Ciao sovranità, come scritto mesi fa - se Mattarella (definito eufemisticamente "fine" costituzionalista) proporrà Cottarelli per un governo del PdR, sarà imbarazzante vedere esclusi i 2 partiti vincitori alle urne e vedere di nuovo Berlusconi coalizzato con tutta la sinistra e profughi vari a raccogliere una esigua maggioranza.
Cmq, silurato Conte mi aspetto un rimbalzino e poi si vedrà...
riporto qui sotto alcune analisi di un ottimo Prof. che condivido:
Savona, ex candidato ministro dell’economia, critico nei confronti di questa Area Euro, ma non certamente contrario al concetto di Unione monetaria.
Attenzione, perché
i più grandi anti-europeisti sono proprio coloro che, per convenienza o per ignoranza, l’Area Euro la vogliono mantenere com’è: una pseudo Unione.
I più grandi europeisti, invece, sono proprio coloro che, nonostante tutto, non hanno ancora abbandonato il sogno di migliorarla e trasformarla negli Stati Uniti d’Europa.
Una vera Unione valutaria, solidale, con gli Eurobond, regole eque, ecc.
Che l’Area Euro così com’è non va non è opinione personale ma è la cruda realtà, con diversi salvataggi (brillantemente pronosticati dalla Thatcher qualche decennio fa), col rapido declino economico su scala mondiale di molti membri, con Paesi a due velocità, con la mala gestione del fenomeno dell’immigrazione, con la scarsa coesione sociale, ecc.
Se si è giunti a ciò è anche e soprattutto per l’egoismo tedesco, che spesso ha imposto il proprio volere ed i propri interessi a quelli globali, trovando terreno fertile nell’inerzia degli altri membri.
Il QE, per esempio, dovrebbe essere concentrato principalmente o esclusivamente tra i Paesi in difficoltà, anziché proporzionalmente al capitale della BCE detenuto (il che vede al primo posto proprio la Germania).
Il fatto che alle banche sia permesso di contabilizzare i derivati al prezzo d’acquisto è una delle diverse regole favorevole ai tedeschi.
E poi ci sono le norme violate, come quel
tetto del 6% del surplus commerciale che la Germania supera da ben 12 anni.
La prepotenza e l’egoismo tedesco non sono una novità, ma il semplice ripetersi di un comportamento già visto nei precedenti accordi di Unione monetaria.In buona sostanza, era sufficiente conoscere la storia (che spesso si ripete) per prevedere la condotta tedesca.
La crescente popolarità dei cosiddetti ‘partiti anti-Euro’ dovrebbe essere letta dalle istituzioni come un inequivocabile invito al cambiamento, messaggio che invece sta cadendo nel vuoto.
Chi ci definisce come ‘scrocconi’, (der Spiegel) dovrebbe leggere i numeri e riprendere in mano i libri di storia.
Capirebbe innanzitutto che ogni anno l’Italia versa all’Unione Europea più di quanto riceve.
Inoltre, scoprirebbe che nel 1953 ben 21 Paesi permisero ai tedeschi, in grandissima crisi, di dilazionare il pagamento di metà del proprio debito in un piano trentennale, posticipando il saldo dell’altra metà dopo la riunificazione delle due Germanie.
Ad Unificazione avvenuta (1990), però, la Germania si oppose all’idea di ottemperare quanto pattuito.
Si, proprio lei, quella che ora chiede/impone agli altri il rigido rispetto delle regole.
Diversi Paesi la soccorsero rinunciando a quanto gli spettava. Tra questi, la Grecia e la nostra Italia.
La Germania ha grandissimi meriti per com’è riuscita a rinascere da una situazione di grave crisi, ma non dovrebbe mai dimenticare che non sarebbe dov’è senza la generosità che alcuni Paesi le hanno dimostrato in passato.