
Grazie
 
Buon risultato da Dorotheum per Angeli
IMG_7675.jpg
IMG_7676.jpg
 
Vi sottopongo una questione.
Ho acquistato in asta una carta (intelata) di Angeli, consegnatami qualche giorno fa.
Aldilà del sommo godimento che la stessa mi reca (viva le carte ... di qualità), ho verificato, documentazione alla mano, che:
1. la stessa risulta pubblicata nel volume 1 delle opere di F.A. a cura dell'archivio Calestani - Gallo, e riporta la data del 1966;
2. mi è stato consegnata attestazione A.Calestani (Archivio per la monografia F.A. 10 mercanti un artista) che la data 1966 - provenienza collezione privata Roma;
3. mi è stato consegnata attestazione studio soligo (la firma mi pare RMSoligo) che la data 1978-80 - provenienza Carlo Dalla Bella (?).
Dalle ricerche fatte (confronti con opere certificate dall'ultimo archivio ufficiale) parrebbe evidente la correttezza della datazione attestata dallo studio soligo.
Secondo voi come sono andate le cose?
Grazie

Se hai acquistato in asta da M.A. probabilmente hanno spinto sul 1966 per alzare il p., ma poi .....viene a galla di tutto.
Per esempio è successo pure che l'Archivio consulti M.A. e che vengano consigliate altre date rispetto a quella espressa in asta.
 
Ragazzi che ne pensate di questa opera di Angeli che un mio amico si è trovato a seguito di una successione? È un 50*70cm....io penso che la firma sia apocrifa, ma la mascherina mi sembra buona. Non capisco poi a cosa possa riferirsi il codice a lato. Ovviamente purtroppo è priva di qualsivoglia certificazione.... Non so quanto gli convenga tentare l'archiviazione... Attendo vostre cortesi opinioni.
 

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