dal sito formula1.it
La Red Bull ha ammesso di aver barato nel corso del Gran Premio del Canada, eppure la Federazione Internazionale l'ha penalizzata soltanto con una multa: il retroscena che ha del clamoroso.
Nel corso del Gran Premio del Canada, la Red Bull ha consapevolmente violato il regolamento, per poi ammettere alla FIA di averlo fatto.
Ciononostante, la penalità assegnata alla squadra ammonta soltanto a 25mila euro di multa: stiamo parlando di spiccioli per un team di F1.
Al giro numero 52 della gara, Sergio Pérez è andato in testacoda alla curva 6, causando un forte impatto tra la propria RB20 e le barriere.
Il messicano, su indicazione degli ingegneri, ha riportato la malconcia monoposto ai box in condizioni non sicure, infrangendo il regolamento.
L'ordine di scuderia è stato dato a Checo per evitare che la FIA ricorresse a una Safety Car per l'incidente, in quanto questa avrebbe danneggiato Verstappen (leader del Gran Premio in quel momento, con 5 secondi di vantaggio sul secondo).
L'azione della Red Bull è di una gravità incommensurabile; perché fa presagire che, se la vettura di sicurezza avesse potuto aiutare l'olandese, si sarebbe chiesto a Pérez di ritirare la macchina in pista.
Un comportamento così antisportivo ed irregolare non può essere punito soltanto da una multa. Certo, il pilota ha ricevuto tre posizioni di penalità in griglia nella prossima gara, ma il danno sportivo sarebbe dovuto essere di gran lunga superiore per il team di Milton Keynes.
Insomma, la Red Bull l'ha fatta franca. Non è la prima volta che questo accade negli ultimi anni, ma gli appassionati sperano vivamente che sia l'ultima.