Gesu' Cristo e il cattolicesimo

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Barabba si chiamava Gesù ?

Alcuni codici antichi del vangelo di Matteo riportano che il nome di Barabba era Gesù.

Avevano allora un prigioniero famoso detto [Gesù] Barabba. Mentre dunque erano riuniti Pilato disse loro: Chi volete che vi liberi: [Gesù il] Barabba o Gesù detto il Cristo? (Mt 27, 16-17)

Vediamo il commento degli studiosi:
"Si raccomanda la lezione Gesù Barabba, ovvero Gesù il Barabba. Può apparire scandaloso che Barabba si chiami anche Gesù. Per questo fu cancellato nella grande maggioranza dei manoscritti." (Joachim Gnilka)

"Gesù Barabba è lezione conservata solamente da una piccola famiglia di manoscritti, ma ha un'alta probabilità di essere quella originaria, poiché più difficile. Era già nota a Origene, il quale la esclude per il motivo che nessun peccatore può portare il nome di Gesù: i copisti devono aver fatto altrettanto, per gli stessi motivi reverenziali (l'evangelo di Matteo è l'unico in cui la variante si sia conservata)."(Alberto Mello)

Allora viene da domandarsi se questo particolare episodio, come altri nei Vangeli, non sia puramente metaforico, dato che Bar-Abba significa figlio del Padre. Abbà: la stessa parola usata poche ore prima da Gesù al Getsemani.
Detto ciò riscriviamo quindi la domanda di Pilato alla folla:

Chi volete che vi liberi: Gesù il figlio di Dio o Gesù il Messia?

Il messia umano muore nella carne e viene liberato il figlio divino nello spirito. Questo era il concetto da trasmettere. Il Barabba rivoltoso ed omicida della tradizione potrebbe essere un artificio letterario del primo evangelista. Poi gli altri gli sono andati dietro.
Si noti che non sarebbe la prima volta che Marco affibbia nomi allegorici ai suoi personaggi: per es. nel capitolo 10 il cieco Bartimeo = figlio di Timeo, un'opera di Platone che parla degli organi del corpo umano compresi gli occhi.
 
Ha visto mai che mischiando la materia in tutti i modi possibili nasca la vita ??
...

Per avvicinarti a questo tipo di questioni di biologia molecolare devi aumentare la tua cultura scientifica.
Un buon inizio è "Il caso e la necessità" di Jaques Monod.

Si tratta di un testo difficile per essere divulgativo, ma se lo studi con attenzione puoi arrivare ad "intuire" come è nato il meraviglioso fenomeno naturale che oggi chiamiamo "vita", senza dover ricorrere ogni volta ad espedienti metafisici per giustificare la natura delle cose.

Nel terzo millennio il concetto di "dio" non è più un'ipotesi necessaria...
 
esattamente come oggi un cristiano etichetta spregevolmente come "ateo" chi nega l'esistenza della propria divinità.
Esattamente niente, è una tua opinione
Un ateo con questo tipo di spiritualità può associare dunque al concetto di "dio" quello di "natura" ovvero dio=natura, senza nessun'altra implicazione escatologica, senza anime da salvare, senza morti che ritornano in vita, senza fantasiosi spiriti, angeli e demoni a tormentare l'essere umano.
La connotazione dispregiativa è evidente ed è parte manifesta del tuo pensiero.
Il convincimento è un fatto interiore che pertiene se stessi, dunque il prefisso "auto" è ridondante ed ha, nel caso che citi, solo finalità derisorie, entrambi si "autoconvincono".
Certo il prefisso auto è ironico, il Cardinal Biffi è dotato di penetrante sagacia, ma per i Cristiani non si tratta di convincimento, ma di eperienza, Gesù è vivo nella compagnia dei credenti, quindi verificabile oggi.
Similmente, un tempo la Chiesa Cattolica si era "autoconvinta" della verità del modello geocentrico perché era scritto nei suoi testi sacri, poi è arrivato Galileo ad aprire gli occhi al mondo.
Nessun autoconvincimento, è la Chiesa il suo corpo, quindi la modalità della sua presenza oggi.
 
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Esattamente niente, è una tua opinione

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Nessun autoconvincimento, è la Chiesa il suo corpo, quindi la modalità della sua presenza oggi.

Se vuoi farti un'idea vibrante di come la Chiesa di Roma trattava i cosiddetti "eretici" alla fine del '500, ti consiglio caldamente la visione del toccante film Menocchio (2018), del regista Alberto Fasulo.

