La dannazione del Ftse-Mib si chiama banche del 05/04/2016
..........................Sulle motivazioni della debolezza delle banche abbiamo già parlato. I rendimenti a zero prosciugano le fonti di business tradizionali, che alimentano i bilanci con il margine di interesse. L’introduzione del Bail-in e la penosa gestione del salvataggio delle 4 banche popolari toscane, da parte di un governo che non ha potuto nascondere conflitti di interesse, ha provocato la ritirata o almeno la razionalizzazione dei depositi bancari da parte di molti risparmiatori. Il ruolo molto attivo, che il vittimismo italico ha spesso bollato come persecutorio, della vigilanza BCE, ha richiesto ricapitalizzazioni e forse ne chiederà ancora per ridimensionare il pericolo delle sofferenze, che in Italia sono il doppio che nel resto d’Europa e pesano (quelle lorde) per circa 200 miliardi sui bilanci del settore. La difficoltà a disfarsi in modo non troppo penalizzante di questi crediti largamente inesigibili pone infatti problemi di sostenibilità futura e potrebbe comportare altre richieste di aumenti di capitale per le banche più esposte e non in grado di ridurle.
Tutto ciò ha creato un clima di diffidenza nei confronti del settore che spinge gli investitori a vendere al primo stormir di fronde.
E’ una questione di sentiment negativo e non è molto facile invertirlo in assenza di fatti importanti in grado di far tornare la fiducia.
Lo dimostra il fatto che anche ieri le banche hanno continuato a rotolare in basso in modo uniforme, nonostante abbia preso il via ufficialmente l’estensione ad 80 miliardi di euro mensili (dai 60 precedenti) dell’acquisto sul mercato di titoli pubblici e privati per opera della BCE e delle banche centrali di Eurozona, in applicazione delle misure comunicate da Draghi il 10 marzo scorso. Eppure la misura è stata presentata come un aiuto a migliorare la solidità degli attivi bancari. Ma per ora non è servita a nulla, e le banche sembrano del tutto incapaci di reagire. Ciò non fa che peggiorare l’immagine del nostro indice e lo confina ormai da parecchi giorni in pianta stabile al fondo della classifica delle performance quotidiane delle borse europee, mentre Wall Street è ad un soffio dai massimi.
C’è da chiedersi che cosa succederà quando Wall Street deciderà di correggere.