FTSEMIB e altri Indici, Materie Prime 62.0

Lascialo dire...

Marò....io sono disposto e bene verso tutti, anche quelli che vanno in strada con le trombette quando è up ed escono a mezzanotte (o non escono proprio) quando in giro ci sono gli orsi ma qua dentro ce ne sono di personaggi che andrebbero analizzati ben bene, ma che infanzia avete avuto? ma ne avete avuta una? Mah
 
oggi premiati i long..come me qual..e pochi altri....ieri bufala propiziata da moodys sulle banche...e proprio perche bufala..oggi banche tutte al rialzo..alla faccia dei gonzi...prevedo anche oltre 18200...penso di chiudere long a 18250....salvo meglio o peggio se non supera 18200..vediamo..comunque short over ieri era manifestamente sbagliato

ceduto un cip long a 18250...piu che altro x scaramanzia....tengo gli altri 3
 
1mini short a 18270

( uno solo ! 10 eraerrore per la fretta)
 
sinceramente mi aspettavo meno forza . . credevo aspettasse un po' di più per ricominciare il long :rolleyes:
 
a Nardi ma perchè non ti limiti a constatare la tua posizione corretta piuttosto che inveire contro chi la pensa diversamente? proprio non gliela fai, vero?

è la contentezza dall'aver acchiappato la giocata ed essere dalla parte vincente.

Si chiama euforia
 
Chiaramente precipitosa nell'aprire gli short ma, a mio parere, dovremmo essere sui max di giornata
 
è la contentezza dall'aver acchiappato la giocata ed essere dalla parte vincente.

Si chiama euforia

Sbe.....ma è come se ieri i giocatori della Juve si fossero presentati ad Appiano Gentile champagne alla mano con la pretesa di festeggiare li lo scudetto: nessuno li obbliga all'understatement del non festeggiamento ma est modus in rebus.....specie se certe sceneggiate napulitane vengono da chi al primo -3% si rintana....
 
è la contentezza dall'aver acchiappato la giocata ed essere dalla parte vincente.

Si chiama euforia

in parte..ma era anche un alert x dire a cilla che era in pericolo a insistere con lo short con le banche ripartite al rialzo.vero....detto in maniera goliardica..ma anche loro ieri hanno canzonato i longers...ceduto poco fa altro cip. a 18270..rimango con 2 mini...pr.medio 18060
 
130 in chiusura per lo short da 230
 
analisi P:Gerbino

Draghi perde appeal. Ora tocca a Yellen e Kuroda
26/04/2016 08:35
Gli ultimi 10 giorni del mese di aprile sono in gran parte condizionati dai numerosi appuntamenti con le banche centrali, che tengono quasi in contemporanea le loro riunioni periodiche.
La discussa performance di Draghi, giovedì scorso, ha mostrato come unica novità il disagio del presidente BCE per gli attacchi che gli stati del nord Europa, capitanati dalla Germania, stanno intensificando nei confronti della politica dei tassi negativi perseguita dalla BCE.
Nelle due sedute che hanno seguito la Conferenza Stampa di Draghi, mentre i giornali finanziari italiani hanno raccontato e giudicato con l’occhio del tifoso lo sfogo polemico di Draghi verso la Germania, schierandosi coralmente in difesa dell’indipendenza della Banca Centrale e magnificando il ruolo di supplenza che Draghi ha svolto nei confronti dell’incapacità dei governi europei di stimolare la crescita, i mercati finanziari tanno imponendo un’altra chiave di lettura assai meno agiografica.
Il mercato obbligazionario sta mostrando abbastanza chiaramente di non credere affatto alle parole di Draghi, che ha confermato i tassi negativi ancora per molto tempo. I rendimenti del Bund decennale tedesco in 3 sole sedute di borsa sono passati da 0,145% di mercoledì scorso a 0,278% di ieri. Sono ancora valori molto bassi, ma si tratta pur sempre di un raddoppio dei rendimenti in 3 giorni, che li sta riavvicinando a quel 0,33% toccato il 10 marzo, proprio durante la precedente performance di Draghi.
E’ come se, ogni volta che Draghi parla, rassicurando sull’impegno a regalare sempre di più, ora i mercati reagissero con una pernacchia, anziché con gli applausi che si vedevano lo scorso anno.
Forse è ancora presto per dirlo, ed è bene attendere il superamento di 0,33% del rendimento del Bund prima di certificarlo, ma comincio ad avere la sensazione che il mercato stia facendo le prove tecniche per l’inversione di tendenza di lungo periodo dei rendimenti.
E se così fosse, significherebbe che i grandi investitori, nella sfida tra Draghi, paladino dei tassi negativi, e la Germania oppositrice, puntano sulla vittoria dei tedeschi e su uno stop alla politica accondiscendente della BCE prima del 2017, data fissata da Draghi.
In questo quadro anche le borse azionarie tirano il freno, perplesse dall’andamento della stagione delle trimestrali USA, zeppa di delusioni, che anticipa una performance del PIL del primo trimestre piuttosto stagnante. Gli analisti per ora prevedono un modesto +0,2% annualizzato, ma stanno ancora affinando la previsione.
Nel frattempo questa settimana ci aspettano due altre importanti riunioni di banche centrali. Mercoledì la FED annuncerà gli esiti della riunione del FOMC e giovedì mattina avremo le analoghe decisioni della BOJ. I mercati sono piuttosto incerti nelle aspettative. Per la FED si prevede un nulla di fatto con rinvio a giugno dell’eventuale decisione di alzare i tassi. Noto però che più i mesi passano, più si avvicinano le elezioni presidenziali americane ed è consuetudine che la FED si astenga da interventi nell’imminenza elettorale. Pertanto bruciare questa possibilità potrebbe significare rinviare il rialzo a fine anno.
Però le condizioni dell’economia USA non sono così smaglianti da sopportare un aumento dei tassi proprio ora. Yellen e compagni si trovano perciò all’angolo, con le mani legate.
Altrettanto all’angolo pare essere Kuroda, schiacciato tra la forza dello yen e la debolezza dell’economia giapponese. E’ possibile che qualcosa faccia per uscire dalla morsa. Non è certo il coraggio di stupire che manca al presidente della Bank of Japan. Forse renderà ancor più negativi i tassi o amplierà gli acquisti del nippo-QE. Insomma, la stessa medicina di Draghi, che finora non ha funzionato né in Europa, né in Giappone. Ma che piace tanto alle borse, che possono fare il carry trade a spese delle banche centrali, le quali oggi arrivano addirittura a pagare gli avvoltoi perché continuino a speculare al rialzo.
Probabilmente a fine settimana i mercati avranno le idee più chiare di quanto abbiano ora. Al momento, tra speranze e timori, sembrano proprio non sapere che pesci pigliare.
 
Indietro