Chi non riuscisse a trovare questa perla nascosta, si legga per intero questa esauriente recensione:
Menocchio (2018) di Alberto Fasulo - Recensione | Quinlan.it
 
Queste parole sono state dette davanti al Papa, nella sua ultima omelia quaresimale, dal cardinale Cantalamessa, predicatore della casa pontificia:
La voce di Dio, anche sul Sinai, non risuonava all’esterno, ma dentro il cuore sotto forma di chiarezza, di impulsi, originati dallo Spirito Santo. I dieci comandamenti non furono incisi dal dito di Dio su tavole di pietra (ci è difficile perfino immaginarlo!), ma sul cuore di Mosè che poi le incise su tavole di pietra.
CArdinale Cantalamessa :D:asd:
Per il resto molto romantico, ricorda l'amore che fa breccia nel cuore degli uomini e tutti gli aforismi sul cuore
 
Diceva bene il cardinal Biffi, gli atei hanno fede, si autoconvincono.
io non mi definisco ateo, ma non credente.

Cito il dott. Freud che anticipa il mio pensiero

Sull'educazione irreligiosa​

Nel discutere il futuro dell'illusione religiosa, affronta il problema della presenza della religione nell'educazione dei bambini. Egli è convinto che «forse c'è da scoprire un tesoro che può arricchire la civiltà: ed è che vale la pena di tentare un'educazione irreligiosa».
 
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consiglio caldamente la visione del toccante film Menocchio (2018)
Menocchio - Film - RaiPlay

io non mi definisco ateo, ma non credente.
Infatti la normalità sarebbe essere agnostici, o scettici, su cose che non si possono verificare scientificamente.

Invece gli atei hanno credenze su cose non verificabili, fino a ritornare anche alla superstizione quando identificano la divinità nella natura.
Gli ateisti, poi, cercano di insegnare anche ad altri la loro fede.

molto romantico, ricorda l'amore che fa breccia nel cuore degli uomini e tutti gli aforismi sul cuore
Questo è proprio quello che gli atei non capiscono.

Oltre agli istinti animali e alla razionalità, negli esseri umani c'è quella scintilla di arte e sentimenti che va oltre l'immanente, che è per molti ma non per tutti.

"Dio" parla al "cuore", non alla "mente":
Beato te, Simone, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. Matteo 16:17

Quelli che hanno cercato di dimostrare che arte e sentimenti siano solo effetti collaterali di reazioni chimiche endocrine hanno ricevuto il premio Ig-Nobel.
 
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Beato te, Simone, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. Matteo 16:17
Ehi ma qui manca un pezzo!

Σιμων Βαριωνα (Simon Bariona)

che nelle Bibbie in circolazione viene tradotto:

Simone figlio di Giona
Simone bar Jona
Simone figlio di Giovanni

Ma non può essere nessuna di queste: Giona è «Yonah» (che significa anche colomba) mentre Giovanni è «Yohanan»

La parola che più si avvicina in aramaico è «Baryonà» cioè combattente, partigiano, ribelle (nell'Ebraico moderno «Biryòn» indica un tipo violento, un energumeno).
"Simone, sei un combattente, sei una roccia!"
Questi due epiteti gli calzano a pennello dato che è esattamente come viene descritto nei Vangeli, uno con la stazza di Bud Spencer però meno simpatico e più violento. Non a caso il suo sosia cinematografico l'hanno chiamato Simone!

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Dio non si può vedere e quindi non c'è... dicono gli atei.
Ma cosa dovremmo poter percepire noi, con i nostri sensi microscopici ??
Un acaro vive nel suo piccolo mondo e ignora cosa ci sia nell'Universo,
ma anche noi rispetto all'Universo, rispetto a Dio, siamo come dei piccoli acari che non vedono oltre il proprio naso, campioni solo di arroganza e di presunzione.
 
Sono anche piuttosto settari sti credenti, parlano di dio, dei vangeli, della chiesa come portatrici di verità intangibili, quando invece è tutto quanto una creazione della loro mente.

Per stabilire se la madonna è apparsa veramente interpellano un vescovo, che a sua volta è parte della suggestione manipolatoria delle menti.
 
" Se non ti aspetti l'imprevisto non troverai mai la verità" Eraclito. Se poi ti barrichi dentro il perimetro del metodo scientifico alieni aprioristicamente una parte della realtà, e questo non mi sembra particolarmente ragionevole.
 
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Sono anche piuttosto settari sti credenti, parlano di dio, dei vangeli, della chiesa come portatrici di verità intangibili, quando invece è tutto quanto una creazione della loro mente.

Per stabilire se la madonna è apparsa veramente interpellano un vescovo, che a sua volta è parte della suggestione manipolatoria delle menti.

Fin dall'antichità il libero pensiero spaventa gli uomini che hanno deciso di abbracciare un qualsivoglia misticismo o credenza religiosa.

Il pensiero magico è come un "jolly" che l'uomo dell'antichità si gioca ogniqualvolta non riesca a comprendere i fenomeni naturali che lo circondano: il sole che sorge e tramonta, i fulmini, i terremoti, la nascita o la morte di una creatura, la causa di una malattia o la guarigione da essa.

Basta invocare l'intervento di una divinità per spiegare qualunque possibile fenomeno naturale, placando così l'ansia e la frustrazione che provoca tutto ciò che è ancora ignoto all'uomo.

Se questa medicina interiore rimanesse confinata nell'animo umano e non avesse velleità di proselitismo e di pervasività universale, non si porrebbero particolari problemi di convivenza con i liberi pensatori che fortunatamente ancora sopravvivono sul pianeta.

Quando invece tali pratiche divengono organizzate, irreggimentate e acquisiscono un potere in grado di opprimere e vessare le coscienze, allora si pone il problema di riuscire per quanto possibile a circoscrivere questo virus endemico, a prescindere che si stia parlando dell'islamismo, dell'induismo, dell'animismo o del cattolicesimo integralista.

Il terrore per il libero pensiero che traspare dalle parole e dalle azioni perpetrate dagli ecclesiastici nel passato, si riassume nella cosiddetta "ateofobia", ovvero la violazione dei diritti di espressione e la persecuzione delle persone irreligiose e non credenti.

Questa ateofobia che pervade purtroppo ancora oggi molti individui (soprattutto gli anziani) ispirati dal pensiero magico, è ben riassunta in un articolo dello scrittore Raffaele Carcano, di cui riporto l'apertura e che invito a leggere avidamente:

I gruppi umani non hanno mai promosso il dissenso. Possono averlo tollerato e solo fino a un certo punto. Più frequentemente, lo hanno represso, spesso con la forza. Negli infiniti gruppi di cui è costellata la storia di Homo sapiens le credenze nel soprannaturale hanno costituito un cemento formidabile, secondo soltanto alla lingua. Non stupisce che il dissenso da queste credenze abbia sempre costituito un problema. Non stupisce nemmeno che l’incredulità abbia sempre costituito un problema, un problema ancor più grande. Perché l’ateismo non è un tipo diverso di credenza, non si pone come la macchina per scrivere nei confronti della penna stilografica. L’ateismo, al confronto, è INTERNET.

È la più grande opposizione a qualunque sistema religioso che si possa concepire. E per questo motivo può essere perseguitato anche dai sistemi religiosi più tolleranti.
Il primo essere umano che, a quanto ci consta, si vede affibbiare l’etichetta di “ateo” è il poeta Diagora di Milo. I suoi versi corrosivi prendono di mira la religione. Troppo, anche per la tanto celebrata democrazia ateniese dell’età di Pericle: viene bandito dalla città e deve trovare rifugio a Corinto. Il decreto che lo prende di mira, e che prende di mira chiunque non crede negli dèi “riconosciuti dalla patria”, colpisce anche Anassagora, Socrate, Protagora e qualche decennio dopo il filosofo Teodoro di Cirene, a sua volta definito “l’ateo”.

Venticinque secoli di ateofobia | UAAR
 
il filosofo Teodoro di Cirene, a sua volta definito “l’ateo”
Ateo e maschilista tossico, durante una discussione con la filosofa Ipparchia che a parole lo stava mettendo all'angolo,
lui non trova di meglio che sollevarle la veste e controllare i genitali: "ma sei una donna! ritorna a filare la lana, và!"
 
Io ne riporto solo la conclusione:
La legislazione italiana tutela penalmente ancora oggi il sentimento religioso.

Portare avanti una discussione per ridicolizzare il sentimento religioso è penalmente rilevante.

Mi pare che la discussione sia stata finora abbastanza pacata e costruttiva, i partecipanti hanno cercato di fornire la loro personale visione del proprio pensiero riguardo il tema del metafisico, esplorando anche gli aspetti ancestrali che hanno condotto l'uomo a credere o a non credere a realtà non conoscibili a priori.

E' evidente che il rapporto tra ateo e teista sia inconciliabile: il primo ritiene una fantasia umana l'idea di un demiurgo progettista, il secondo la ritiene una certezza inoppugnabile, non ci possono essere mezze misure.
L'agnostico non partecipa nemmeno alla discussione, non si esprime proprio sul non conoscibile, non si arrischia ad esprimere nemmeno un giudizio di valore.

Se rileggi i tuoi scritti, se sei intellettualmente onesto devi riconoscere di non esserci andato affatto leggero definendo "veterocomunista" e "ammazzapreti" chi ha aperto il thread ponendo una domanda legittima dal suo punto di vista:

Le motivazioni di aprire un thread di questo genere sono solo quelle di vomitare delle banali calunnie da compagni veterocomunisti ammazzapreti.

Le loro sono solo calunnie propagandistiche, finalizzate a pubblicizzare la loro "religione", invidiosi per il successo degli altri.

Oltre a definire l'ateismo una "religione" e a stigmatizzare gli atei come individui "invidiosi".
Ma qui nessun ateo si è ritenuto offeso dalle tue parole (o almeno non ha mostrato irritazione, lasciando correre), nello spirito di un confronto dialettico che per suo natura è inevitabilmente fortemente polarizzato.

Anche la battuta del cardinale riportata da frakalle ha un tono sarcastico ridicolizzante nei confronti degli atei, ma nessun partecipante alla discussione si è sentito minimamente offeso:

Diceva bene il cardinal Biffi, gli atei hanno fede, si autoconvincono.

Forse si può fare sarcasmo sugli atei ma non sui teisti?
Si tratta di un tema dibattuto di non agevole risoluzione, soprattutto dopo i fatti di Charlie Hebdo di Parigi, ci si può chiedere fino a che punto sia lecita la satira religiosa.

Occorre infatti contemperare l'Articolo 19 della Costituzione che difende la libertà di culto religioso con l'Articolo 21 che sancisce la libertà di pensiero, in uno Stato come quello italiano, laico e aconfessionale (l'Art 402 c.p. è stato dichiarato incostituzionale nel 2000):


Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Chiudo l'intervento in tono conciliativo facendo mio il celebre aforisma attribuito erroneamente a Voltaire:

Non condivido le tue idee, ma darei la vita perché tu le possa esprimere.
(Frase scritta nel 1906 da Evelyne Beatrice Hall in 'The Friends of Voltaire' con lo pseudonimo di S. G. Tallentyre).
 
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Menocchio - Film - RaiPlay

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Quelli che hanno cercato di dimostrare che arte e sentimenti siano solo effetti collaterali di reazioni chimiche endocrine hanno ricevuto il premio Ig-Nobel.

Esatto, non sapevo che il film fosse in chiaro.
Mi pare un film sottovalutato, soprattutto per la capacità del regista di ricreare quelle cupe atmosfere di fine '500.

Non individuo lo studio che indichi fra gli Ig-Nobel:
Vincitori del premio Ig Nobel - Wikipedia
 
Mi pare che la discussione sia stata finora abbastanza pacata e costruttiva, i partecipanti hanno cercato di fornire la loro personale visione del proprio pensiero riguardo il tema del metafisico
Infatti non ho fatto obiezione a chi espone le proprie idee.

Ho fatto obiezione solo quando si pretende di esporre anche il pensiero degli altri, come fai anche qui:
il secondo la ritiene una certezza inoppugnabile
La stragrande maggioranza dei "teisti" ha credenze blande, se non addirittura scettiche.

devi riconoscere di non esserci andato affatto leggero definendo "veterocomunista" e "ammazzapreti" chi ha aperto il thread
Tu sei nuovo del forum. Io ho fatto un riferimento preciso.
Per non dimenticare che i partigiani Non erano eroi come li si dipinge

Anche la battuta del cardinale riportata da frakalle ha un tono sarcastico ridicolizzante nei confronti degli atei
Secondo me è interpretabile anche al contrario.
Gli atei si autoconvincono con la loro testa.
I "teisti" vengono convinti da altri.

Chiudo l'intervento in tono conciliativo facendo mio il celebre aforisma attribuito erroneamente a Voltaire: “Non condivido le tue idee, ma darei la vita perché tu le possa esprimere.
Ognuno esponga il proprio pensiero senza arrogarsi il diritto di spiegare quello che pensano gli altri.

Non individuo lo studio che indichi fra gli Ig-Nobel:
Vincitori del premio Ig Nobel - Wikipedia
Cosa succede al nostro cervello quando ci innamoriamo?
Donatella Marazziti, professore associato di Psichiatria, ha pensato di indagare i meccanismi dell’amore romantico con i metodi della biochimica. E così, nel 2000, ha pubblicato uno studio che provava che l’amore, dal punto di vista neuroscientifico, ha molto in comune con il disturbo che in psichiatria viene chiamato “osessivo-compulsivo”.
Risultato? Un Ig Nobel per la Chimica.
 
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Menocchio sulla non-verginità di Maria era meglio se stava zitto, trovo le sue argomentazioni abbastanza del çatso:

«tanti huomini sono nati al mondo et niuno è nato di donna vergine»

«san Iosepo chiamava nostro signor Iesu Christo per figliolo»

Maria era detta vergine solo perchè stava «nel tempio delle vergini, perché l'era un tempio dove si tenivan dodeci vergini, et secondo che si allevavan si maritavan»

Quest'ultima uscita forse tratta da culti pagani o qualche agiografia medievale troppo fantasiosa.

Magari l'avrebbero condannato lo stesso ma almeno poteva ribattere con la profezia di Isaia (che parla di sua moglie e non di una vergine del futuro) e con la purificazione di Maria al Tempio che presume che la puerpera abbia perso del sangue. Per non parlare dei "fratellastri" di Gesù che la maggior parte degli storici considera veri fratelli e sorelle.

A proposito, avete notato quanti personaggi di nome Maria ci sono nei vangeli?
sua madre, sua zia, la maddalena, Maria Salomè (madre dei boanerghes), la sorella di Lazzaro. Non trovate che ce ne siano un po' troppe?
 
Grazie al Menocchio, altri importanti dettagli sulla verginità di Maria

Allora... ho cercato un po' le fonti della eresia del mugnaio friulano: la storia del tempio delle dodici vergini potrebbe essere stata tratta dal Protovangelo di Giacomo (II secolo) nel quale Maria all'età di tre anni viene consacrata al servizio del tempio. All'inizio si citano le dodici tribù di Israele perciò qualche lettore può aver pensato che le bimbe consacrate al culto fossero in totale dodici!
Giunta per Maria l'età dell'adolescenza, i sacerdoti le assegnano un marito, Giuseppe, scelto fra un gruppo di vedovi (e non fra i giovanotti). Divertente la risposta dell'uomo:

Ma Giuseppe si oppose, dicendo: "Ho figli e sono vecchio, mentre lei è una ragazza. Non vorrei diventare oggetto di scherno per i figli di Israele".

Altro particolare interessante: la gravidanza non avviene subito ma trascorsi quattro anni dal matrimonio. Giuseppe, vedendo la pancia, si dispera:

Chi è che mi ha insidiato? Chi ha commesso questa disonestà in casa mia, contaminando la vergine? Si è forse ripetuta per me la storia di Adamo?

Ma poi, dopo qualche peripezia, tutto si risolve e arriviamo al giorno fatidico del parto nella grotta dove giunge Salomè la quale come Tommaso, non crede e vuole toccare "là sotto". Il passo merita tutto:

Uscita dalla grotta l'ostetrica si incontrò con Salome, e le disse: "Salome, Salome! Ho un miracolo inaudito da raccontarti: una vergine ha partorito, ciò di cui non è capace la sua natura". Rispose Salome: "(Come è vero che) vive il Signore, se non ci metto il dito e non esamino la sua natura, non crederò mai che una vergine abbia partorito". Entrò l'ostetrica e disse a Maria: "Mettiti bene. Attorno a te, c'è, infatti, un non lieve contrasto". Salome mise il suo dito nella natura di lei, e mandò un grido, dicendo: "Guai alla mia iniquità e alla mia incredulità, perché ho tentato il Dio vivo ed ecco che ora la mia mano si stacca da me, bruciata".

Dal racconto si deduce che Maria aveva come una barriera laser in mezzo alle gambe. Ciò avrebbe impedito a qualunque uomo di avere rapporti con lei, pena l'arrostimento del batacchio. Da qui la verginità perpetua.
 
Buona Pasqua

"Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che vivremo anche con lui. Sappiamo infatti che, essendo risuscitato dai morti, Cristo non può morire di nuovo; la morte non ha più potere su di lui" (Romani 6:8-9)

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